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Autore: GallagherBlack    16/01/2012    7 recensioni
Provate ad immaginare, solo per un istante, come sia essere catapultati, in meno di due ore, dalla persona che odiate di più al mondo, per un tempo indeterminato, perché i tuoi genitori devono fare “un viaggio di lavoro, e non possono portarti con loro”.
Immaginate poi, di scoprire questo inquietante e orribile fatto, solo il giorno prima della partenza, con viaggio già prenotato, e con l'altra persona già avvisata del tuo arrivo. Tu non puoi fare altro che stare zitta per qualche secondo, prima di scoppiare in una marea di ragioni (validissime, tengo a sottolineare) sul perché non ci sia più ragione di vivere, e che i tuoi genitori avrebbero fatto prima a puntarti addosso a turno la bacchetta, lanciandoti maledizioni a caso e portandoti ad una morte lenta e dolorosa, che di sicuro -sostenni irritata- sarebbe stato molto, ma molto meglio.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Rose/Scorpius
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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Il fatto che io e Malfoy ci fossimo baciati, fu certamente uno dei motivi principali per cui decidemmo di non tornare subito in città.

Una cosa che -lo ammetto- mi fece provare un certo piacere, in effetti.

Fu lui a prendere l'iniziativa, e sapevamo entrambi il perché: una volta tornati a casa, avremmo potuto raccontare tutto ai nostri genitori meno che una cosa del genere. Sì, la prospettiva di tornare a casa e dire prima di tutto “Hey, ciao papà, sai, ho baciato Scorpius Malfoy, ovvero il figlio della persona che ancora odi più di tutti, anche se ti ostini a nasconderlo!”..no, non era proprio l'ideale.

Sì, perché io e Malfoy lo sapevamo perfettamente, che entrambi i nostri genitori ancora si odiavano, anche se facevano finta di niente.

Si vedeva da come Malfoy-Stempiato mi aveva trattata quando ero arrivata da lui. Freddo e distaccato.

Si capiva perfettamente che una rivelazione come quella, sarebbe stata la fine della “pace” che si era momentaneamente formata tra papà e Malfoy Senior.

Ed era evidente che anche Scorpius Malfoy era d'accordo con me, dal momento che prese una decisione così azzardata, come quella di ritardare di qualche ora quello che di certo sarebbe stato un trionfante o disastroso ritorno ad una monotona e triste normalità.

 

________________________________________________

 

Fu come risvegliarsi da un lungo sonno. Sentii immediatamente qualcosa ardere dentro di me, mentre Scorpius Malfoy mi sfiorava il viso con una mano. Rimanemmo così per quelle che per me potevano benissimo essere ore. Non pensai più a nulla. Fu come se per quegli istanti, il mio cervello si fermasse, una volta tanto, lasciando spazio all'istinto, cosa che accadeva molto, ma molto raramente. Fui costretta, in seguito, ad ammettere a me stessa che fu molto più piacevole che ragionare come al solito.

Quando ci staccammo, la confusione faceva da padrona sia nella mia che sicuramente nella sua testa.

Tanti anni ad odiarsi.

Tanti anni ad insultarsi.

Tanti anni a sperare di avere la meglio sull'altro.

Ed ora questo. Un bacio. Qualcosa di completamente incoerente alla situazione. Al nostro solito.. “rapporto”.

Ma forse era proprio quell'incoerenza, a rendere tutto così bello, ai miei occhi. Qualcosa di diverso. E dal piccolo sorriso che si formò sulle labbra di Malfoy, intuii che la pensava allo stesso modo. Sentii un calore farsi sempre più forte e grande nel petto, quando mi baciò una seconda volta. Non mi chiesi neanche il perché. Non averebbe avuto senso, chiederselo. Qualsiasi cosa fosse accaduta, solo di ciò che stava accadendo mi importava. Nient'altro poteva essere degno della mia più completa attenzione.

 

Rimanemmo nel più completo silenzio almeno per mezz'ora, senza sapere cosa dire, o forse senza neanche voler parlare.

Non era uno di quei silenzi imbarazzanti. Era più uno di quelli carichi di tensione.

Entrambi dovevamo fare un po' di chiarezza con noi stessi.

E quindi, eccomi qui. A baciare Malfoy. Ancora mi chiesi come potesse essere accaduto. Io lo odiavo. Ma forse.. no. Perché se in quel preciso istante pensavo a lui, o mi mettevo ad osservarlo, l'unica cosa che potevo fare era il contorcersi del mio stomaco.

Ma comunque, entrambi sapevamo che era sbagliato. E non potevamo.

Probabilmente pensammo anche quello entrambi allo stesso tempo, perché alzammo all'unisono la testa e ci scambiammo un'occhiata preoccupata.

Tornai ai miei pensieri e ciò che si fece largo tra tutta la confusione che si stava accumulando nella mia testa, fu l'orripilante immagine di mio padre, o meglio, della sua reazione, alla notizia del bacio tra me e Malfoy.

Scossi velocemente la testa, come per voler togliermi di mente quelle immagini.

Sospirai.

E adesso? Cosa avremmo fatto?

Avremmo finto che tutto questo non fosse mai successo?

Oppure avremmo confessato tutto, pronti a ricevere le conseguenze dei rispettivi genitori?

Rabbrividii nuovamente all'idea di ciò che sarebbe potuto accadere, se mio padre fosse venuto a sapere di tutto questo.

-Io..- fu strano sentire parlare Malfoy, dopo tutto quel tempo di silenzio. Era in piadi, davanti a me, mentre io mi trovavo ancora a terra. Notai una punta di rassegnazione nel suo tono. -..che cosa facciamo?- chiese, sedendosi accanto a me.

Mi sentii arrossire e lo vidi inarcare leggermente le sopracciglia.

Deglutii. -Non lo so. - ammisi, abbassando lo sguardo. - Mio padre mi ucciderebbe. - che poi era la fine che avrei voluto fare solo un mese prima, sapendo ciò che mi aspettava quell'estate. Mi passai una mano tra i capelli rossi e feci un sonoro sbuffo.

-Già, anche il mio. Credo che tra loro non scorra buon sangue.- fece notare. Io annuii. -E' vero. Se lui sapesse che noi..- non riuscii a concludere la frase. Scossi la testa. - E' stato bello conoscerti.- feci in tono drammatico.

Lui accennò un sorrisetto. -Ma davvero? E' stato bello?- chiese, con il suo solito ghigno.

Io mi rizzai sulla schiena. -E'..solo un modo di dire!- sbuffai, inclinando appena la testa, con un piccolo sorrisetto. - Intendo dire che mi farà fuori prima che io possa dire “mi sei mancato”.- gemetti, con un'espressione terrorizzata. - Ti consiglio di scegliere bene i fiori per la mia tomba, e vedi di non piangere troppo, al funerale.- feci infine, ironica.

Lui mi scrutò per lunghi istanti. -Nessuno ti farà del male.- mormorò, e subito dopo si schiarì la voce, come se quella dimostrazione di... gentilezza, fosse troppo per lui.

- E credimi, non hai idea di cosa mio padre potrebbe farmi.- commentò, con un'espressione dura in volto. -Diciamo che dieci anni ad Azkaban sarebbero un'allegra passeggiata, in confronto alla sua più pacata reazione.- concluse,

Mi mordicchiai il labbro inferiore, guardandomi intorno. Quella foresta stava diventando il meno peggio, a dirla tutta.

-Okay, non possiamo dirlo ai nostri genitori.- conclusi, esitante. Inizia a temere che forse per lui un bacio era fin troppo. E se se ne fosse pentito? E se avesse dato per scontato che ciò che era accaduto lì sarebbe dovuto rimanere per sempre e solamente in quel luogo? Mi zittii.

-No infatti.- lo sentii concordare. -Ma.. se lo scoprissero da loro.. forse la reazione sarebbe ancora peggiore.- sentii lo stomaco svuotarsi. Se diceva così, avrebbe di certo voluto portare avanti qualsiasi cosa fossimo diventati.

Io annuii, incapace di obbiettare.

Sentii la mano di Malfoy stringersi intorno alla mia.

-E se.. ritardassimo ancora un po' il nostro ritorno a casa?- propose, esitante.

Io gli lanciai un'occhiata sorpresa. -Fai sul serio?- gli chiesi, senza riuscire a nascondere un tono incuriosito.

-Io.. beh.. sì, ma se non vuoi..- era davvero strano. Scorpius Malfoy era davvero in imbarazzo per me.

Io ridacchiai, divertita, e mi presi qualche secondo per rifletterci. Qualche giorno prima non avrei voluto altro che andarmene di lì. Ma adesso...

-Ci sto.- mormorai, dopo un lungo sospiro.

Malfoy fece un leggero sorriso. -Lo sapevo.- fece, alzando un sopracciglio.

-Pff- alzai gli occhi al cielo. -Com'era? Ah già.. non ti montare la testa, Malfoy.-

Lui mi trafisse con lo sguardo.

Immediatamente capii. Mi schiarii la gola e con una certa fatica mormorai -okay ...Scorpius.-

 

Passai- lo devo ammettere- un pomeriggio piuttosto piacevole.

Rimanemmo a parlare per un po', cercando di capire se l'altro fosse sincero, visti gli anni passati ad insultarci. Io non potevo biasimare lui e lui non poteva biasimare me.

Mi parlò di sua madre, e dei pochi ricordi che aveva di lei. Più e più volte mi chiesi per quale motivo si aprisse con me, ma solo dopo mi resi conto che forse aveva solo bisogno di sfogarsi con qualcuno.. che lo capisse. Che fosse nella sua stessa situazione.

Dopo un lungo silenzio nel quale entrambi probabilmente tentammo di capire cosa davvero ci stava succedendo, attaccai a parlare di Quidditch, e lui mi seguì a ruota. Entrambi facevamo parte delle squadre a Hogwarts. E tutti e due cacciatori.

Non so, di preciso, quando smisi di dubitare di lui, o di pensare costantemente a quanto tutto quello fosse strano, ma ad un tratto ci trovammo a chiacchierare, distesi a terra a guardare il cielo, come se fossimo amici da una vita.

Sapevo perfettamente che non poteva durare a lungo. Eravamo nemici giurati dal primo giorno ad Hogwarts, e probabilmente l'intera scuola ne era al corrente.

-Non oso immaginare come reagirebbero le mie compagne di casa.- mi lasciai sfuggire, dando voce (forse troppa) ai miei pensieri.

Malfoy... o meglio, Scorpius, che si trovava accanto a me, girò il volto per guardarmi.

-Perché? Scommetto che parlano tutto il tempo di quanto io sia maledettamente sexy.- fece, e io scoppiai a ridere.

Quando mi fui ripresa (ci vollero un bel po' di minuti) riuscì a riprendere abbastanza fiato per commentare – No. No, decisamente no.- ma ripensandoci, mi rifeci insolitamente seria. - Però alcune di loro ti trovano..- cercai di sminuire parecchio - ..carino, ecco. Ma non esaltarti adesso.- sbuffai e socchiusi gli occhi per il sole.

Lui scosse la testa, riempendosi i capelli di foglie. - Ah, Rose, Rose. E' gelosia quella che scorgo nella tua voce?- mi chiese, con una voce fin troppo profonda.

Gli tirai una gomitata.

-Io non sono gelosa!- sbottai. -E' la verità, ti trovano carino e tu non hai idea di che testa mi abbiano fatto su come sei bello, come sei bravo, come sei intelligente e se..- mi bloccai. La sua risata mi fece avvampare dalle orecchie alle lentiggini. No, non avevo voglia di farlo esaltare ancora di più. E fargli l'elenco chilometrico che dovevo subirmi io tutte le sere dalla mia migliore amica, su tutte le qualità di Scorpius Malfoy, in modo che io potessi convincermi a non odiarlo così, non mi sembrava proprio una buona idea. - Potrebbero definire migliore la gente nella nostra Casa, comunque- conclusi, sentendomi arrossire.

Questa volta fu lui a tirarmi una gomitata.

-Carino? Non ci credo neanche un po'. E cosa hanno di speciale questi tuoi compagni di Casa, comunque?- chiese, e con grande stupore notai una certa irritazione nel suo tono.

- Beh, sono simpatici, belli, carismatici, attraenti e...-

Lo vidi inarcare un sopracciglio.

-Nulla di così speciale.- mi corressi, sbuffando. -Diciamo che sono... carini.- annuii, lasciandomi sfuggire un sorrisetto.

-Va già meglio. Ma se sono carini quanto me, faranno bene a starti... meno vicini- concluse lui. Gli lanciai un'occhiata, e sorrisi. E così, Scorpius Malfoy era davvero geloso.

 

Passammo così l'intero pomeriggio, a parlare di argomenti non esageratamente interessanti, ma che catturarono comunque la mia più completa attenzione.

 

____________________________________________

 

-E' sera.-

- Dobbiamo andare?-

- Sarebbe ora.-

-E se mi rifiutassi? E se rimanessi qui?-

-Moriresti di fame e di sete in meno di qualche settimana. O di giorni.-

-Sempre così ottimista, tu?-

-Preferirei “realista”-

-Va bene, signor “realista”, ma preferirei morire qui di fame e di sete, che a casa per mano di mio padre... o del tuo.-

-Che osi farti del male.-

-Quale dei due?-

-Entrambi.-

Sbuffai, e mi rialzai decisamente controvoglia. E lui con me.

-Ti ricordi la strada?- chiesi, stiracchiandomi.

-Temo di sì.- fece lui, passandosi una mano tra i capelli.

Io annuii e mi appoggiai ad un albero. Quella foresta, in effetti, ma stava un po' dando la nausea.

Ma a ripensarci, se con me stava Scorpius..

-Bene. Ci sei?- chiese.

-Non possiamo stare qui almeno ancora per la notte?- gemetti, guardandomi intorno.

-Questa zona non è poi così sicura.- mi ricordò, avvicinandosi.

-Ci siamo stati l'intero pomeriggio, e non ci ha attaccati nessuno.- gli feci notare, testarda.

- Non possiamo..-

-Ma Scorpius, abbiamo fatto trenta...-

-..facciamo trentuno.- mormorò. -No. Passare il pomeriggio qui al posto che tornare a casa ci è costato trentuno, trentadue e anche trentatré. Mio padre mi ucciderà già solo per questo.-

Lo fermai per un braccio. -Ma di sera è pericoloso. Forse più di là che di qua.-

Lui inarcò un sopracciglio. - E' più pericoloso smaterializzarsi fino a casa mia, che stare in una foresta, al buio, con assassini in circolazione?- chiese, ironico.

Io annuii. -Ti ricorderei che a casa tua, c'è tuo padre. E se non staremo qui questa notte, gli dirò che ci siamo baciati. E che sei geloso. E che hai intenzione di andare a vivere con me, e allevare piccoli dolci Grifondoro!- esclamai, impuntandomi.

Lo vidi sbiancare alla luce fioca della sera.

-Non ho intenzione di... cosa??- chiese guardandomi, confuso.

-Gli dirò del nostro bacio, insomma.- feci, spazientita.

-Non oseresti.-

-Che c'è, hai paura?-

-Sì, e anche tu dovresti averne.-

-Daiiii.. per favore!- Lo implorai saltellando senza mollargli il braccio.

-Rose, sei sempre tu, o una persona quasi umana ti ha sostituita? No, perché sai, mi spaventi.-

-Parla quello che mi ha baciata- gli ricordai io. -E poi non sono io quella che sembrava fatta di ghiaccio. E se preferisci, torno come prima. Ho ancora della tempera di zio George, ma niente antidoto..-

-No! No, per favore, pietà! D'accordo, lo ammetto, ti pre...prefe....- deglutì- ti preferisco così. Ma adesso andiamo a casa.- gemette.

-Scorpius, ti prego.- feci io, e arricciai il labbro inferiore, come facevo con mio papà, quando dovevo chiedergli un favore.. o degli spiccioli.

Lui rimase a fissarmi per qualche secondo.

-Sei una bambina.- fu il suo unico commento.

-Se questo significa che rimaniamo, vado a prendere anche una Barbie.-

-Una cosa?-

-Lascia stare. Allora, rimaniamo?-

Passarono dei lunghi, interminabili secondi. Poi lui aprì bocca.

-Solo per questa notte.-

-AH!- esclamai e gli stampai un bacio sulla guancia. Lo vidi arrossire appena. Sembrava che avesse quasi un colore di pelle... umano.

-Grazie.- mormorai, sorridendo.

-Non esaltarti troppo. E' solo per questa notte.- cercò inutilmente di riportarmi alla realtà.

-Tranquillo Scorpius, farò del mio meglio per non montarmi la testa.- commentai, mordendomi il labbro inferiore.

Probabilmente lui capì al volo, perché in pochi secondi ci trovammo uniti da un nuovo, splendido, bacio.

 

Ovviamente, non riuscimmo a dormire. Ma dovetti ammettere che la foresta di sera era molto più rilassante se non avevi la caviglia rotta, sapevi cosa fare o dove andare e non odiavi chi ti era accanto.

Credetti di svenire quando, mentre parlavamo, sentii la mano di Scorpius avvolgersi intorno alla mia.

Quando sorrise, fui certa che il motivo era il fatto che io fossi arrossita talmente tanto, da non poter distinguere il colore del mio volto con quello dei miei capelli.

-Cosa racconterai a tuo padre?- chiesi, appoggiando cautamente la mia testa sulla sua spalla.

Lui alzò le spalle. -Dirò che avevamo programmato un'uscita e che io avevo avvisato Crup, ma che evidentemente lui non aveva riportato il messaggio.-

-No.- gemetti. -Non dare la colpa a quel povero elfo! Non vedi come già lo fate faticare?-

Mi guardò decisamente male.

-Rose, è un elfo domestico.-

-Un essere vivente, proprio come te e me.-

-Solo che tu sei molto più bella di lui.-

-Non attacca.-

-Lo sapevo.-

-Non puoi dargli la colpa! Dì a tuo padre che è colpa mia.. non credo che si sorprenderebbe.- commentai, abbassando lo sguardo.

-Facevi prima a dire di dare la colpa a me stesso. Non dirò che è colpa tua neanche se mi paghi galeoni.-

-Ma..-

-Non se ne parla.-

-Okay, okay. Un momen... Ci sono! Gli dirai che mi ero pentita dello scherzo (non sai quanto mi costerà sentirtelo dire) e che ho voluto portarti da mio zio, dato che aveva l'antidoto. Solo che il viaggio ci sarebbe costato ore e non lo sapevo, perché credevo di metterci solo qualche minuto.- conclusi, soddisfatta.

Lui mi guardò ammirato.

-Sì, sapevo che avevi una dote nell'arrangiare le storie a tuo favore.-

-E poi dirai che lui ha voluto ospitarci lì. Così non dovremo neanche ammettere di aver dormito nella foresta.-

-Ci sto.- concluse.

-Ne ero certa.- Annuii, soddisfatta. Con calma, lui mi passò un braccio intorno alle spalle.

-Mi mancherà chiamarti Weasley senza voler davvero chiamarti così.- commentò.

-A chi lo dici, Malfoy.- sospirai, e presi ad osservare le stelle in cielo, mentre i minuti diventavano ore, e le frasi interi e piacevoli dialoghi tra me e il ragazzo che solo qualche giorno prima, avrei desiderato veder sparire dalla faccia della terra.

 

_______________________________________

 

Dopo esserci svegliati, ci alzammo e ci stiracchiammo con estrema calma.

C'era un gran sole in cielo.

-Buongiorno.- fu la prima cosa che mi disse.

-'Giorno.- gli risposi, stropicciandomi gli occhi, e prima che potesse fare battute sui miei capelli, li raccolsi in una lunga coda.

Partimmo di lì a malincuore, e ci avviammo, seguendo le istruzioni di Scorpius, che purtroppo si ricordava alla perfezione.

Rimanemmo in silenzio, ad ascoltare solo il suono del lieve vento che si faceva spazio tra di noi.

-Dovremmo esserci quasi.- commentò, guardandosi intorno.

-Forse ho dimenticato..-

-Rose.-

-Okay, okay.-

In effetti, dopo circa dieci minuti, gli alberi iniziarono a diminuire.

-Per di qua.- mi fece.

-Sto arrivando.-

-No, nel senso, vieni qui.-

Io lo raggiunsi, aggrottando la fronte. -Che differenza fa?- chiesi.

-Una grande differenza, credimi. Passa tra questi due alberi.-

feci come aveva detto. Quando superai le due cortecce, ecco di nuovo quella sensazione di calore, che mi avvolse il corpo.

Immediatamente Scorpius mi raggiunse. Ed eccola lì. Proprio come nella “Stanza Vai-e Vieni”.

-Ci saremmo passati davanti almeno mille volte..- mormorai, spalancando gli occhi.

-Lo so.- fece, inclinando la testa.

Mi guardai intorno. Davanti a noi, c'era una strada. Una vera strada. Sospirai, senza riuscire a nascondere un sorriso.

-Guarda.- indicò verso sinistra. Io seguii la direzione. Ed eccola, la città.

-Ti va di... andare a piedi ancora un po'?- proposi, timidamente.

Lui fece un piccolo sorriso ed annuì.

Avanzammo sul ciglio della strada, senza smettere di parlare, e ridere, e scherzare... e stare bene.

-Rose.- mormorò infine lui, quando ci trovammo davanti alle prima case. - Non voglio che.. tutto questo..- esitò, e io annuii, per incoraggiarlo. Ci trovavamo a pochi centimetri di distanza, ormai. -Non voglio che tutto questo finisca. Dobbiamo trovare il modo di tenerlo nascosto a mio padre... e al tuo. Ma io ti..-

-Rose Weasley?- una voce mi fece trasalire. Oh, no. Non era possibile. Mi allontanai appena da Malfoy, per vedere se era davvero chi credevo.

Maledetta sfortuna.

-Ciao Matthew.- arrossii io.

-Ciao.- fece lui, assottigliando gli occhi.

-Rose? Lui chi..?- Scorpius pareva disorientato.

-Matthew Nott. Il mio ex fidanzato.- mormorai, socchiudendo gli occhi, senza allontanarmi dal biondo. Probabilmente lui notò la mia tensione, perché mi strinse il braccio più forte, con fare protettivo.

-Ex? Questo è ancora da vedere.-

-E' finita. Lasciami in pace, per favore.-

-Perché dovrei?-

Fu Malfoy a rispondere per primo. Mi si mise davanti, e con voce profonda ringhiò -Devi lasciarla in pace, perché adesso lei sta con me.- 

  
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