Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Jar Of Hearts    15/01/2012    6 recensioni
Leotie è una sedicenne di La Push con parecchi problemi familiari e senza amici..
Scappa di casa dopo una scoperta sconvolgente e va ad abitare con la sorellastra Hope a San Diego.
Torna a La Push dopo anni, a causa di una tragedia avvenuta proprio lì.
Sin dai suoi sedici anni Leotie fa degli strani sogni, che coinvolgono lupi giganteschi.
Ritornata a La Push le cose peggiorano: svenimenti frequenti, apparizioni di una strana giovane donna che si presenta come sua madre, altri sogni sui lupi, sempre più frequenti...
Tratto dal capitolo 1: "L'unico particolare che cambiava di volta in volta era l'aspetto del lupo.
La prima volta che lo sognai era più grande degli altri ed aveva il pelo nero, come la notte, le successive quattro volte i lupi avevano le stesse dimensioni ma manti diversi, uno grigio scuro, uno marrone scuro, uno grigio e nero e l'ultimo marrone cioccolato, mentre quella volta, l'ultima, era grande quasi quanto il lupo nero ed aveva il pelo di un bellissimo marrone rossiccio. Ogni volta che li sognavo provavo una grande angoscia, ma non perché avessi paura di loro, affatto, ma era come se provassi compassione per loro."
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quileute, Seth Clearwater, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga, Più libri/film
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Leotie-Prologo

Ciao! Ecco qui, appena uscita dal forno (la mia testolina pazza), la mia seconda FF.
L'altra notte ho fatto un sogno strano, dal quale ho pensato di costruirci una storia...infatti ieri pomeriggio ne ho pensato, a grandi linee, il procedimento ed il titolo.
Per chi mi conosce per l'altra mia storia (The Reason): mi auguro che vi piaccia anche questa ;)
Spero con tutto il cuore che questo piccolo prologo vi piaccia ^_^
Buona lettura,
Jar Of Hearts
___________________________________________________________________________________________________________

Image and video hosting by TinyPic

Prologo

Il mio nome era Leotie, che in lingua nativa americana significava “fiore di prateria”, avevo sedici anni ed abitavo nella piccola riserva di La Push, al confine con Forks nello stato di Washington, da quando ero nata.
Il mio aspetto fisico era simile a quello di una qualsiasi ragazza nativa americana, tranne che per un particolare importante: avevo gli occhi blu.
I miei genitori, erano entrambi di origini native americane e tutti i miei antenati si erano sposati solamente con altri Quileute o, al massimo, con qualcuno proveniente dalla tribù dei Makah.
Eppure, nonostante tutto, avevo gli occhi di quello strano blu, talmente acceso, da sembrare elettrico.
Sin da bambina avevo odiato il colore dei miei occhi e gli altri bambini non facevano altro che farmi notare che ero diversa, per così dire, da loro.
Col passare del tempo la situazione, invece di migliorare, degenerò. I miei compagni di scuola, così come le loro madri pettegole, insinuavano che mia madre avesse tradito mio padre con qualcuno al di fuori della tribù.
Io sapevo che non era vero. I miei genitori si amavano in un modo indescrivibile. Non riuscivano a stare lontani l'uno dall'altra per più di un giorno.
Eppure la cosa mi pesava e non poco.
Le prime volte reagii, a volte anche con la violenza, ma presto capii, grazie all'aiuto dei miei genitori, che la violenza era inutile.
Ogni volta che avevo la tentazione di picchiare qualcuno pensavo ad una famosa frase di Martin Luther King: “Restituire violenza alla violenza moltiplica la violenza, aggiungendo una più profonda oscurità a una notte ch’è già priva di stelle. L’oscurità non può allontanare l’odio; solo l’amore può farlo.”
Per cui comincia a far buon viso a cattivo gioco, ignorando le voci che giravano sul conto della mia famiglia.
Ma ero solamente una bambina. Non riuscivo a reggere tutta quella tensione, così, anche se con qualche remore, chiesi ai miei amati genitori di poter studiare a casa.
I miei acconsentirono ed, essendo noi una famiglia benestante, assunsero un'insegnante privata.
Le cose cominciarono a migliorare.
Anche se non avevo amici, mi bastava l'amore dei miei genitori e di mia sorella.
Avevo una sorella. Il suo nome era Hope, lo stesso di sua madre.
In realtà eravamo sorellastre, avendo solo lo stesso padre, ma io non ci avevo mai dato importanza, al contrario suo che non avevo mai considerato mia madre come la sua, nonostante non avesse mai conosciuto la sua.
Sua madre, Hope, e mio padre erano stati fidanzati per tutto il tempo del liceo ed ebbero mia sorella Hope alla fine dell'ultimo anno scolastico.
Purtroppo la giovane donna morì subito dopo il parto, essendo sempre stata assai cagionevole di salute.
Per i suoi primi cinque anni di vita, la piccina abitò insieme a mia nonna.
Due anni dopo la morte della sua fidanzata, mio padre incontrò mia madre al college e come in un film: si innamorarono a prima vista.
Un anno dopo si sposarono e andarono a convivere in un piccolo appartamento vicino al college che frequentavano.
Conseguirono gli studi, uscendo con il massimo dei voti, mio padre laureandosi in medicina e mia madre in psichiatria.
Comprarono casa nel loro paese di origine, La Push, portandosi dietro la piccola Hope.
Lo stesso anno nacqui io.
Mia madre e Hope ebbero da subito un rapporto burrascoso.
Mia sorella non l'aveva mai considerata sue madre, rinfacciandole continuamente di essere solo il ripiego del vero amore di nostro padre: sua madre Hope.
Il giorno del mio dodicesimo successe la disgrazia.
Mentre stavo aspettando il ritorno di mio padre, insieme a mia madre e mia sorella, ricevemmo una chiamata.
Mia madre dopo qualche minuto di chiamata, si lasciò cadere a terra devastata, cominciando a piangere disperatamente, urlano in continuazione “perché a noi?”.
Io e Hope inizialmente non riuscimmo a capire cosa stava succedendo, ma passata più di un'ora nostro padre non tornava ed infine riuscimmo a capirlo...nostro padre, a trentotto anni di vita, morì in un terribile incidente stradale.
Da allora tutto cambiò.
Mia sorella un anno dopo, non appena compiuti diciotto anni, se ne andò di casa lasciando un semplice biglietto con su scritto “Me ne vado. Non cercatemi”.
A sedici anni ricominciai a frequentare la scuola, non potendoci permettere di continuare a pagare l'insegnante privata, poiché mia madre perse il suo lavoro all'ospedale, come consulente psichiatrica.
Quello era il mio primo giorno di scuola dopo otto anni.
Avevo paura di essere ancora il soggetto dei pettegolezzi, ma negli anni avevo sviluppato un carattere molto forte, ereditato da mio padre.
Non avrei mai abbassato la testa davanti alle loro dicerie.
Dopotutto ero Leotie Nuna Smith, nipote di un membro del consiglio di La Push...

_________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Allora, allora...Te ha gustado este prólogo?
Se vi piace, lasciate una recensione, anche se piccina picciò *___*
Presto pubblicherò il prossimo capitolo ;)

PS L'altra mia storia: The Reason

  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Jar Of Hearts