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Autore: perrypotter    12/01/2012    8 recensioni
Nonostante abbia avuto l'imprinting con Nessi, Jacob continua ad avere una forte attrazione verso Bella, tanto forte che neanche lui riesce a darsi una spiegazione.
Amore, passione, legami indissolubili e misteriosi.
Le risposte di Jake arriveranno con un ritorno inaspettato.
Questa storia comincia con un sogno...
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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IL VINCOLO


«Bella?» Sussulta appena sentendomi, ma per il resto rimane immobile come solo loro sanno esserlo. Mi avvicino lentamente a lei, non voglio che scappi.
«Lasciami sola, Jacob, per favore.»
«Non posso. Non riesco a stare lontano da te.»
«Ti prego, Jake, vattene.»
Allungo una mano posandola delicatamente sul suo volto.
Non si scosta, non mi scosta.
Mi spingo più vicino, l’abbraccio.
È fredda adesso, tanto, è forte, è indistruttibile eppure sembra così fragile, avvolta dalle mie braccia sembra scomparire.
Singhiozza in modo incontrollato. Se potesse piangere la mia maglia sarebbe zuppa di lacrime, ma non può, non più.
Pensavo che l’avrei odiata dopo la trasformazione eppure forse ho sempre saputo che non avrei potuto.

“Ti aspetterò sempre, dietro le quinte, Bella se ti va, avrai sempre una seconda scelta”
“Finché il mio cuore batterà”
“Sai, penso che potrei accettarti anche dopo, forse. Mi sa che dipende da quanto puzzerai.”

Avvicino le mie labbra alla sua fronte posandovi un lieve bacio.
«Jake, no…»
Fa per scostars,i ma non glielo permetto stringendola ancora.
Potrebbe liberarsi facilmente se volesse, questa consapevolezza mi da la forza per tenerla ancora legata a me.
Le mie labbra scendono delicatamente sulla guancia, proseguono sulla mandibola per dirigersi alla sua bocca.
Libera le sue mani, ma quando penso che stia per allontanarmi allunga le sue braccia sul mio collo per cingerlo e legarmi a se.
Sento il cuore scoppiarmi di gioia. Finalmente, sono a casa.
Approfondiamo il bacio, sento il suo sapore sulla mia lingua.
Da qualche parte, il mio cervello mi urla di smetterla subito, che è sbagliato, ma tacito quella voce fastidiosa che continua a ripetermi ininterrottamente un nome: Renesmee.
Non voglio ascoltare e ci riesco.
Tutto ciò che ho sempre desiderato si sta realizzando.
Voglio Bella, l’ho sempre desiderata e adesso è mia.
Niente vampiri, niente licantropi, nessuna guerra di conquista, solo noi.
I nostri corpi si avvicinano ancora, le mie mani vagano indolenti sul suo corpo.
Sfioro il suo seno con devozione, la sento irrigidirsi, ma, ancora, non mi ferma.
Sposto le mie labbra sul suo collo, non ha bisogno di respirare e io neppure, non nell’immediato comunque, ma voglio assaporare ogni lembo della sua pelle.
Sento le sua mani spostarsi sulle mie spalle in una carezza appena accennata.
Chiude gli occhi abbandonandosi alle sensazioni mentre io mi sento immerso in una bolla di irrealtà assoluta.
Percorro con le labbra tutto il braccio, arrivo al polso dove, incurante di tutto quello che è successo, si trova il bracciale che contiene ciò che rappresenta me ed Edward.
I ciondoli che le abbiamo regalato convivono placidamente nonostante i materiali che li compongono siano tanto diversi tra loro. Un lupo di legno e un cuore di diamante; niente di più diverso, niente di più prezioso per lei anche quando non sapeva che il cuore fosse un gioiello tanto costoso.
«Ricordi quando te l’ho regalato? Era solo allora, avevo ancora la speranza che il tuo cuore potesse essere solo mio.»
«Non sei mai stato solo nel mio cuore. C’è sempre stato lui, ci sarà sempre lui.»
«Non deve essere per forza così, Bella. Possiamo ancora essere felici, possiamo essere una famiglia.»
«Io avevo già una famiglia, Jacob. Me l’hanno strappata dalle mani senza che potessi fare niente. Non potrò mai più amare nessuno come amo lui. Ma tu, tu puoi farlo. Non gettare tutto ciò che hai di più bello, Jake.»
«Io voglio te e te lo dimostrerò ogni giorno della mia vita.»
Mi avvento sulle sue labbra molto meno gentilmente di prima.
La sua reazione mi sorprende. Chiude gli occhi e si stringe a me.
“Dio, com’è bella.”
“Non voglio altro dalla vita, solo lei, per sempre.”
“Non è vero. Sai bene che non sai neanche tu cosa vuoi.”
“Sta zitta, vocina del cazzo.”
La accarezzo, tocco tutto il suo corpo con tutto il desiderio represso in questi anni. La dirigo nella stanza da letto. Voglio che la nostra prima volta sia come l’ho sempre sognata.
La faccio stendere sul letto, non fa alcuna resistenza.
“Tra poco sarà mia.”
In pochi secondi ci troviamo nudi, uno di fronte all’altra.
Non c’è imbarazzo, c’è solo voglia di appartenersi.
Non so quanto la sua mente sia con me. Il suo sguardo non è appassionato, non è complice.
Il mio, non lo so. Sento che sto facendo l’errore più grande della mia vita. Non è con lei che dovrei avere la mia prima volta. Dovrei vivere questa esperienza con l’amore della mia vita. È lei? Nonostante desideri ardentemente unirmi a lei non posso fare a meno di pensare che questa non sia la cosa giusta.
Non riesco a sottrarmi, la desidero come non mai, ma la mia mente continua ad urlare.
È meravigliosa, è sempre stata bellissima, ma adesso ha preso la perfezione tipica della sua specie.
La sua pelle è diafana, il suo collo così morbido e profumato. I suoi seni sono alti e sodi, le mie mani vengono attratte inesorabilmente verso di loro. Sono morbidi, i capezzoli si inturgidiscono sotto le mie carezze. Inclina il capo di lato in preda all’eccitazione. Sono ipnotizzato dai suoi movimenti delicati. Tutto il lei urla sensualità.
È difficile controllare le emozioni, è difficile non prenderla con forza. Non le farei male, tutt’al più potrebbe farmene lei, eppure tutto il suo essere grida delicatezza, dolcezza, amore.
Per un attimo penso a come abbia potuto lui essere delicato, come è riuscito ad imbrigliare la sua natura? Evidentemente il suo amore era così grande da permettergli di controllare se stesso. Scaccio subito quel pensiero. È mia adesso, solo mia.
Guardo i suoi fianchi morbidi, sposto le mie mani su di essi avvicinandola ancora a me.
Vago sul suo corpo stupendo con lo sguardo prima e con le mani dopo. Arrivo alla sua intimità e sono sicuro di morire in quel momento. Il suo corpo è ghiacciato eppure avverto il suo calore nella mia mano.
C’è una cosa che non riesco a capire, il suo corpo è di marmo, ma io riesco a sentirla morbida, come se anche io fossi come lei.
Sto impazzendo, ne sono consapevole tuttavia è una pazzia in cui vivrei in eterno.
Non posso trattenermi, avvicino le mie labbra al suo collo, lo bacio, lo lecco, mi inebrio del suo profumo.
Vago indolente sul suo corpo, arrivo al suo seno e anche lì assaporo la sua pelle. I suoi gemiti riempiono le mie orecchie mandando i miei sensi in paradiso.
Vorrei sentire il suo sapore sulle mie labbra, vorrei che raggiungesse l’orgasmo grazie alla mia lingua eppure desisto.
Sono un uomo nel pieno della maturazione fisica e mentale eppure non riesco a spingermi a tanto. Non so se è per paura che lei mi respinga o se in realtà la considero una cosa troppo intima. Ma se lei è davvero quello che desidero non dovrei avere questo tipo di pensieri.
Sto entrando in lei adesso.
È il paradiso e l’inferno.
Nessuno dei due trattiene i gemiti, stiamo godendo entrambi, sono sicuro che non si tratta solo di sesso.
Mi sento felice come non sono mai stato eppure non riesco a percepire quella magia che ho sempre immaginato.
Stiamo per raggiungere il limite, lo sento.
«Vorrei odiarti, Bella, lo giuro.»
E con un ultima spinta raggiungiamo l’apice.
Non risponde alla mia affermazione. Lentamente si riveste e io faccio lo stesso.
«Non preoccuparti, Jacob, presto ritroverai la tua strada e questo momento di follia sarà recluso nel posto più profondo della tua mente.»
«Io non so più che fare, Bella, ti prego aiutami.»
Mi guarda sofferente, appoggia delicatamente una mano sul mio cuore. Chiude gli occhi facendosi cullare dal suo suono costante.
Mi guarda regalandomi un sorriso dolcissimo.
«Ho ascoltato il tuo cuore, Jake, batte per lei. Ascoltalo anche tu e non potrai avere più dubbi.»
«Io non ci riesco. Vorrei che il mio mondo gravitasse intorno a lei ma non riesco a rinunciare a te. È impossibile.»
«Tutto si aggiusterà, ne sono sicura.»
«Come?»
Mi rivolge un altro sorriso, questa volta però è mesto non più felice.
«Non lo so, è un mistero. Va a casa. Nessie tornerà tardi, è andata un po’ in giro con le sue zie. Potrai vederla prima che vada a letto.»
Mi posa un delicato bacio sulla guancia prima che esca da casa sua.

Apro gli occhi di scatto trovandomi seduto sul mio letto.
Di nuovo, ogni fottutissima notte lo stesso sogno di merda.
Non riesco più a capire se sono addormentato o se il mio inconscio si diverte a ripropormi le immagini dell’unica volta in cui mi sono sentito davvero felice, l’unica volta in cui lei è stata mia.
Faccio una doccia veloce ed esco di casa.
Devo vederla, non mi importa se continua a cacciarmi.
Cammino lentamente pensando a quanto sono patetico.
Ci sarà anche lei, non so se definirla l’altra, dovrebbe essere l’unica. Nessie, il mio imprinting. Un sorriso sarcastico mi sfigura il viso.
Non capisco, cosa c’è di sbagliato in me?
Perché con me non ha funzionato?
Perché Jared, Sam e tutti gli altri vivono per le loro metà mentre io sono diviso tra due donne?
Nessie è ancora una bambina ma comunque dovrebbe rappresentare tutto il mio mondo. Dovrebbe essere l’aria che respiro, la luce dei miei occhi, la ragione della mia esistenza.
Sento un fortissimo legame con Renesmee, una miriade di cavi d’acciaio che mi tengono ancorato a lei.
Bramo averla accanto, gioisco quando i miei occhi incontrano i suoi, amo vederla sorridere, farla sorridere, impazzisco quando la sua risata cristallina si insinua nel mio essere.
Immaginò che siano già trascorsi i pochi anni che la separano dalla sua piena maturazione per poter godere con lei delle gioie e dei dolori tipici della nostra età che rimarrà immutata per sempre.
Allora perché non riesco a fare a meno di Bella?
Tutto in me è al contrario.
È diventata il mio peggior nemico, ma non posso combatterla.
Il suo odore dovrebbe disgustarmi, ma mi inebria i sensi.
Dovrei odiarla, ma la amo.
Dovrei odiare Edward, ma non ci riesco.
Quando l’ha lasciata la prima volta ero quasi riuscito a rimettere insieme i pezzi del suo cuore, ma poi era tornato e tutto il mio mondo era diventato un patetico e continuo tentativo di riportarla a me.
Si sono sposati e col loro matrimonio è arrivata anche Nessie.
Tutto sarebbe dovuto finire a quel punto.
Lei è felice col suo vampiro, lei stessa diventa una vampira puzzolente e io mi becco la bimba immortale e perfetta che diventerà la mia vita.
Ma poi tutto si è complicato.
Non riesco ancora a capire come abbiano fatto quegli schifosi assassini ad arrivare così in fretta. Come hanno fatto a sapere di Renesmee ancora prima che nascesse?
La mia mente torna inesorabilmente a quel giorno, il giorno che ha distrutto tutto.
È come se quella sera fosse marchiata a fuoco nella mia testa.
Avevo da poco incrociato gli occhi della mia Nessie, ero stato catapultato nel mio nuovo mondo fatto di devozione per lei mentre Bella ardeva ancora nel fuoco della trasformazione quando sono arrivati loro.

«Maledizione, stanno arrivando i Volturi.»
«Dobbiamo tenerli lontani, Edward, siamo troppo deboli in questo momento. Se si avvicinano prenderanno Bella e Nessie.»
«Non lo permetterò mai.»
«Aspettami, Edward, vengo con te.»
«No, Jacob. Tu devi restare con Bella e Renesmee. Non lasciarle mai, non permettere che qualcuno faccia loro del male.»

E ora mi trovo qui, il mio destino da una parte e la donna che ho sempre amato dall’altra.
Nessie conta su di me, è ancora una bimba, ma cresce in fretta.
Cosa farò quando i suoi sentimenti cambieranno?
Cosa farò quando capirà che il mio unico amore non è l’unico? Che amo lei, ma amo anche sua madre? Che non riesco in nessun modo ad abbandonarla a se stessa?
È come se Edward, con la sua ultima frase, mi avesse lanciato addosso un incantesimo del quale non posso liberarmi.
Dio, quanto vorrei odiarlo! Ma non posso, lui ha reso felice Bella e avrebbe dovuto continuare a farlo per sempre.
Ho impiegato sei mesi la prima volta, ma adesso? Mi basterà un’eternità per farla sorridere ancora?
Arrivo alla piccola casetta delle mie donne, la stessa che avrebbero dovuto dividere con un vampiro centenario che invece le ha abbandonate lasciando a me il compito di occuparmi di loro.
Non sento nessun cuore battere, Nessie deve essere a casa dei nonni. Li ama quanto loro amano lei. La perdita di Edward li ha avvicinati ancora di più di quanto già non fossero.
Solo la piccoletta continua a darsi la colpa di quanto è successo, di non aver visto quello che sarebbe successo e non riesce a farsene una ragione.
Il dottore e sua moglie cercano in tutti i modi di consolarla e suo marito le ha proposto di allontanarsi per un po’ dalla famiglia, ma lei dice che adesso che Edward non c’è più non possono correre il rischio di lasciare la famiglia ad eventuali ulteriori attacchi da parte degli assassini.
Come faccio a saperlo?
Semplice, il fatto che io abbia avuto il mio imprinting con Nessie mi ha automaticamente eletto a membro ufficiale della famiglia e quindi parlano tranquillamente in mia presenza.
Se sapessero che il mio essere è spaccato in due tra le donne che sono diventate tanto importanti per loro…
È in questi momenti che sono felice che non ci sia più nessuno in grado di leggere nella mente.
Varco la soglia di casa trovandomi nel piccolo salottino dove trovo Bella di fronte alla finestra.
Sa che sono qui, ma non muove un muscolo del suo corpo perfetto finché…
«Renesmee è a casa dei Cullen.»
«Anche tu sei una Cullen adesso.»
La sento sospirare ed emettere una risatina sarcastica.
«Non sono niente senza Edward.»
Non una vibrazione, non un fremito o una semplice emozione anima il suo essere. Niente sembra smuoverla della sua immutevole apatia.
«Bella, devi smetterla di comportarti così, devi reagire.»
«A cosa, Jacob? A cosa devo reagire?» Sospira sommessamente.
Sento una rabbia immensa dentro di me. Desidero intensamente che dimostri una qualsiasi emozione.
«Maledizione, Bella, Edward è morto!»
Mi guarda con rabbia, odio, tristezza immensa. Non sono in grado di reggere una tale sofferenza. Ciò che ho visto nello sguardo di Edward quando temeva di perderla, quella sofferenza assoluta e ingestibile mi si sta riproponendo negli occhi di Bella in questo momento.
«E io sono morta con lui.»
«No, tu non sei morta. Sei viva, Bella, sei viva. Noi siamo qui, siamo insieme, possiamo ancora avere una vita, insieme. Ti prego, Bella, resta con me. Non lasciarmi ancora. Io non posso vivere senza di te, non lo capisci?»
Mi avvicino, non so cosa sperare. Forse spero che si lasci andare tra le mie braccia, che desideri sentire il calore del mio corpo come io bramo di sentire ancora la sua pelle gelida attenuare il fuoco che mi brucia dentro.
Prendo la sua mano avvicinandola alle labbra. Deposito piccoli baci sul palmo, mi sposto sul polso imbattendomi di nuovo nel bracciale coi ciondoli che rappresentano me ed Edward. Vorrei strapparlo, vorrei che tutto finisse con la distruzione di quell’insignificante ornamento. Se soltanto questo legame che sento con lei potesse infrangersi con la stessa facilità con cui potrei rompere quel piccolo oggetto. Ma so che non è così semplice, ho bisogno di aiuto, devo trovare il modo per liberarmi da questo legame che mi logora lentamente. Voglio vivere per Renesmee, voglio che lei sia tutto ciò che il mio cuore desidera.
Libera la sua mano dalle mie labbra, vede il tormento nei miei occhi. Lo capisco perché sono il riflesso dei suoi.
Si muove lentamente dirigendo quella stessa mano sul mio viso accennando un sorriso.
«Jake, sei tu che devi reagire. Va' da Renesmee, sai che aspetta sempre il tuo arrivo, sai che è sempre felice di vederti, di stare con te. È così che deve essere, Jacob. Vivi questo sentimento per lei, amala come solo tu sai fare. Presto anche lei ti vedrà come l’uomo della sua vita e non soltanto come un amico.»
«Bella, come puoi chiedermi questo? Io non posso lasciarti.»
Mi guarda in modo quasi materno, non importa che abbia appena pochi anni più di me, il suo sguardo è amorevole, di un amore come quello di Esme, come solo una mamma può guardarti.
“Non mi ama, non mi amerà mai.”
I miei occhi pizzicano per le lacrime che cerco di reprimere, mi spezzerà il cuore ancora una volta.
«Vivi il tuo amore, Jacob, lascia che questo sentimento ti catturi. Lasciati avvolgere dal suo calore. Presto capirai che Nessie è tutta la tua vita, non potrai più fare a meno di lei. Te lo prometto.»
«Io non posso farlo, Bella, non posso lasciarti.» Continuo a ripeterlo come se da questo dipendesse la mia vita.
Vedo un guizzo di impazienza passare nei suoi occhi che subito scompare sostituito dallo sguardo amorevole di prima.
«Dimenticati di quello che ti ha detto Edward, cancella le sue parole dalla tua mente. Il tuo compito è ed è sempre stato quello di proteggere e rendere felice la mia piccolina. Io saprò andare avanti, te lo prometto, ma tu devi vivere la tua vita. Non sopporto di vederti dilaniato da quello che vorresti e quello che ti costringi a credere sia giusto.»
Non posso crederci, come è possibile che sia a conoscenza di quello che mi ha detto Edward?
«Come… come fai a sapere…»
«Ardevo, Jake, ma la trasformazione era ormai alla fine. Ho sentito tutto. Avrei voluto alzarmi da quel dannato letto, ma non riuscivo a fare un solo movimento.»
«Bella, io…»
«No, Jacob, tu non ami me. Ti senti responsabile e ti voglio un bene immenso per questo, ma non puoi continuare così. Guarda in fondo alla tua anima, Jake e ti renderai conto che ciò che vuoi davvero è Nessie.»
Si avvicina a me posando un dolce bacio sulla mia guancia.
La stringo forte a me, so che sarà l’ultima volta che lo farò almeno con questo sentimento che arde in me.
«Ti voglio bene, Bella, non dimenticarlo mai. Io ci sarò sempre per te, lo giuro.»
«Lo so, lupacchiotto, sei stato la mia ancora ed hai continuato ad esserlo anche quando avrei potuto farti del male. Adesso va', Nessie ti aspetta.»
Dopo un ultimo abbraccio la lascio nella sua casa per dirigermi verso la mia piccola Nessie.
Non so come farò a liberarmi della mia ossessione, ma non le farò mai più sentire il peso dei miei sentimenti nei suoi confronti.

Intanto a Volterra…

«Vedo che non hai ancora cambiato idea.»
«E non lo farò mai, Aro, ficcatelo in testa.»
«Io ho tempo, Edward, non ho nessuna fretta. Abbiamo l’eternità per raggiungere un accordo.»
«Non entrerò mai nella tua guardia. Ho accettato di venire qui con voi solo per salvare la mia famiglia, ma non mi convincerai mai a far parte della tua schifosa cerchia, è chiaro?»
«Sei una grande delusione lo sai? È così brutto vivere qui con noi? Non devi neanche fare fatica per cibarti, te lo serviamo direttamente nel castello, cosa vuoi di più?»
«Mi portate il sangue solo per non farmi uscire e rischiare che io contatti la mia famiglia e questo non può che renderti ancora peggiore.»
«Avanti, Edward, ormai anche la tua Bella si sarà rifatta una vita. Credi davvero che stia aspettando te? Probabilmente, non avendoti trovato dopo la trasformazione, si sarà completamente dimenticata di te.»
«Lei mi ama. Il nostro amore va oltre la vicinanza. Nel suo cuore sa che io esisto, che sono esistito nella sua vita.»
«Rassegnati, Edward, non tornerai mai da loro, a meno che non desideri vederli morire tutti.»
«Io ti ucciderò, Aro, un giorno, quando crederai di avermi piegato a tuoi voleri staccherò la tua testa dal resto del corpo e ballerò intorno al fuoco che ti distruggerà per sempre.»
«Dimentichi che posso conoscere i tuoi pensieri, tutti i tuoi pensieri.»
«È vero, in questo caso potrai vedere coi tuoi occhi quanto ti odio e continuerai a vedere sempre e soltanto i miei piani per ucciderti e tornare dalla mia famiglia. E non dimenticare: anche io posso leggere la tua mente, prima o poi troverò qualcosa da usare per farti del male. Anche io ho l’eternità davanti e la passerò cercando il modo di fartela pagare, lo giuro.»
Maledizione, non posso passare tutto il mio tempo a guardarmi le spalle. Potrei mettergli uno dei miei alle costole, ma dovrei privarmi di uno dei miei migliori elementi.
Cocciuto di un Cullen. Che me ne faccio di lui così. Se non decide spontaneamente non posso costringerlo ad entrare nella mia guardia. Neanche Chelsea è riuscito a rompere i suoi legami col resto della famiglia.


«Cosa? Cosa significa?»
«L’hai detto tu no? Sei in grado di leggermi la mente quindi levati di torno. Non ho intenzione di passare il resto della mia esistenza a guardarmi le spalle da te.»
“Non può essere, mi sta lascando andare. Posso tornare dalla mia Bella, dalla mia piccola Renesmee, dalla mia famiglia.
Dio, non posso crederci. Devo fare presto, non voglio dargli il tempo di cambiare idea, ma prima devo assicurami…”
«Cosa farai con la mia famiglia?»
«Niente, se non ho convinto te, non riuscirò a convincere nessuno di loro ed è inutile sterminare tutti quei talenti. Magari col tempo qualcuno deciderà spontaneamente di unirsi a noi.»
“Sì, come no. Sogna, Aro.”
«Addio, Aro.»
Mi catapulto fuori da quel dannato palazzo con la velocità massima che riesco a raggiungere. Vado direttamente all’aeroporto, prenoto i voli che mi riporteranno a casa usando i soldi che ho rubato nella mia permanenza a Volterra.
Sto tornando a casa. Casa… Bella, Nessie.
Aspettami, amore mio, sto tornando e nessuno al mondo ci dividerà mai più.

***
«Jacob, la tua presenza in casa nostra non mi permette di avere delle visioni chiare, quante volte devo dirtelo.»
«Rilassati, Nana, cosa vuoi che succeda?»
È sempre agitata quando non riesce ad usare il suo potere.
«Potrebbero tornare, non ci arriva il tuo cervellino sottosviluppato, lupo?»
“Ancora con questa storia, non ne posso più di sentirla.”
«Se dovessero tornare questa volta non ci troverebbero impreparati, lo sai bene. Tutti sono in allerta.»
«Sì, ma l’ultima volta non li ho visti arrivare e ancora non sono riuscita a capire perché.»
«In ogni caso, se dovessero usare la stessa tecnica non riusciresti a prevederlo comunque, con o senza la mia presenza.»
Mi ringhia contro, non mi disturbo neanche a ricambiare lo sguardo. Suo marito le posa una mano sulla spalla per calmarla. Mi è sempre piaciuto il potere di Jasper, magari lo usasse anche su di me! Probabilmente riesce a capire cosa provo, ma non ha mai fatto cenno della cosa e gli sono grato per questo.
«Scusa, Jacob, alcune volte non riesco a ragionare lucidamente. Edward mi manca sempre di più.»
“Brutta mossa, Nana.”
Troppo presa dalle emozioni non si è accorta dell’arrivo di Bella che la guarda affranta. Tutti evitano di nominarlo quando lei è nei paraggi, non vogliono vederla soffrire più del dovuto.
Passano le ore, io e Nessie abbiamo letto e parlato tanto, tra poco andrà a dormire ed io tornerò a casa.
È un attimo. Vedo Bella scattare verso la finestra. È solo un sussurro, ma lo sento chiaramente «Edward…»
Sento un profumo diverso, forse dovrei chiamarlo puzza, ma ormai sono abituato alla loro particolare fragranza. Mi ricorda qualcosa, ma non collego, sono stanco.
Nel giro di pochi attimi, sette vampiri si dirigono alla loro velocità alla porta d’ingresso che per poco non viene divelta dalla furia con cui Bella la spalanca.
È lui, sono sicuro anche se non so come sia possibile. Edward è tornato. Prendo in braccio Nessie e seguo gli altri anche se non posso essere veloce come loro.
Quando li raggiungo la scena che mi si para davanti è davvero suggestiva.
I vampiri di famiglia si stringono tra loro, ma ciò che più cattura la mia attenzione è Bella: inginocchiata a terra, abbracciata ad… Edward.
Singhiozzano entrambi mentre si sussurrano parole che non riesco a sentire. Si accarezzano, si baciano, si guardano come se non credessero ai loro occhi, come se la loro infallibile vista stesse giocando loro uno scherzo di pessimo gusto.
Le donne di casa si stringono ai loro uomini piangendo sommessamente senza versare lacrime.
Gli uomini sono visibilmente emozionati, ma cercano di calmare le compagne.
Io invece guardo quella scena come se fossi un intruso.
Ho il diritto di stare qui? Ho il diritto di assistere ad una scena tanto toccante quanto intima?
Improvvisamente gli ultimi due anni mi passano davanti agli occhi e inevitabilmente emetto un sospiro di sollievo.
Mi volto a guardare la piccola che con una mano mi mostra tutto ciò che vede chiedendomi silenziosamente cosa sta succedendo.
«Il tuo papà è tornato, piccola mia.»
È in quel momento che sento il mio cuore battere all’impazzata. Un’emozione incontenibile mi attraversa dall’interno, abbraccio forte la mia Nessie ed è come se all’improvviso tutto fosse svanito. Il mio amore per Bella, i miei dubbi. Il mio essere diviso tra le donne più importanti della mia vita. Tutto svanito.
Ritorno con lo sguardo a quella scena che, per quanto sia contornata di lacrime, ha il sapore della felicità più totale.
Di nuovo mi chiedo se ho il diritto di assistere a tutto questo quando sento una voce profonda che non sentivo da tanto pronunciare una semplice sillaba.
«Sì.»
Lo guardo mentre solleva gli occhi per puntarli su di me.
«Sì. Hai tutto il diritto di stare qui. Tu fai parte della famiglia, Jacob.»
Arrossisco davanti a quello sguardo carico di gratitudine, non lo merito, ho passato il segno con sua moglie, forse non ha visto bene tra i miei pensieri altrimenti mi avrebbe già staccato la testa.
«Tu sei rimasto con loro, con entrambe. Ti sei preso cura della mia famiglia anteponendola alla tua felicità. Non cruciarti, sono stato io a chiedertelo.»
Lentamente si sollevano da terra.
Vedo tutti i membri della famiglia muoversi impercettibilmente verso di lui, ma capiscono che non è ancora il loro momento. Gli lasciano lo spazio per abbracciare la sua bambina.
Si avvicina lentamente tendendo le mani, Nessie vola tra le sue braccia riempiendogli la faccia di baci.
Mi guarda negli occhi prima di abbracciarmi e ringraziarmi.
Tutti si abbracciano, torniamo all’interno della casa.
Ci sistemiamo nel salotto e, come se avessero bisogno di riposo, tutti si siedono.
Di nuovo mi ritrovo ad osservare una situazione familiare che temo di invadere, ma ancora una volta lui mi impone di unirmi a loro, alla famiglia.
In un braccio sorregge sua figlia mentre l’altro è ancorato al fianco di sua moglie.
Racconta tutto quello che è successo, compreso l’inganno creato dai Volturi per far credere che fosse morto; di come abbiano bruciato i suoi vestiti e una ciocca dei suoi capelli prima di portarlo in Italia con la minaccia di far uccidere tutti se si fosse rifiutato.
Mentre parla si volta spesso a guardare Bella con occhi adoranti e posarle dei piccoli baci sul capo o sulla fronte. Ciò che mi sorprende è che non provo la minima avversione per quella scena anzi sento il mio cuore danzare di gioia.
Si è fatto davvero molto tardi, devo tornare a casa mia. Nessie dorme tra le braccia del padre.
Decidono di lasciarla dormire a casa dei nonni, hanno bisogno di passare del tempo da soli.
Saluto e mi dirigo verso la riserva.
«Jacob, aspetta.»
Cazzo, deve aver ripensato alle immagini che ha visto nella mia mente. Adesso mi stacca la testa dal collo per aver osato toccare sua moglie. Me lo merito, non avrei dovuto, sapevo che il suo cuore non mi sarebbe mai appartenuto ma ho allungato la mano e ho preso ciò che volevo quando era più debole.
Penso mestamente che adesso che finalmente sento di essermi liberato della mia ossessione per lei, adesso che sento di potermi dedicare completamente alla mia piccola Nessie, lui non mi farà più avvicinare a casa sua.
Forse dovrei scusarmi, invocare il suo perdono, magari mi permetterà di parlare ancora con Renesmee, magari non subito, magari dovrò aspettare qualche anno, ma un giorno, forse…
«Non sei tu che devi scusarti, Jacob. Sono io che devo chiederti perdono. Quando ho letto la tua mente non ho visto solo quello che è successo con Bella, ma anche cosa hai passato tu. Quando ti ho chiesto di badare a loro non avrei mai immaginato di importi un obbligo magico, non credevo di poterlo fare.»
Lo guardo con gli occhi sbarrati.
Ok, in Italia gli hanno fatto qualche brutta tortura ed è uscito fuori di testa. Non avevo idea che i vampiri potessero impazzire.
«Non sono pazzo. È una cosa molto rara e difficile da imporre, io ne avevo solo sentito parlare, credevo si trattasse di una leggenda.»
Ancora non capisco di cosa parla ma posso anche fare a meno di parlare tanto so già che non ha bisogno di sentire la mia voce.
«Quando sono andato ad affrontare i Volturi, il terrore che potesse succedere qualcosa alle mie donne era tale che, quando ti ho chiesto di prenderti cura di loro, ti ho impresso quello che viene chiamato "obbligo perenne".»
Ma che cazzo farnetica. Se esistesse una stronzata simile di sicuro ne avrei sentito parlare. Con tutte le leggende che vengono tramandata, questa non sarebbe passata inosservata.
«In questo caso non si tratta davvero di una leggenda, ma di una pratica che si concretizza solo ed esclusivamente se la persona, vampiro, lupo o umano che sia, desidera con tutto se stesso creare questo legame. Deve volerlo talmente tanto da annullare completamente la volontà dell’altro. Nel mio caso, la paura di sapere Bella e Renesmee in pericolo era talmente tanta da superare la tua volontà e la dedizione nei confronti di mia figlia. Quindi come vedi sono io a doverti chiedere scusa. A mia discolpa posso dire solo che non avevo idea di essere in grado di fare una cosa simile. Posso aggiungere anche che se non avessi cento anni alle spalle, adesso ti strapperei la testa a morsi per essere andato a letto con mia moglie e ti vieterei di vedere mia figlia per il resto dei tuoi giorni. Purtroppo, invece, ti devo la mia gratitudine quindi…»
Faccio un passo indietro perché nonostante abbia detto che non lo farà, non mi sento affatto sicuro delle sue intenzioni.
«Tranquillo, ho promesso a Bella che non ti avrei torto un capello.»
“Ma allora quello che avevo pensato…”
«Esatto. Tu eri convinto che ti avessi fatto una specie di incantesimo e in effetti… è proprio quello che ho fatto anche se, ti ripeto, non avevo idea di esserne in grado.»
«Finiscila di frugarmi nella testa.»
Scoppia a ridermi in faccia e stranamente mi rallegra sentire questo suono. Era da tanto che nessuno rideva più.
«Abituati, lupo, da oggi i tuoi pensieri saranno sempre sotto esame, non dimenticare che è con mia figlia che passerai la maggior parte del tuo tempo.»
Sospiro rassegnato, ma anche molto più leggero.
Ho avuto il mio primo confronto col padre della mia futura fidanzata, moglie, amante…
Edward emette un ruggito strozzato.
“Idiota, ti ha appena detto che ascolterà ogni tuo singolo pensiero e tu ti metti a pensare questa cose.”
«Sparisci, Jacob.» Ma anche sotto quella parvenza di severità posso vedere un lieve sorriso.
Mi trasformo. Adesso tutti i lupi sanno del ritorno di Edward.
«Grazie.» È solo un sussurro, ma sa che ho sentito.
Corro, corro veloce come non faccio da tanto tempo.
Mi sento leggero, sono felice. Sento l’aria dilatare i miei polmoni e il cuore battere velocemente mentre penso ad un altro battito, più lento e cadenzato. Una dolce melodia che appartiene solo a lei. La mia testa piena di lei, solo lei, la mia unica ragione di vita: Renesmee, la mia piccola Nessie.
Emetto un ululato fortissimo, rilassante, felice, appagante.
Sono libero… finalmente.

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Ringrazio chiunque sia arrivato sino a qui.

Patrizia    

  
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