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Autore: PandaLover98    17/01/2012    2 recensioni
Una ragazza, Virginia, con scarsa fiducia in sè stessa ma con un carattere da leone.
Un ragazzo, Justin, bello come il sole e dolce quando vuole.
Lei lo ama segretamente mentre lui passa le serate con persone diverse da Virginia, e in fondo, diverse anche da lui.
Lui ha una passione, che prima o poi Virgina sarà l'unica a scoprirlo.
Non sono destinati a stare insieme, ma il destino si può cambiare ogni tanto, no?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Solo quando siamo già dentro la sua Range Rover mi sento sollevata; non siamo più a scuola, lontani da Iris e da tutti gli altri, solo noi due, Virginia e Justin.
Mette in moto e ci dirigiamo verso casa sua. Uno schifoso silenzio vaga all’interno della macchina. Justin ogni tanto si gira e mi sorride.
Mi guardo allo specchio, Dio che schifo, ho gli occhi circondati da un nero che dev’essere i rimasugli del mio trucco. Cerco di sistemarmi alla meno peggio con le dita che diventano sempre più nere, quando Justin mi porge un fazzoletto. Riesco a dire solo un misero grazie.
Dopo cinque minuti circa la voce di Justin interrompe quel fastidioso silenzio.
- Come ti senti?-
-Non mi sembra di aver avuto un ictus o di essere svenuta, ma grazie, sto bene-
- Vedrai che a casa mia ti riprendi, ce la farò a tutti i costi a farti sorridere-
Sorrido, e lui sembra avere una faccia soddisfatta. Non ho ancora capito perché sta facendo tutto questo per me. Insomma, poteva lasciarmi a casa mia e ritornarsene al ballo. Ma che ti lamenti! Libera la testa dai ricordi di questa brutta serata e preparati a riempirla con quelli di quella che sta per avvenire.
Justin accosta davanti ad una villetta in stile vecchio America, che evidentemente è la sua casa. Gira la chiave nella serratura coperta di una ruggine sottile e mi fa entrare in casa. Butta la sua giacca su un comò e sprofonda sul divano in pelle scura. Faccio lo stesso e mi siedo su una sedia il legno.
- Vieni sul divano, è molto più comodo- Fa segno di sedersi vicino al lui dando una pacca sulla pelle consumata del divano.
Mi avvicino e mi siedo, ancora incredula che mi abbia portato a casa sua e, per giunta, siamo seduti vicini sullo stesso divano. Ho un sapore amaro in bocca, forse di vendetta, sì verso Iris, e chi sennò. Vorrei farla rosicare tanto, e farla soffrire come ho fatto io, ma credo sia impossibile, perché il suo cuore è duro e freddo come il diamante. Scommetto che non ha mai provato niente per Justin, è solo il suo giocattolino da portarsi a letto quando è annoiata.
I miei pensieri vengono scacciati dal braccio di Justin che mi circonda la vita, sta guardando la televisione, non me n’ero accorta. Poggio la testa sulla sua spalla, cosa che trovo fin troppo esagerata, ma a lui sembra non dia fastidio. Improvvisamente spegne la televisione.
- Ho già visto questa partita, i maple perdono di brutto.-
- Che peccato-
Non so se Justin tifi i Maple o quell’altra squadra vestita di verde e non me ne intendo per niente di hockey, ma il suo –già- mi fa capire che ho beccato la squadra giusta.
- Però non ho capito una cosa, perché stai facendo tutto questo per me?- Cerco di essere più seria possibile.
- Semplice, non ce la facevo a vederti così, da sola. E poi quello che è successo in questa settimana mi sono avvicinato moltissimo a te.- Ci siamo avvicinati, che bella cosa.
Si alza e si dirige in cucina.
- Vuoi qualcosa?-
- Un pezzo di cioccolato fondente è possibile?-
- Certo, ne abbiamo una quantità industriale- Perfetto, aveva appena risposto alla mia domanda, preferiva la cioccolata fondente.
Ritorna dopo un paio di minuti con una ciotola colma di patatine e una bottiglia di Schweppes. Ma quanto mangiano i ragazzi? Potrei giurare di averlo vista mangiare al buffet durante il ballo, ah sì, durante il primo lento.
Mi passa gentilmente la ciotola ma rifiuto. Ho voglia di cioccolata, non di patatine.
- Pensavi l’avessi scordato?- Dice Justin tirando fuori dalla tasca una barretta di cioccolato fondente.
- Grazie!- Mi spunta un sorriso a trentadue denti che solo la cioccolata è in grado di farmi venire e, ovviamente Justin.
Stacco un pezzo e me lo porto alla bocca, mi guardo intorno scruto l’interno della casa: è ben arredata, un perfetto equilibrio tra il moderno e l’antico. La sala da pranzo ha un tavolo di vetro, o forse cristallo nel mezzo circondato da sedie di legno. Nel salotto ci sono due divani di pelle scura, tre sedie, una scrivania sempre di cristallo ed alcuni quadri di autori che non conosco.
Mi giro alla mia destra, dove Justin sta sgranocchiando le sue patatine. Si gira e posa lo sguardo sul mio viso. Abbasso lo sguardo verso la barretta e la poggio sul comò. Mi sta ancora fissando.
- Posso dirti una cosa?-
- Certo- Deglutisco.
- Hai il sorriso più bello che io abbia mai visto-
L’aveva detto davvero? Il mio sorriso? Si sarà sbagliato. Invece è serissimo e si guarda le mani impantanate di briciole. Su, coraggio rispondigli, è il tuo momento. Cazzo, che gli dico? Mi sono preparata questo discorso da mesi, ma improvvisamente si è volatilizzato via dalla mia testa.
- Davvero?- riesco a squittire.
- Si, e sei bella, molto.-
Hahahahahah, adesso basta, dove sono le video camere? Sto aspettando il tipo che mi dirà “ sei la nuova vittima di scherzi a parte!”
No, nessun uomo seguito da una troupe televisiva spunta dal camino, c’è solo Justin, che mi guarda negli occhi in quel modo che mi fa sciogliere.
- E quando ti ho visto al ballo mi sono ripromesso di dirtelo, perché era così evidente, eri uno schianto. Ma non avevo il coraggio, perché non sei una ragazza facile, un semplice complimento non ti fa cadere alle mie braccia..-
Non ci giurerei, Bieber.
- .. Poi ho visto quello che è successo, e non potevo starmene con le mani in mano. Ti ho visto fuggire e lì ho capito che starti vicino sarebbe stata la soluzione migliore. Sapevo dove andare, e quindi ti ho raggiunta e non ho detto niente, ti ho abbracciato, se ti ricordi, perché ho sentito di farlo e basta, anche se è una cosa terribilmente cretina..-
- Oh no, non è cretina, per niente.- Credo di aver usato un tono a dir poco ridicolo, ma sorvoliamo.
- .. Ho pensato di portarti qui, dove porto tutte le ragazze, ok questo forse non dovevo dirtelo, e volevo farti compagnia, perché pensavo avessi bisogno di me.-
- Wow, sei diventato un poeta improvvisamente? È.. bellissimo quello che hai appena detto, sai?-
Si avvicina pericolosamente al mio viso, il mio cuore inizia a scoppiarmi nel petto, sento il suo respiro sull’orecchio.
- Mi piaci parecchio, Virginia Stoner- mi sussurra nell’orecchio.
Lo sento avvicinarsi ancora, ma questa volta punta alle labbra.
- Ci stai provando con me, Bieber?- Che cazzo hai detto? Ma lasciati baciare! Secondo me a volte sono proprio cretina.
- No, sto cercando di rincorrere il mio cammello domestico che ieri si è tuffato in piscina e non voleva tornare a casa!-
Mi metto a ridere come una cretina, mentre sento il suo sguardo addosso. Davvero, come se n’è uscito? Una cosa più cretina non poteva dire.
Mentre rido mi sento prendere il viso dalle sue morbide mani mentre mi penetra con i suoi occhi nocciola. Ha giocato la carta della risata, infatti sono troppo occupata a ridere per fare opposizione. Ma chi vuole fare opposizione!
Sento le sue labbra fredde poggiarsi sulle mie, e si combaciano perfettamente come se fossero state progettate per combinare perfettamente, il suo pollice mi accarezza la guancia e le sue mani che si spostano sui miei fianchi. Porto le braccia intorno al suo collo e gli carezzo quei capelli color grano che tanto amo. Sembriamo uniti in una danza romantica dove i protagonisti siamo io e Justin, Justin e me. Le lingue che si muovono a tempo, si intrecciano e si cercano mentre il sapore di cioccolato mi invade la bocca e le narici. È decisamente meglio di tutte le fantasie che mi sono fatta, non batte neanche quella sulla spiaggia al chiaro di luna.
Sprizzo felicità da tutti i pori della pelle, finalmente Justin, il ragazzo di cui sono follemente innamorata mi ha appena baciata, non è possibile.
Sorrido, sembro una bambina che ha appena ricevuto un Lollipop dal suo papà. Anche lui sorride, Dio che cosa è il suo sorriso.
- Non sai quanto avevo voglia di baciarti a casa di Daniel..-
Si avvicina e fa per baciarmi, ma poggio la mano sul suo petto e lo blocco quando la sua bocca sta a pochi millimetri di distanza dalla mia.
- Se mi fai soffrire ti ammazzo, anzi ti taglio le palle.-
- Fine la ragazza- Sorride.
Ti prego Justin, non smettere mai di sorridere, riesci a smuovermi mente e corpo con una sola contorsione di labbra. Strano ma vero.
- Sei bellissima.-
- è il meglio che sai fare, Bieber?- Passo la lingua sulle labbra in segno di provocazione.
Fa per prendermi, ma mi divincolo e scappo.
Mi rincorre per tutto il salotto, ma ovviamente conosce la casa meglio di me. Mi volto, ma dov’è?
Improvvisamente mi sento circondata i fianchi e qualcuno, quel qualcuno che mi sussurra un – ciao-
- Ups, mi hai preso.-
- Ora sei mia-
- No mai!- Urlo che sembro una repubblichina degli anni cinquanta.
- shh- mi azzittisce portandomi un dito alla bocca.
- Guarda che te lo mordo, sai?- gioco la carta provocazione. Leva il dito dalle mie grinfie.
- Non avresti il coraggio, signorina Stoner-
- Non ci scommetterei-
- E io ti mordo da qualche altra parte allora -
Mi morde il labbro inferiore.
Passiamo tutta la serata a guardare la televisione e a scambiarci teneri baci sul divano e quando si fanno le due sono sdraiata sulle ginocchia di Justin mentre lui è intento a mangiare dei mashmallow. Presumo che il suo stomaco sia senza fondo.
Ci rechiamo nella sua stanza, che ha un arredamento tipicamente maschile: un letto ad una piazza e mezza su una parete blu, mentre le altre sono bianche. Una scrivania sommersa da libri e fogli, un armadio e delle mensole.
Sento la mano di Justin che stringe la mia, mi giro e gli rivolgo un timido sorriso.
Sta succedendo davvero, finalmente, Justin mi ha baciata e mi ha detto che sono bellissima. Mi pizzico il braccio per vedere se sto sognando, ma sono ancora qui, nella stanza del ragazzo che amo immensamente, e non di nascosto, ma con lui che.. si sta spogliando?!
- Che stai facendo?- Mi volto rossa in viso. Questo ragazzo non è normale, mi rigiro, tradita dalla mia curiosità.
- Mi sto mettendo il pigiama!.. Cazzo, non ci avevo pensato! Sei ancora con il vestito.-
In effetti ero ancora vestita elegante, anche se mi ero levata le scarpe e mi ero messa il giacchetto per il freddo.
- Tieni, ti presto una felpa e un paio di pantaloncini, va bene?- farfuglia in boxer mentre rovista un cassetto. Mi porge una felpa rossa con un logo che non conosco ed un paio di pantaloncini dei Maple. Devo essere molto sexy con quei vestiti addosso.
Intanto Justin si è messo una maglia del Real Madrid ed un paio di pantaloncini di tuta. Lo squadro senza rendermene conto.
- Lo so che sono bellissimo.-
Lo fulmino con un occhiataccia e si mette a ridere, tanto per cambiare.
- Ma tu ridi sempre?-
- Meglio ridere che piangere.- Non trovo nessun motivo per piangere. Io piangerei, ma di gioia!
Improvvisamente ricevo 5 messaggi in un secondo.
- Non prende sotto il cellulare.- Precisa. Ah ecco.
Uno di Caterina, uno di Daniel, uno di Lily, uno di Connie e uno di Martha.
Apro il primo, quello di Lily:
<< Virgi come stai? Ti giuro che quella stronza l’abbiamo annientata, ma so che sei in buona compagnia e non ti disturbo, bacio.>>
Rispondo velocemente e leggo i messaggi seguenti che sono più o meno simili.
Dopo di che vado in bagno, mi lavo i denti con uno spazzolino che magicamente Justin mi ha trovato, mi metto il mio “pigiama” e mi sporgo dalla porta per chiedere uno struccante.
- O certo, ne ho una dozzina, li finisco subito, quindi prendo le precauzioni, la profumeria dovesse essere chiusa-
- Sei un cretino-
Cerco di lavarmi via quel poco di trucco che Lily mi aveva fatto con cura, ma peggioro la situazione e mi vengono gli occhi contornati di nero.
Hudson, abbiamo un problema.
Justin entra in bagno chiedendosi il perché ci stia mettendo così tanto, mi osserva e soffoca una risata.
- Ho un panda in camera!-
- In bagno, preciserei.-
Dopo parecchie strofinate riesco a struccarmi ed esco dal bagno. Justin è seduto, o meglio steso sul suo letto leggendo una rivista che scopro sia sport, ma che novità.
Alza gli occhi dalla rivista e mi sorride. Mi avvicino e mi siedo accanto a lui, maneggiando il mio telefono.
- Che ore sono?- Poggia la rivista e la butta sulla scrivania.
Guardo l’orologio del cellulare, le tre.
Sbadiglia e si mette sotto le coperte.
No, tanto per sapere, sai che non sei solo? Magari mi potresti indicare dopo posso dormire?
Si gira e mi prende il braccio quando faccio per alzarmi dal letto.
- Dove vai? Tu stasera dormi qui.-
Mi infilo anche io sotto le coperte e mi addormento poco dopo ripensando a quel bacio al cioccolato.


Voglio ringriziare Marta, Livia e Costa perché seguono la mia storia mi rendono fiera :3
Oggi mi sento esigente, riusciamo ad arrivare a 5 recensioni? So che fa un po’ schifo, perdonatemi.
Much Much Love.
  
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