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Autore: kymyit    16/01/2012    1 recensioni
Procede la corte serrata di Phelesmon alla bella JetSilphymon.
Il diavolo si presenta a lei a cavallo del suo mezzo di trasporto "nuovo" di zecca, pronto ad un'indimenticabile missione in sua compagnia, ma...
Perché diavolo lei dovrebbe collaborare con lui a qualcosa?!
[accenni shoujo ai]
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Chronicles of Light and Darkness' Quest'
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-JetSilphymon!- Lilithmon richiamò la sua attenzione con un gesto della mano.
-Mi dica.- rispose educatamente lei.
La testa della Demon Lady sbucò da dietro la tendina di plastica trasparente della doccia, il viso delicato ridotto ad una maschera di irritata desolazione.
-Fra poco verrà quel disgraziato di un diavolo, partirete in missione a sud. Porterai con te la cintura di castità e un teaser e alle dodici in punto mi aggiornerai sulla tua posizione. Troverai le direttive sul tavolo davanti allo specchio.- disse tutto d’un fiato rifugiandosi sotto il getto d’acqua bollente senza neppure concedere all’altra digimon l’opportunità di controbattere l’ordine.
JetSilphymon, in ogni caso, non ebbe neppure il fiato per farlo, tanto era sconvolta.
 Lei e quel…
Voleva solo sprofondare venti metri sottoterra pur di non incontrare quel… quel…
Sospirò pesantemente trascinandosi fuori dal lussuoso bagno della Maestra e rivestendosi adeguatamente secondo direttive. Più per spirito di conservazione che per senso del dovere. Stava giusto infilando gli stivali dell’armatura, quando bussarono alla porta della stanza da letto e, dopo l’ennesimo sospiro sconsolato, la digimon afferrò la missiva lasciatale dalla Maestra per andare ad aprire.
Il servitore le comunicò che “il signor Phelesmon l’attendeva nel cortile con la sua vettura”.
Roteò gli occhi sarcasticamente.
“Non perde mai occasione di farsi vedere, quell’impiastro…”
Su una cosa aveva ragione: Phelesmon voleva farsi vedere, ma non immaginava che le sue manie di protagonismo arrivassero fino a quel punto.
Rimase spiazzata quando, una volta uscita nell’assolato cortile, lo vide.
Trattenne gli impulsi omicidi stringendo l’asta della sua lancia con forza tale da spezzarsi le mani e digrignò i denti, tanto aveva la mascherina quindi lui non vi avrebbe fatto caso.
-Su, su, sorridi!- esclamò, invece, quello,  affacciandosi e suonando il clacson ripetutamente sulle note di un vecchio film dell’orrore… com’era? Digi-Psycho?
-Ok, ok, basta che la pianti!- sbottò per poi indicare il mezzo sui cui sarebbe dovuta salire per farsi un “bel” viaggetto in compagnia del “carissimo” Phelesmon.
-Cos’è sta roba?-
Quello sgranò gli occhi cerulei e le sue iridi dorate parvero tremare, mentre la bocca si contorceva in un sorriso soddisfatto e diabolico.
 –Hai bisogno di un paio di occhiali, cara? E’ un carro armato d’epoca, non so se mi spiego.-
JetSilphymon pregò Goddramon (o qualunque altro digimon sacro) affinché fulminasse quell’emerito imbecille d’un diavolo cascamorto, o che la Maestra si affacciasse urlandole di tornare dentro e di mandarlo a quel paese –più tutta una serie di volgarità che non avrebbe mai saputo ripetere.-
Ma nulla accadde e lui se ne stava lì, sulla cima del suo trabiccolo con il viso sensualmente posato al dorso della mano e un’espressione istigatrice gli allietava il muso. Visto dal basso non riusciva a capire se considerarlo, in maniera oltremodo contorta, affascinante con quelle sopraciglia rasate inarcate e il sorrisino sghembo, e il pizzetto… oppure terrificante poiché si stagliava contro il sole proiettando la propria ombra diabolica su di lei.
Reprimendo l’ennesimo impulso di far volare via lui e il suo macinino metallico nello spazio profondo, JetSilphymon levitò fin sulla sommità del mezzo con dipinta in volto un’espressione che non lasciava fraintendere tutto il suo scontento e imbarazzo.
Phelesmon, come al solito provocante ed espansivo, osò metterle un braccio intorno alle spalle quando s’infilò nell’abitacolo, accanto a lui.
A stretto contatto.
Troppo stretto.
-Allora, mia cara, dove andiamo di bello?- domandò serafico, meritandosi un poderoso pizzicotto al braccio che lo fece gemere e sussultare dal dolore.
-Vedi di calmarti, non siamo a una gita di piacere.- disse secca lei spiegando il dispaccio con le istruzioni. Quello che lesse la fece sbiancare e per poco non svenne.
Come aveva potuto la Maestra, la sua Lilithmon, farle quello?!
-Vedi?- le disse il diavolo premendo l’indice sotto la riga incriminata –Abbiamo sette giorni di meritate vacanze, mia cara. Quindi, ripeto, dove andiamo di bello?-
E prima che potesse sfuggirli (o massacrarlo di botte), il digimon l’afferrò e con uno strattone secco la trascino all’interno della cabina di pilotaggio. Chiuse il portellone e, direte voi, partì con lei alla volta di una massacrante vacanza all’insegna di ossa rotte e tentativi di rimorchio mal riusciti.
Purtroppo le ossa rotte iniziava a sentirle già da subito e per di più non riusciva ancora a capire come quell’affare mettesse in moto senza pigiare tutti i tasti e tirare tutte le leve. Forse avrebbe dovuto chiedere a suo fratello almeno il manuale d’istruzioni.







Intanto, in un luogo lontano e remoto di Digiworld, Pinocchimon entrò nello studiolo di Vamdemon con aria molto, molto, contrariata.
Il vampiro non si preoccupò neppure di lanciargli addosso il tagliacarte, tanto era assorto dal libro che stava leggendo, e così il burattino procedette indisturbato nella sala sbraitando.
-Piemon mi ha detto che hai venduto il mio carro armato a Phelesmon!-
Neppure distolse lo sguardo dal libro, il digimon Evoluto.
 –Ah, sì… i soldi li ho dati a Piemon, chiediglieli pure.-
Pinocchimon s’infervorò –Quello era il mio! Dovevi chiedermelo! Succhia sangue maledetto! E poi, perché a Phelesmon? Non lo odiavi al punto che ti alleeresti anche con Angewomon per farlo fuori?!-
Vamdemon allora gli gettò uno sguardo fugace –Non dovevi disfarti di quel trabiccolo?-
-Sìììì!- urlò il Mega agitando le braccia legnose –Oggi! Dovevo farlo saltare in aria!-
Vamdemon allora aprì il cassetto della sua scrivania e gli porse un telecomando, compiaciuto. –Ecco qui, divertiti.-






Note: Ok, questa era scema forte XD
Dunque l'ho scritta per la Challenge: Chi, con chi, che cosa facevano di Kukiness.
Il succo della cosa era estrarre dieci personaggi e vedere ad ognuno che situazione assurda spettava. Sono venute fuori cose molto, molto, fuori di testa, quindi aspettatevi boiate a non finire ehehehe **

Questo era il prompt per questa:  

(3)  impara a guidare un....?

(Bonus! … carro armato.)


Tecnicamente potevo fargli imparare a guidare anche una ferrari, ma, complice la mia adorata Ria-chan e i nostri deliri (ciao moglieeeeee*agita manina*), complice la mia forte demenza... pigliatevela così U_U
E tranquilli, anche se il carro armato esplode Phelesmon è già morto prima. No, scherzo, si salverà.
Jet: Nooooooooo Q_Q
Oh, si U_U se no che gusto c'è?
Oh, e vi domanderete perché Lilithmon ha "venduto" la sua protetta a quel bruto =_= beh, ve lo racconterò prima o poi XDD
   
 
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