CAPITOLO 6

Kurt vide Santana in fondo al corridoio e fece uno scatto per nascondersi dietro l’angolo ed evitare di essere visto. Quando fu sicuro che si fosse allontanata proseguì nella sua ricerca. Le vide in lontananza vicino alla porta della palestra e si avvicinò deciso. Quinn fu la prima a vederlo e lo fulminò con lo sguardo, Brittany invece non sembrava essersi accorta di niente. Lui si schiarì la voce facendola voltare.

-Posso parlare con te? – fece una pausa prima di aggiungere – In privato.

Quinn lo guardò storto, poteva immaginare cosa voleva dalla sua amica e non era sicura che fosse una buona idea lasciarli parlare soli. Ma Brittany fu svelta a rispondere.

-Ci vediamo in sala canto tra dieci minuti. Passo a lasciare questi libri nell’armadietto.

Quinn scosse la testa accompagnandola lungo il corridoio.

-Sei sicura di voler parlare con lui?

-Certo. Perché non dovrei?

-Cosa credi che voglia?

-Non so. Sarà qualcosa che ha a che fare con il glee.

Quinn sollevò un sopracciglio infastidita, avrebbe affrontato la cosa in un altro modo. Lasciò Brittany davanti alla porta della sala canto. Kurt nel frattempo era seduto al piano e cercava di pensare a quello che voleva dire. Sentì i passi dietro di lui e si voltò.

-Cosa vuoi Kurt?

-Sai ero proprio in quest’aula la prima volta che ho parlato con Santana. A pensarci adesso sono sicuro che sia la cosa migliore che mi potesse succedere qui dentro.

Brittany camminò lentamente girando intorno al piano ma senza intervenire, sapeva benissimo di cosa voleva parlarle e aveva deciso di ascoltarlo.

-Quando ho imparato a conoscerla sono rimasto sorpreso. Mi ha sorpreso il fatto che fosse una persona così forte. Sai per lei è difficile esprimere i sentimenti con le parole, lei lo fa con i fatti! Non mi ha mai detto che mi vuole bene. Ma c’era lei quando ho litigato con Dave per la prima volta, c’era lei a difendermi quando un tizio mi ha offeso per quello che sono. Lei c’è sempre per me, per farmi stare meglio – Kurt prese un lungo respiro – E io non posso fare niente per farla star meglio.

-Perché lo dici a me?

-Andiamo Brittany, sai benissimo perché lo dico a te! Sei tu il motivo per il quale non sta bene! Tu non sai niente di lei!

-Sei tu che non sai niente!

Kurt scoppiò a ridere.

-Forse non so niente di te! Ma so molto di lei. Quando la mattina la vedo arrivare con lo sguardo spento so che tu sei stata con lei quella notte per poi abbandonarla quando sorge il sole. Quando viene da me, nel cuore della notte senza dire una parola, solo per non stare sola, so che tu sei uscita con il tuo ragazzo.

Brittany distolse lo sguardo.

-Lei, e ti giuro che ho cercato di fare di tutto perché non accadesse, si è innamorata di te! Ed è talmente accecata da credere che anche tu possa provare qualcosa per lei.

La ragazza sollevò il viso a quelle parole.

-Te l’ha detto lei?

-Non ha bisogno di dirmelo! Perché per me è un libro aperto! Lei è parte della mia famiglia! Tu non lo vedi perché sei troppo occupata su te stessa o perché non ti importa niente!

-Non dire così! Non è vero! – Brittany praticamente urlò.

-Certo che è vero! – rispose Kurt con voce severa – Lo dimostri ogni giorno!

-Cosa vuoi, Kurt? Che non la veda più? Sai benissimo che anche questo sarebbe doloroso per lei!

-Rispondimi a una sola domanda. In che università ha fatto domanda?

-Cosa? Cosa c’entra adesso?

-Brittany tra poco più di quattro mesi finirà questo liceo e tu non sai nemmeno in quale università andrà. Sai perché? Perché per te non significa niente e non pensi a nessun tipo di futuro con lei. Non puoi continuare a farle male. Vorrei solo una cosa da te. Non illuderla per qualcosa che non le darai mai.

-Non lo farò.

Kurt annuì poco convinto, si voltò ed abbandonò la sala canto. Quella ragazza gli faceva perdere la calma.

Quinn nel frattempo aveva trovato Santana che usciva dalla biblioteca. Le si avvicinò rapidamente mentre la salutava.

-Ehi Quinn! Dove vai?

-Ho un ora libera!

-Anche io! Andiamo a cercare un caffè?

Una volta nella caffetteria si sedettero in un tavolo appartato e iniziarono a parlare del più e del meno. Improvvisamente Quinn sembrò ricordarsi di qualcosa e disse con tono innocente:

-Sai sono preoccupata per Brittany.

Santana mostrò un immediato interesse.

-Cosa? Perché? Sta male?

-No, no! Solo che è strana. So che non dovrei parlarne con te, in fondo voi non vi sopportate.

Santana fece una smorfia e distolse lo sguardo.

-Lei non sopporta me.

-Sai credo che ci sia qualcun altro. Non credo che sia innamorata di Josh.

Santana tossì furiosamente mentre il caffè le andava di traverso. Cercò di riprendersi mentre si sentiva il volto completamente in fiamme. Spostò lo sguardo su Quinn che la guardava interrogativa.

-Tutto bene?

-Si, si! Solo il caffè era troppo caldo e non me l’aspettavo – riuscì ad articolare alla fine.

-Capisco – rispose l’altra mentre sorseggiava un lungo sorso del suo caffè, Santana percepì l’ironia di quella parola e di quel gesto.

-Hai mai avuto il piacere di parlare con la madre di Brittany?

Santana la guardò dubbiosa, iniziava a sentirsi persa. Non aveva idea di cosa cercasse di dirle l’altra.

-No. Lo sai che non siamo amiche – rispose dubbiosa.

-Io la definirei un esperienza interessante. Sai si potrebbero capire molte cose!

-Non credo che ne avrò mai l’opportunità.

-Questo non lo puoi sapere! Magari un giorno succederà.

-Quinn, è stata Brittany a dirti che c’è qualcun altro?

-No, certo che no. Ma ne sono sicura.

Santana si mosse nervosa indecisa se fare un’ultima domanda.

-E chi pensi che sia?

Quinn si alzò in piedi al suono della campanella, le rivolse un sorriso.

-Non ne ho proprio idea!