L'amore all'improvviso


Una rossa entrò come una furia nel dormitorio, sbattendosi la porta alle spalle. “IO NON LO SOPPORTO PIÙ!”. Il suo grido fece trasalire un gattino, acciambellato comodamente sul letto a sonnecchiare. La sua compagna di dormitorio, una piccola ragazza di nome Alice, posò il libro che stava leggendo e alzò lo sguardo sulla rossa furiosa. I suoi occhi color ambra indugiarono sui capelli pieni di piume della compagna e un piccolo sorriso comparve sul viso della mora. “Lils, si può sapere che cavolo ti è successo? Non dirmi che è stato Potter a co..” “NON NOMINARE QUELLO STUPIDO!”. I suoi occhi verdi, luminosi come smeraldi al sole, si spensero improvvisamente, oscurati da un velo di lacrime. La ragazza si appoggiò al muro, piangendo silenziosamente. Alice si alzò dal letto, si avvicinò all'amica e la strinse. “Lily, ti prego, dimmi cosa ti succede. Sono 4 giorni che continui a piangere. Non puoi chiuderti in te stessa. Devi parlarmi, ti prego...”. Il sussurro lamentoso della mora colpì la rossa, che alzò la testa e la fissò negli occhi. “Alice, mi sono innamorata di lui.” Le parole sicure della rossa fecero trasalire la moretta, che spalancò gli occhi in modo buffo. “Tu..Lui...Stupido...Evans...POTTER?!”. Farfugliò la ragazza, incapace di accettare le parole che l'amica le aveva detto. “Lily, ti sei innamorata di Potter?! Di quello che per 7 anni hai insultato e odiato? Di quello che per 7 anni ha tentato inutilmente di avere un appuntamento con te e che tu hai sempre ignorato?”. La rossa notò la leggera accusa nel tono dell'amica e puntando gli occhi verdi sulla ragazza le chiese a bruciapelo: “Alice, ti piace Potter?”. La moretta si portò sulla difensiva, farfugliando incomprensibilmente e arrossendo fino alla punta dei capelli. Alla fine fece un respiro profondo, piantò i suoi occhi ambrati in quelli dell'amica e sussurrò: “Perchè? Lily, l'hai sempre odiato. Io ricordo tutti gli insulti che gli hai rivolto, ricordo ogni sguardo sprezzante che gli hai lanciato, ricordo ogni singolo urlo uscito dalla tua bocca per insultarlo. Lily, perchè lui? Non sarà mai il ragazzo giusto per te. Lui è Potter, il Casanova di Hogwarts. E tu sei Lily. La magnifica Lily. Colei che si merità di più di uno starfottente pallone gonfiato.” Lily la fissò, spaesata dalle parole dell'amica. Rimase immobile, gli occhi fissi nel vuoto a pensare alle parole appena sentite. “Lo so...”. Una lacrima solitaria graffiò la guancia della ragazza e un singhiozzo uscì dalla sua bocca. “Ali, lui è James. Il magnifico James. Quello che ogni giorno si inventa un nuovo modo per riuscire ad uscire con me. Quello che, nonostante i miei rifiuti, non si è ancora arreso. Quello che mi ha appena baciato.” La rivelazione colse di sprovvista Alice, che fissò la rossa e chiese: “E tu l'hai lasciato fare? Credevo che lo odiassi...” “Lo credevo anche io, fino a pochi minuti fa. Alice, mi ha baciata! E l'ho visto sorridere. Non il suo solito sorriso, maligno e strafottente. No, il suo sorriso era estasiato, dolce, sincero. Mi ha fissata negli occhi e mi ha ringraziato. E giuro di aver visto una lacrima di gioia sulla sua guancia.” “Quindi te ne sei innamorata, solo per un misero sorriso? Solo per una piccola lacrima?” “Si...” La risposta fu un sussurro quasi impercettibile, visto che la rossa era consapevole dello sbaglio che faceva nell'innamorarsi di quel ragazzo.

Eppure, il suo cuore le ripeteva che era lei la causa di quel sorriso magnifico spuntato sul suo viso, le diceva che quella lacrima era nata per lei. Le urlava di amarlo, incondizionatamente e eternamente.

Eppure, il suo cervello le ripeteva che quello era Potter, il tanto odiato Potter. Le diceva che lei era soltanto un trofeo, un passatempo tanto agognato. Le urlava di ignorarlo, per il suo bene.

Eppure, quel ragazzo l'aveva stregata, rubandole il cuore senza che lei lo sapesse.