THE
END –l’alba di un nuovo giorno-
Frodo
cominciava ad avere sonno. Erano più di due ore che origliava nel buio ascoltando
ogni virgola dei racconti dei quattro compagni. Non che la cosa fosse stata
particolarmente leale ma oramai nessuno avrebbe potuto scoprirlo. Almeno così
credeva.
Si chiedeva cosa lo tenesse ancora sveglio,
ancora in piedi ad ascoltare le parole incomprensibili canticchiate da quella
figura scura che sedeva accanto al fuoco, che cominciava a farsi sempre più
debole.
In un
solo istante fu preso dal più violento colpo di sonno che riuscisse a
ricordare; il che era piuttosto normale considerato che in quanto Hobbit, non
era normale per lui addormentarsi ad un’ora tanto tarda, o non addormentarsi
del tutto. Sbatté forte la mano destra contro la fronte. Ma ormai era troppo
tardi, perché Frodo inciampò su un arbusto cadendo a terra. Aragorn si voltò di
scatto; era un guerriero ed un forte rumore alle sue spalle non gli portava
altro che timori.
Inutile
descrivere il suo cambiamento di espressione quando si accorse che il suo
aggressore non era altri che Frodo.
Non si
era neppure accorto di aver estratto la spada,
che ripose immediatamente nel fodero.
Frodo
si era spaventato non poco anche se era consapevole che Aragorn non lo avrebbe
mai ucciso ‘per errore’.
“Se non ci fossi stato io qui seduto,
probabilmente ora non avresti più la testa, Frodo Baggins” disse Aragorn
sarcastico “Dimmi, ascoltavi dal principio o solo dalla metà del mio racconto?”
“Da quando Gimli e Legolas hanno litigato
sul come accendere il fuoco con precisione, Gimli ha lanciato a terra un grosso
fascio di legni ed io mi sono svegliato” rispose Frodo
Aragorn
rise. L’Hobbit era in uno stato di imbarazzo tale che si sentiva in dovere di
rendere un po’ meno tesa la tensione.
“Penso che Gandalf avesse calcolato anche
quello, come ha calcolato sin da principio che io e te ci trovassimo qui ,ora.”
“Che Uomo strano” disse Frodo con semplicità
Aragorn
sorrise di più. “Io mi ero accorto di te solo da dopo la seconda metà del mio
racconto, sei stato capace di non farti notare dal più esperto dei Raminghi,
Frodo; questa dote ti salverà la vita più volte quando ce ne sarà bisogno”
Ora
sedeva così, Aragorn, alto e regale che sorrideva; dinnanzi a lui un piccolo
Uomo se ne stava in piedi, risoluto nel
suo più totale imbarazzo.
Ed
Aragorn scosse il capo
“Dimmi Frodo secondo te perché tu ed io ci
troviamo qui, a parlare ora”
“Se tu avessi ragione di quello che hai
affermato poco fa, allora direi che Gandalf ci ha riuniti per uno scopo”
“Tu pensi ch’io sia stato leale?” chiese
Aragorn mentre Frodo era ancora impegnato a riflettere sulle sue congetture
“Tu?” chiese Frodo interrompendosi, Aragorn
annuì debolmente
“Direi che sarebbe più giusto affermare che
tu sia stato oltremodo sleale”
“Ti ringrazio” rispose Aragorn sarcastico
“Voglio dire, tutti quei pianti e quella
disperazione, e tu arrivi a raccontare dell’ultima volta che hai visto la
sorella di Legolas?”
“Penso che Gandalf abbia avuto pietà di me”
“Perdonami Aragorn, ho parlato senza
riflettere; probabilmente se tu avessi narrato qualcosa di tuo le lacrime non
sarebbero cadute solo dai tuoi occhi”
“Questo non toglie che le azioni di Gandalf
siano state incredibilmente sconsiderate ed ingiuste” rispose Aragorn
“Probabilmente hai ragione ma… voglio dire…
i tuoi compagni, i nostri compagni, sono gente sveglia; non penso che ti
abbiano preso per vigliacco siccome tutti conoscono parte della tua vita”
“Sei confortante, piccolo Hobbit”
“Per lo meno servo a qualcosa che non sia
intralciarvi”
“Non siamo poi tanto differenti io e te”
disse Aragorn benevolo
“Comunque dicevo Frodo” disse Aragorn dopo
qualche istante di silenzio “io credo che ci abbia portato qui, perché tu debba
parlarmi di quello che hai sentito”
“Parli dei racconti?”
“Esattamente”
“E cosa dovrei dirti?”
“Cosa pensavi prima di Legolas?”
“Prima di ‘sta sera?” Aragorn annui “Egli
era… voglio dire è… un Elfo un Elfo alto perfetto, e bellissimo e anche freddo
, freddo come la pietra,come gli altri Elfi del resto.” Egli fece una pausa che
Aragorn non volle interruppero con alcun commento “ Ma non era così”
riprese l’Hobbit “Voglio dire… pensavo che l’idea della morte fosse così
dolcemente lontana da ogni Elfo…”
“Molti lo credono, non solo Gimli ma anche
Boromir lo credeva. La perfezione può essere vissuta in modo peggiore di quanto
tu possa credere.
Prendi
il nostro compagno Elfo, avresti mai pensato che in lui covasse un dolore tanto
grande?”
“Non ci avrei neppure pensato”
“Vedi Frodo veder morire una donna Elfo è
diventata ormai una cosa alquanto rara. Esse non lottano e sono ormai abituate
alle battaglie dei loro mariti e alle loro morti; ma non penso affatto che
Legolas si sarebbe mai aspettato una cosa del genere”
“Infatti non è riuscito a sopportarla. In
Gimli il tradimento, in Boromir il fatalismo, e in lui?”
“Direi che la risposta più azzeccata è l’amore “
“Ma gli Elfi non hanno l’aria di comprendere
la grandezza di questo sentimento”
“Esatto Frodo, la lunga vita ha molti lati
positivi ma altri negativi”
“Ha descritto tutto con grande precisione
come se ricordasse ogni fotogramma”
”Legolas è una brava persona ma fino
ad oggi pensava che solo a lui fosse stato riservato un presente così
difficile”
“Fino ad oggi” sussurrò Frodo.
“Tu hai mai conosciuto la sua ragazza?”
“No ma egli non ha mentito ne suoi riguardi,
ella era in effetti molto rinomata tra la sua gente per le sue doti di bellezza
ed intelligenza; e Legolas fu pure molto chiacchierato per essere riuscito a
trovarla”
“Doveva avere una grande forza, se tutto è
stato come lui lo ha narrato, allora ha tenuto duro fino all’ultimo istante”
“Chi sa cosa direbbe se ci sentisse parlare
ora” disse Aragorn che non aveva ascoltato le ultime parole dell’Hobbit.
“Piuttosto lucido nella sua emotività, come
la maggior parte degli Elfi”
“Dimmi Frodo, davvero cosa pensi?”
“Penso che non sono del tutto sicuro di
meritare di stare qui a parlare con te”
“Lo sai che non mi riferivo a quello”
Frodo
si sentì in qualche modo annoiato da quel continuo essere succube, decise che
sarebbe stato meglio per entrambi se avesse parlato ora
“Penso che Boromir avesse pienamente ragione
nei tuoi confronti, temi il nulla; o meglio tutti siamo inseguiti da qualcosa
che ci tormenta, ma non per questo ci arrendiamo; neppure tu ti arrenderesti
mai, in fondo questo è il tuo destino anche se tu ancora non lo comprendi.
La mia
stima nei confronti di Granpasso il ramingo è troppo grande Aragorn”
“Sai Frodo, nella compagnia,forse Gandalf,
oltre a te è il solo che mi tratta come un suo pari” disse i tono ironico
Aragorn che si era in qualche istante riscoperto nella sua natura più regale, e
che ormai si riprometteva che non avrebbe più permesso a se stesso di avere
dubbi
Ci fu
un istante di silenzio
“Andiamo avanti Frodo, parlami ora di Gimli”
“Distruttivo, non credevo che un Nano fosse
capace di provare tanto dolore”
“Un Nano…”
“Come un Elfo, non credevo che gli Elfi
piangessero”
“Posso rivelarti un segreto, giovane
Hobbit?”
Frodo
annuì debolmente, spaventato da quello che stava per sentire
“Qualcuno ha detto, tra i grandi re degli Uomini
e degli Elfi, che sia stata la stessa persona ad uccidere la madre di Boromir e
a tradire Gimli”
“Questo non è possibile, se Gimli ha trovato
la bambina cha aveva solo sette anni molto tempo dopo che la madre di Boromir
fosse uccisa”
“Quell’essere demoniaco, non sappiamo nulla
di loro… Potrebbe essere stata una Maiar al servizio dal male, come Saruman o
Sauron stesso del resto; in questo caso, anche se gli è costato molto caro,
Gimli avrebbe liberato la Terra di Mezzo, da un enorme pericolo. Un Maiar, come
Gandalf o Sauron stesso…” si ripeté Aragorn, quasi volesse parlare con se
stesso
“Si, un potere enorme, distrutto dalle mani
di un Nano come gli altri”
“ No, Frodo, non un Nano come gli altri, un
Nano che possedeva uno dei sette”
“Devo ammettere che ho avuto paura; i suoi
occhi erano completamente inespressivi, l’unica cosa che vi si poteva leggere
erano le lacrime che scendevano lungo le sue guance pelose”
“eppure non riesco a capire, nessuno di voi,
Elrond o altri sentì quel potere, così vicino, così terribile…” continuò Frodo
tornando velocemente al pensiero principale
“Nessuno” rispose Aragorn “e pensare che ho
stretto la sua mano, e le ho passato il pane durante una cena, nulla, neppure
l’ombra di qualcosa di maligno”
“Quanto tempo fa accadde questo”
“Quella ragazzina aveva quindici anni ed era
fiorente della sua bellezza, Gimli ha detto ‘probabilmente la sua bellezza non
sarà stata neppure paragonabile a quella delle fanciulle da voi descritte’ ma
ciò non era affatto vero; ella era un oggetto del male, era bellissima”
“Chiunque sarebbe potuto cadere in errore”
sentenziò Frodo “penso si sia sentito inferiore o terribilmente stupido ai
nostri, o forse dovrei dire vostri, occhi”
“No, non sarebbe nella sua natura, ai Nani
non interessa quello che gli altri pensano di loro, e Gimli non fa eccezione”
“Probabilmente ha ragione, come sempre del
resto”
Frodo
sorrise, e Aragorn lo seguì. L’Hobbit si alzò velocemente e con movimenti
silenziosi e leggeri, si avvicinò a Pipino che giaceva in uno stato di
catalessi. Dovette ringraziare il suo compagno perché proprio questo suo stato
di catalessi gli rese possibile il levargli la casacca trovare le due pipe che
conteneva ed estrarre con facilità il sacchettino di pelle dove era tenuta l’erba
pipa.
“Non rimarrò nemmeno un istante di più
sveglio se non fumo qualcosa” disse Frodo
“vuoi?”
Aragorn
che aveva già assaggiato dell’erba pipa quando era a Gran burrone con Bilbo,
accettò e con della paglia che bruciacchiava sul fuoco che oramai su stava
spegnendo, accese la pipa
“Immagino che ora mi chiederai di Boromir. “
disse Frodo mentre eseguiva la stessa operazione
“Non mi sono mai fidato di lui, nemmeno per
un momento, fino ad ora. Lo vedevo così incredibilmente lontano da te e dagli
altri ,così corrompibile, così umano, ma sta sera ho scoperto di sbagliarmi su
molte cose…”
“A Imladris io ve lo presentai come un Uomo
valoroso, ma le mie parola non furono ascoltate”
“Fui il solo a non ascoltarti, anzi sono
sicuro che Marry e Pipino si fidino di lui più di quanto non lo facciano di
Legolas o Gimli”
“Ma pochi minuti fa hai cambiato idea”
“Cos’è che Boromir non ha voluto rivelare?
Non parlo di suo fratello ma di quello che mancava, mancava qualcosa su sua
madre”
“A Lungo voci maligne cedettero che fosse
stato Denethor stesso ad uccidere Finduilas , poiché questo era il suo nome,
allora decisero che era giunto il momento di chiarire, ed anche se per molto
tempo fui molto vicino a chi di questa faccenda ormai sapeva tutto, non posso riferirti
che poche cose, dato che non è stato concesso né a me né a te conoscere tutta
la verità. Gandalf era lì sin da prima che la giovane fosse trovata morta,
assistette vicino a Denethor alla sua morte e parlò a lungo in lode alla regina
durante il suo funerale; egli mi parlò sovente del fatto che il corpo della
dama era privo di ogni ferita o taglio e che nessuno in nessun modo avrebbe
potuto somministrarle del veleno. Per quanto riguarda il sovrintendente,
nonostante che egli non fosse mai stato né allegro né fresco come la sua
compagna, in molti fra quelli che lo conoscevano bene dicono che egli amasse
davvero con tutte le sua forze la moglie; ma si arrivò troppo tardi alla
conclusione che questa faccenda non poteva che portare a Sauron ,e vennero sprecati
tempo e forze”
“Ma anche se angosciato dalle domande egli
si è dimostrato di una gran forza di spirito” disse Frodo
“Sarà un compagno leale e prezioso nei
momenti di difficoltà”
“Lo spero amico mio, lo spero”…
Erano
passate un paio d’ore da quando gli aveva lasciati; aveva ascoltato ogni parola
da loro detta e si era complimentato con sé stesso degli obiettivi che venivano
raggiunti. Gandalf era rimasto in attesa per quasi un’ora . Nessun rumore
proveniva più dalle due figure che ora non erano più erette ma si erano
accasciate l’una sull’altra.
Capì
che era arrivato il momento di riavvicinarsi all’accampamento.
Quando
si riavvicinò lo spettacolo che incontrò lo fece sorridere.
Il fuocherello che prima avrebbe dovuto
illuminare la zona si era ormai spento del tutto. Ai piedi di questo erano due
figure.
Una
alta e forte, nonostante fosse magro e portasse vestiti logori non era
difficile dedurre che in lui ci fosse qualcosa di differente, aveva una fronte
spaziosa, e un viso vissuto che ormai cominciava ad accusare i primi segni del
tempo e della fatica;anche se non era dato vederli, il viso faceva supporre che
gli occhi fossero intelligenti e tristi; la barba cresceva incolta anche se
aveva l’aspetto di essere stata tagliata pochi giorni prima.
Aveva
il volto di chi è perfettamente consapevole di quale è il suo futuro.
Egli
era seduto su un ceppo che doveva aver usato come seggiola, anche se ora vi si
era accasciato e pareva dormire in una posizione impossibile.
L’altro
invece somigliava di più ad un bambino che a un Uomo. Era seduto con la schiena
contro il ceppo su cui sedeva il primo, e allungava i suoi piedi scalzi fino
molto vicino a quello che rimaneva del fuoco.
Il suo
viso era saggio ed aveva l’espressione di quelli che invidiano chi non è consapevole
di alcuni pesanti fardelli, che gli è dato portare; sul suo viso si leggevano
anche una leggera tristezza legata all’amaro ricordo della spensieratezza del
suo passato.
La sua
mano destra stringeva convulsamente qualcosa che era legato con una catenella
al suo collo, qualcosa di brillante, Gandalf osservò ‘la cosa’ per qualche
istante, e lo tentò con violenza ma non si arrese ,costringendo il suo sguardo,
a cadere sull’altra mano che invece stringeva una bella pipa di faggio dalla
quale uscivano delle foglie bruciacchiate. Si accorse che la prima figura ne
aveva una in ciliegio vicino al piede sinistro. Accanto alla coscia del bambino
c’erano anche un sacchetto in pelle e una casacca di misura più o meno adatta a
lui.
Dopo
aver osservato le due figure Gandalf si sentì in dovere di riporre Frodo nel
suo fagotto di coperte, lo prese di peso e lo coricò, rimettendo al loro posto
l’erba pipa, la casacca e le pipe. Vedendo Aragorn senza alcun riparo prese una
delle sue coperte e la posò sulle spalle del compagno che fece scendere dal
ceppo, dandogli così una posizione più decente.
Era
passato in fretta questo poco tempo che con ammirazione si accorse che stava
albeggiando; quindi si voltò e sorrise
“Se mai vi è stata speranza, ora brilla come
l’alba”, disse.
>FINE<
VI è
PIACIUTA?????
X
FAVORE SCRIVETEMI ALLA MIA E-MAIL CHE HO Già SCRITTO NEL PRIMO CAPITOLO MA CHE
ORA VI RIPETO:
xfavore
scrivetemi!!!!
Tra un po’arriveranno anke delle altre mie fanfic sxo che vi piacciano!!