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Autore: LaUrA43587    14/01/2012    10 recensioni
Cosa faresti se ti capitasse di svegliarti in un incubo? Dover combattere per poter rivedere la luce, stando alle regole di un pazzo omicida che ti tiene prigioniero di un ospedale abbandonato insieme ad i tuoi amici.
Non avere nulla se non le rime di una filastrocca che è in grado di ucciderti o di salvarti.
"Ho…. Tanto freddo….e sonno… " - "Qualsiasi cosa accada non ti addormentare. Non chiudere gli occhi."
Interamente ispirata al film horror Saw il mio cervello ha partorito questa ff. Spero di riuscire a mettervi almeno un pò di paura
Genere: Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Consanguineous

 

 

Solo, rinchiuso in un edificio abbandonato senza vie di fuga, senza più nessuno con cui poter condividere la paura, la prigionia e la sofferenza. Stava versando nuove lacrime dagli occhi che ora sembravano essersi arrossati moltissimo. Nonostante la tristezza, la paura ed il rimorso, Taemin era stanco e tutto ciò di cui il suo corpo aveva bisogno era un po’ di riposo, ma anziché tentare di riaddormentarsi o almeno di stare fermo qualche minuto, si alzò donando un ultimo sguardo rattristato al leader < Non ti dimenticherò. Addio Onew > sussurrò iniziando a camminare a vuoto nell’attesa di poter arrivare da qualche parte, di raggiungere qualcosa…

La fame iniziava a farsi sentire e la voglia di bere qualcosa aumentava passo dopo passo. Taemin stava seriamente iniziando a pensare che quel pazzo omicida l’avrebbe lascito morire di fame.

< Cosa vuoi che faccia!? Mi hai tolto tutto, che cazzo vuoi ancora! > urlò con tutta l’aria che aveva nei polmoni. Questa volta pretendeva di ricevere una risposta e se questa non fosse arrivata sarebbe tornato indietro a cercare Jonghyun con la speranza che fosse ancora vivo.

< Sei rimasto solo a quanto vedo. > disse rauca la solita voce.

< Sei un vigliacco, codardo! Perche hai fatto tutto questo? Perche li hai uccisi? Cosa ti avevano fatto!? > domandò tenendo la testa alta ed i pugni serrati.

< Sei molto vicino a me piccolino. Continua a camminare fino ad arrivare a delle scale. Al piano superiore troverai una porta: io sono lì. >

Taemin si fece coraggio riprendendo a camminare sapendo che ormai non aveva più nulla da perdere se non la vita ormai divenuta praticamente vuota senza la presenza dei suoi amici più cari.

L’unico pensiero che teneva fisso in testa era Minho: i suoi occhi, le sue labbra, il suo corpo, la sua voce, il suo sorriso… Il ricordo di quel ragazzo gli stava dando la forza di continuare a vivere ed il desiderio di uccidere chiunque l’avesse fatto fuori.

Salì le scale come gli era stato detto e fu in quel momento a Taemin parve di aver già fatto quel percorso, di aver già visto quel lato dell’edificio. Arrivò al piano superiore dove finalmente concepì che quel luogo non era altro che il punto in cui Minho aveva urlato di fuggire il più in fretta possibile.

< La porta… > pensava ad alta voce Taemin, vedendo appunto una porta di legno con la maniglia sporca di sangue secco: era la stessa che era stata aperta diverse ore fa da Minho.

L’aprì e rimase scioccato da ciò che conteneva < Non è possibile! > disse provando un fortissimo senso di nausea.

Dentro la stanza c’erano due persone impiccate da chissà quanto tempo: la puzza di cadavere entrò nelle narici del ragazzo che stava facendo per andarsene quando sentì qualcuno che lo chiamava.

< Bene, bene, bene. Chi non muore si rivede. > disse l’assassino, solo che questa volta la sua voce non era amplificata da microfoni, ma bensì era la sua voce naturale…una voce maschile piuttosto giovane. La stanza s’illuminò e Taemin vide con chiarezza una persona a pochi metri da lui seduto comodamente su una poltrona malridotta. Appena gli vide la faccia, lo riconobbe subito e le gambe non gli ressero per la sorpresa, perciò si ritrovò nuovamente in ginocchio.

< Tu…! > fu solo in grado di pronunciare il biondo che non riusciva a distogliere gli occhi dal ragazzo.

< Si. Sai Taemin, ti credevo più furbo. Mi sbagliavo. > disse alzandosi in piedi e andandogli incontro.

< Perche… perche l’hai fatto Taesun? > chiese sentendo nuovamente delle lacrime pronte a solcargli le guance sporche.

Taesun era il nome di colui che aveva compiuto tutto quegli omicidi, colui che gli aveva portato via Minho ed i suoi compagni… Lee Taesun per l’esattezza.

< Fratellino l’ho fatto per te. Non ti sei chiesto il motivo per cui tu non abbia neanche un graffio? > rispose il più grande come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Aveva i capelli scuri, la frangia che in buona parte gli ricadeva davanti agli occhi neri, perfettamente identici a quelli di Taemin.

< C-cosa intendi quando dici che l’hai fatto per me? E perche hai impiccato queste due persone!? > domandò Taemin ad alta voce rimettendosi in piedi e indicando i due cadaveri.

Solo quando si alzò vide che dietro le spalle di Taesun erano presenti dei monitor che trasmettevano le immagini di tutte le stanze del piano inferiore: riusciva a vedere il corpo di Onew ancora nel corridoio, di Minho e di Key, ma di Jonghyun ancora nessuna traccia.

< Quelli che vedi appesi come carne al macello non sono altro che dei curiosi entrati qui dentro per gioco, proprio come avete fatto voi, solo che questi due erano ospiti indesiderati. > spiegò dando una lieve spinta ad uno dei due cadaveri.

< Vuoi dire che tu sapevi che saremo entrati qui!? >

< Certo che lo sapevo fratello adorato. E’ bastato dare una piccola sommetta di denaro al vostro manager per condurvi in questo paese, su queste montagne. Sapevo che la vostra curiosità sarebbe stata più forte di qualsiasi altro impulso. Proprio come topi in gabbia. > disse scoprendo un sorriso inquietante.

< Stronzo! Che ragione avevi di fare fuori tutti loro? Di uccidere Minho! > rispose il più piccolo furioso.

< Ma non ci arrivi ancora? Io ti voglio bene e quei quattro ti stavano portando sulla cattiva strada, ti stavano allontanando da me che sono il tuo fratellone. > pronunciò facendo per abbracciarlo, ma Taemin si spostò guardandolo con rabbia.

L’aveva fatto per gelosia quindi?

< Tu… LI HAI UCCISI ! Mi hai portato via le cose più care che avevo, i miei compagni con i quali ho costruito un sogno che TU sei riuscito a distruggere in poche ore! Io ti odio! > gli urlò contro accecato dalla collera.

 < Ma piccolino mio, tu sei rimasto cieco fin’ora. Io ti ho fatto capire chi è davvero la persona più importante…. Ce l’hai davanti! Ti ho liberato! Puoi tornare dalla tua famiglia! > disse spalancando le braccia come per volerlo abbracciare.

< Fottiti stronzo! Erano loro la mia famiglia! Tu sei pazzo… Meriti solo la morte! >

Taesun riabbassò lentamente le braccia e la sua espressione divenne più seria che mai.

< La morte, eh? Allora uccidimi. Vediamo se ci riesci, ma prima vorrei ricordarti una cosa: sono sempre stato più forte di te. > disse Taesun gridando e scaraventandosi contro il fratello.

< Di lui si, ma di me no! >  disse Jonghyun ad alta voce sulla soglia della porta.

 

 

 

Note dell’autrice: e con questo si conclude il penultimo capitolo! Ne manca uno solo!!! Si svela che è il famigerato assassino ! XD Spero di non avervi deluse con questa rivelazione se magari voi vi aspettavate qualcosa di diverso.

Fatemi sapere che ne pensate!!! Grazie mille un bacione!

  
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