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Autore: F l a n    13/01/2012    10 recensioni
È una normalissima notte quella in cui Blaine trova una sorta di strano umanoide accasciato per terra, nel parco. Blaine ha sempre creduto nelle forme di vita extraterrestri, ma presto dovrà rendersi conto che Kurt Hummel non è semplicemente quello che lui crede "un Alieno" dalle sembianze umane.
Come farà Kurt Hummel a tornare da dov'è venuto?
E, precisamente, da dove proviene?
Un alternate Universe tendente allo sci-fi.
***
Estratto dal capitolo 2:
"Il ragazzo, o quello che era, si scostò velocemente da lui, per poi cadere nuovamente sulle ginocchia, evidentemente troppo debole per qualunque movimento.
“Chi sei?” chiese Blaine, avvicinandosi ancora a lui, ricevendo solo uno sguardo diffidente, contrariato. I suoi occhi blu brillarono.
Blaine tese una mano in avanti, ma l’altro si scostò ancora, camminando sulle ginocchia. Stranamente la sua tuta, pur essendo bianchissima, non era né sporca di terra né di erba. Blaine ne concluse che quello che stava indossando doveva essere un tessuto particolarmente speciale.
“Sei umano?” chiese ancora, accucciandosi su di lui, fino ad essere al pari del suo viso, “non voglio farti del male."
[Klaine scritta per il BigBangItalia]
Genere: Romantico, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note di inizio capitolo: D'ora in poi cominciano le spiegazioni, e stavolta davvero. Sono felice di sapere che per alcuni di voi lo scorso capitolo è stato a dir poco spiazzante.
Come sempre, ringrazio chi mi segue, chi inserisce la storia nei preferiti, ma soprattutto chi decide di darmi il suo parere. Tengo molto a questa storia e sapere cosa ne pensate per me è fondamentale e senz'altro molto gratificante per il mio lavoro. Vi ringrazio tantissimo e di cuore!
Per chi non lo avesse ancora fatto, vi rinnovo l'invito a seguirmi sulla mia pagina su Facebook :) : *QUI*

8. “The Truth”

“Sì Blaine. Io sono umano, esattamente come te… o meglio, quasi,” la voce di Kurt era ferma ed i suoi occhi azzurri fissi su quelli dell’altro. Aveva dato uno shock di proporzioni cosmiche a Blaine, lo sapeva bene. Specialmente perché era talmente… contraddittorio, sembrare umano dalle apparenze ma non esserlo per caratteristiche anomale.
“Tutto questo ha senso…” mormorò Blaine, stringendosi nelle spalle, “ma allo stesso tempo non lo ha. Come potevi parlarmi nella testa? Cosa… cosa sono quelle tute strane, le orecchie leggermente appuntite, la voce ‘incantatrice’ e tutte quelle robe là? Sei una specie di mago?” il ragazzo cominciò a vaneggiare quasi totalmente, preso dal panico e da un senso di affollamento mentale; ogni cosa che aveva creduto era puramente sbagliata, ma come poteva esserlo? Questo Blaine non riusciva a capirlo. Si sentiva preso in giro, soggiogato. Poteva dirgli da subito la verità, perché aspettare così tanto? E cosa c’entrava con tutto quello con il fatto che conoscesse Finn?
“Tu… tu…”
“Blaine calmati! Adesso ascoltami e, per favore, non m’interrompere.”
“C-come puoi pretendere che non t’interrompa o che io rimanga calmo? Mi stai rivelando cose scioccanti e… e io… Dio, perché…” si mise le mani sul volto con disperazione e inspirando profondamente, premendosi le falangi sulle guance, “d’accordo. D’accordo, parla. Dimmi questa maledetta verità, sconvolgimi e mettiamo un punto a questa maledetta situazione.”
Kurt lo guardò un poco intimidito; Blaine era una persona sempre gentile, non era molto comune vederlo alzare la voce.
“Come ti dicevo… io sono umano, esattamente come te. O meglio, non proprio. Come hai notato, come ti ho fatto notare, io ho delle caratteristiche speciali che voi umani di quest’epoca non avete. Posso sentire a distanze più ampie rispetto a quelle a cui puoi sentire tu, posso parlarti nella mente, posso fare un’altra marea di cose che beh, voi in quest’epoca non avete ancora sviluppato; come adesso potrai sicuramente capire anche da solo, io vengo da un’altra epoca, da un futuro di questa dimensione. La specie umana si è sviluppata, passando ad un altro stadio di evoluzione, esattamente come… in passato. Da ciò che ho studiato e trovato negli immensi, anche se pochi, archivi che sono rimasti nella mia epoca, l’evoluzione umana sembrava ultimata, ma tra circa cinquant’anni qualcosa dovrebbe cambiare radicalmente il vostro pianeta, o meglio, la vostra era. Nel futuro la terra esiste ancora, ma ha subito delle fondamentali modifiche di clima e vivibilità. Ciò che succederà dovrebbe… dimezzare l’umanità e quelli che sopravviveranno, beh, saranno modificati geneticamente con dei vaccini che inventeranno o qualcosa di simile, credo di non esser riuscito a capire bene questo passaggio; ciò significa che da quella generazione in poi, gli umani cominceranno ad assumere caratteristiche e capacità speciali, esattamente come me, fondando un nuovo stadio di evoluzione umana.
Il principale motivo per cui non potevo raccontarti tutto ciò è che il mondo si basa su un sottile equilibrio tra dimensioni. Ne esistono tre, come potresti vedere in vari film o… nei fumetti: passato, presente e futuro. Per quanto riguarda, io appartengo alla terza mentre tu alla seconda. Solo che nessun umano dovrebbe conoscere questo fatto ed è pressoché impossibile che voi lo sappiate poiché questo studio verrà realizzato nella mia, ovvero nel futuro. Tra circa due millenni, voi saprete che esistono queste tre dimensioni ma che fondamentalmente è inutile, poiché per una questione di stabilità non vi è concesso cambiare nessun evento… e beh, perlomeno questo è ciò che mi hanno insegnato. Io sono solo una recluta mandata qua per sperimentare e ricercare le somiglianze tra la mia epoca e la vostra, per completare gli studi e capire se, effettivamente, ci sono queste somiglianze e se queste tre dimensioni siano legate ufficialmente. Inoltre…” Kurt prese un sospiro profondo e guardò Blaine che aveva l’espressione più indecifrabile della terra; non riusciva a capire se fosse incazzato, deluso, sorpreso, esaltato o semplicemente apatico.
Blaine decise di intervenire per cancellare il sovraffollamento di idee ed emozioni che invadevano con forza il suo cuore e la sua testa. Tese in avanti la mano come per bloccare Kurt.
“Fammi capire bene… tu vieni dal futuro.” Disse, con voce distaccata.
“Sì.”
“Ed io dovrei credere a tutte queste… cose.”
Kurt allargò gli occhi, stupito ed amareggiato dall’affermazione di Blaine.
“Ma tu accettavi che fossi un alieno! Cosa c’è di meno credibile nella mia storia?”
Blaine non seppe rispondere immediatamente. Si morse il labbro inferiore, pensieroso ed un po’ innervosito. Questo spiegava ogni cosa, ma non era totalmente sicuro di ciò che Kurt gli stava dicendo; e se stava ancora mentendo?
“Non lo so.”
“Ecco.”
“Suppongo che dovrei crederti, quindi.”
“Devi. Devi credermi, perché adesso ti spiegherò la parte più umh, interessante e forse ti apparirà assurda ma ti prego di credermi. Mi hai sostenuto fino ad adesso, sostienimi anche in questo momento. Ti sto dicendo la verità, una verità che dovrà rimanere dentro questa stanza e che sarà condivisa solo da me e te. Non sai quanti sconvolgimenti potrebbe portare una fuga d’informazioni del genere.”
Blaine inarcò le sopracciglia.
“Oh beh, io penso proprio di sapere cosa potrebbe comportare.”
“Bene, allora taci ed ascoltami. Il motivo principale per cui sono venuto qua, o meglio, per cui mi sono offerto di venire qua, è uno soltanto: volevo trovare mia madre. Nella mia epoca, mia madre è morta quand’ero ancora molto piccolo, recentemente, dopo vari studi, sembrava esser emerso un fatto molto importante: tutte le persone hanno un doppione nelle varie epoche. Tu esisti nel passato, esisti nel presente ma anche nel futuro. Il motivo principale per cui io non potrei stare qui è perché corro il rischio di incontrare l’altro me stesso. La mia doveva essere una ricerca veloce, operata grazie ai macchinari che mi hanno permesso di venire qua, ma che essendo in via sperimentale si sono danneggiati… e beh, ora sono piantato qui finché qualcuno non viene qui a… portarmi via. Non saprei ricostruire una… ‘macchina del tempo’, chiamiamola così, è un oggetto altamente complesso e solo gli scienziati del mio tempo sanno realizzarne una. Ad ogni modo, penso che sappiano che sono piantato qua e quindi… beh, mi recupereranno, presto o tardi.”
“Te lo auguro, ma permettimi di dirti che questa storia ha dell’assurdo e dell’incredibile. Sono un po’ perplesso, anzi, molto a dire il vero… anche se non vedo perché dovresti mentirmi, a meno che tu non sia pazzo.”
“Oh no, non sono pazzo. Ora ti spiegherò perché… beh, perché mi sono sconvolto quando ho visto Finn.”
“Non dirmelo: conoscevi il suo doppione nella tua epoca.”
“È mio fratello.”
Blaine spalancò gli occhi, stupito. “Vuoi dirmi che… è possibile che i rapporti tra le persone siano… diversi? Pensavo che le persone dovessero avere le stesse caratteristiche e gli stessi atteggiamenti. E poi non capisco, ogni persona ha un futuro e quindi una morte, com’è possibile che si possa essere vivi in una dimensione in cui dovrei essere morto?”
“Semplicemente perché ogni persona ha… un doppione nelle tre dimensioni, come ti ho detto. Probabilmente nel momento in cui tu morirai qui, sarai morto nel passato e sarà giunta la tua ora anche nella dimensione futura. Non si tratta di vedersi in modo diverso, si tratta, in un certo qual senso, di vivere in tre pianeti diversi contemporaneamente, anche se di fatto sono lo stesso.”
Blaine gli rivolse uno sguardo interrogativo e poi si portò una mano sulla fronte, stringendo gli occhi.
Tutte quelle informazioni e per giunta una più folle dell’altro.
“Senti forse… è meglio se… per il momento la chiudi qua. Credo che tu mi abbia detto abbastanza e mi sta venendo un mal di testa senza precedenti. Io… non so, forse devo dormirci su, ma è tutto così assurdo. Adesso ogni cosa mi sembra assurda, potrei dubitare della tua esistenza e pensare che sei solo frutto della mia immaginazione. Ho letto troppi fumetti e… decisamente, ho visto troppi film.”
“Mi dispiace che tu non mi creda o che tu ti senta confuso ma… è comprensibile…” Kurt si strinse nelle spalle, fissando il pavimento; si sentiva deluso in qualche modo, perché credeva in Blaine, ed anche se era restio nel dirgli cose del genere, sperava che lo avesse capito e forse si era illuso che si sarebbe fidato di lui ciecamente, senza troppi dubbi. Ma si sbagliava. E poi aveva sinceramente paura di essere abbandonato; Blaine era l’unica persona che aveva accanto, l’unico che non lo avrebbe venduto ai primi scienziati o ricercatori, l’unico che non lo avrebbe ucciso, ed ora aveva tremendamente paura di perderlo. Perché avrebbe avuto tutto il diritto di sbatterlo fuori di casa, lo aveva dal momento in cui lo aveva trovato in quel fottuto parco. Ma sorprendentemente Blaine non fece niente di ciò che Kurt aveva paura; semplicemente si alzò e di accarezzò una spalla.
“Mi dispiace se sto reagendo così… mi faccio un bagno caldo, vedo di riflettere su tutto ciò e torno, d’accordo?”
Kurt annuì e lo aspettò lì, seduto sul letto. Si ritrovò a fissare la porta proprio quando l’altro la chiuse alle proprie spalle.
Come si era ritrovato in una situazione del genere?

*

La porta di camera si aprì di botto e Kurt sussultò; era ancora seduto sul letto a rimuginare, ma a sua enorme sorpresa, quello che entrò nella stanza non era Blaine, bensì sua madre.
“Oh, scusami… sai dov’è mio figlio?” chiese la donna.
“È… in bagno, ha detto che aveva bisogno di rilassarsi un po’…” rispose, fissando la donna con i suoi enormi occhi azzurri.
“Beh, potresti chiedergli di scendere un attimo quando ha finito? Dovrei parlargli.”
“Certo…”
La donna sparì dalla stanza tanto quanto velocemente vi era apparsa.
Il cuore di Kurt batteva a mille perché l’idea di rivedere una persona morta di fronte ai suoi occhi improvvisamente viva lo rendeva tremendamente nervoso.
Era tutto così strano, e come poteva dire a Blaine ogni cosa? E chissà se quella donna sarebbe stata comunque la madre del Blaine della sua epoca.
Kurt si ritrovò a fare riflessioni complesse ed un po’ insensate; perché mai avrebbe dovuto cercare un Blaine nel futuro se mai fosse riuscito a ritornarci?

Un secondo schiocco della porta lo risvegliò dai suoi pensieri.
“Ho deciso di crederti.”


Note di fine capitolo: D'ora in poi, anche se non subito, scopriremo sempre più dettagli sul mondo di Kurt. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia soddisfatti abbastanza. Queste sono le parti della storia che ho preferito scrivere, per cui ci tengo davvero ad un vostro parere :)
Al prossimo venerdì!

Flan

   
 
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