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Autore: Madapple    29/08/2006    19 recensioni
[ EDIT: pubblicata nel 2006 con il nickname Arcadia_Lovegood ]
Assaporare il dolce veleno della serpe era stato come inebriarsi la mente con una droga aromatica (...)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Questa One-Shot non è a scopo di

Questa One-Shot non è a scopo di lucro. I personaggi sono di proprietà di JK Rowling, che ne detiene i Diritti d’Autore.

La trama e l’adattamento della fanfiction sono una mia opera di fantasia.

Trama e adattamento della fanfiction – Copyright © 2006 Arcadia_Lovegood

*****

Assaporare il dolce veleno della serpe era stato come inebriarsi la mente con una droga aromatica.

Un solo respiro del suo profumo e l’estasi totale arrivava in pochissimi secondi.

Draco Malfoy era diventato la droga di Hermione Granger, la quale non sapeva più farne a meno.

Si incontravano di nascosto, senza farsi vedere dai compagni e dai professori.

Come poteva quella passione così travolgente essere nata quasi dal nulla? Non sapevano spiegarselo.

Il giorno prima, lui la insultava chiamandola Mezzosangue con disprezzo e il giorno dopo la baciava con desiderio crescente, liberandola dalle sue inibizioni di brava studentessa modello timida e impacciata.

Lei lo trovava ripugnante, sempre pronto a mettere nei guai i Grifondoro, specialmente Harry Potter, il suo migliore amico, con il quale spesso la competizione si trasformava in odio puro.

Ma poi aveva capito di desiderarlo ossessivamente. Voleva affondare la mano nei suo capelli dorati e specchiarsi nei suoi occhi di ghiaccio sentendolo sussurrare il suo nome, dolcemente, come fanno gli innamorati mentre si dimostrano il loro amore con le movenze del corpo, con i gemiti di un respiro spezzato.

Come era potuto accadere che due persone così diverse provassero tanto desiderio l’uno per l’altra?

Era forse quella reazione chimica incontrollabile dimostrata dalla legge secondo la quale “gli opposti si attraggono”?

Che si trattasse di una fiamma ardente, generata da una scintilla di passione, era una certezza: non riuscivano a stare separati più di qualche ora senza impazzire.

Si incontravano puntualmente alla stessa ora, tutti i giorni, nella Stanza delle Necessità e lasciavano che le emozioni si manifestassero liberamente. Accadeva come quando vengono liberate le colombe bianche da una minuscola gabbia: si arrivava in alto, si perdeva il controllo e ci si godeva la ritrovata libertà.

Bastava un sussurro all’orecchio o una mano fatta scivolare lungo la schiena, per far rabbrividire di piacere l’uno o l’altra, che prontamente e istintivamente ricercava labbra morbide da baciare.

E quando Hermione si ritrovava pressata contro un muro, con le braccia di Draco che le impedivano di compiere un’eventuale ma impensabile fuga e con il suo respiro alla base del collo, sapeva che non ci sarebbe stato mai nessun altro posto nel quale avrebbe preferito essere.

Sì, poteva dire di essersene innamorata.

Draco non era il temerario ragazzo che voleva far credere e questo lo si capiva dai suoi comportamenti spavaldi, interrotti sempre nel momento più complicato, quando svestiva i panni dello sfrontato nei confronti della vita e indossava quelli che più gli calzavano a pennello: i panni del vigliacco.

Certo! Un vigliacco, un buffone, ma comunque interessante, bello, unico.

Quel pomeriggio, Hermione decise che non poteva più aspettare.

Basta solo carezze, basta solo baci. Voleva che lui la amasse per davvero e completamente, perché era questo quello che la Grifondoro voleva comunicare al Serpeverde: un amore vero e completo.

Raggiunse la Stanza delle Necessità con la paura di chi sa che dovrà affrontare una nuova sfida, perché per lei era come combattere con una creatura sconosciuta chiamata da tutti “amore” e non sempre si vinceva contro di lei.

Poteva perderlo per sempre o poteva sentirlo ancora più suo.

Hermione sapeva che l’amore è come il gioco della pesca: lanci il tuo amo, sperando di tirare su il tanto ambito peluche più grande del mondo, ma con la consapevolezza che, nella peggiore delle ipotesi, potresti tornare a casa anche con un misero elastico per capelli.

Oltrepassò la porta in tutta fretta, sperando di trovarvi Malfoy, ma il ragazzo non era ancora arrivato.

Approfittò del tempo a sua disposizione per riorganizzare il suo discorso, nonostante avesse completamente dimenticato cosa dire.

E poi, alle sue spalle, sentì qualcuno giungere nella sua direzione.

Voltandosi, vide il biondo Serpeverde poggiato con una spalla contro il muro, a braccia conserte, mentre teneva lo sguardo fisso su di lei.

Controllare l’istinto irrefrenabile di pressare le sue sottili labbra contro quelle del ragazzo, fu davvero un’ardua impresa, ma nonostante tutto, ci riuscì.

- Mi stavi aspettando, Granger? – chiese Malfoy, con un’espressione compiaciuta sul volto.

La chiamava ancora così, come se avesse timore di pronunciare il suo nome ad alta voce.

Hermione si avvicinò a lui. Con le mani gli sfiorò le spalle e Draco fece lo stesso, avvolgendola tra le sue braccia.

Il suo abito nero lo faceva confondere con il buio della stanza e una piccola luce lo illuminava solo per metà.

Anche nella penombra, però, i suoi occhi emanavano luccichii d’argento e il bianco dei denti scintillava ad ogni suo sorriso.

- Devo dirti una cosa – disse improvvisamente la Granger, allontanandosi da lui.

Draco non era un tipo da grandi discorsi. Non amava usare le parole e nonostante fosse consapevole che qualcosa di profondo lo legava ad Hermione, non riusciva a cambiare atteggiamento neanche con lei.

Starsene in silenzio ad ascoltare qualcuno parlare di “se” e di “ma”, lo annoiava profondamente.

Sperava solo che la ragazza facesse presto, perché la fame che aveva di lei era troppa, in quel momento.

- Cosa c’è? – chiese piuttosto spazientito.

- E’ importante – aggiunse Hermione, sperando di coinvolgerlo un po’ di più, ma Malfoy non si schiodò dal suo atteggiamento distaccato.

Tanto valeva continuare e credere che si interessasse al discorso più avanti.

- Volevo che tu sapessi una cosa – cominciò la Grifondoro, abbassando la sguardo timidamente. Sentì le guance scottare e avvertiva un leggero tremolio alle gambe. Confessargli il suo amore per lui si stava rivelando più difficile del previsto – Io ti detestavo…

Draco la interruppe con una risatina incontrollabile. Socchiuse gli occhi mentre sulle sue labbra si disegnò un sorriso aperto, spontaneo.

Hermione arrossì nel guardarlo. Provò a continuare, ma dalla bocca non le uscì alcun suono.

- Tutto qui? – chiese Malfoy inarcando un sopracciglio.

La ragazza scosse la testa – No…

- Senti, Granger, non ho tempo per queste cose…

- Non hai tempo per ascoltare cosa ha da dirti il mio cuore!? – ribatté Hermione, sorprendendo addirittura sé stessa per aver detto quelle parole a Draco senza esitazione.

Il Serpeverde decise di starla ad ascoltare, perché qualcosa dentro di lui gli stava urlando che le doveva almeno questo.

Lui non era un tipo da grandi discorsi… ma la dolce creatura che aveva davanti sapeva trasformarlo nel più abile oratore e, volendo, poteva insegnargli anche ad ascoltare gli altri.

Tirò un lungo sospiro – Certo che ho tempo – rispose poco dopo.

Gli occhi di Hermione si illuminarono a quelle parole.

Non poteva dirgli cosa migliore al momento.

- Quando ho scoperto che tra noi stava nascendo qualcosa, pensai che… che dovevo essere completamente impazzita – cominciò la ragazza, che diede le spalle a Draco per evitare che il suo sguardo magnetico la sviasse dal suo principale obiettivo – Eppure non ho mai provato per nessuno quello che provo per te...

Ecco, si stava per avvicinare il momento della grande confessione.

Draco sembrava non aver ancora capito che quel discorso stava aiutando Hermione a confessargli il suo amore.

Un amore che non era riuscita a controllare e che era cresciuto con il tempo, maturando ad ogni loro incontro segreto.

- Draco – bisbigliò voltandosi e guardando il ragazzo di nuovo negli occhi. Hermione sembrò trovare il coraggio necessario per dirgli tutto – io ti…

- Shh! – la interruppe Malfoy, avvicinandosi a lei in tutta fretta e poggiandole la mano sulle labbra – non dirlo.

Lo sguardo assunto dalla Grifondoro, lo spinse a restare in quella posizione.

Temeva che se le avesse liberato la bocca, avrebbe pronunciato qualcosa che non era ancora pronto a sentirsi dire. E avrebbe rovinato tutto.

- Non dire niente – minacciò lui, ma sussurrandolo così dolcemente che le sue parole persero quasi completamente il loro vero significato.

E finalmente si decise a spostare la mano dal suo viso, poggiandola sul collo candido di Hermione, che nel frattempo lo osservava incantata nei suoi movimenti.

- Perché non vuoi? – chiese timidamente.

- Perché non c’è alcun bisogno – rispose il ragazzo.

Il suono della sua voce, il modo impeccabile con il quale riusciva a fissarla senza battere le palpebre, come stregato dal suo sguardo innocente. Tutto la invitava a proseguire. Tutto la stava tentando.

Che importanza poteva mai avere?

Lei lo amava e voleva dimostrarglielo cedendo finalmente alle sue richieste.

Aveva capito quanto Draco volesse possederla per sempre, ma aveva sempre rifiutato per timore di non essere abbastanza coinvolta per lasciarsi prendere così facilmente, per la sua prima volta.

Ma in quel momento, niente gli impediva di procedere.

E così lasciò perdere ogni parola e ogni confessione, lo spinse fino al muro freddo alle loro spalle e lo baciò come non aveva mai fatto, perché era proprio quello che voleva: stupirlo e farsi desiderare.

Draco non aspettava altro.

Non appena ebbe messo piede nella Stanza delle Necessità e l’aveva vista con lo sguardo imbronciato e perso nei suoi pensieri, aveva sentito l’impulso irrefrenabile di stringerla e non farla scappare per nessun motivo.

Quella Mezzosangue sapientona e irritante, colei che stava dalla parte del nemico, quella che lo aveva più volte messo in ridicolo davanti agli altri… adesso era diventata il suo pensiero fisso.

Una delicata creatura innocente, che scatenava in lui pensieri lussuriosi.

Hermione non doveva rovinare tutto con le sue confessioni romantiche, perché al momento niente doveva esserlo.

Per Draco, la cosa importante, era che lei gli chiedesse di non fermarsi, stavolta.

Decise di prendere in mano la situazione e, senza smettere di baciarla, invertì le parti: adesso era lei a ritrovarsi spalle al muro, circondata da braccia forti che la tenevano in ostaggio.

Hermione prese la testa di Malfoy tra le mani e lo costrinse a restare contro il suo viso, pressato alle sue labbra screpolate dal freddo.

E mentre lui si concentrava a divorarne la dolce superficie rosea, la Grifondoro avvertì che quello era il momento giusto. Sperava solo che lui non rifiutasse proprio adesso.

Si distaccò dal Serpeverde e guardò nei suoi occhi grigi – Draco… - sussurrò in un gemito.

- Si? – chiese lui, passandole una mano tra i riccioluti capelli castani.

Ingoiando nervosamente, Hermione esitò ancora qualche secondo prima di decidersi a parlare.

- Fa’ l’amore con me – chiese in un bisbiglio appena accennato.

Draco non le chiese se ne fosse certa.

Lasciò che a parlare fossero i suoi occhi e le iridi arrossate della ragazza lasciavano trasparire sicurezza, oltre che dolcezza innocente.

Ma il Serpeverde fu quasi sul punto di rifiutare.

Unendosi a lei, avrebbe fatto una promessa che sicuramente non sarebbe riuscito a mantenere e, per quanto egli stesso cercava di negarlo, Hermione non se lo meritava.

Sapeva che quel gesto lo stava facendo per amore e lui non poteva comportarsi come se provasse lo stesso.

Lui non la amava. O comunque, non allo stesso modo.

Desiderava tutto di Hermione, ogni centimetro del suo essere, ma lei era stata capace di insinuare dentro di lui quello sconosciuto sentimento, quale il rispetto, che gli impediva di trattarla come una ragazza qualsiasi.

Non si trattava della fredda e sensuale Pansy Parkinson, alla quale poco importava dei sentimenti in certe situazioni.

Davanti a lui c’era Hermione Granger e nessun altra creatura riusciva a trasmettergli una purezza simile.

Deglutì lentamente, prima di decidersi.

Draco sperava solo che non l’avrebbe fatta soffrire, cedendo alla sua voglia di lei.

Sbottonò ad uno ad uno i bottoni del suo maglioncino e tenendo lo sguardo fisso sulla ragazza, le accarezzo le spalle, ormai coperti solo da una sottile camicia bianca.

Lui sapeva come muoversi, ma Hermione dovette imparare in fretta cosa fare in un momento così intimo, tanto che fu tentata di fermarsi più volte, ma prontamente le carezze delicate di un Draco che neanche lei credeva esistesse, facevano scomparire tutti i suoi timori e l’imbarazzo di doversi unire a lui per la prima volta scomparì come una nuvola nel cielo trasportata da un forte vento.

Non avrebbe mai immaginato che potesse essere così.

Draco Malfoy si era rivelato ancora una volta più dolce e premuroso di quanto potesse far credere.

Per un istante, quando il Serpeverde poggiò la testa sulla sua spalla, Hermione si sentì immensamente felice, perché forse era stata la prima ad aver scoperto un Draco diverso e, sicuramente, più umano.

Lo amava e dopo averglielo dimostrato nella sua massima espressione, sperava di sentirselo dire anche da lui.

Il pavimento freddo sul quale si erano distesi dolcemente adesso scottava come una liscia pietra lasciata al sole per ore.

Qualche brivido di troppo costrinse Hermione a rinunciare al piacevole abbraccio di Draco e alzandosi si rivestì lentamente, quasi incredula nel ripensare a quello che aveva appena fatto.

Malfoy fece lo stesso.

Infilandosi gli abiti scuri che lo rendevano quasi invisibile al buio, si soffermò sulla schiena pallida e nuda di Hermione e sorrise, immaginando di averla accarezzata chissà quante volte.

Allungò una mano, tentato di sfiorarla ancora, ma qualcosa lo riportò alla realtà dei fatti e, cancellando il sorriso dal suo volto, ritrasse la mano velocemente, stringendo l’altra in un pungo.

La Grifondoro si voltò per guardarlo ancora.

Il loro tempo, quello che dedicavano ai loro incontri segreti, stava scadendo.

Ed Hermione non era ancora riuscita a dirgli che lo amava.

- Draco – disse ad un tratto – io… io ti amo.

Lasciò che le parole fuoriuscissero dalla sua bocca liberamente, accettando qualsiasi sua reazione.

Sperava solo che la sua pesca avrebbe dato buoni risultati.

Voleva che Draco si trasformasse nel peluche più grande del mondo, non in un elastico per capelli malridotto.

Malfoy si bloccò come una statua.

Nella sua mente, rimbombava prepotentemente la confessione della Grifondoro e sentì l’irrefrenabile impulso di averla di nuovo su di sé, con la sue candide e morbide labbra a sfiorargli la pelle.

Però, non sarebbe stato giusto. Anzi, sarebbe stato maledettamente sbagliato.

S’infuriò per questo e non riuscì a trattenere la rabbia.

- Dovevi per forza dirlo!? – urlò prepotentemente il Serpeverde, voltandosi di scatto verso di lei.

Hermione sobbalzò – Io… volevo solo…

- Cosa volevi, Granger!! – tuonò di nuovo, stavolta afferrandola per un braccio e scuotendola violentemente.

Non voleva farle del male, ma con quella confessione, Hermione aveva rovinato tutto.

Lui non poteva risponderle allo stesso modo. Non era ancora il momento giusto.

Gli serviva altro tempo. Lui non ne era innamorato. Non ancora.

Hermione sentì il respiro appesantirsi e avvertì il battito del suo cuore accelerare in un solo colpo.

Perché Draco le stava facendo questo?

- Non ha significato niente per te? – chiese ingenuamente, con gli occhi che le si riempivano di lacrime.

Malfoy lasciò la presa e si passò entrambe le mani sulla testa, afferrando alcune ciocche di capelli e stringendole forte.

Perché non riusciva ad amarla? Perché doveva complicare le cose così?

Desiderò di esserne innamorato più di ogni altra cosa, pur di non vederla ridotta così.

La guardò negli occhi e capì quanto fossero sinceri i suoi sentimenti.

Decise che doveva ricambiare tanto amore con la stessa chiarezza e con la stessa trasparenza.

La avvicinò a sé e la abbracciò delicatamente – Tu sei un’ossessione, Granger – cominciò Malfoy, poggiando le sue labbra sui morbidi capelli della ragazza – Hai saputo insinuarti in me prima negativamente, con il tuo modo di fare totalmente irritante, e poi mi sei entrata nell’anima senza che me ne rendessi conto.

Fece in modo di incrociare il suo sguardo con quello della Grifondoro prima di proseguire – Mai, avrei immaginato di desiderare così ardentemente una Mezzosangue – continuò – ma tu hai sconvolto la mia vita e prima… prima ha significato moltissimo per me.

Hermione trattenne una lacrima indisciplinata che tentava di sfuggire al suo controllo – E perchè non vuoi sentirti dire che ti amo!?

- Perché adesso sono costretto…

- A fare cosa!?

Draco non ebbe il coraggio di risponderle subito.

Quanto avrebbe sofferto Hermione al sentirgli pronunciare quelle parole?

- A FARE COSA!? – chiese ancora la Granger, alzando la voce contro il ragazzo.

- A lasciarti – rispose Malfoy, sentendosi enormemente in colpa quando vide Hermione piangere immobile davanti a lui.

- Perché? – chiese lei, con lo sguardo perso in un’espressione assente. Vuota.

Il ragazzo abbassò gli occhi verso il pavimento – Perché… perché non ti amo e tu non meriti di stare con qualcuno che non sa ricambiarti.

Perché era quella la verità: a Draco Malfoy probabilmente non sarebbe servito a nulla altro tempo da trascorrere con Hermione. Non necessitava di altri momenti con lei, di altri baci e di altre carezze.

Gli bastò notare la reazione della Grifondoro per capire che forse lui non era in grado di amare.

Si convinse di non saperlo fare, anche perché nella sua vita, di esempi di vero e sincero amore non ce ne erano mai stati.

Da chi avrebbe potuto imparare?

Poteva insegnarglielo Hermione, certo. Però, chi poteva assicurargli che l’avrebbe imparato…

Draco non si sentiva ancora pronto a questo, nonostante fosse il primo ad ammettere che i sentimenti verso Hermione erano del tutto nuovi.

Che si trattasse di amore?

Non se la sentiva di rischiare. Andare avanti con il rischio di illuderla non era la cosa migliore.

- Quindi lo stai facendo per me? – chiese Hermione, asciugandosi le lacrime in tutta fretta.

- Non meriti di soffrire, Granger – spiegò Draco – E stando con me sicuramente non potrai evitarlo.

- E perché hai aspettato che noi…

- Non pentirti – la interruppe il ragazzo – perché è stata la cosa più bella della mia vita.

Le accarezzò il viso, consapevole che quella sarebbe stata l’ultima volta.

- Forse non sei ancora capace di distinguere l’amore dall’attrazione fisica – disse Hermione, scostandosi lentamente dal suo tocco – ma io so quello che provo. Non mi pento, ma sappi che hai fatto al pezzi il mio cuore.

Si chinò per allacciarsi le scarpe e quando fu sicura di aver preso tutte le sue cose, lo superò senza guardarlo negli occhi, dirigendosi verso l’uscita.

- Aspetta! – esclamò Draco voltandosi.

Hermione gli stava dando le spalle – Cosa altro vuoi da me? – chiese freddamente.

- Cosa farai adesso?

La Granger guardò verso il soffitto, mordendosi un labbro – Non ne ho idea – rispose, continuando a tenergli le spalle – Non so che farmene di un cuore spezzato – piagnucolò.

Stava quasi per uscire da quella stanza e smettere di appartenere a lui per sempre, quando Malfoy la chiamò di nuovo.

- Hermione! – disse, prima che la sua figura potesse scomparire del tutto.

La Grifondoro, allora, decise di voltarsi, incrociando lo sguardo di ghiaccio di Draco che sembrò essere diventato rosso e lucido.

Gli sorrise – Ho aspettato di sentire il mio nome pronunciato da te per molto tempo – confessò lei – E ora che finalmente ti sei deciso, so che non ha più nessuna importanza.

Chiuse la porta alle sue spalle, uscendo per sempre dalla Stanza delle Necessità e dalla vita di Draco Malfoy.

Avrebbe sofferto, ne era sicura.

Stava tornando al Dormitorio femminile di Grifondoro con un misero elastico per capelli e si rattristò nel pensare che per un momento si era quasi convita che la sua pesca fosse andata bene.

Aveva appena affrontato quella creatura mostruosa chiamata da tutti “amore” e aveva perso.

Assaporare il dolce veleno della serpe era stato come inebriarsi la mente con una droga aromatica.

Draco Malfoy era diventato la droga di Hermione Granger, la quale sapeva benissimo che per sopravvivere a quel dolore devastante, doveva prima imparare a farne a meno.

*****

Trama e adattamento della fanfiction – Copyright © 2006 Arcadia_Lovegood

Spero vi sia piaciuta ^^ è la mia prima DracoHermione e nonostante io sia una grande sostenitrice della coppia HHr, devo dire che non mi dispiace vedere la cara Grifondoro insieme al biondo... Se vi è piaciuta (ma anche se l'avete trovata orrenda) lasciatemi un commento, ne sarei davvero felicissima!

Grazie mille a tutti coloro che hanno letto e un ringraziamento speciale va a chi deciderà di recensire... un bacio, Arcadia_Lovegood ^^

  
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