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Autore: _Lady Cassiopeia_    14/01/2012    2 recensioni
"-La neve ha il suo tocco.-
Non le servì altro per capire a chi si riferisse suo fratello.
Quell'amore meritava il suo lieto fine, ne era sempre più convinta."
Due Blackmore destinati ad amarne altri due.
Lieve accenno a SophiaxAshton Blackmore
La storia ruota attorno al dolore di Cain dopo che Adrian, confuso e spaventato da un loro bacio, se n'è andato a fare quattro passi.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Finchè morte ci unisca.'
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La neve ha il suo tocco.
 

I personaggi appartengono esclusivamente a Virginia de Winter.
Ho solo voluto ipotizzare un amore tra Cain e Adrian, un amore che spaventerà non poco Adrian.
Una Sophia ormai promessa a Julian Lord, un amore lasciato in sospeso.
E’ una specie di continuazione della mia prima Fanfic “Dopo la pioggia, c’è sempre l’arcobaleno”.
Spero vi piaccia.
 

 
Nevicava.
Faceva freddo.
Si sporse a guardare dalla finestra del suo salottino privato.
Lo stesso dove si era dichiarata a Julian.
Lo stesso dove avevano firmato il contratto di fidanzamento.
La neve aveva ricoperto ogni cosa, rendendola più magica.
Bellissima.
Rendendo tutto irreale davanti a lei.
Era notte ma la luce argentea della luna, riflessa sul manto bianco di neve, le mostrò una figura seduta su una panchina in giardino.
Lo riconobbe subito.
Cain.
Quasi l’avesse chiamato ad alta voce lui si voltò incrociando le sue iridi blu.
Non le disse nulla.
Solo un breve cenno con la mano.
Soffriva Cain, soffriva nel profondo.
Lo vide distogliere subito l’attenzione da lei.
Forse avrebbe dovuto raggiungerlo.
-Credo faresti meglio a lasciarlo solo.-
Le scappò quasi un urlo.
Davanti a sé, la sua più grande condanna.
-Ashton, per l’amor del cielo, era proprio necessario comparire così all’improvviso?-
Lo sentì ridere.
-Perdonami, Sophia.-
Sorrise.
Lui era l’unico che non storpiava mai il suo nome.
Secondo lui era un’offesa spezzettare un nome così bello.
Arrossì appena.
-Mi fa male vederlo così sofferente, lo sai.-
-Posso solo immaginare, mia cara.-
Era bello, lo era sempre di più, ai suoi occhi velati d’amore.
-Ashton, dov’è Adrian?-
Lui scosse il capo appena.
A quanto pare Cain non era l’unico ad avere problemi con la neve.
-Non ne ho idea, dev’essere andato a farsi un giro da qualche parte. La neve lo ha reso di pessimo umore.-
Anche lui, che strana coincidenza.
-Sei di turno, questa notte?-
Lei negò con il capo.
-Fortunatamente no. Oggi è una notte troppo limpida per aver voglia di aprire cadaveri.-
-Sei un medico, salvi vite, non apri solo cadaveri.-
Lui fece per andarsene.
-Ashton?-
Avrebbe solo voluto dirgli “Ti amo”-
-Credi davvero non voglia compagnia?-
Il redivivo sorrise negando col capo.
-Non molli mai.-
-No, dovresti saperlo.-
-Oh, ne sono consapevole. Speravo Cain potesse essere risparmiato dalla tua cocciutaggine.-
Lei sorrise.
Quegli occhi viola la facevano impazzire.
-Sarà la mia cocciutaggine a portarmi tra le tue braccia tra un paio di decenni.-
Lo sentì ridere appena.
Gli occhi parevano deliziati da quella prospettiva non troppo lontana.
-Non vedo l’ora, lo sai.-
-Potresti essere un ottimo padre.-
Lo disse di getto, senza pensarci.
Lo vide alzare un sopracciglio dubbioso.
-Forse. Ma sai che non potrò mai esserlo.-
Lei annuì.
Guardò nuovamente fuori dalla finestra.
Suo fratello era lì, al freddo.
A farsi coprire di neve.
-Julian presto sarà qui, meglio io vada alla ricerca di Adrian. Buona serata Sophia e lascia in pace Cain, è nella tua fase dei giorni di pioggia.-
Spalancò gli occhi stupita.
-Buona caccia al tesoro, Ashton.-
Lo vide sorridere scuotendo il capo.
Averlo accanto attenuava veramente il dolore.
-Finché vorrai, finché ne avrai bisogno sarò qui, accanto a te per renderti meno amaro il dolore.-
Sorrise.
-Mai, mai smetterò di volerti Ashton.-
 
Aveva sempre pensato di non volere nessuno accanto, nei suoi giorni di pioggia.
Ma si era sbagliata.
Cain ogni tanto finiva col sedersi accanto a lei stringendola  a sé per tutto il tempo.
E faceva meno male.
Cain le faceva da scudo, proteggendola dalla parte più dolorosa dei ricordi.
Scese correndo le scale, indossò al volo il mantello invernale e si precipitò all’esterno.
Odiava il freddo della neve sciolta sulle sue gambe, ma suo fratello valeva il sacrificio.
Gli si sedette in braccio abbracciandolo più forte possibile.
Se lei aveva bisogno di un abbraccio, a lui serviva calore.
-Sei così calda Sophia, ti prego torna dentro.-
Lei scosse il capo.
-No, lasciami stare qui con te. Resterò in silenzio.-
Lo sentì stringerla a sua volta, gelido come la morte.
Sentiva freddo.
Tanto.
Ma doveva scaldare Cain.
A tutti i costi.
Alla fine lo sentì rilassarsi.
Forse aveva cominciato a scacciare i brutti pensieri dalla testa.
O i ricordi più belli.
-La neve ha il suo tocco.-
Sophia non disse nulla, spalancò appena gli occhi, confusa.
Ma non disse nulla.
Non aveva bisogno di essere giudicato o spinto a parlare.
Qualsiasi cosa avesse voluto dirle, gliel’avrebbe detta di sua spontanea volontà.
La neve ha il suo tocco.
Erano parole molto forti.
Ma chi…?
Si diede della stupida.
C’era solo una persona a cui suo fratello aveva donato il suo amore.
Adrian.
Si strinse maggiormente a lui.
Quell’amore era così struggente che, sotto molti aspetti, le ricordava quello che lei provava per Ashton.
-Siamo entrambi destinati ad amare un componente della nostra stessa famiglia.-
Lui la guardò con la consapevolezza di chi ha sempre saputo tutto.
Annuì a quella sua affermazione mostrandole un sorriso.
-Già, un brutto destino, non trovi?-
Sophia tacque.
Davanti a sé c’era Julian.
-Un destino senz’altro crudele, ma non brutto.-
Si alzò posando poi i suoi occhi blu in quelli verdi di Cain.
-Torna dentro, Cain.-
-Resto qui ancora un po’.-
Lei e Julian si diressero all’interno della residenza cittadina dei Blackmore.
Sperava l’inverno non finisse mai, sperava la neve tornasse ad amare suo fratello.
Guardò Julian, lo baciò con delicatezza.
Con la stessa delicatezza delle rose che fioriscono.
Si sorrisero.
E quando Ashton entrò qualche minuto dopo si ritrovò a sperare per il meglio.
Bastò un attimo per capire.
Adrian era seduto accanto a Cain, una mano ad accarezzargli il volto.
-Alla fine, Cain e la neve si sono ritrovati.-
Vide il volto dei due avvicinarsi, si voltò sorridendo a Julian.
Portandolo lontano dalla finestra.
Almeno Cain aveva avuto il suo lieto fine.
Sorrise.
 
 
Spero davvero che vi piaccia e che magari induca qualcuno a lasciare qualche commento o critica.
_Lady Cassiopeia_ 
  
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