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Autore: Snafu    16/01/2012    1 recensioni
Autori: la Cath feat. B.
Desclaimers: I Guns 'n Roses ed i Mötley Crüe non ci appartengono. Eventuali canzoni citate non ci appartengono (il titolo è dei Nirvana, si sa del non proprio roseo rapporto tra Axl e Kurt). Roxy e Grace sono personaggi nostri, quindi vantiamo su essi tutti i copyright. No infringement of copyright intended.
Note: Eventuali sbalzi temporali. Uso della tecnica del flashback. What if? Crossover.
Ai lettori: Non abbiamo avuto occasione di visitare le sezioni dei Guns 'n Roses o dei Mötley Crüe prima. Speriamo di riuscire a farlo presto e soprattutto che il prodotto della nostra collaborazione rientri nei generi di vostro gradimento.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Spaghetti Incident'
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8 agosto 1991



«Espira, inspira, espira, inspira» ripeteva l’istruttrice della clinica privata.
«Fa un caldo atroce» commentò Roxy, allontanandosi la maglietta di dosso.
«Non ricordarmelo...» supplicò Grace.
Le due donne stavano sedute ognuna sul suo materassino di gomma a riflettere sui massimi sistemi mentre erano alle prese con gli esercizi di respirazione.
«Axl?» domandò la prima.
«Figurati se viene al corso preparto, vorrei solo partorirgli sul letto...» sghignazzò l’altra, sforzandosi di immaginare la scena.
Di certo Axl stava cambiando: quando le aveva detto di essere incinta lui le era sembrato, beh, strano. Sì, lui era sempre strano, questo era pur vero, però le era sembrato particolarmente strano: si vedeva che era felice, eppure qualcosa in lui gli impediva di esternare tutta la sua felicità, qualcosa la teneva a freno. Grace avrebbe voluto che gliene parlasse, perché quello era anche il suo primo figlio quindi era normale avere delle paure...
«Non dovreste comprarvi una casa come tutte le coppie normali adesso che c’è la cicogna per la strada?» domandò la più esperta in materia e l’altra fece spallucce, ritornando a pensieri concreti.
«Mio fratello? Sta ancora dormendo o è in giro alle prese con la sua associazione a delinqu... con Tommy?»
«Non so dove sia, ovviamente... ma sai, lui è già un pozzo di sapienza in questo campo: al primo parto mi ha chiesto perché volessi andare in ospedale...»
Grace scoppiò a ridere in modo incontrollato e finì per attirare su di sé l’attenzione di mezza clinica.

Nikki arrivò nel parcheggio con una decina di minuti di anticipo, cosa straordinariamente sorprendente, ma non quanto la presenza che vi trovò. All’interno della sua limousine se ne stava comodamente sdraiato, con un finestrino aperto, nonostante l’aria condizionata fosse probabilmente la cosa migliore in quei casi, Axl
Rose, suo praticamente cognato. La cosa sconvolgente, in effetti, era che Axl fosse in anticipo e che addirittura fosse arrivato prima di lui.
Al bassista non sembrò carino non salutarlo, anche se sentiva ancora una certa necessità di mettere le mani addosso al rossino. Si appoggiò alla portiera per fare il primo passo solo in onore della promessa che aveva fatto a Roxy (e un po’ anche a sua sorella) e in tutta risposta il cantante la aprì per uscire.
«Sarai contento...» mugugnò il più giovane dei due.
«Certo che lo sono, dovresti esserlo anche tu.»
Axl lo era: era davvero felice di essere a un passo dal diventare papà, ma allo stesso tempo aveva una paura folle di non riuscire a fare bene ciò che doveva, come probabilmente non ci era riuscito fino a quel momento. Anzi, non aveva paura di non riuscire a farlo bene, aveva paura di non riuscire a farlo come voleva.
«Dico per il fatto che tua sorella mi abbia detto no...» asserì secco.
«Strano, sembri l’unico a cui riesce a dire solo » replicò, scocciato, Nikki. «Sì, Axl, picchiami! Sì, Axl, mettimi incinta! Sì, Axl, inizio a farmi di pasticche perché sto con te!» gridò con una vocina isterica atta a imitare Grace. Poi pensò e formulò la sua domanda: «Ma perché che le avevi chiesto?» si grattò sotto l’occhio, sperando che la matita non si sbavasse per il sudore.
«L’ho messa incinta, quindi le ho chiesto di sposarmi, no? Sixx sei di nuovo un tossico per caso?» sembrava che entrambi stessero facendo di tutto per provocarsi e per tenersi a freno contemporaneamente.
«Ehi, bada a come ti rivolgi al sottoscritto in termini di droga perché mandarti a fanculo è un attimo, figurati il resto...» lo mise in guardia il bassista «ma sei sicuro che mia sorella voglia stare con te?» Axl inarcò un sopracciglio fulvo, pronto alla sua risposta «non ti sembra un po' strano che due settimane prima volesse lasciarti, che poi ti abbia ripreso e dopo qualche giorno addirittura ti dica che è incinta?» tagliò.
Il rosso deglutì e accusò il colpo. Aveva messo in conto anche quello, sapeva che forse effettivamente Grace era tornata con lui solo aspettando una risposta sul bambino. Gli stava bene. Prima di tutto perché il bambino era di entrambi e lui non aveva intenzione di rinunciarci, e poi perché se poteva essere un pretesto per farla rimanere... era ben accetto.
Quello era, a tutti gli effetti, un suo punto debole. Scoperto, che chiunque poteva facilmente notare. Non per questo, non perché riguardava sia lui che lei, Axl rinunciò a proteggerlo, rispondendo con fare piuttosto provocatorio:
«Cosa c'è, Sixx, ti dà fastidio che io stazioni tra le gambe di tua sorella?»
«Razza di figlio di puttana, ripetilo se hai il coraggio!» Nikki sganciò un pugno micidiale sul volto del cantante, che cadde a terra, impreparato.

«Si inizia a notare la pancetta, eh?» sorrise Roxy, rivolta all'amica, che aveva due mesi in più di lei, mentre uscivano con le loro borse.
«Axl mi ha detto la stessa cosa stamattina» sospirò l'altra «sono un po' spaventata all'idea di diventare una boa... e se poi non ritorno come prima?»
«Dovrete fare ancora più attività fisica per smaltire!» la prese in giro.
«Voi avete già pensato a qualche nome per il bambino?»
«Anche nel caso, sicura che li vorresti sapere?» sghignazzò. Grace scosse la testa terrorizzata. «E voi?»
«Sarà una bambina quindi la chiameremo... preparati eh. Melody Rose Lullaby.»
Roxy scoppiò a ridere, ovviamente.
«Quindi in tutto si chiamerà Melody Rose Lullaby Rose?»
«L’unico potere che ho avuto su questo è stato costringere Axl a mettere Melody come primo nome. Per il resto, stavamo per litigare come al solito...»
Le due erano oramai arrivate sulla porta. Si fermarono e videro i propri compagni che si rotolavano per terra e se le davano di santa ragione, a colpi alterni, come in un film western di pessima qualità.
«Ogni tanto vorrei che la smettessero di litigare per te e lo facessero per me» sospirò Roxy con aria semiseria «Andiamo dai.»
«Voi due!» strillarono in coro «Smettetela subito!»
Roxy cercò di far sollevare Nikki, momentaneamente in posizione di vantaggio, mentre Grace tentava di trascinare via Axl.
«Roxy lasciami! Gli devo spaccare il muso a questo stronzo!»
«Beh, in parte l’hai già fatto...» sottolineò la sorella, sperando che la cosa potesse placare l’ira del fratello. Indicò il naso sanguinante di Axl e l’abrasione all’altezza del sopracciglio, che pulì con la maglia della tuta.
«Sì Nikki, un altro giorno però eh! Oggi è troppo caldo e non ho voglia...»
«Mah...» dissero in coro Axl e Nikki.
Approfittando di un momento di distrazione delle due donne, che si stavano scambiando sguardi di preoccupazione in codici femminili, i due musicisti si saltarono di nuovo addosso, per una volta d’accordo su qualcosa.
«Santo cielo, basta!» gridarono, afferrando ognuna il suo uomo, nel tentativo di mettere un freno a una corporatura che effettivamente era il doppio della loro.
«Silenzio! In macchina e fatela finita!» ordinò Roxy, con il tono che la contraddistingueva.
«Quando cercherete di avere un comportamento da adulti?» li deplorò Grace, assicurandosi che Axl fosse il primo a salire a bordo, e poi imitandolo.

«So che non ci crederai, ma avevo buone intenzioni...» sospirò il bassista, una volta che lo sguardo inquisitore della moglie gli si fu posato addosso.
«Certo, come no.»
«Volevo farvi una sorpresa!!» si giustificò.
«Ci sei riuscito!»
Roxy si massaggiò le tempie, sforzandosi di ricordare dai suoi studi di psicologia perché le donne inventino giochi subdoli per farsi le ripicche mentre gli uomini arrivino sempre inevitabilmente alle mani.
«Lo sapevo che non mi credevi! Io c’ho provato davvero, ma lui è uno stronzetto borioso. Io non avevo detto niente per farlo incazzare!»
«Sì, come sempre. Chissà come mai quando vi picchiate non si capisce mai l’origine. Finisce sempre che vi incolpate l’uno con l’altro...»

«Vogliamo parlarne? Perché sarebbe il caso di iniziare a parlare se c’è qualcosa che non va visto che a breve metteremo al mondo una creatura e...»
«È stata colpa sua. Mi ha detto una cosa poco carina, io ho risposto e lui mi è saltato addosso dopo dieci minuti di conversazione in cui entrambi ci siamo sforzati di sembrare uno più o meno tollerante nei confronti dell’altro... ecco tutto.»
«E cosa ti avrebbe detto di poco carino?»
Axl non rispose, anzi, rispose, ma con un’altra domanda.
«Sei tornata con me solo perché eri incinta, vero?»
«Lo sapevo che te lo saresti chiesto. Guarda per me puoi pensare quello che ti pare, non ho bisogno di te per mantenere mia figlia, sono solo innamorata e questo mi pare di avertelo già detto. Non ho altro da aggiungere.»


Eccoci qua! Beh visto che siamo quasi alla fine volevamo iniziare a ringraziare tutti quelli che ci hanno seguito (?) e soprattutto Tomma che con santa, anzi, santissima pazienza, ci ha recensito e seguito minuziosamente :) quindi al prossimo capitolo, che sarà l'ultimo.
B.&C.
   
 
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