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Autore: Dragon gio    13/01/2012    3 recensioni
Una nuova raccolta con una coppia inedita per me: NaruSasu. Immaginatevi Naruto e Sasuke in un contesto AU, pensate se fossero due giovani ventenni appena sposati che vogliono adottare un bambino, e che tale pargolo sia un personaggio che davvero non vi aspettate. Tante brevi storie autonconclusive che raccontano le (dis)avventure di questa famiglia decisamente "non ordinaria"! Ogni storia varierà nei contenuti, personaggi, etc, quindi occhio agli avvisi all'inizio di ogni One Shot. Buona lettura!
5# La mia prima volta con un bullo - Cosa c’era di carino in quel manico di scopa privo di forme dagli assurdi capelli tinti?
6# Natale - Si sentiva già incompleto, lo yin senza il suo yan, per lui Naruto era la naturale estensione della sua anima. Non poteva vivere senza di lui, semplice.
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Vita a Tre
Autore: Dragon gio (wolferetic sui forum)
Rating: Verde
Genere: Sentimentale, Commedia, Fluff, Slice of life
Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Sai
Coppie trattate: NaruSasu-SasuNaru
Note: AU, Raccolta, One Shot, Shonen Ai
 
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Prima di cominciare a leggere, un paio di info! ^ ^ Allora, perché dare il via ad un simile raccolta vi direte? Bè, principalmente perché è da una vita che sogno di scrivere una fiction con Sai bambino e Naruto che si prende cura di lui, avete presente quelle Doujinshi SasuNaru dove avviene una cosa simile, ma con Sasuke adulto e Naruto bimbo? Io ne ho lette un paio e adorando il personaggio di Sai alla follia ho sempre desiderato riflettere una situazione simile in una fiction! Farla  nel contesto Shippuden era ovviamente impossibile, anche perché ricorrere a metodi quali filtri magici che ti fanno tornare bambino mi sembrava davvero ridicolo! XD E una What If? simile non riuscivo ad inquadrarla bene nella saga originale, così ho optato per il caro genere AU (alternative universe) che può accomodare ogni problema di questo genere, he he he! * v * L’altro punto di partenza che mi ha spinto a tentare un simile azzardo è stato il pensiero: e se facessi una cosa diversa? Invece che mettere Sai come “ostacolo” fra Sasuke e Naruto, o comunque inserire quei tre in una situazione amorosa piena di tensioni, perché non farli diventare una famiglia? Partendo da questi presupposti l’idea di trasformare Sasuke e Naruto in due sposini desiderosi di adottare un pargolo è stata semplice, così come il far divenire Sai il loro figlioletto! ^ ^ Volevo scrivere qualcosa di strano e diverso, e penso che il modo migliore fosse quello di “reinventare” i ruoli di questi tre personaggi! Lo so, il mio obbiettivo è folle, ma che volete farci, io amo distinguermi per le pazzie compiute! XDDD
Non è una saga a capitoli, questa sarà una “raccolta”, ogni One Shot è autoconclusiva e sebbene legata agli altri dal comune filo conduttore di vita famigliare, si potranno leggere separatamente senza problemi! : ) Ogni capitolo varierà nei contenuti, personaggi, etc, quindi gli avvisi a inizio storia verranno modificati di volta in volta di conseguenza! ^ ^

Un'altra cosa importante è che mi sono presa un paio di importanti licenze poetiche:
A) La storia si svolge in Giappone (immaginiamo che Konoha sia una bella cittadina appena fuori Tokyo! XD), e i matrimoni fra omosessuali sono legali.
B) Idem come sopra, una coppia dello stesso sesso può adottare figli.
Mi sembrava importante farvelo presente perché non volevo farlo svolgere in America dove in alcuni stati è possibile fare sia l’una che l’altra cosa, insomma è una fiction in fondo, un opera di fantasia, mi piace pensare che ovunque nel mondo in questa mia storiella sia perfettamente legale sposarsi fra omosessuali ed adottare figli, in fondo “sperare” che un giorno sia davvero così anche nella nostra realtà non costa nulla, no? ^__-
Ultimo appunto, Sasuke in questa fiction sarà quasi sicuramente OCC perché per non farlo sbroccato come lo è di solito ho deciso di lasciargli integra la famigliola, così almeno la sanità mentale non è un optional! XD Più sfigatello Naruto che si dovrà accontentare di avere nonnino Jiraya e nonnina Tsunade come parenti che l’hanno cresciuto! XD Bene, dopo avervi rotto le scatole sul come-quando-perchè la mia mente BaKata sia giunta a partorire questa Raccolta, vi lascio alla lettura della prima Shot! ^ ^ Baciotti sparsi!!!

 
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No Ordinary Family
Vita a Tre


 
Da un po’ di tempo a questa parte Naruto era strano, o quanto meno più del solito. Questo pensava Sasuke Uchiha, ventunenne taciturno che da poco aveva preso casa con il suo novello sposo Naruto Uzumaki, lo stesso giovane che ora osservava attento quella madre con il suo bambino.
 
Tutto andava bene finalmente, dopo aver passato anni di inferno al liceo a causa della loro relazione omosessuale, dopo essere andati contro le loro famiglie, aver superato cattive compagnie e una serie di altre sfortune assurde, potevano godersi il loro amore nella loro nuova dimora.
Merito anche della potenza economica di Sasuke, mai sottovalutare un Uchiha, specialmente se questo aveva per diritto in eredità uno studio fotografico che guarda caso poteva reclamare una volta compiuti ventuno anni. Non aveva perso tempo, anche perché non sopportava più quel buco puzzolente che era stata la sua casa negli ultimi due anni, lui era abituato a ben altro e finalmente ora poteva goderselo. Ed in ottima compagnia.
 
Ma si sa, le belle cose non durano a lungo e nonostante Sasuke si fosse illuso di poter dividere la nuova spaziosa casa solo con il suo Naruto cominciò a temere il peggio.
Tutto iniziò proprio da quella innocente domanda – Oi, Sasuke a te piacciono i bambini? – un orribile domanda secondo lui.
-  Non molto, perché? –
- Mh, pensavo… -
- Tu pensi? –
-  Lasciami finire, Teme! Dicevo, non sarebbe figo mettere su famiglia? –
- Cosa intendi dire nello specifico quando parli di “mettere su famiglia”? –
Lo sapeva che non avrebbe dovuto approfondire quell’argomento, se lo sentiva nelle viscere. Se solo fosse stato zitto, se solo avesse ignorato quel deficiente di un Dobe ora non si troverebbe in questa situazione.
- Parlo di figli Sasuke! Mi piacerebbe tanto adottarne uno… – purtroppo capì che Naruto era serio quando volse il suo sguardo verso quel gruppo di mocciosi che giocherellavano nel parco davanti a loro.
 
Da quel momento nulla sarebbe stato più lo stesso per loro due.
 
*****
 
Il giorno fatidico era infine giunto. Dopo mesi e mesi passati a riempire scartoffie, a sopportare gli sproloqui degli amici che continuavano a ripetergli che erano troppo giovani per occuparsi di un bambino, a spendere un mucchio di denaro per comperare abiti e giocattoli, nonché a corrompere qualche giudice per velocizzare le pratiche, finalmente il giorno era arrivato.
L’auto scura di Sasuke si parcheggiò davanti l’orfanotrofio, non aveva nemmeno spento il motore che Naruto era già saltato giù.
- Sasuke, dai muovi quel culo! –
- Arrivo, non gridare Usuratonkaichi! –
Era tutto così seccante per Sasuke e fra poche ore sarebbe stato anche peggio. Si diressero a passo spedito verso l’ufficio del direttore che li fece subito accomodare. Ancora un paio di firme e finalmente avrebbero potuto portarsi via il loro bambino.
 
Il suddetto era già stato scelto mesi prima, da Naruto ovviamente, Sasuke era stato solo un mero spettatore che si era fatto trascinare in questa follia. Quanto meno quel baka di Naruto aveva avuto l’accortezza di scegliere un poppante di due anni e non un neonato, perché lui di fare le notti in bianco a cambiare pannolini proprio non ne aveva voglia.
Nonostante questo non aveva potuto persuaderlo dallo scegliere fra tanti mostriciattoli proprio quello più strano.
 
Il direttore li condusse nella sala d’attesa dove il piccolo già li attendava con la valigia pronta. La porta si aprì e finalmente Naruto poté abbracciare quel marmocchio. Ridicolo si disse Sasuke, erano andati lì praticamente tutte le settimane perché Naruto voleva far abituare il bimbo alla loro presenza, quindi tutte quelle smancerie su quanto gli fosse mancato gli parvero davvero fuori luogo.
- Nah, Sasuke lo vuoi prendere tu in braccio? Così io prendo la valigia! – era così euforico che gli brillavano quasi gli occhi. Maledizione, gli seccava ammetterlo ma l’unico motivo per cui aveva deciso di diventare un “ragazzo padre” era solo per poter vedere sempre quel sorriso smagliante sul suo volto.
- No, preferisco portare io la valigia… -
- Mh, ok… - Naruto si chinò verso il piccolo – Vieni, Sai! – prese in braccio senza alcuna fatica quello scricciolo pelle e ossa. Sasuke non poteva ancora crederci che fra tutti i mocciosi urlanti che c’erano in quel posto lui ne avesse scelto uno così diverso.
Un bimbo che aveva un insolita passione per il disegno, così tanto accesa da isolarsi spesso per pasticciare su quei fogli di carta. Aveva la pelle bianca, bianchissima, quasi cadaverica, per Sasuke era un possibile campanello di allarme su uno stato di salute non eccellente, eppure la cartella medica segnalava solo una leggera anemia. Incredibilmente silenzioso, ma questo gli piaceva infondo. Capelli e occhi nerissimi, Naruto aveva osato affermare con noncuranza che quel bambino somigliasse a lui. Però per Sasuke più che un moccioso quello pareva un mostriciattolo. Sì, un piccolo guastafeste che puzzava di latte e che già si prendeva tutte le attenzioni del suo compagno. Non gli tolse gli occhi di dosso un solo istante durante il tragitto in auto, Naruto stava seduto davanti tenendolo in braccio.
- Ehi Sasuke, dobbiamo ricordarci di comperare anche un seggiolino per auto! –
- Sì… - rispose svogliatamente l’Uchiha cercando di concentrarsi sulla guida.
- Oi, Sasuke… -
- Cosa vuoi? – si sentì tirare per un guancia con violenza, quel Dobe cosa aveva in mente?
- La pianti di fare così? –
-  Così, come? –
- L’indifferente! –
- Tsk… -
- Nelle ultime settimane sei sempre stato scazzato! –
- Ho avuto un sacco da fare… - replicò lanciando uno sguardo molto eloquente a quel fagottino che stringeva fra le braccia il compagno.
- Anche io se è per questo! Vorrei che almeno adesso ti sforzassi un po’ di essere felice! Fallo almeno per Sai! –
Mai furono usate parole più inadeguate. Naruto era proprio stupido, non riusciva a comprendere che tutto il suo malumore proveniva proprio da quel marmocchio che avevano appena adottato. Come poteva dunque essere felice proprio per far contento quel cosetto odioso?
 
Giunti a casa Sasuke proseguì nelle sue classiche faccende del “dopo lavoro”. Si cambiò e si mise ai fornelli per preparare la cena.
- Bene, ho finito di sistemare le cose di Sai! – trillò Naruto spuntando improvvisamente in cucina.
- Ok… -
- Sasuke, io adesso vado a fare il bagno a Sai! –
- Ok… -
- La pianti di rispondere solo “ok” come un automa?! –
La faccia di Sasuke esprimeva tutto il suo massimo disappunto per quella risposta acida. Dovette trattenersi per non rispondere per le rime o peggio ancora, tirargli in testa quel mestolo che stringeva nervoso fra le dita.
 
Naruto nemmeno si accorse della reazione del compagno, era troppo preso da quel piccolino che lui già adorava follemente. Si ricordava perfettamente del giorno in cui lo aveva scelto fra i tanti bimbi dell’orfanotrofio. Di solito nel giorno delle visite da parte di futuri potenziali genitori, tutti i bambini ti vengono incontro, sorridono allegri e sono cortesi, tentano di dare il meglio di sé nella speranza di essere scelti. Ma Sai no, lui era diverso, lo aveva compreso immediatamente. A dispetto della confusione che c’era il giorno in cui si era recato lì con Sasuke, lui se ne stava in disparte.
Seduto sotto un albero con un album da disegno e tanti pastelli colorati. Naruto incuriosito si era avvicinato e non appena vide quegli occhioni neri puntarsi fissi su di lui capì che era quello il bambino giusto.
 
- Adesso facciamo un bel bagno caldo, ‘tebayo! – esclamava allegro mentre spogliava il bimbetto. Lui lo osservava silenzioso roteando solo quelle pupille onice a destra e a sinistra. Non sembrava intimorito o ansioso per fortuna, ma anche se si fosse sentito così Naruto avrebbe fatto di tutto pur di metterlo a suo agio. D’altra parte, chi meglio di un orfano come lui poteva capire cosa stesse provando il piccolo Sai?
Nonostante qualche normale difficoltà, trovò molto divertente fargli il bagnetto. Quel corpicino aveva la pelle così morbida e soffice, la manine piccine ogni tanto lo cercavano incerte, forse per giocare. Era davvero silenzioso, poche volte gli aveva sentito pronunciare qualche parola, eppure la maestra dell’orfanotrofio gli aveva detto che era molto intelligente e che sapeva già esprimersi tramite qualche breve enunciato e conosceva diverse parole basilari.
- Siamo timidi, ehe? – Naruto gli sorrideva gentile mentre lo avvolgeva in quell’ampio asciugamano e lo portava vicino alla stufetta per non fargli prendere freddo – Però, se non mi parli non potrò mai capire di cosa hai bisogno! – a quella frase il bimbetto abbassò lo sguardo colpevole. Naruto si intenerì nel vedere quel visino farsi piccolo piccolo nell’asciugamano. Finito di asciugarlo lo vestì e poi lo accompagnò nella sua cameretta.
Gli occhietti di Sai si illuminarono quando gli mostrò un cassettone che nascondeva tanti fogli e scatole nuove di pastelli. Si avvicinò per osservare meglio tutti quegli oggetti per lui meravigliosi, poi inaspettatamente una manina si aggrappò timidamente ai pantaloni di Naruto. Sollevò il visetto e gli sorrise felice come solo un bimbo poteva fare – Grazie… -
 
Naruto ebbe una sorta di tuffo al cuore, quel sorriso era in assoluto la cosa più bella dopo il suo Sasuke. Il momento idilliaco venne bruscamente interrotto dal gorgogliare dello stomaco di Naruto, fece una smorfia portandosi una mano sulla pancia – ‘Tebayo, che fame… chissà a che punto è Sasuke con la cena… -
- Pappa, anche io! – esclamò improvvisamente Sai aggrappandosi alle gambe di Naruto. Lui allora lo prese in braccio ridendo e si diresse a passo spedito verso la cucina.
- Sasuuuke! Noi abbiamo fame! –
- Pappa! Pappa! –
Sasuke ancora dietro ai fornelli li squadrò male entrambi per il gran baccano che stavano facendo. Se già era arduo tenere a bada quel moccioso di Naruto, figurarsi ora che di poppante ne avevano uno per davvero che girava per casa.
- E’ quasi pronto, lavatevi le mani! –
- Ok! –
 
Quando fu finalmente tutto pronto si sedettero a tavola, Naruto aiutò Sai a mangiare la minestra che aveva preparato Sasuke, anche se lui continuava a dirgli che era eccessiva tutta quell’attenzione visto che il piccolo riusciva a maneggiare abbastanza decentemente il cucchiaio.
- Non rompere, Sasuke! E’ la prima sera che ceniamo a casa con nostro figlio e voglio togliermi qualche sfizio! –
L’Uchiha non metabolizzò affatto quelle due parole “nostro figlio”, per lui era assurdo, anzi impossibile. Non capiva bene il perché di tutto quell’astio per il bimbo appena adottato, ma forse la causa era da ricercarsi proprio in quello: lui e Naruto non avrebbero mai potuto averne uno loro. E di far inseminare una ragazza sconosciuta con lo sperma suo o di Naruto, gli garbava ancora meno.
Proseguì la cena in silenzio, lanciando occhiate stranite a Naruto che sembrava divertirsi un mondo ad accudire quel marmocchietto.
Finito di mangiare Sasuke lavò i piatti, non mancando di far notare al compagno che sarebbe toccato a lui farlo. Ma Naruto, credendosi furbo, lo aveva liquidato con un “e chi guarda il bambino?”. Stavano con quel moccioso da meno di 24 ore e già Sasuke era indeciso se prendere a calci Naruto o meno per averlo costretto a diventare padre.
Quella giornata estenuante sembrò finire quando il bambino cominciò ad appisolarsi, precisamente verso le nove. Nuovamente fu Naruto ad occuparsi del piccino preparandolo per la notte, quando Sai era ormai sotto le coperte il compagno dell’Uchiha lo chiamò dicendogli di raggiungerli.
- Cosa vuoi? – aveva domandato seccato il giovane soffermandosi sulla soglia della cameretta. Naruto sorrideva come un ebete, ovviamente.
-  Non vuoi dare la buonanotte a Sai? –
- Va bene… - replicò atono lui avvicinandosi al lettino e poggiando malamente una mano su quella testolina scura – Buona notte! –
- Non sforzarti troppo, ehe! –
- Mh… -
 
Anche i due ragazzi seguirono l’esempio del figlioletto mettendosi a letto un po’ prima del solito. Naruto fu il primo a balzare sotto le coperte – Nah, sono stanco morto… -
- Pensavi che fare il padre sarebbe stata una passeggiata? –
- Certo che no… -
Sasuke si avvicinò al compagno, fece passare una mano fra quei capelli biondi e intanto cercava di attirarlo più vicino a sé – Sei davvero così tanto stanco? – il giovane gli sorrise di rimando assottigliando gli occhi maliziosamente.
- Mh… dipende! Per certe cose non sono mai troppo esausto… - bisbigliò baciandolo con passione infine. Finalmente pensò Sasuke, erano già un po’ troppe sere che non si dedicavano a loro stessi, a scambiarsi effusioni, a fare sesso insomma. Non perse tempo avventandosi su di lui, spogliandolo del pigiama, insinuandosi ovunque con una voracità animalesca. Quelli furono i dieci minuti più sensazionali di quella settimana d’inferno e proprio quando si cominciava a fare sul serio la porta della stanza cigolò sinistra.
- Che è stato? – chiese Naruto subito nel panico. Sasuke mise la testa fuori dal lenzuolo e lo vide.
- Oh no… ma che cavolo vuole? –
- Eh? – anche Naruto riemerse da quel calduccio invitante per notare una figura piccola e nera in fondo ai piedi del loro lettone – Sai! – scattò verso il bimbo tutto preoccupato – Che succede? Stai male? –
Il piccino affondò il viso nel pupazzo di volpe che gli aveva regalato Naruto, lo sguardo triste. In qualche modo per Sasuke assolutamente sconosciuto, Naruto parve intuire qualcosa.
- Hai paura a dormire da solo? – la testolina di Sai si mosse facendo un cenno affermativo. Naruto sorrise intenerito e lo prese in braccio – Stai tranquillo, dormirai con noi ‘tebayo! –
- Cosa?! – il disappunto di Sasuke non venne preso in considerazione minimante da Naruto che fece invece accomodare il bimbo proprio al centro del letto. Fra lui e Sasuke, quale scelta terribile.
- Naruto, scusa non stavamo per fare qualcosa? –
- Lo so, lo so! Ma questa è un emergenza! –
- Ma quale emergenza?! Se non si abitua a dormire da solo ce lo troveremo qui tutte le notti! –
- Quanto la fai lunga, è solo per stanotte! Da domani Sai dormirà da solo, vero? – esclamò sorridendo verso il piccolino. Lui parve rispondergli scuotendo di nuovo il capo.
- Tsk, assurdo! – ringhiò Sasuke, irritato si girò dalla parte opposta tirandosi su tutto il piumino. Naruto sogghignò di brutto, avrebbe potuto giurare che Sasuke fosse tremendamente geloso del figlioletto, eppure gli pareva ugualmente surreale.
Non appena Sai si coricò accanto a Naruto parve tranquillizzarsi, gli occhietti si chiusero subito addormentandosi sereno.
- Ehi, Sasuke… -
- Che diavolo vuoi ancora? – seccato si girò di scatto, era pronto per inondarlo di insulti ma poi si bloccò quando osservò il suo viso. Naruto era lì steso su un fianco che accarezzava piano i capelli del bambino, aveva una tale espressione dolce che ne rimase rapito.
- Sasuke… sono felice di stare con te, lo sai vero? –
- Lo so… - replicò con un leggero sbuffo di resa. D’altra parte, con uno come Naruto non poteva mai far altro che arrendersi a quei suoi gesti assurdi, a quei dannati sorrisi che si insinuavano nell’animo senza più andarsene.
- Adesso che abbiamo anche un figlio… bè, sono super felice! – si chinò verso Sai e gli stampò un bacino sulla guanciotta piena. Subito dopo ne diede uno più appassionato a Sasuke sulle labbra, giusto per non far torto a nessuno.
 
Odiava quel moccioso perché sapeva che sarebbe stato lui al centro delle attenzioni di Naruto d’ora in poi. Ma quando volgeva lo sguardo su quel fagottino raggomitolato su se stesso che stringeva forte quello stupido pupazzo di stoffa, bè, provava un leggero senso di colpa per aver pensato tante simili inezie. Naruto lo amava più di ogni altra cosa, ne era certo, ma d’ora in poi qualche conferma in più non sarebbe guastata.
 
- Buona notte Dobe… -
- Notte Teme! –
 
Questa famiglia decisamente non ordinaria avrebbe fatto parlare di sé in futuro.


END
05/01/12

 

  
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