Alla Didì, il mio funghetto preferito.
Grazie di tutto, e mille di questi giorni.
Ti voglio bene.
Buon
compleanno
25. 08. 1879 (1)
23.55
«Forza,
Albus,» implorò Gellert, facendogli gli occhi
dolci, a cui non era capace di
resistere (e lo sapeva benissimo,
quell’ammaliatore nato), «solo un altro
bicchiere!»
«Ma
è già il quinto…»
provò ad obiettare l’altro, nonostante avesse le
difese
piuttosto abbassate. Eppure quel Whiskey Incendiario era dannatamente
buono, il
suo Gellert era bravissimo in questo genere di acquisti…
Fissò
quell’espressione dolcemente implorante (un po’
sfocato, a dir la verità. Colpa
degli occhiali, avrebbe dovuto cambiarli, sissignore), poi
spostò lo sguardo
sul bicchierino che gli porgeva, colmo di liquido ambrato.
«Argh,
dammi qua» ordinò esasperato, e afferrò
il recipiente dalla mano di Gellert.
Buttò giù il liquido e boccheggiò, con
gli occhi lucidi, in attesa che il
bruciore in gola si attenuasse.
Gellert
fissava un punto imprecisato sulla sua guancia, e Albus se la
sfregò, imbarazzato.
Che si fosse sporcato di inchiostro e non se ne fosse accorto?
«Sei..
te n’è rimasta una goccia sul labbro»
mormorò atono l’altro, senza smettere di
fissarlo, poi si avvicinò lentamente e lo baciò
all’angolo della bocca, per
pulirlo.
L’ubriachezza
faceva miracoli, pensò appannato Albus mentre piegava la
testa per incontrare
la sua bocca. Fu un bacio rapido e leggero, a fior di labbra; Gellert
si staccò
dopo pochi secondi, lasciando l’altro con le guance in fiamme
e il cuore a
mille.
Ora
che sapeva quanto davvero era bello baciarlo, lo avrebbe rifatto
presto, si
promise.
«Buon compleanno» sussurrò il biondo a un millimetro di distanza dalle sue labbra, mostrandogli poi l’orologio, che indicava che mezzanotte era passata da qualche minuto.
«Oh, lo sarà di sicuro» affermò veemente Albus, crollando sul letto.
(1) La
carissima saccentina di Wikipedia ci fa sapere che Albus nasce il 26
Agosto del 1861, e se l'Alzheimer non ha distrutto quel poco di materia
grigia che m'è rimasta, se qui compie diciotto anni siamo
nel 1876. Vero? *si guarda intorno spaesata e scappa via*