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Autore: Thiliol    14/01/2012    6 recensioni
Era così “vitale” nel suo essere morta, con la voce acuta e un po' lontana, gli occhiali e le lentiggini ancora visibili. Mirtilla si era seduta su uno dei lavandini e lo aveva ascoltato piangere senza che questo lo infastidisse.
Storia partecipante al contest "La Fiera dell’Impossibile. Binomio bilanciato di Angst e Fluff" indetto da FataFabi89 sul forum di EFP
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Look, I'm a dead girl





Draco Malfoy non aveva mai avuto molti amici, anzi, si poteva dire che non ne aveva avuto nessuno. Andava in giro assieme a Tiger e Goyle semplicemente perchè non c'era nessun altro disposto ad ascoltarlo, a fare tutto quello che lui diceva.

Draco Malfoy era stato abituato, fin da piccolo, a comandare gli altri a bacchetta, ad averla sempre vinta; suo padre diceva sempre che i Malfoy erano la più potente famiglia di maghi purosangue che il Mondo Magico avesse mai conosciuto, che i Malfoy avevano il diritto di essere prepotenti, che a loro tutto era dovuto.

Draco aveva vissuto nella convinzione assoluta che suo padre fosse il più grande mago sulla faccia della Terra e avrebbe dato qualsiasi cosa per essere come lui: lo imitava in tutto e per tutto, aspettandosi dagli altri lo stesso rispetto che attribuivano a lui.

La realtà era che nessuno lo rispettava, forse nemmeno Tiger e Goyle, troppo stupidi anche per aver paura di lui, piuttosto veniva evitato, lasciato solo e additato come un insopportabile bambino viziato.

Ma Draco continuava a crescere nell'illusione che un giorno sarebbe diventato come suo padre e che l'avrebbe fatta pagare a tutti.

Poi era arrivato Voldemort.

Era arrivato Lui, la paura, le sue certezze andate in fumo, suo padre che tremava e si inchinava al Mago Oscuro, suo padre che veniva rinchiuso ad Azkaban, la paura che Lui avrebbe ucciso sua madre e suo padre, che avrebbe ucciso anche lui.

Era cresciuto, Draco, e si era fatto chiuso, scostante, aveva indossato una maschera beffarda per nascondere a coloro che ora si dicevano suoi amici quanto in realtà era terrorizzato... solo un bambino terrorizzato che sentiva la mancanza di suo padre e che rimpiangeva il tempo in cui i suoi compagni di scuola lo evitavano piuttosto di fingere un'amicizia che non c'era.

Aveva tanti “amici” ma non si era mai sentito più solo in vita sua, mai come in quel momento in cui la vita gli si stava rivoltando contro, aprendogli bruscamente gli occhi sulla dura e cruda realtà dei fatti.

Lui gli aveva ordinato di uccidere Silente, ma per quanto si fosse divertito, a scuola, a fare la parte del cattivo, Draco non era altro che un sedicenne spaventato e solo.

E infine era arrivata lei.

Non aveva mai badato prima a quella ragazzina evanescente, stranamente esuberante nonostante continuasse vistosamente a lamentarsi, quasi che si divertisse ad ostentare la sua sventura. Mirtilla lo aveva capito subito, unica nella scuola, si era accorta delle sue lacrime nascoste, si era avvicinata e con quella sua voce sottile lo aveva confortato, gli aveva posato una mano sulla spalla con una sgradevole sensazione di gelo, un gelo che in qualche modo lo aveva scaldato.

Era così “vitale” nel suo essere morta, con la voce acuta e un po' lontana, gli occhiali e le lentiggini ancora visibili. Mirtilla si era seduta su uno dei lavandini e lo aveva ascoltato piangere senza che questo lo infastidisse.

Non essere triste”, aveva sussurrato, “ o sarò triste anch'io!”

Draco aveva alzato lo sguardo, trovandola a pochi centimetri dal suo naso. Aveva avuto gli occhi nocciola, in vita, con sottili striature che ora apparivano argentee. La trovò carina e rassicurante nello stesso modo in cui era rassicurante l'abbraccio di sua madre.

Era tornato così tante volte in quel bagno! Quando aveva paura, lei era lì per rassicurarlo; se la disperazione diveniva troppo grande, lei era sempre lì con una parola gentile, una battuta per farlo ridere. Diceva che la sua risata la faceva sentire un po' meno morta, ma non le aveva mai detto che quando parlavano si sentiva meno morto anche lui... si sentiva come se avesse un'amica, come se Voldemort, la guerra, la scuola in mano ai Mangiamorte, fossero solo ombre destinate a svanire presto.

E mentre era circondato dalle braccia amorevoli di sua madre, con gli occhi stanchi di Lucius che lo guardavano, non si sentiva solo felice perché erano salvi, perché il terrore era passato o perchè avevano evitato Azkaban , si sentiva bene perché il sorriso timido di Mirtilla non aveva mentito nelle sue promesse, perché avrebbe potuto vederla ancora una volta, seduta sul lavandino nel suo bagno abbandonato.





Ricordava quegli anni bui mentre stringeva tra le braccia Astoria, splendente nel suo abito da sposa, uno strano senso di triste malinconia che gli attanagliava il petto. Pensava che avrebbe potuto far danzare la figura, meno slanciata ma altrettanto amata, di quella buffa ragazzina fantasma... se fosse stato più fortunato, se il mondo fosse stato al contrario, lui avrebbe potuto sposare la sua amata Mirtilla, l'unica che aveva saputo vedere le sue lacrime e la sua paura. Se tutto fosse andato come avrebbe voluto, lei non avrebbe fluttuato per sempre in un gabinetto di Hogwarts, se avesse potuto plasmare il mondo a suo piacimento, Mirtilla non avrebbe risposto con la voce incrinata un “Guardami, non vedi che sono morta?” quando le aveva confessato i suoi sentimenti, la mattina del suo ultimo giorno da studente.

Ma Draco aveva imparato ormai da anni che la vita non va sempre come vorresti, che non sempre basta nascondersi nell'abbraccio della propria madre o avere fiducia nel proprio padre... e aveva imparato dolorosamente che non si può amare una ragazza morta.







***









Angolo Autrice:

uh, caspita, questa storia è stata un vero e proprio parto! Voglio ringraziare prima di chiunque altro FataFaby89 per aver indetto lo splendido contest La Fiera dell’Impossibile. Binomio bilanciato di Angst e Fluff a cui questa storia ha partecipato, classificandosi IV e aggiudicadosi il premio IC. Sono particolarmente contenta di quest'ultimo riconoscimento perchè tego sempre al mantenere i personaggi perfettamente IC e mi batto streuamente contro l'OOC ingiustificato cui, purtroppo, il fandom di Harry Potter è particolarmente soggetto, soprattutto riguardante il povero Draco.

Infine ringrazio voi, i miei lettori che sono arrivati fin qui e, ricordate, lasciare una recensione non vi procurerà malattie mortali, né perdita di capelli, in compenso mi farà molto felice.



Thiliol

   
 
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