- LILY! SCAPPA, PORTA VIA HARRY! -
Un uomo incappucciato era entrato dentro casa, con la bacchetta in mano e pronto ad attaccare. Scoppiò in una risata priva di calore e d’allegria.
- Non credere che riuscirai a sfuggirmi, donna! – urlò Voldemort.
- James, NO! – urlò la donna con il bambino fra le braccia.
- VAI LILY! Ti amo… - disse James voltandosi appena, fronteggiando l’uomo.
- Si, tesoro, anch’io. – mormorò Lily prima di entrare di corsa in un’altra stanza. Appena varcata la soglia, sentì la voce crudele del Signore Oscuro dire:- Commovente! Ora, levati di mezzo… AVADA KEDAVRA! -
“No!” pensò Lily, cercando di aprire la porta di servizio. Era chiusa! Non c’erano vie di fuga. Alohomora! Ma non successe niente. Harry scoppiò a piangere: - Sssh, piccolino! Calmati. – mormorò carezzandogli dolcemente la testa.
Io sono qui, dai non
piangere.
Stringiti a me, più che
puoi…
Io ti proteggerò, non
temere,
Non piangere, sono qua…
Lily cantava piano, cullando Harry, mentre Voldemort era ormai entrato nella stanza. Il bambino adesso non piangeva più e si era accoccolato tra le braccia della madre.
- Vattene donna! Devo terminare i miei affari. – disse l’uomo ghignando e parlandole con disprezzo.
- No! Harry no, ti prego! – urlò Lily stringendo ancor più a se il bimbo.
- Spostai, stupida… SPOSTATI… - urlò Voldemort con ira crescente.
- Harry no! – continuò a singhiozzare Lily, - Prendi me, piuttosto, uccidi me, ma non Harry! -
La donna piangeva, pensando a tutto il tempo che non avrebbe mai più potuto passare con suo figlio. Ma, meglio lei che il suo bambino…
Ci sono io e d’ora in poi
Fra le mie braccia al caldo
dormirai.
“Mai più… mai più!” pensò Lily. Appoggiò dolcemente Harry per terra, alle sue spalle e affrontò il Signore Oscuro.
- Non Harry! – urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Prima James, ora Harry… non poteva permetterlo!
La donna si accasciò ai piedi di voldemort, continuando a dire frasi sconnesse, che per lei significavano morte, ma la sicura salvezza di suo figlio… o almeno, lo sperava…
- Ti prego… per favore… lui no! -
L’uomo scoppiò nuovamente in quell’orrida risata, schernendola, e, alla fine: - AVADA KEDAVRA! – Il lampo di luce verde la colpì in pieno petto: era già morta prima di toccare terra.
Voldemort la scavalcò, scavalcò Lily, morta. Era per terra, con i lunghi capelli attorno a lei, quasi a formare un morbido tappeto rosso fuoco, e, quegli occhi smeraldini spenti, con un’ultima lacrima che pendeva dalle ciglia chiare… quelle lacrime, le lacrime di una madre non spese inutilmente per la salvezza del proprio piccolo…
L’uomo si fermò davanti a Harry, puntandogli la bacchetta sulla fronte: - E finalmente tocca a te! – disse aspro.
Il nostro nodo non si
scioglie,
Nessuno mai lo farà! *
Un lampo di luce verde, poi, più nulla.
- Mamma! – urlò Harry svegliandosi.
Ansimava ed era in un bagno di sudore.
Guardò fuori dalla finestra: il cielo era già più chiaro, con alcune screziature aranciate che lasciavano presagire l’alba imminente.
Il moro si prese la testa fra le mani e ripensò al sogno appena fatto: c’era Voldemort, c’era lui e, il suo cuore fece una capriola, c’erano suo padre e sua madre!
Non era la prima volta che sognava o riviveva la morte dei suoi genitori, ma qui c’erano dei particolari nuovi: vedeva chiaramente Voldemort e tutta la scena era nitida; l’unico particolare strano era che Harry, nel sogno non era né uno dei personaggi nella stanza, né il Signore Oscuro, come era già successo altre volte, ma vedeva la scena come se stesso, l’Harry del presente… che fosse una nuova trappola di Voldemort?
Perché
tu sarai…
“Ma cosa ?” pensò Harry. Aveva sentito una melodia, cantata da una voce dolcissima… Com’era venuta, quella melodia improvvisamente, cessò… ma…
Nel mio cuore sei…
“Di nuovo!” Harry era veramente sorpreso. Non era la prima volta che sentiva quella melodia. E quella voce, poi…
Da adesso in poi, per sempre ci sarai…
No, non era Voldemort. Era sua madre. Lily voleva comunicare con lui, in qualunque posto si trovasse adesso. Era la sua ninnananna; la loro canzone, di una madre per un figlio; ed era stata l’ultima cosa che gli aveva detto, per rassicurarlo…
Harry cominciò a cantare sottovoce, mentre il sole sorgeva, illuminando quelle poche lacrime che scendevano dal suo viso:
Sei dentro me,
E chi mi dice no
Non sa che ci sarai
sempre…
- Ti voglio bene, mamma! -
Sempre.
* Ho scelto questa canzone perché mi sembrava molto appropriata, e per il significato nascosto di questa frase…
Salve a tutti!!! Adesso, per favore, non uccidetemi!! Lo so, ho 2
ff da finire, ma… è stato più forte di me! Questa canzone è tratta dal film
disney Tarzan, che secondo me è un capolavoro, sia come storia, sia come
disegni, sia come (soprattutto) musica. L’autore è Phil Collins e, se fate
attenzione alle parole, vedrete che non è del tutto sbagliato come accostamento
questa canzone. Allora? Che mi dite? Io stavo guardando questo bellissimo
cartone e… ispirazione improvvisa! Per rimanere in tema di cartoni, mi si è
accesa una lampadina!!!