15/01/2012
8 recensioniHo fatto una piccola pausa questa settimana--tra le altre cose, perché mi sono decisa una volta per tutte a finire di guardare l'anime di D. Gray Man (e mi sono messa a leggere il manga perché quella fine mi ha un po' scassato) ^^
La flash che segue è causata dal mio voler scrivere qualcosa e dall'aver gettato un occhio a quella 500 prompt list nel mio Live Journal che conta pochi tristi fill...
Note: ambientata durate il vuoto di 10 anni tra il benedetto flashback delle superiori e l'inizio della prima stagione.
Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.
Ja ne,
Temari
Flashes of Euphoria
La sua adolescenza era stata caotica—questo, se si voleva usare un termine... Elegante.
In realtà, lui l'avrebbe definita un casino, un schifo... Un periodo deprimente e pesante, in cui gli era sembrato di avere un macigno legato al collo che lo trascinava sempre più a fondo, fino a raggiungere il punto di non ritorno.
O così gli era parso, fino a che non aveva incontrato Ritsu: quel ragazzino impacciato e costantemente imbarazzato - doveva ammetterlo - in un certo modo gli aveva aperto gli occhi ed aveva risvegliato le sue emozioni dal torpore che per anni l'avevano imprigionato nella sua morsa.
... Ma poi, Ritsu era sparito e con lui, quel tepore che teneva a bada il baratro da cui era appena riuscito a sfuggire ed il macigno era tornato a pesare su di lui, più di prima.
Gli anni dell'università erano passati in un prolungato stato di semi-incoscienza, in cui ogni singolo movimento che compiva era meccanico ed automatico, impresso nel suo cervello ed eseguito senza una lucida volontà; le persone che incontrava non erano altro che masse sfocate ed incolore, senza alcuna importanza; riconosceva a stento il suono della sua voce...
Andava alla deriva, senza avere la forza di opporsi, in un mare grigio e nero, freddo e sconfinato—a volte però, abbracciando il corpo di una di quelle masse indefinite che lo sfioravano giorno dopo giorno, un lampo di abbacinante luce candida squarciava per qualche secondo quel deprimente scenario e solo allora, in quei brevi istanti, gli sembrava di poter nuovamente assaporare un po' di quella sensazione che lo riportava a galla, oltre la superficie gelida che lo circondava... Gli sembrava di rivedere il volto di Ritsu e di sentire la sua voce che in un sussurro chiamava il suo nome.
Quei ricordi erano la sola ancora di salvezza che aveva.
—Sfortunatamente per lui, come l'effetto di una droga che d'improvviso scompare e ti scaraventa a terra con violenza, il sollievo non era mai duraturo... E quando si ritrovava ancora una volta in mezzo a quel mare grigio e nero, il peso che doveva sopportare lo faceva affondare ancora... Sempre più giù...
Era un processo futile, doloroso e distruttivo—eppure non riusciva a fermarsi, non voleva fermarsi.
Pur di rivedere quel viso che aveva insegnato al suo cuore come tornare a battere davvero, avrebbe continuato ad inseguire quei lampi di euforia e felicità.
Pur brevi ed effimeri che fossero.
Fino a che Ritsu non fosse tornato al suo fianco, per sempre.