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Autore: Ari_92    16/01/2012    27 recensioni
Ultimo anno al liceo McKinley, ma le cose sono andate un po’ diversamente da come le conosciamo.
Blaine si è appena trasferito, ma non ha mai conosciuto Kurt.
Cosa succederebbe se, tra nuovi Club e nuovi amici, Blaine perdesse la testa per un ragazzo che sembra detestarlo? Cosa succederebbe, se questo ragazzo nascondesse un segreto?
- “...Mercedes? Chi è quel ragazzo?”
La ragazza si voltò verso Blaine di scatto, quasi avesse dimenticato di non essere sola.
“Si chiama Kurt. Kurt Hummel.” Il ragazzo esitò un attimo, prima di chiederle ciò che lo tormentava dalla prima volta che aveva posato lo sguardo su quel giovane dagli occhi di ghiaccio.
“Cosa gli è successo?” -
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buon lunedì a tutti :D
Ok, non vi nascondo che sto leggermente sclerando per motivi scolastici (...e per Chris che si aggira come se niente fosse con una cavolo di tutina aderente, ma questa è un’altra storia ù.ù) ...Ehm, stavamo dicendo? Ah già, il nuovo capitolo u.u
Miei cari, potete tirare un sospiro di sollievo! Ebbene sì, dopo tutto questo angst finalmente un po’ di tranquillità ^_^ ...Che dire? Un po’ di fluff e tanta follia dei nostri cari ragazzi del Glee XD Già: li dipingo come un branco di pazzoidi, povera me...
 
Non vi rubo altro tempo e vi lasci al capitolo, non prima di aver ringraziato con tutto il cuore chi ha messo questa storia tra preferite/seguite/ricordate *ama* e le fantastiche persone che hanno recensito lo scorso capitolo, rassicurandomi su cose su cui non ero davvero sicura: confesso che temevo di essere linciata :S Per cui un bacio a Merilwen, violanassi, saechan, JulesCullenMeyer, aLoserLikeMe, HopeAndHuggy, BeatriceS, GinnyIris93, _Haven, Fiby AndersonBass_, elisabethy92, Guzzy_12, GleekLove91, Evy78, aleka_80, tartufo, SiaStew, sakuraelisa, nem, LexyDC__, Maggie_Lullaby, YouArePerfectToMe, Tallutina, Alessandranna, Sirymcgregor, iMato, MissingPieces, BlackLittleMole, lolaly e xnotsonaive *_____*
Grazie ancora a tutti, e buona lettura :)
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Blaine, semplicemente, non voleva crederci.
Non poteva, perché faceva troppo male ritenere possibile un atto talmente meschino e gratuitamente crudele nei confronti di un’altra persona. Soprattutto se la persona in questione non meritava neanche lontanamente un trattamento del genere, vista e considerata tutta l’ingenuità e l’ottimismo con cui era andato incontro a quella situazione.
 
Era orribile, ingiusto, e così profondamente sbagliato che Blaine si sentiva stringere il cuore dal dolore.
Kurt piangeva, piangeva e i suoi occhi erano ancora più limpidi e innocenti del solito.
Gli strinse le mani perché non poteva fare altro, e lo abbracciò, perché non poteva fare altro.
 
Kurt lasciò che lo tenesse stretto a sé, senza resistergli in alcun modo.
 
Se Blaine poco prima si era trovato a doversi trattenere dall’esultare in seguito alla rivelazione che anche Kurt era gay, ora si sentiva come se tutto il peso del mondo si fosse riversato sulle sue spalle.
 
Aveva avuto un’esperienza orribile e, per via di quella stupida foto, era stato costretto a sottostare a un anno di soprusi.
Gli avevano intimato di non tornare mai più nella squadra di football, mai più insieme a Brittany e di dimenticare una volta per tutte i vestiti attillati che aveva indossato in quelle ultime settimane. In caso contrario, il giorno successivo ogni studente avrebbe trovato una copia di quella foto sullo sportello dell’armadietto.
Kurt si era ridotto in niente, aveva lasciato che la paura lo spegnesse e lo annullasse piano piano, giorno dopo giorno.
Si era lasciato morire, nonostante non avesse mai smesso di respirare.
 
Blaine non poteva semplicemente guardarlo in faccia, confessargli di avere a sua volta mentito quel giorno in infermeria, e che in realtà era completamente pazzo di lui dalla prima volta in cui aveva incrociato i suoi occhi.
 
Sarebbe stato fin troppo sospetto, soprattutto in seguito a ciò che gli aveva appena raccontato. Avrebbe avuto paura, avrebbe creduto che non si trattasse di altro se non di uno stupido giochetto, magari architettato proprio con Seth. Si sarebbe di nuovo chiuso in se stesso, sentendo tradita per l’ennesima volta quella fiducia che con tanta circospezione aveva iniziato a riporre in lui.
 
Non poteva permetterlo.
 
 
                                                                   ***
 
 
Si era lasciato andare.
 
Aveva abbandonato tutto se stesso nelle mani di qualcun altro, per la seconda volta nella sua vita.
Eppure, nonostante avrebbe dovuto, non si sentiva in bilico, sospeso su un filo di paura troppo sottile da percorrere.
Si era fidato completamente di Blaine, e ora si sentiva solo più leggero.
 
Era passata una settimana da quella mattina nel parcheggio.
 
Lui aveva seguito scrupolosamente le condizioni di Seth e non aveva avuto alcun tipo di problema, a differenza dell’ultima volta, quando indossare un paio di pantaloni stretti gli era costato piuttosto caro.
Blaine aveva avuto diverse prove con le New Directions, perché ormai era novembre inoltrato, e subito dopo Natale avrebbero avuto le Regionali a cui partecipare.
Il loro rapporto non era sostanzialmente cambiato, ad eccezione del fatto che ora Kurt non era più costretto a misurare ogni parola che diceva, nel terrore che Blaine venisse a scoprire il suo segreto.
 
Lui era gentile come sempre, e anche quel pizzico in più che ogni volta gli scaldava piacevolmente il petto. E non voleva, non avrebbe mai voluto sentirsi nuovamente in quel modo nei confronti di un ragazzo, non dopo tutto quello che era successo.
 
Eppure, sapere di provare quelle cose proprio per Blaine le faceva sembrare immediatamente più giuste e legittime.
 
E, mentre da un lato era una consolazione, dall’altro lasciava l’amaro di bocca delle cose destinate a non avere un lieto fine.
 
Tuttavia la certezza che Blaine non potesse mai ricambiare i suoi sentimenti non era del tutto negativa. Lo faceva sentire al sicuro, in realtà.
 
Al sicuro dai fantasmi del suo passato.
 
 
                                                                  ***
 
 
“Ehi barboncino! Come va?” Blaine alzò gli occhi al cielo, portandosi istintivamente una mano ai capelli.
“Santana, se l’altro giorno mi hanno tirato una granita in faccia e mi sono dovuto lavare- ” Lei sbuffò.
“Sì, certo. Il fatto che ti si sia sciolto il gel e senza quello sembri un barboncino non mi autorizza a chiamarti così.”
“Appunto.” Sentenziò, mentre raccoglieva svogliatamente i libri della prima ora.
 
Santana attese qualche istante prima di aprire di nuovo bocca.
 
“Comunque, barboncino, sono qui per un motivo ben preciso.” Non lasciò a Blaine il tempo materiale di replicare, estraendo a tempo di record un foglietto colorato dalla borsetta e porgendoglielo. Il ragazzo era un tantino interdetto.
 
“...E questo cosa sarebbe?” Domandò afferrandolo cautamente: non era mai del tutto sicuro accettare qualsivoglia cosa offerta da Santana. Lei si strinse nelle spalle.
“L’ennesima stronzata di Rachel Berry. Crede che organizzare una specie di sfigatissimo party Natalizio sia la chiave vincente per aumentare il nostro spirito di squadra.” Ridacchiò.
“L’unico motivo per cui ci vado è che spero succeda come l’anno scorso. Durante la settimana della coscienza dell’alcool la Berry ha dato una festa a casa sua: pensa che era talmente ubriaca che non si è fatta problemi a baciare Quinn! Dovevi vedere la faccia di Finn...” Blaine aprì la bocca per dire qualcosa al riguardo, ricredendosi solo qualche istante più tardi.
 
“In ogni caso sei invitato anche tu: la sera del ventitré in quella specie di inquietante sottoscala che sarebbe il seminterrato di Rachel Berry.” Comunicò con un’espressione semidisgustata, mentre si sistemava la propria impeccabile coda di cavallo.
 
La ragazza fece per andarsene, e Blaine non si sorprese particolarmente per il suo mancato saluto. Tuttavia dopo qualche passo si voltò improvvisamente con uno strano sorrisetto stampato in faccia.
 
“Ah! Rachel ha anche detto che se vuoi puoi portati un’amica. O un amico, aggiungerei io.”
 
Aggiunse con una strizzatina d’occhio, facendo poi per riprendere il suo percorso lungo il corridoio.
 
Blaine per poco non ebbe un mancamento.
 
“A-Aspetta, Santana!” Si sporse in avanti e per miracolo riuscì ad afferrarle il polso, un attimo prima che si dileguasse.
Lei si voltò a fronteggiarlo, con aria sicura e vagamente divertita.
“Che c’è, Anderson?” Blaine si sentì arrossire fino alle punte dei capelli. Com’era possibile che lei sapesse? E, cosa ben più importante, l’aveva per caso detto a qualcuno? Non poteva permetterselo. Non avrebbe potuto gestire di nuovo tutto ciò che l’aveva accompagnato durante la sua permanenza a Westerville, per nessuna ragione al mondo.
 
“Ehm... Tu... Io...” Santana alzò gli occhi al cielo.
“Andiamo barboncino, credevi davvero che non mi fossi accorta che giochi per l’altra squadra? Quale ragazzo etero si unirebbe a un coro canterino come prima cosa appena cambiata scuola? O si impasticcerebbe i capelli di gel in quel modo osceno? O resisterebbe alle avances di Brittany- ”
“Perché tu non resisteresti mai alle avances di Brittany, non è vero?” Chiese Blaine sulla difensiva, rendendosi conto che sì, Santana aveva scoperto il suo segreto, e l’unico modo che aveva per farle tenere la bocca chiusa era giocare il suo stesso gioco... e sperare che i suoi sospetti circa la relazione della ragazza con Brittany avessero un minimo di fondamento.
 
Santana strabuzzò gli occhi, sbattendo rapidamente le ciglia.
 
Bingo.
 
“Io... i-io non so di cosa stai parlando.” Blaine squadrò quegli occhi scuri, solitamente diretti e pronti a giudicare, ed ora così inconsuetamente sfuggenti.
Lesse un lampo di paura in quello sguardo buio, e tanto gli bastò per pentirsi all’istante di quella mezza minaccia.
Sospirò.
 
“Senti Santana... scusami. Io non volevo insinuare niente su te e Brittany, è solo... mi hai detto quelle cose e ho avuto paura che... sai, le potessi dire a qualcuno.”
 
Per la prima volta da quando la conosceva, Santana non aveva la risposta pronta.
 
Tenne gli occhi bassi qualche istante, prima di rincontrare quelli di Blaine.
“So di non essere sempre carina e gentile con tutti, ok? Questo lo so. Ma non andrei mai a dire in giro una cosa del genere. Capito?” Il ragazzo annuì, rivolgendo uno sperimentale sorriso alla ragazza di fronte a sé, che in tutta risposta fece una smorfia.
“Questo non vuol dire che siamo amici del cuore, piccoli pony saltellanti o roba del genere, barboncino, perciò togliti quell’espressione da cucciolo cerca amici dalla faccia prima che vomiti.” Blaine non se lo fece ripetere.
“Quindi non... non lo sa nessuno a parte te, vero?” Santana scosse la testa, alzando gli occhi al cielo.
 
Rimasero in silenzio qualche istante.
 
“Beh, dì alla Berry se vuoi andare o no a quella festa. Deve ordinare sidro frizzante a sufficienza.” Blaine annuì, facendo per avviarsi alla sua classe, alla quale ovviamente era in ritardo di parecchio.
Stava giusto per girare l’angolo quando sentì la voce della ragazza chiamarlo di nuovo, nel corridoio ormai vuoto.
“E tu? L’hai detto a qualcuno... di me e... insomma, sai.”
 
Blaine, per quanto potesse essere strano, si sentì a un tratto un tantino meno solo.
Scosse la testa, e questa volta un piccolo sorriso gli venne spontaneo.
 
 
                                                                   ***
 
 
Kurt non era sicuro di come si dovesse comportare.
 
Insomma, ormai aveva confidato a Blaine ogni cosa: gli aveva detto di Trevor, Seth e anche della foto.
Soprattutto gli aveva confessato ciò che era, e non l’aveva mai detto a nessuno prima di allora.
 
Nonostante tutto questo, Blaine non sembrava farsi alcun problema a passare del tempo con lui, sgattaiolare a Francese quando poteva, parlare del più e del meno dopo scuola, e spesso Kurt non era riuscito nemmeno a impedirgli di accompagnarlo a casa.
 
Era stupido, in effetti, e peraltro vagamente masochista da parte sua passare tutto quel tempo insieme a Blaine ora che i propri sentimenti nei suoi confronti erano diventati ridicolmente ovvi, e davvero, poco c’entravano con la semplice amicizia.
 
Kurt si era ritrovato ad ammettere che avrebbe dato qualsiasi cosa per vedere i capelli di Blaine senza quelle tonnellate di gel che si metteva ogni giorno, e che quei riccioli scuri dovevano essere davvero morbidi, e magari anche la sua pelle lo era.
 
Sapeva che non avrebbe dovuto avere quel tipo di desideri, soprattutto se comprendevano un ragazzo che non poteva in alcun modo essere interessato a lui.
Tuttavia, forse per la prima volta, Kurt sentiva che non ci fosse davvero niente di così terribile in ciò che provava, non se quei sentimenti che cercava da una vita di soffocare erano rivolti a qualcuno di così incredibilmente gentile, adorabile e tra l’altro oggettivamente avvenente.
Già. Anche per questo avrebbe dovuto ringraziare Blaine, magari non ad alta voce.
 
“Kurt! Ciao!” Kurt salutò con la mano il ragazzo sorridente in avvicinamento.
Sì, avrebbe decisamente dovuto fare qualcosa per impedire al proprio cuore di partire in quarta ogni qualvolta Blaine gli lanciava uno sguardo.
 
Tuttavia, per una volta, anche sforzandosi non riusciva a sentirsi in colpa.
Veniva così spaventosamente naturale volere bene a Blaine.
 
“Ciao. Bella maglietta.” Il moro fissò con aria disgustata la macchia rossastra che si estendeva su buona parte della sua polo.
“Granita alla fragola. Tra le peggiori.” Si voltò per un attimo verso la bolgia di studenti che stavano ancora uscendo da scuola, poco più in là di dove Kurt lo aspettava di solito.
 
“È... insomma, è successo qualcosa...?” Chiese sottovoce, gli occhi visibilmente agitati.
 
Kurt sorrise.
 
Era da quando gli aveva raccontato la sua storia che ogni giorno Blaine gli chiedeva se per caso Seth e gli altri avessero fatto qualcosa di male.
Kurt non aveva specificato ogni cosa, tuttavia rientrava nei patti che lui non dovesse andarsene in giro con vestiti appariscenti, attillati o qualunque cosa stancasse loro la vista. Inoltre doveva stare lontano dalla squadra di football, dato che non volevano essere spiati sotto la doccia. Non poteva, a detta loro, comportarsi da frocio. E, ovviamente, non doveva fare qualsivoglia cosa avrebbe potuto dar loro fastidio, se no avrebbero ripreso a scrivergli quei bigliettini minacciosi, l’avrebbero preso a calci e, in casi estremi, avrebbero reso pubblica quella foto.
 
Doveva semplicemente evitare tutto questo, e la sua vita sarebbe proseguita in modo relativamente tranquillo.
 
Ovvio, si stava accontentando di sopravvivere, ma non poteva rischiare che quello stupido scatto circolasse: era consapevole che sarebbe bastato un nonnulla, un semplice insulto bisbigliato alle spalle, e non avrebbe retto oltre.
 
Era stanco di sopportare tutto ciò che il mondo gli sputava addosso.
 
“No Blaine, tutto bene. Non preoccuparti.” Lui sorrise sollevato.
“Posso accompagnarti a casa?”
“...In macchina?” Chiese Kurt, con una nota amara nella voce. Conosceva Blaine, e non aveva paura di lui, perché si fidava. L’unica cosa che ancora lo spaventavano erano i ricordi. Quelli erano duri da cancellare.
“Eh? Ma no! No, assolutamente! Non era questo che volevo dire, io- ”
“Blaine? Va bene.”
“No, Kurt. Davvero, io volevo solo... Aspetta. Cosa?” Kurt ridacchiò.
“Ho detto che va bene. Possiamo andare in macchina.” Blaine balbettò, e Kurt era quasi sicuro che fosse arrossito.
 
“N-Non devi sentirti obbligato. L’ultima volta che sei stato in macchina con un ragazzo, beh... Era Trevor, e non devi dimostrarmi niente! Se sei spaventato per quella volta è più che legittimo! Possiamo benissimo andare a piedi...”
“L’ultimo ragazzo con cui sono stato in macchina non era... lui. L’ultima volta un certo tizio dai capelli gelificati mi ha accompagnato a casa, mezzo morto, e poi mi ha anche portato una lattina.” Blaine ridacchiò, e Kurt sperò che almeno a lui non fosse venuta in mente la parte in cui lo prendeva in braccio.
 
“...Per cui ho abbastanza fiducia in quel tizio da ritenere che non tenterà di allungare le mani.” Concluse, cercando con tutte le sue forze di ignorare la sensazione di voltastomaco provocatogli da quelle parole che, inevitabilmente,  avevano portato con loro un ricordo piuttosto vivido nella sua mente.
 
Eppure non doveva pensarci.
Il passato era passato.
Il presente era adesso, ed era Blaine, ed era la cosa migliore che gli fosse mai capitata.
 
“Va bene allora.” Acconsentì lui, incamminandosi con Kurt verso la propria auto, ormai una delle poche rimaste nel parcheggio.
Il giovane Hummel aprì la portiera, vagamente consapevole che era la prima volta che saliva in macchina con Blaine senza che fossero le circostanze ad obbligarlo in tal proposito.
Eppure era una cosa che doveva fare perché, improvvisamente, era come se aver rivelato la verità fosse un primo passo per cancellarla anche dai suoi ricordi, un primo filo che ricuciva il suo cuore.
E con Blaine era irrazionalmente sicuro di riuscirci, fino a quando sarebbe rimasto al suo fianco.
 
Il viaggio si rivelò tranquillo, tra chiacchiere sui professori e le materie della giornata. Quando arrivarono sotto casa di Kurt, sembrava incredibile che avessero fatto tanto in fretta.
 
“Grazie per avermi accompagnato.” Blaine si strinse nelle spalle, e fece per slacciarsi la cintura di sicurezza, quando poi ritirò la mano con fare allarmato.
“Blaine... Guarda che puoi slacciarla, stai tranquillo.” Lui fece come gli era stato detto, con una timida risatina.
“Cosa c’è?”
“Niente, è che... Dovrei essere io a rassicurarti, invece succede il contrario...”
“Hai già fatto tantissimo per me, più di quanto nessuno abbia mai fatto. Penso di poterti suggerire di slacciarti la cintura senza che tu ti senta in debito con me.”
 
Blaine sorrise di nuovo, e Kurt si chiese se fosse normale sentirsi così pesanti e leggeri allo stesso tempo.
 
“Posso... posso farti una domanda?” Kurt annuì, liberandosi a sua volta dall’impaccio della cintura.
“Come mai dopo quello che è successo l’anno scorso ti sei isolato completamente? Voglio dire, avresti potuto contare sui tuoi amici.” Kurt abbassò lo sguardo, e rispose con tutta la sincerità che meritava Blaine.
 
“Mi vergognavo.”
“Cos- ”
“Mi vergognavo. Mi vergognavo per essere stato così ingenuo, così stupido... per quella foto, per il fatto di essere quello che sono, per l’umiliazione di essere stato preso in giro così facilmente...” Blaine lo fissò interdetto, la bocca socchiusa dalla sorpresa.
“Ma... tu sei l’unico a non doversi vergognare di niente, in tutta questa storia.”
“Sei gentile, Blaine. Però non tutti sono così pazzi da rincorrere per mari e monti qualcuno che cerca ogni modo e maniera per evitarli.”
“...Mi dispiace: sono stato un tantino pesante.”
“Non scusarti Blaine. Non so cosa avrei fatto senza di te...” Le parole gli uscirono di bocca prima che potesse fare qualsiasi cosa per fermarle.
 
Dopotutto, era la pura e semplice verità.
Quando si erano incontrati per la prima volta, stava per raggiungere il limite umano di sopportazione della solitudine.
Non aveva la più vaga idea di cosa ne sarebbe stato di lui, se Blaine non fosse capitato nella sua vita proprio nel momento in cui aveva più bisogno di lasciarsi andare, di buttare fuori i suoi fantasmi, di avere un amico vero su cui poter contare.
Blaine gli sorrise in un modo talmente dolce che Kurt comprese, qualora non ne fosse stato ancora del tutto certo, fino a che punto quel ragazzo fosse stato in grado di raccogliere ciò che rimaneva di lui e dargli nuova vita.
 
 
                                                                  ***
 
 
“Allora, Anderson? Quand’è che ci presenti la tua ragazza?” Blaine alzò gli occhi al cielo, dopo l’ennesimo calcetto che Puck aveva tirato alla sua sedia.
“Noi... Ci siamo lasciati.” Finn, seduto accanto a lui, spalancò la bocca per la sorpresa.
“Cosa?! E perché?” Puck allargò le braccia con ovvietà.
“Ti ha tradito, immagino.”
“Ma no...” Rachel, dall’altra parte dell’aula canto, si voltò sconvolta verso i tre ragazzi.
“Oh mio Dio. Tu hai tradito lei?!” Blaine, se non avesse avuto tre chili di gel a tenerglieli incollati in testa, probabilmente si sarebbe strappato i capelli.
“No!”
 
“Ha cambiato Stato?”
“Si è accorta quanto sia profondamente sbagliato avere un fidanzato con i pantaloni arrotolati sopra le caviglie?”
“Ha scoperto che non sempre vale la regola della L?” Tutte le ragazze si voltarono allibite.
“Santana!”
“Beh? Che ho detto?”
 
Blaine lasciò che le New Directions si divertissero a mettere in piedi le ipotesi più disparate, in attesa dell’arrivo di Will Shuester in sala prove.
Andarono avanti per un po’, sconfinando tra osceno e assurdo, fino a quando dimenticarono presumibilmente che il diretto interessato era proprio Blaine, e ognuno continuò ad argomentare la sua ipotesi senza calcolarlo minimamente.
 
Dopo svariati minuti Rachel Berry, sgomitando tra Puck, Santana e altri ragazzi in procinto di prendersi a sberle, raggiunse la sedia vuota alla destra di Blaine.
 
“Ciao! Santana ti ha detto della festa del ventitré?” Chiese, in tono stranamente gentile.
“Sì, mi ha anche dato il volantino. Penso di esserci, non sono occupato.” Rachel sorrise, appoggiandogli amichevolmente una mano sulla spalla.
“Sono contenta! Sarà un ottimo modo per fare squadra prima della Regionali. Spero che Shuester non si riduca all’ultimo momento con la scaletta, come al solito...” Aggiunse con aria preoccupata.
 
“Comunque! Finn mi aveva detto che eri fidanzato, così ho detto a Santana di dirti che se volevi potevi portare la tua ragazza. Mi dispiace che non stiate più insieme...”
 
In quell’esatto istante un’idea balenò nella mente di Blaine.
 
Certo, era solo un pensiero abbozzato, tuttavia, ora che si era materializzato nel suo cervello, ben difficilmente avrebbe potuto essere estirpato.
 
“Infatti ci siamo lasciati. Però... non voglio venire da solo.”
Rachel lo fissò con sguardo interrogativo.
 
“...Sarebbe un problema se portassi un amico?”
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eccoci qua ^_^
...Chi ha notato l’accenno Feberry? Ok, taccio che è meglio ù.ù
E così la nostra Santana ha capitolo l’antifona... eh eh... Tuttavia si sta comportando bene: da notare la parte con le sue battutine sulla presunta Karen, tanto per salvare allegramente il posteriore al nostro Blaine XD E brava Santana u.u
Detto questo... Mi sembra abbastanza ovvio chi sia il famigerato amico che si vuole portare il nostro barboncino, sbaglio ;)? 
  

  
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