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Autore: Valu Valonsa    12/01/2012    0 recensioni
E' la storia di due ragazzi che,grazie ad una seria di coincidenze,s'incontrano per la prima volta a Londra.Una serie di peripezie li porterà ad allontanarsi,ma il destino ha in serbo per loro tante sorprese...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Al concorso parteciparono ben 130 persone,poche rispetto agli studenti stranieri effettivi,ma molti per Julie. Non pensava di poter superare tutti gli ostacoli,ma almeno ci doveva provare.
Joe, dopo un inizio titubante decise di partecipare,ma lui non credeva che sarebbe arrivato neanche alla fase successiva.Il concorso fu diviso in varie fasi,alla fine solo 5 avrebbero avuto l’accesso alla sfida finale.
La prima prova consisteva in un test di 60 domande di cultura generale.Joe si fece accompagnare da Cooney,o forse era lui che voleva essere presente a quell’evento.Ad ogni modo andarono insieme,Joe lesse il suo nome nella lista degli iscritti e vide dove doveva dirigersi: Aula 6. Salutò l’amico,che gli augurò buona fortuna e si incamminò per i corridoi dell’edificio.
Cooney nell’attesa decise di ascoltare un po’ di musica e si sedette sulla panchina accanto all’entrata.Dopo soli 5min da quando era entrato Joe,vide la “ragazza della palla” scorrere la lista degli iscritti,posta sulla bacheca.Anche lei era studente fuori sede e anche lei era iscritta.Cooney si alzò di scatto dalla panchina,facendo volare via alcuni piccioni intenti a bere vicino una pozzanghera. L’unica cosa che pensava era che se Joe l’avesse vista sarebbe entrato nel pallone e addio diversivo e soprattutto addio vittorie.Ormai però lui non poteva farci più nulla,non poteva entrare,poteva solo sperare che lui non l’avrebbe vista.Preoccupato e pensieroso si ri-sedette sulla panchina.
Julie raggiunse l’aula 7 correndo,ma nessuno era ancora entrato,quindi il suo ritardo nel le era costato nulla.E lì tra la folla di gente che ripeteva,che sfogliava libri su libri lo rivide.Era appoggiato al muro.La testa e lo sguardo rivolta verso l’ alto.I suoi pensieri,però,erano fuori dal caos,perché non aveva minimamente fatto caso al ragazzo caduto ai suoi piedi.Era chissà in quale altro mondo pensando a chissà cosa. Non era sporco di terra e non portava uniformi,ma era lui.Il ragazzo del campo,quello che la fissava senza proferire parola. Era bello,più di quanto ricordasse.Non la tipica bellezza da copertina,ma stando lì immobile sembrava un Adone.Una bellezza statuaria che le toglieva il respiro. All’improvviso lui abbassò lo sguardo,come se non si accorgesse di quello che capitava intorno,ma sentiva che qualcuno lo fissava.Immediatamente anche Julie abbassò lo sguardo,arrossendo un po’. E non gli rivolse più nessuno sguardo,per paura di incontrare di nuovo i suoi occhi.
Joe era annoiato.Ormai la sua permanenza lì stava per giungere al termine e non aveva più incontrato quella ragazza.Si appoggiò al muro e ritornò a pensare al suo sguardo fiero,ma preoccupato.Alla sua pelle che lui aveva solo sfiorato,ma che avrebbe voluto toccare.Immaginò il suo profumo e desiderò tanto non doverlo fare,ma voleva avere la certezza di quale fosse il suo vero profumo.Ripensò di nuovo al suo modo di camminare,di sorridere,a tutto quello che ricordava di lei. Non sapeva neanche perché non riusciva a dimenticarla e non era servito a molto questo concorso,che iniziava già male.All’improvviso qualcosa catturò la sua attenzione.Si sentiva come se fosse osservato.Guardò nella direzione dove pensava ci fosse qualcuno,ma probabilmente si era solo illuso.Così ritornò sui suoi pensieri. Pochi minuti dopo un docente iniziò a fare l’elenco.Chiamava due persone alla volta,uno per ogni aula.Prima di entrare dovevano firmare e prendere i fogli,appena entrati avrebbero potuto inziare il test.Joe si alzò e dando un’ultima occhiata indietro si voltò verso il docente. Dopo un po’ furono chiamati insieme Julie Luck e Joe Carter. Julie prese la borsa e non si accorse che il ragazzo non era più vicino al muro ma era proprio davanti a lei,pronto a frimare. Si accostarono entrambi al tavolo e contemporaneamente firmarono sulla lista,ma prima di entrare in aula i due si guardarono.Anche questa volta i loro sguardi si incontrarono.Anche questa volta le loro strade si divisero.
Joe rimase immobile per i primi minuti seduto,fermo con la testa tra le nuvole.Malediva se stesso per non aver fatto caso al nome della ragazza,ma questa situazione gli diede un’ottima ragione per impegnarsi di più.Se superava tutti i test sarebbe entrato nella fase finale e se anche la ragazza avesse fatto lo stesso si sarebbero rincontrati.Rincuorato da questo pensiero iniziò il test.
Julie voleva sprofondare,come non aveva fatto attenzione al ragazzo che si muoveva da dove l’aveva lasciato.Era stata a 5 centimetri da lui,ma non era stata capace di ascoltare il suo nome.Il suo sguardo si era posato di nuovo su di lei,nei suoi occhi ed di una cosa era certa:neanche lui si era dimenticato di lei.Rendendosi conto di ciò e felice pensando che forse anche il ragazzo avrebbe voluto sapere il suo nome,cominciò a leggere la prima domanda.
Julie uscì prima di tutti.Esitò davanti all’aula 6,sperando che il ragazzo non fosse uscito,ma non voleva di certo incontrarlo fuori la porta.Avrebbe pensato che era una maniaca che lo perseguitava.Così si incamminò verso l’uscita.Cooney vedendola uscire scattò di nuovo pensando che ci fosse anche Joe…invece l’amico uscì un’ora dopo.Si guardava intorno,in cerca di qualcuno,Cooney già sapeva chi cercasse,così comodamente seduto sulla panchina,sorridendo gli disse: “Lei è andata via circa un’ora fa.E’ stata la prima ad uscire,quindi le soluzioni sono due: o ti sei scelto una stupida o una super-intelligente”. Joe si voltò di scatto verso l’amico.Non pensava fosse così evidente che cercava quella ragazza,adesso si stava davvero impegnando per non stare sempre sulle nuvole!Come aveva fatto poi a ricordarsi di quella ragazza?Ormai non poteva più negare che c’era dell’interesse verso di lei,non poteva mentire al suo migliore amico.Così con lo sguardo abbassato gli rispose:”Intelligente.E’ super-intelligente.” Cooney si alzò,raggiunse l’amico,gli posò una mano sulla spalla ed esordì dicendo:”Allora c’è da lavorare parecchio!Andiamo và…”.Durante il tragitto del ritorno Cooney obbligò Joe a raccontargli della ragazza,per sapere cosa era successo all’amico in questi giorni.
Il giorno seguente affrontarono la seconda prova e le persone si erano già dimezzate.Nonostante ciò i due ragazzi si cercarono a vicenda,ma non riuscirono a incontrarsi.Dovevano aspettare la prova finale e vedere se anche l’altro era lì. Dopo due giorni uscirono i risultati e solo 5 persone avevano raggiunto il punteggio massimo per accedere alla finale.Joe scrutò l’elenco sperando di essere riuscito ad ottenere un ottimo punteggio e cercando d’immaginare quale di quei nomi potesse corrispondere alla ragazza,perché lui era sicuro che lei ce l’avrebbe fatta.
Julie,scalpitava davanti al pc,in attesa che si caricasse la pagina con l’elenco dei vincitori.Non sapeva quale punteggio aveva ottenuto quel ragazzo,ma lei sperava fosse in quella lista di 5 persone.
Quando la pagina si aprì entrambi lessero questo messaggio:
“E’ qui di seguito riportato l’elenco di studenti,che avendo superato le varie prove,accedono alla fase finale del concorso:Alice Webber,Roger Keys,Christina Taylor,Julie Luck e Joe Carter.La prova finale si terrà il 22/12 nell’aula Magna.I candidati sono pregati di presentarsi mercoledì alle ore 12 nell’ufficio del rettore,per prendere nota di alcuni dati.”
Dopodomani si sarebbero rivisti?
Martedì trascorse lento per tutti e due.Erano curiosi di sapere,di scoprire il mistero che avvolgeva l’altro.Joe continuava a ripetersi che era solo curioso di conoscerla e che una volta fatto il suo interesse sarebbe svanito all’istante.Julie,invece,voleva capire perché vicino a quel ragazzo si sentisse al sicuro.
Mercoledì si fece attendere,ma lentamene arrivò.
Julie di alzò alle 8 come sempre,ma non aveva per niente dormito bene.Anzi aveva dormito pochissimo e pensato parecchio.Cosa avrebbe fatto se ci fosse stato anche quel ragazzo.Si sarebbe avvicinata e gli avrebbe detto:”Ciao sono la ragazza che ti fissava il giorno della prima prova!”.Sarebbe stato imbarazzante,molto.Mentre questi pensieri negativi si facevano avanti nella sua mente,fece colazione,si vestì ed uscì.Prima del fatidico incontro c’era un corso da seguire.
Joe si alzò come sempre puntuale alle 6 per l’allenamento.Aveva una marcia in più quella mattina,forse era la curiosità e la voglia di incontrare quella ragazza.Si impegnò più del solito,o almeno più di quello che faceva negli ultimi giorni.Dopo 4 ore di duro allenamento ci fu giusto il tempo di una doccia e poi corse verso l’ufficio del rettore.Cooney prima che Joe sparisse lo fermò e gli chiese se aveva bisogno di compagnia,ma lui con un sorriso smagliante gli disse che sarebbe andato tutto alla grande.Cooney vedendolo allontanarsi pensò che era la prima che vedeva Joe in quello stato,che lui stesso definiva “dolorosamente ipnotizzato”.Non potè non pensare al giorno in cui nacque quella definizione.
Era un pomeriggio d’estate di 2 anni fa.Lui e Joe giocavano a rugby nel cortile di casa,quando furono interrotti dal fratello maggiore di Joe,Ted,che uscì di casa con un enorme sorriso stampato sulla faccia.Joe lo definì un ebete,perchè rideva sempre in quei ultimi giorni.Quando lo fermarono per chiedergli delucidazioni sulla sua improvvisa allegria lui disse:”La ragazza dei miei sogni,mi ha dato una possibilità.Adesso usciamo insieme.Sono contento e sorrido per questo.Voi cosa ne sapete,state sempre a giocare!!” e così dicendo li salutò. Joe lo guardò e ridendo disse che il fratello era stato ipnotizzato da quella ragazza,pur di conoscerla e stargli intorno lui avrebbe fatto di tutto.”E’ nello stato ipnotico,dolorosamente ipnotico…quando si sveglierà si pentirà di aver perso l’occasione di giocare con due campioni come noi”.Dopo 4 mesi Ted si unì alla nostra squadra.
Adesso però c’era Joe nella fase”dolorosamente ipnotizzato” e l’unica cosa che lui poteva fare era aspettare che passasse,senza troppe conseguenze.
Joe raggiunse il rettorato in meno di 15 min e una volta arrivato notò che già erano tutti lì.C’erano 5 ragazzi che aspettavano,ma lei non c’era.Uno di quelli lo salutò con un cenno della testa,Joe ricambiò e si sedette sulla sedia più vicina alla scrivania.Era davvero convinta di incontrarla,aveva già pensato a cosa le avrebbe detto…ma tutto svanì in un istante.Quel concorso non era servito a niente,tanto meno a distrarlo.Si sdraiò sulla sedia e si lasciò cullare dai propri pensieri,nell’attesa di essere convocato dal rettore.
Julie corse più velocemente che poteva,raggiunse l’edificio e una volta fuori la porta del rettore prese fiato.Colpa del professore di Diritto Romano,che li aveva trattenuti più del dovuto e lei aveva fatto tardi.Erano solo 10 min però per lei avevano un peso due volte tanto.Si sistemò alla meglio ed entrò.La stanza era più piccola si come l’aveva immaginata:c’era una scrivania subito di fronte la porta d’ingresso.Ai lati della porta vi erano una decina di sedie che continuavano fino a pochi passi dalla scrivania e dietro di essa vi era la porta dell’ufficio del rettore.Erano già tutti lì,anche se vi era una persona in più.Tutti erano seduti.Scrutò lentamente tutti i volti,in cerca dell’unico che realmente le interessava e alla fine lo trovò.Era quasi sdraiato sulla sedia,con gli occhi chiusi quasi come se stesse dormento.Lui era seduto vicino la scrivania,lei per non dare nell’occhio,si posizionò al lato opposto vicino la porta.Poteva chiaramente vederlo e il fatto che lui sembresse dormire la rassicurava,perché così poteva ammirarlo senza destare altri sospetti.Aveva il volto pensieroso e un velo di tristezza,ma forse era lei che non lo aveva interpretato bene,in effetti non lo conosceva per niente quindi non poteva dire se era felice o no.A lei però sembrò avere un aria dispiaciuta.
Joe si sentiva di nuovo osservato,non aveva alcuna intenzione però di aprire gli occhi e vedere chi fosse.Aveva altro di interessante da immaginare.Ci aveva creduto fino in fondo,pensava di poterla incontrare e magari conoscerla.Sapere il nome di quella ragazza e magari far diventare realtà quel discorso che si era ripetuto nelle ultime 24ore. Lo sguardo su di sé era ancora lì.Lo sentiva da quando era entrata un’altra persona all’interno della stanza,e non si era mai spostato. Decise che era arrivato il momento di vedere in faccia colui che era tanto interessato ad analizzare ogni piccolo suo movimento.Così sollevò la testa appoggiata al muro e,contemporaneamente,aprì gli occhi verso la direzione dello sguardo scrutatore. Impiegò mezzo secondo per riconoscerla. Impallidì e trattenne il fiato per qualche secondo.Ripensò alla porta che si apriva,al fatto che probabilmente aveva fatto tardi ad arrivare e soprattutto pensò che era stato un cretino a non dare un’occhiata a chi lo spiasse.
Era di certo più bella di quanto ricordasse.Aveva il volto leggermente rosso,dovuto al fatto che l’aveva sorpresa a guardarlo.Voleva ripetere di nuovo il discorso che pensava di sapere a memoria,ma era tutto svanito.Non ricordava nulla, a mala pena il suo nome.Voleva dire che doveva improvvisare…
Julie abbassò subito lo sguardo appena lui alzò la testa e aprì gli occhi.Che stupida che era a fissarlo da lontano,ma non avrebbe potuto fare altro con quel ragazzo.Se non guardarlo da lontano.
Joe prese coraggio,si alzò e si sedette proprio accanto a lei.Per la prima volta le era così vicino da poter sentire il suo profumo,quello vero,non quello che lui aveva immaginato altre 100 volte.Era dolce e profumava di vaniglia,forse erano i capell,forse la sua pelle morbida.Quella ragazza aveva tutto l’opposto di ciò che gli era sempre piaciuto nelle sue vecchie ragazze,ma lasciando stare questo particolare lei risultava essere più bella di tutte le altre.Più bella di qualsiasi altra ragazza lui avesse incontrato fino ad allora.Il suo profumo era una calamita per lui e la sua pelle così luminosa era un richiamo per le sue mani.
Julie era talmente assorta nei suoi pensieri,che neanche si accorse che il ragazzo si era spostato accanto a lei.A interrompere i suoi pensieri fu proprio la sua voce.
“Ciao…Sono Joe Carter,anche tu sei tra i finalisti del concorso?” aveva chiesto l’Adone,che era in attesa di sentire il suo nome.
Julie prima fu spaventata dalla sua improvvisa vicinanza,ma appena incontrò il suo sguardo lo spaventò diventò piacere.
“Ci-ciao.Io sono Julie Luck,piacere di conoscerti!Si sono una delle finaliste.Se non sbaglio ci siamo già visti in giro per il Campus vero?” chiese Julie,cercando di tenere viva la conversazione e pensando anche al perché quel bel ragazzo si era scomodato tanto per parlare con lei.
Joe non aspettava che questa domanda:”Si.Prima al campo di rugby,poi alla prova iniziale e adesso qui.Scusa se ti ho spaventato poco fa,non era mia intenzione,ma ti avevo riconosciuta e volevo presentarmi.”
Julie rimase spiazzata.Non poteva più essere schietto di così.”Figurati,non mi hai spaventata.E’ che ero tra le nuvole e non ti visto alzarti e sederti qui.Tutto qua.Volevo presentarmi anche io,ma non avrei mai trovato il coraggio” rispose accennando un sorriso.Joe non fece in tempo a controbattere che furono convocati nell’ufficio del rettore.
Una volta all’interno i 5 si sedettero,Julie accanto a Joe. La stanza in cui si trovavano era più grande di quella d’attesa.Alle spalle della scrivania e quindi del rettore c’era un panorama mozzafiato.Si vedeva in giardino centrale del Campus,con la fontana di Amore e Psiche giusto al centro.Un po’ sdolcinata per i gusti del rettore,ma così era stato progettato il giardino. Erano stati convocati tutti e 5,la sesta persona non era uno dei finalisti,per firmare alcuni documenti e poi sarebbero stati liberi.L’appuntamento era tra due settimane esatte,appena dopo il Ballo Di Natale.
Ogni anno il Campus preparava un ballo di beneficenza:si pagava il biglietto d’ingresso,ma le consumazioni erano gratuite.Tutto andava ad un’associazione benefica.Solitamente si svolgeva in primavera,ma quest’anno il rettore aveva optato per dicembre:”il mese in cui siamo tutti più buoni” aveva detto nell’assemblea.Il Ballo era fissato per il 20 dicembre.
I ragazzi si emozionarono sapendo di questo ballo e iniziarono a fare progetti su progetti.Joe pensò che avrebbe invitato volentieri Julie,ma in 12 giorni l’avrebbe convinta ad andarci con lui?
Julie invece desiderava essere invitata da qualcuno,magari Joe,ma lei non era il tipo di ragazza che lui avrebbe portato ad un ballo. :)
   
 
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