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Autore: kuro_chan    13/01/2012    0 recensioni
Sophie,sei bellissima come una stella caduta dal cielo
Sophie,sei velenosa come uno scorpione
Shphie,mi hai strappato il cuore per un motivo futile e ora ci meritiamo di stare quì per sempre
Genere: Dark, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Je suis Fou...

Me ne stavo in camera,solo,guardando il soffitto ma vedendo molto più che semplici travi di legno e tegole;vedevo il suo bellissimo sorriso,i suoi occhi di un azzurro liquido come rugiada densa e lucente.Era come se il limpido cielo mattutino avesse trovato conforto nella compagnia di due stelle lucenti e si fosse mescolato con esse creando quest'ultimi.
mi ritrovavo disgustato all'idea di poter provare tale sentimento per una come lei,avevo sempre odiato le persone altezzose,snob o che si credono meglio degli altri (con addirittura qualche accenno di razzismo) eppure quando per la prima volta l'avevo sentita parlare con quell' accento francese,terribilmente adorabile e...grazioso,con quel sorriso sottile ma mai forzato e i capelli lisci e corvini,estremamente inusuali, mi sentii distrutto.
Mi sentivo così idiota perchè non riuscivo a dire nulla di sensato o che non suonasse stupido,in sua presenza e mi sentivo ancora più stupido perchè provavo qualcosa di così immensamente profondo e vero per lei,che poteva cambiare la mia giornata regalandomi un semplice sorriso....
"Sto impazzendo" mi ritrovai a dire a me stesso,perchè solo quella poteva essere la causa di tutto ciò.
Non l'avrei mai ammesso ma amavo quella ragazza,da poco trasferitasi nella mia stessa scuola ma che mi pareva di conoscere da una vita. Proprio in quell'istante mia madre entrò in camera,"Marco,sono stata convocata dal preside,dice di volermi parlare del tuo andamento scuolastico...sei sempre stato un ragazzo diligente e rispettoso,quindi mi pare lecito chiedermi se c'è qualcosa che non so." Non mi ero nemmeno alzato dal pavimento per poterla guardare in faccia,era ridicolo che una sempice ragazza potesse distrarmi così tanto da tutto il resto del mondo,stava diventando un'ossessione,la cercavo tra la folla studentesca la mattina e il pomeriggio,quando le lezioni terminavano e tutti avevano sulla faccia stampato un bel sorriso,ma non io.Io non potevo sorridere se lei non era con me.
Strinsi la fialetta nella mia mano forse con un po' troppa forza,perchè sentii incrinarsi il vetro ma non me ne curai più di tanto,anche se si fosse rotta e la mia mano avesse iniziato a sanguinare sarebbe stato niente in confronto al dolore che provava il mio cuore.
Il mio cuore bruciava al ricordo di ciò che mi aveva spinto a tutto questo,mi spingeva a ricordare quel pomeriggio quando,per la prima volta,la vidi con un altro.Nicola.Uno stupido ragazzino,certo di bell'aspetto, ma sicuramente con poco cervello.Era stato allora che l'avevo visto,per la prima volta,quel luccichio nei suoi occhi che la facevano apparire ancora più bella,il sorriso stendersi e diventare ampio e mostrare senza timore le fini piastrelle del suo apparecchio.
Ero esterrefatto da tanta bellezza,ma adesso pensavo soltanto di essere stato stupido, era chiaro come il sole cosa lei desiderava veramente ma io ero stato acciecato da tanta bellezza e dai suoi discorsi,terribilmente femministi e insensati,con l'unico scopo di poter parlare un po' di sè e mettersi in mostra,ed io che li ascoltavo con tanta attenzione volendo sapere di più,pendendo dalle sue labbra.
Anche quel ragazzo aveva notato quanto quell'insulsa vipera fosse speciale e non si era tirato indietro,non aveva atteso mesi a guardarla,a spiarla tanto da sentirsi quasi uno stalker e vergognarsi di sè stessi,no lui aveva preso le redini del gioco e l'aveva fatta avvicinare,tanto da potersi permettere di accarezzarla,stringerla a sè in un tenero abbraccio e poi lei,quel dannato pomeriggio, si era messa sulla punta dei piedi e aeva avvicinato le loro labbra in un tenero e casto bacio.
Con quel piccolo gesto,mi aveva distrutto,lì impiedi,imbambolato a fissarli,al riparo di un albero.Lui era arrossito e aveva ricambiato,poi erano entrati in un bar,dopo una breve paseggiata e avevano bevuto tè e parlato fino a tardi,come una coppia normale.
Il mio cuore sanguinava,la mia gola bruciava,le lacrime mi scendevano dagli occhi incontrollabili,il mio stomaco si contorceva mandando fitte allucinanti e un senso di vomito mi pervadeva.
La mia mano strinse più forte la fialetta di vetro che conteneva un liquido verdognolo,proprio del colore del suo vestito preferito,ed era diventata stranamente invitante,quel pomeriggio,poter prendere la strana bottiglietta dal laboratorio dove lavorava mio padre e berla,per poterne scoprire gli effetti.
Dolore,troppo dolore,un dolore che il mio corpo e la mia anima non potevano sopportare,lo stesso dolore che avevo provato vedendo la mia unica ragione di vita baciare quel ragazzo che non la meritava.La odiavo perchè non mi aveva concesso di amarla,la amavo perchè era stata l'unica a dare un senso alla mia esistenza.
E mentre la mia vita se ne andava,portata via da ciò che avevo scoperto essere Veleno,veleno colmo di gelosia,tristezza e solitudine,vedevo mia madre guardarmi,spalancare gli occhi e portarsi le mani alla bocca,mentre guardandola,sorridevo pronunciando le mie ultime parole "Sophie,j'étais fou de toi" ed esalando il mio ultimo respiro la mia mano si apriva e mia madre capiva tutto,raccogliendo la fialetta e urlando.
Quella sera,Marco se n'era andato e Sophie,che aveva finto di invaghirsi di Nicola solo per far ingelosire il sopra citato ragazzo,vedendo una stella cadente aveva espresso il desiderio che fosse lì con lei.Quel desiderio espresso a voce bassa ed occhi chiusi aveva dato pace a quella piccola stella che si era fermata,e Sophie aveva soprannominato quella stella Marco perchè credeva che si fosse fermata solo per lei,lì a guardarla da lontano,emanando una lucentezza pura e non sapeva ancora che era esattamente per lei che quell'anima inquieta si era fermata ad attenderla.
Ma quel desiderio,mai avverato, fece piangere la ragazza che cercò di ritrovare quell'amore perduto seguendolo nell'infelice destino del suicidio.
Quel desiderio fece piangere il ragazzo che aveva perso la fidanzata,che in realtà non lo amava e che aveva deciso di seguire oltre i confini della morte.
Tutti piansero lacrime cristalline e fredde come rugiada,del colore degli occhi azzurro cielo della piccola Sophie,il cielo si tinse di un lieve verde,come il veleno della gelosia di Marco e la terra divenne rossa,dove erano stati sepolti,come il sentimento puro e vero che provava Nicola per la francesina.
Nessuno di loro ottenne ciò che desiderava,anzi tutto ciò che volevano era stato potrato via e per riempire il vuoto di una vita finita tristemente e precocemente avrebbero illuminato la vita altrui nel buio della notte irradiando luce dalle loro anime pure,divenute stelle.






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Tristezza assoluta senza nessun apparente motivo,bah starò impazzendo pure io!
Hope you like it ^^
Kuro_chan 
  
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