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Autore: London_WaitMe    14/01/2012    1 recensioni
-Farò un lavoro semplice e veloce: ieri notte sono morti i miei genitori, vado a vivere a Londra con mio fratello, ciao, addio- Marc mi guarda incuriosito, Zayn aspetta, sono ancora drogata.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Volevo bene al mio fratellino, anche se mi aveva lasciato da sola. Beh, “fratellino” per modo di dire, visto che è alto venti cm più di me.
Iniziavo a pensare che si fosse dimenticato di me, perché, da quando era andato a vivere a Londra con la sua band, non mi chiamava, non mi rispondeva ai messaggi, sembravo svanita nel nulla per lui. E mi mancava. Era il mio migliore amico oltre che fratello. Mi mancava il modo in cui mi dava consigli su quella sottospecie di scimmie chiamate maschi. Mi mancava il fatto che prendesse a botte i ragazzi che mi facevano soffrire, mi mancava dover spedire via dal suo letto le ragazze, la “mattina dopo”. Mi mancava tutto di lui. Ma dopo quello che successe quella notte, lui diventò tutto il mio mondo, e non mi mancò più.
 
Zayn viveva a Londra da ormai un anno e mezzo, era maggiorenne e poteva combinare quello che voleva. Io avevo quindici anni e la sera del 28 dicembre ero a casa da sola. Ascoltavo musica dal mio fantastico Ipod verde e pensavo, al buio nella mia piccola stanza in un paesino qualunque. Pensavo a Zayn, ai suoi amici e come fossero tutti e cinque stupendamente bellissimi. Già, mio fratello era uno dei One Direction, la band più figa dell’universo, secondo me. Ero una Directioner, anche se non l’avrei mai ammesso a mio fratello, ero troppo orgogliosa e lui si sarebbe troppo “ringalluzzito”. Pensavo al mio carattere, orrendo per conto mio. Ero piuttosto acida, molto sarcastica e abbastanza ombrosa, ma potevo dimostrarmi anche solare e socievole. Per non parlare del mio corpo: troppo magra, troppo alta, occhi troppo “muta colore”, mai fermi per troppo tempo su una tinta. Da verdi a grigi ad azzurri a miele, colori così diversi da quelli degli occhi di mio fratello. E i miei capelli orrendi! Nero pece, come quelli di mio fratello, e ricci a spirale, che io non sopportavo. Piastra tutte le mattine! Unico modo per mischiarmi alla gente “giusta”, cosa che non serviva proprio a niente. La cosa su cui rimuginavo di più era però il mio nome: Sole, o meglio Girasole.
Girasole, i miei genitori dovevano essere strafatti quando me l’hanno appioppato, non è possibile chiamare qualcuno Girasole senza comprometterne per sempre la vita. 

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Questo è solo il prologo ed è MOOOLTO corto =D mi rifarò più avanti!
  
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