Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Leannel    07/04/2004    0 recensioni
Spesso non tutto è come sembra. E Gandalf sa come far venire la verità a galla
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
THE END –l’alba di un nuovo giorno-

THE END –l’alba di un nuovo giorno-

 

Frodo cominciava ad avere sonno. Erano più di due ore che origliava nel buio ascoltando ogni virgola dei racconti dei quattro compagni. Non che la cosa fosse stata particolarmente leale ma oramai nessuno avrebbe potuto scoprirlo. Almeno così credeva.

 Si chiedeva cosa lo tenesse ancora sveglio, ancora in piedi ad ascoltare le parole incomprensibili canticchiate da quella figura scura che sedeva accanto al fuoco, che cominciava a farsi sempre più debole.

In un solo istante fu preso dal più violento colpo di sonno che riuscisse a ricordare; il che era piuttosto normale considerato che in quanto Hobbit, non era normale per lui addormentarsi ad un’ora tanto tarda, o non addormentarsi del tutto. Sbatté forte la mano destra contro la fronte. Ma ormai era troppo tardi, perché Frodo inciampò su un arbusto cadendo a terra. Aragorn si voltò di scatto; era un guerriero ed un forte rumore alle sue spalle non gli portava altro che timori.

Inutile descrivere il suo cambiamento di espressione quando si accorse che il suo aggressore non era altri che Frodo.

Non si era neppure accorto di aver estratto la spada,  che ripose immediatamente nel fodero.

Frodo si era spaventato non poco anche se era consapevole che Aragorn non lo avrebbe mai ucciso ‘per errore’.

  “Se non ci fossi stato io qui seduto, probabilmente ora non avresti più la testa, Frodo Baggins” disse Aragorn sarcastico “Dimmi, ascoltavi dal principio o solo dalla metà del mio racconto?”

  “Da quando Gimli e Legolas hanno litigato sul come accendere il fuoco con precisione, Gimli ha lanciato a terra un grosso fascio di legni ed io mi sono svegliato” rispose Frodo

Aragorn rise. L’Hobbit era in uno stato di imbarazzo tale che si sentiva in dovere di rendere un po’ meno tesa la tensione.

  “Penso che Gandalf avesse calcolato anche quello, come ha calcolato sin da principio che io e te ci trovassimo qui ,ora.”

  “Che Uomo strano” disse Frodo con semplicità

Aragorn sorrise di più. “Io mi ero accorto di te solo da dopo la seconda metà del mio racconto, sei stato capace di non farti notare dal più esperto dei Raminghi, Frodo; questa dote ti salverà la vita più volte quando ce ne sarà bisogno”

 

Ora sedeva così, Aragorn, alto e regale che sorrideva; dinnanzi a lui un piccolo Uomo se ne stava in piedi,  risoluto nel suo più totale imbarazzo.

Ed Aragorn scosse il capo

  “Dimmi Frodo secondo te perché tu ed io ci troviamo qui, a parlare ora”

  “Se tu avessi ragione di quello che hai affermato poco fa, allora direi che Gandalf ci ha riuniti per uno scopo”

  “Tu pensi ch’io sia stato leale?” chiese Aragorn mentre Frodo era ancora impegnato a riflettere sulle sue congetture

  “Tu?” chiese Frodo interrompendosi, Aragorn annuì debolmente

  “Direi che sarebbe più giusto affermare che tu sia stato oltremodo sleale”

  “Ti ringrazio” rispose Aragorn sarcastico

  “Voglio dire, tutti quei pianti e quella disperazione, e tu arrivi a raccontare dell’ultima volta che hai visto la sorella di Legolas?”

  “Penso che Gandalf abbia avuto pietà di me”

  “Perdonami Aragorn, ho parlato senza riflettere; probabilmente se tu avessi narrato qualcosa di tuo le lacrime non sarebbero cadute solo dai tuoi occhi”

  “Questo non toglie che le azioni di Gandalf siano state incredibilmente sconsiderate ed ingiuste” rispose Aragorn

  “Probabilmente hai ragione ma… voglio dire… i tuoi compagni, i nostri compagni, sono gente sveglia; non penso che ti abbiano preso per vigliacco siccome tutti conoscono parte della tua vita”

  “Sei confortante, piccolo Hobbit”

  “Per lo meno servo a qualcosa che non sia intralciarvi”

  “Non siamo poi tanto differenti io e te” disse Aragorn benevolo

 

  “Comunque dicevo Frodo” disse Aragorn dopo qualche istante di silenzio “io credo che ci abbia portato qui, perché tu debba parlarmi di quello che hai sentito”

  “Parli dei racconti?”

  “Esattamente”

  “E cosa dovrei dirti?”

  “Cosa pensavi prima di Legolas?”

  “Prima di ‘sta sera?” Aragorn annui “Egli era… voglio dire è… un Elfo un Elfo alto perfetto, e bellissimo e anche freddo , freddo come la pietra,come gli altri Elfi del resto.” Egli fece una pausa che Aragorn non volle interruppero con alcun commento           Ma non era così” riprese l’Hobbit “Voglio dire… pensavo che l’idea della morte fosse così dolcemente lontana da ogni Elfo…”

  “Molti lo credono, non solo Gimli ma anche Boromir lo credeva. La perfezione può essere vissuta in modo peggiore di quanto tu possa credere.

Prendi il nostro compagno Elfo, avresti mai pensato che in lui covasse un dolore tanto grande?”

  “Non ci avrei neppure pensato”

  “Vedi Frodo veder morire una donna Elfo è diventata ormai una cosa alquanto rara. Esse non lottano e sono ormai abituate alle battaglie dei loro mariti e alle loro morti; ma non penso affatto che Legolas si sarebbe mai aspettato una cosa del genere”

  “Infatti non è riuscito a sopportarla. In Gimli il tradimento, in Boromir il fatalismo, e in lui?”

  “Direi che la risposta più azzeccata è l’amore

  “Ma gli Elfi non hanno l’aria di comprendere la grandezza di questo sentimento”

  “Esatto Frodo, la lunga vita ha molti lati positivi ma altri negativi”

  “Ha descritto tutto con grande precisione come se ricordasse ogni fotogramma”
  ”Legolas è una brava persona ma fino ad oggi pensava che solo a lui fosse stato riservato un presente così difficile”

  “Fino ad oggi” sussurrò Frodo.

  “Tu hai mai conosciuto la sua ragazza?”

  “No ma egli non ha mentito ne suoi riguardi, ella era in effetti molto rinomata tra la sua gente per le sue doti di bellezza ed intelligenza; e Legolas fu pure molto chiacchierato per essere riuscito a trovarla”

  “Doveva avere una grande forza, se tutto è stato come lui lo ha narrato, allora ha tenuto duro fino all’ultimo istante”

  “Chi sa cosa direbbe se ci sentisse parlare ora” disse Aragorn che non aveva ascoltato le ultime parole dell’Hobbit.

  “Piuttosto lucido nella sua emotività, come la maggior parte degli Elfi”

  “Dimmi Frodo, davvero cosa pensi?”

  “Penso che non sono del tutto sicuro di meritare di stare qui a parlare con te”

  “Lo sai che non mi riferivo a quello”

Frodo si sentì in qualche modo annoiato da quel continuo essere succube, decise che sarebbe stato meglio per entrambi se avesse parlato ora

  “Penso che Boromir avesse pienamente ragione nei tuoi confronti, temi il nulla; o meglio tutti siamo inseguiti da qualcosa che ci tormenta, ma non per questo ci arrendiamo; neppure tu ti arrenderesti mai, in fondo questo è il tuo destino anche se tu ancora non lo comprendi.

La mia stima nei confronti di Granpasso il ramingo è troppo grande Aragorn”

  “Sai Frodo, nella compagnia,forse Gandalf, oltre a te è il solo che mi tratta come un suo pari” disse i tono ironico Aragorn che si era in qualche istante riscoperto nella sua natura più regale, e che ormai si riprometteva che non avrebbe più permesso a se stesso di avere dubbi

Ci fu un istante di silenzio

  “Andiamo avanti Frodo, parlami ora di Gimli”

  “Distruttivo, non credevo che un Nano fosse capace di provare tanto dolore”

  “Un Nano…”

  “Come un Elfo, non credevo che gli Elfi piangessero”

  “Posso rivelarti un segreto, giovane Hobbit?”

Frodo annuì debolmente, spaventato da quello che stava per sentire

  “Qualcuno ha detto, tra i grandi re degli Uomini e degli Elfi, che sia stata la stessa persona ad uccidere la madre di Boromir e a tradire Gimli”

  “Questo non è possibile, se Gimli ha trovato la bambina cha aveva solo sette anni molto tempo dopo che la madre di Boromir fosse uccisa”

  “Quell’essere demoniaco, non sappiamo nulla di loro… Potrebbe essere stata una Maiar al servizio dal male, come Saruman o Sauron stesso del resto; in questo caso, anche se gli è costato molto caro, Gimli avrebbe liberato la Terra di Mezzo, da un enorme pericolo. Un Maiar, come Gandalf o Sauron stesso…” si ripeté Aragorn, quasi volesse parlare con se stesso

  “Si, un potere enorme, distrutto dalle mani di un Nano come gli altri”

  “ No, Frodo, non un Nano come gli altri, un Nano che possedeva uno dei sette”

  “Devo ammettere che ho avuto paura; i suoi occhi erano completamente inespressivi, l’unica cosa che vi si poteva leggere erano le lacrime che scendevano lungo le sue guance pelose”

  “eppure non riesco a capire, nessuno di voi, Elrond o altri sentì quel potere, così vicino, così terribile…” continuò Frodo tornando velocemente al pensiero principale

  “Nessuno” rispose Aragorn “e pensare che ho stretto la sua mano, e le ho passato il pane durante una cena, nulla, neppure l’ombra di qualcosa di maligno”

  “Quanto tempo fa accadde questo”

  “Quella ragazzina aveva quindici anni ed era fiorente della sua bellezza, Gimli ha detto ‘probabilmente la sua bellezza non sarà stata neppure paragonabile a quella delle fanciulle da voi descritte’ ma ciò non era affatto vero; ella era un oggetto del male, era bellissima”

  “Chiunque sarebbe potuto cadere in errore” sentenziò Frodo “penso si sia sentito inferiore o terribilmente stupido ai nostri, o forse dovrei dire vostri, occhi”

  “No, non sarebbe nella sua natura, ai Nani non interessa quello che gli altri pensano di loro, e Gimli non fa eccezione”

  “Probabilmente ha ragione, come sempre del resto”

Frodo sorrise, e Aragorn lo seguì. L’Hobbit si alzò velocemente e con movimenti silenziosi e leggeri, si avvicinò a Pipino che giaceva in uno stato di catalessi. Dovette ringraziare il suo compagno perché proprio questo suo stato di catalessi gli rese possibile il levargli la casacca trovare le due pipe che conteneva ed estrarre con facilità il sacchettino di pelle dove era tenuta l’erba pipa.

  “Non rimarrò nemmeno un istante di più sveglio se non fumo qualcosa” disse Frodo     “vuoi?”

Aragorn che aveva già assaggiato dell’erba pipa quando era a Gran burrone con Bilbo, accettò e con della paglia che bruciacchiava sul fuoco che oramai su stava spegnendo, accese la pipa

  “Immagino che ora mi chiederai di Boromir. “ disse Frodo mentre eseguiva la stessa operazione

  “Non mi sono mai fidato di lui, nemmeno per un momento, fino ad ora. Lo vedevo così incredibilmente lontano da te e dagli altri ,così corrompibile, così umano, ma sta sera ho scoperto di sbagliarmi su molte cose…”

  “A Imladris io ve lo presentai come un Uomo valoroso, ma le mie parola non furono ascoltate”

  “Fui il solo a non ascoltarti, anzi sono sicuro che Marry e Pipino si fidino di lui più di quanto non lo facciano di Legolas o Gimli”

  “Ma pochi minuti fa hai cambiato idea”

  “Cos’è che Boromir non ha voluto rivelare? Non parlo di suo fratello ma di quello che mancava, mancava qualcosa su sua madre”

  “A Lungo voci maligne cedettero che fosse stato Denethor stesso ad uccidere Finduilas , poiché questo era il suo nome, allora decisero che era giunto il momento di chiarire, ed anche se per molto tempo fui molto vicino a chi di questa faccenda ormai sapeva tutto, non posso riferirti che poche cose, dato che non è stato concesso né a me né a te conoscere tutta la verità. Gandalf era lì sin da prima che la giovane fosse trovata morta, assistette vicino a Denethor alla sua morte e parlò a lungo in lode alla regina durante il suo funerale; egli mi parlò sovente del fatto che il corpo della dama era privo di ogni ferita o taglio e che nessuno in nessun modo avrebbe potuto somministrarle del veleno. Per quanto riguarda il sovrintendente, nonostante che egli non fosse mai stato né allegro né fresco come la sua compagna, in molti fra quelli che lo conoscevano bene dicono che egli amasse davvero con tutte le sua forze la moglie; ma si arrivò troppo tardi alla conclusione che questa faccenda non poteva che portare a Sauron ,e vennero sprecati tempo e forze”

  “Ma anche se angosciato dalle domande egli si è dimostrato di una gran forza di spirito” disse Frodo

  “Sarà un compagno leale e prezioso nei momenti di difficoltà”

  “Lo spero amico mio, lo spero”…

 

 

Erano passate un paio d’ore da quando gli aveva lasciati; aveva ascoltato ogni parola da loro detta e si era complimentato con sé stesso degli obiettivi che venivano raggiunti. Gandalf era rimasto in attesa per quasi un’ora . Nessun rumore proveniva più dalle due figure che ora non erano più erette ma si erano accasciate l’una sull’altra.

Capì che era arrivato il momento di riavvicinarsi all’accampamento.

Quando si riavvicinò lo spettacolo che incontrò lo fece sorridere.

 Il fuocherello che prima avrebbe dovuto illuminare la zona si era ormai spento del tutto. Ai piedi di questo erano due figure.

Una alta e forte, nonostante fosse magro e portasse vestiti logori non era difficile dedurre che in lui ci fosse qualcosa di differente, aveva una fronte spaziosa, e un viso vissuto che ormai cominciava ad accusare i primi segni del tempo e della fatica;anche se non era dato vederli, il viso faceva supporre che gli occhi fossero intelligenti e tristi; la barba cresceva incolta anche se aveva l’aspetto di essere stata tagliata pochi giorni prima.

Aveva il volto di chi è perfettamente consapevole di quale è il suo futuro.

Egli era seduto su un ceppo che doveva aver usato come seggiola, anche se ora vi si era accasciato e pareva dormire in una posizione impossibile.

L’altro invece somigliava di più ad un bambino che a un Uomo. Era seduto con la schiena contro il ceppo su cui sedeva il primo, e allungava i suoi piedi scalzi fino molto vicino a quello che rimaneva del fuoco.

Il suo viso era saggio ed aveva l’espressione di quelli che invidiano chi non è consapevole di alcuni pesanti fardelli, che gli è dato portare; sul suo viso si leggevano anche una leggera tristezza legata all’amaro ricordo della spensieratezza del suo passato.

La sua mano destra stringeva convulsamente qualcosa che era legato con una catenella al suo collo, qualcosa di brillante, Gandalf osservò ‘la cosa’ per qualche istante, e lo tentò con violenza ma non si arrese ,costringendo il suo sguardo, a cadere sull’altra mano che invece stringeva una bella pipa di faggio dalla quale uscivano delle foglie bruciacchiate. Si accorse che la prima figura ne aveva una in ciliegio vicino al piede sinistro. Accanto alla coscia del bambino c’erano anche un sacchetto in pelle e una casacca di misura più o meno adatta a lui.

Dopo aver osservato le due figure Gandalf si sentì in dovere di riporre Frodo nel suo fagotto di coperte, lo prese di peso e lo coricò, rimettendo al loro posto l’erba pipa, la casacca e le pipe. Vedendo Aragorn senza alcun riparo prese una delle sue coperte e la posò sulle spalle del compagno che fece scendere dal ceppo, dandogli così una posizione più decente.

Era passato in fretta questo poco tempo che con ammirazione si accorse che stava albeggiando; quindi si voltò e sorrise

  “Se mai vi è stata speranza, ora brilla come l’alba”, disse.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

>FINE<

 

VI è PIACIUTA?????

X FAVORE SCRIVETEMI ALLA MIA E-MAIL CHE HO Già SCRITTO NEL PRIMO CAPITOLO MA CHE ORA VI RIPETO:

zoozy@libero.it

xfavore scrivetemi!!!!

Tra un po’arriveranno anke delle altre mie fanfic sxo che vi piacciano!!

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Leannel