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Autore: mudblood88    15/01/2012    4 recensioni
Visto che tutti (me compresa) scrivono sempre dei pensieri di George e della sua vita dopo la morte di Fred, io ho deciso di scrivere i pensieri di Fred, per una volta. Mi sono permessa di usare le parole (quelle che trovate in corsivo) di una canzone a me molto cara, di un grande artista e di un grande uomo. La canzone è Io vivrò senza te, di Battisti.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Tutto era buio. La sua mente vagava nel nulla, i pensieri balzellavano da un capo all’altro della sua testa, senza tregua. Ad un tratto provò ad alzarsi, e si rese conto che non stava vagando nel nulla. Lui era il nulla. Il suo corpo non esisteva più, la sua testa, le sue braccia, le sue gambe non c’erano. Era soltanto la sua mente, la sua anima, i suoi pensieri che fluttuavano nell’aria.
Un grido lontano attirò la sua attenzione. Una melodia, triste, malinconica, straziante.
Io vivrò senza te, anche se ancora non so come, io vivrò senza te.
Conosceva bene quella voce, anche se non era sicuro di averla sentita realmente. Era come se rimbombasse nella sua testa, senza che nessuno avesse veramente pronunciato quelle parole. Ma sapeva benissimo chi era e che cosa voleva dire.
“Non può essere” si ripeteva. Provò a parlare, a gridare, ma non ci riuscì. Voleva raggiungere quella persona lontana, che continuava a ripetere quelle parole tristi, ma non poteva. Non avrebbe potuto più.
Io senza te…
Queste nuove parole erano come lame conficcate nel petto. “No” disse. “Non esiste io senza te. Tu non sarai mai senza me, e io non sarò mai senza di te. Mai”. Voleva consolarlo, avrebbe voluto abbracciarlo, ma ogni suo tentativo era vano. La melodia continuava incessante, sempre più triste.
…solo continuerò,
dormirò,
mi sveglierò,
camminerò,
lavorerò,
qualche cosa farò,
qualche cosa farò, sì, qualche cosa farò.
Qualche cosa di sicuro io farò.
Piangerò.
“No, non piangere. Continua, dormi, svegliati, cammina, lavora, fa qualcosa, qualsiasi cosa, ma non rattristarti, non versare lacrime per me, perché io non voglio vederti così.”
Non riusciva a rispondergli. Il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi, la sua anima si era librata in cielo, leggera come una farfalla, e lui poteva soltanto sentire le parole del fratello, a lui dedicate.
E se ritorni nella mente, basta pensare che non ci sei.
“Io sono qui! Io sono qui!” gridava, ma il suono non usciva dalla sua bocca, anzi dalla sua mente. I suoi pensieri erano destinati a rimanere tali, e presto capì che cosa stava succedendo. Non bastava la volontà: lui non avrebbe ricominciato a vivere. Ma questa non era la cosa peggiore. Lui, la sua morte, aveva trascinato con sé in quel baratro senza fine anche il fratello. Lui almeno poteva volare libero, oltre le nuvole, accompagnato dal vento, senza più provare dolore. Ma George sarebbe rimasto lì, a soffrire, a piangere per lui, a pensare ai momenti belli che non ci sarebbero più stati. Era questa la disgrazia. Aveva condannato la persona più importante della sua vita ad un esistenza vuota, priva di gioia.
Sto soffrendo inutilmente, perché so, io lo so che non tornerai.
“Già, non tornerò” disse, anche se sapeva che le sue parole non sarebbero arrivate a destinazione. “Non tornerò ma in realtà non sono mai andato via. Resterò sempre dentro di te; una parte di me vive in te, ed una parte di te vive in me. La porterò con me, sempre.”
Io senza te, solo continuerò,
e dormirò,
mi sveglierò,
camminerò,
lavorerò,
qualche cosa farò,
qualche cosa farò, si, qualche cosa farò.
Qualche cosa di sicuro io farò…
La melodia cessò. “No, non piangere. Ricordami. Continua ad amarmi. L’amore è l’unica cosa che può sconfiggere la morte. Io non sarò morto finchè tu continuerai ad amarmi e a ricordarti di me.”
Io piangerò.
  
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