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Autore: Valu Valonsa    06/01/2012    2 recensioni
E' la storia di due ragazzi che,grazie ad una seria di coincidenze,s'incontrano per la prima volta a Londra.Una serie di peripezie li porterà ad allontanarsi,ma il destino ha in serbo per loro tante sorprese...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vivevano,in paesi molto lontani,due giovani ventenni.Le loro vite,completamente diverse,si sarebbero scontrate a Londra.
Lei era la semplice ragazza di Soul Lake City: una brillante studentessa in Giurisprudenza,ma con una vita sociale poco ampia.Aveva un volto molto amichevole,grandi occhi verdi e un sorriso smagliante,ma nonostante tutto era molto tidima.Il suo nome era Julie Luck. La sua famiglia,per il ventesimo compleanno,le aveva regalato un corso di approfondimenti a Londra;il suo più grande sogno!!!
Joe Carter,invece,era totalmente diverso.Nato e cresciuto a New York,grazie alla sua tenacia era riuscito ad entrare nella squadra di rugby.Da subito si era fatto notare per il suo talento e in meno di un anno era diventato il leader della squadra.Era estroverso,socievole e bellissimo.Era il tipico ragazzo moro occhi azzurri,che riusciva a far innamorare di se tutte le ragazze che incontrava sul cammino.Sapeva cosa fare con le ragazze,ma ne restava sempre un po alla larga.Non si era mai davvero interessato a nessuna,perchè seguiva sempre e solo una regola: prima lo sport,il resto era di secondaria importanza.Lo ripeteva in continuazione,come se fosse un suo motto personale e con il passare del tempo la sua via iniziò a rispecchiarlo appieno.
In ogni caso chi per sport,chi per passione si ritrovarono entrambi nell' immensa universita; di Oxford.
Il loro incontro avvenne casualmente.Era una soleggiata giornata londinese.Julie era solita studiare sotto l'ombra di un maestoso albero.Poco lontano vi era invece un campo nel quale si allenavano i NYCity pronti a sconfiggere i primi in classifica,nonche prossimi rivali: i Manchester City.
Julie si sedette all’ombra di un maestoso albero e iniziò il suo studio.A causa del lancio troppo forte del difensore Cooney,la palla fuoriuscì dal campo e si fermò vicino all’albero.Julie all’inizio non ci fece caso,ma quando sentì qualcuno gridare ”Pallaaaa!” si alzò e la prese.Conoscendo i suoi limiti sportivi e soprattutto la sua pessima mira,Julie,piuttosto che lanciarla,decise di consegnarla direttamente.Arrivò all’entrata del campo,dove c’era un ragazzo ad aspettarla e gliela porse.Joe dal canto suo rimase sorpreso dall’atteggiamento della ragazza e non solo da quello. Continuava a guardarla fisso negli occhi,ma Julie non abbassò lo sguardo.Aspettava che questo ragazzo prendesse la sua palla per poter tornare a studiare.All’improvviso dal fondo del campo di sentì Cooney che cercava di capire cosa stesse succedendo.Joe si destò dal suo silenzio,timidamente la ringraziò e,prendendo quello che era suo, ritornò in campo. Julie rimase a fissarlo fin quando non divenne un puntino in lontananza,poi anche lei ritornò al suo studio.
Joe tornò perplesso dai suoi compagni,però quando l’amico Cooney gli chiese se c’erano problema,lui rispose che andava tutto bene.Ovviamente non era così e ben presto divenne chiaro per tutti,perché quando iniziarono a giocare tra di loro Joe non riusciva a completare un lancio vincente.Nessuno aveva mai dubitato sulle capacità del loro leader,tanto meno dubitavano che lui avesse altro per la testa oltre lo sport.L’unica cosa da fare era sperare in una ripresa prima della sfida di quella sera…
Joe sapeva benissimo che tutti contavano su di lui,la squadra,il capitano,i tifosi e soprattutto la famiglia,quindi negli spogliatoi prima dell’incontro si fece un bel discorso d’incoraggiamento:”Non devo distrarmi.Questa è probabilmente la più grande occasione della mia vita e non posso sprecarla per una piccola debolezza che ho avuto oggi.Andrà tutto bene e noi vinceremo,grazie a me!Prima lo sport!!!”
Si rincuorò pensando che nessuno sapeva niente e che quindi tutto si sarebbe risolto.
Alle 21 in punto iniziò il match…Gli inglesi erano forti e agguerriti come avevano già previsto,ma Joe e gli altri avevano una ragione in più per vincere.Erano ormai quasi 10 anni che gli inglesi vincevano sulle spalle degli americani,ma i NYCity questa volta non si sarebbero arresi. Joe giocò alla grande,forse la sua miglior partita.Il mister si complimentò con i ragazzi per la vittoria ottenuta e soprattutto con Joe,che era stato strepitoso. Decisero di andare a festeggiare questa vittoria dopo anni di sconfitta, ma Joe non era dell’umore adatto per festeggiare. Abbandonati i riflettori,la sfida e le responsabilità che quella sera aveva dovuto sopportare,tutto quello che gli restava era quella sensazione strana provata quella mattina, di fronte a quella ragazza.Nel taxi di ritorno verso il college che li ospitava,non riusciva a non pensarci.Cercò di distrarsi pensando alla vittoria appena ottenuta e fu anche in procinto di tornare indietro e unirsi ai festeggiamenti,ma per quanto potesse fingere di non pensarci,lei era sempre nei suoi pensieri. Joe non riusciva a capacitarsi:non la conosceva,non aveva alcuna intenzione di farlo,ma nonostante queste certezze continuava a pensarci.Precisamente quello che gli procurò distrazioni e frequenti mal di testa era stato l’atteggiamento della ragazza.Non aveva mostrato tentennamenti vicino a lui,non sorrideva come una stupida e non aveva ”civettato” minimamente con lui.Nei giorni seguenti anche i suoi amici si accorsero che l’atleta era con la testa altrove,ma non riuscirono a riportarlo completamente sulla terra ferma…
Julie invece,concentrata su i suoi studi,pensò poche volte a quel ragazzo che la fissava.Ripensare a quel giorno la faceva sentire piccola,perché l’effetto che quello sguardo ebbe su di lei la rendeva impotente.Il suo sguardo così fisso e fermo nei suoi occhi,la inquietavano un po’,ma allo stesso tempo ne era lusingata.In ogni caso non aveva tempo per queste cose,non poteva sprecare quest’occasione per cose così futili.Non adesso poi,dopo aver scoperto un concorso che,se lei sarebbe riuscita a vincere,le avrebbe portato una borsa di studio in quella stessa università.Era un concorso un po’ stano,ma per quello che c’era in ballo Julie era pronta a tutto.Per vincere questo concorso lei doveva superare dei test,quindi essere preparata,ma anche avere il supporto di un’associazione all’interno del Campus.Superato il test,che si sarebbe svolto di fronte ad un pubblico di giudici e non,avrebbe ottenuto la borsa di studio.Il concorso era solo per studenti che venivano da sedi esterne,quindi Julie pensò che sarebbe stato forse un po’ più semplice e non si sarebbe iscritta molta gente,perché non ci fu molta pubblicità per il concorso.Quindi era un’altra cosa suo favore.
Dall’altra parte del Campus,i compagni di squadra di Joe stavano mettendo a punto un piano.Essendo Joe troppo tra le nuvole,in questi ultimi giorni,volevano cercare di farlo distrarre dalla sua distrazione misteriosa e magari riportarlo sulla retta via,cioè concentrato soprattuto su quello che per lui era davvero importante,cioè il rugby.Cooney aveva visto l’annuncio di un concorso per studenti provenienti da sedi esterne e aveva iscritto Joe.Non era impossibile per lui ottenere quella borsa di studio e di fronte a questa sfida lui non si sarebbe tirato indietro,anzi avrebbe messo il 100% per raggiungere l’obiettivo.Quello che restava da fare era dirlo a Joe.Sapevano già dove trovarlo.Erano ormai da giorni che si aggirava intono alla biblioteca,così entrarono.
Joe era seduto ad un tavolino vicino la finestra.Guardava fuori pensieroso.Da qualche giorno non faceva che pensare sempre a quella ragazza.Aveva,sin da subito,pensato che fosse una di quelle studiose e quindi qual era il posto migliore dove studiare tranquilli?La biblioteca.All’inizio si sedeva sulle panchine esterne e fingeva di leggere,ma un giorno particolarmente freddo decide di entrare.Entrando fu invaso da un profumo intenso di libri e da un calore che lo avvolse immediatamente.Anche se non avrebbe trovato quella ragazza,almeno aveva trovato un posto nel quale rifugiarsi,dove poter stare tranquillo.Erano tre stanze collegate da un corridoio lunghissimo,non c’erano altro che libri.Ovunque.Sin dalla prima volta si sedette al tavolo vicino la finestra,da dove poteva vedere parte del giardino su cui si affacciava la facoltà.
Anche quel giorno era seduto lì,guardava fuori dalla finestra.I suoi pensieri però furono interrotti dai suoi amici,che gli si piombarono davanti.
“Hey Carter!” esordì Cooney.Tra di loro,solitamente,si chiamavano per cognome ma Joe non ne aveva mai capito il motivo.
“Ciao Peter.Ragazzi..Cosa ci fate qui?” sussurrò Joe.
Prima di rispondere Cooney fu sorpreso sentendosi chiamare per nome.Superati i dubbi iniziali,che Peter non condivise con gli altri,riprese il discorso:”Abbiamo trovato un concorso perfetto per te e non puoi dire di no,anche perché sei già iscritto!!!” Tutti i compagni si unirono al sorriso di Cooney aspettando la reazione di Joe.
Lui aveva perfettamente capito cosa stava succedendo.Li sentiva bisbigliare negli spogliatoi da giorni e sicuramente parlavano di lui,perché appena tornava nella stanza dove erano i ragazzi,loro facevano finta di fare altro.Probabilmente volevano farlo distrarre un po’ da qualsiasi cosa non gli facesse pensare sempre e solo allo sport.
“Grazie ragazzi.Di cosa si tratta?Partecipo solo io?Andiamo fuori,così parliamo più tranquilli” così dicendo si alzò e condusse gli increduli fuori. Non si aspettavano chissà quale reazione,ma neanche di ottenere un consenso così facilmente.Arrivati all’esterno dell’edificio però qualcosa cambiò.
“Grazie per quello che fate,ma la prossima volta avvisatemi se volete usare i miei connotati per qualcosa” aggiunse Joe a voce alta,una volta fuori. Cooney tirò un sospiro di sollievo,forse non era tutto perduto. :)
   
 
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