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Epilogo – Amare e Vivere a NY
Tre settimane dopo, Kate passeggia
nel giardino del ristorante del ricevimento.
Nonostante sia Gennaio, il
clima non è così rigido quel giorno. Si sta bene.
Lei sta
bene, finalmente.
Il sindaco Weldon è
stato
formalmente accusato e arrestato.
Non lo vede da quella sera
al municipio.
La Gates ha ritenuto
opportuno che non partecipasse agli interrogatori e che non avesse
più
nessun’altro contatto con lui, per non rischiare di dare modo
ai suoi avvocati
difensori di avere una qualche appiglio per invalidare le accuse. E
Kate,
sorprendendo tutti, concordò con il capitano.
Per niente al mondo avrebbe
rischiato di mandare tutto all’aria.
Lo avrebbe rivisto in
tribunale, una volta fissata la data del processo. Avrebbe sentito la
voce del
giudice dichiararlo colpevole e allora, solo allora, avrebbe potuto
considerare
chiuso per sempre quel doloroso capitolo della sua vita.
“Ecco qua il tuo
champagne”
la voce di Rick le giunge alle sue spalle.
Il suo scrittore che in
queste settimane l’ha protetta, amata, coccolata e sostenuta.
Senza di lui non ce
l’avrebbe mai fatta.
Non era tornato a lavorare
al distretto, nemmeno lui voleva più rivedere Weldon se non
in aula. Ma per lei
era sempre presente.
Allunga una mano sulla sua
guancia cancellando una macchiolina marrone.
“Non sarà
cioccolata vero?”
chiede lei cercando di assumere uno sguardo serio.
Ma è troppo felice per
riuscirci del tutto.
“Mmm? Cioccolata?
No..no..”
è così dolce quanto tenta di mentirle, ormai Kate
lo capisce subito.
“Hai già
mangiato tre fette
di torta Rick..non costringermi a portarti a fare jogging!”
“Eddai, cosa saranno mai
alcune fette in più..stiamo festeggiando... e poi lo sai che
la corsa non fa
per me. Domani smaltisco tutto in piscina!”
Kate ride. Rick è
così
suscettibile riguardo al suo peso e lei non riesce proprio a non
punzecchiarlo.
Si avvicina e lo bacia
dolcemente.
È il suo Rick. Il suo
Writer
Boy. Il suo Plucky Sidekick e migliore amico.
Potrebbe pesare anche cento
chili e hai suoi occhi non cambierebbe nulla.
È innamorata e non ha
più
paura di dimostrarlo.
Ma il loro punzecchiarsi
resta sempre il loro sport preferito.
“Facciamo
così, quello che
non mangi tu lo mangio io, così tu dimagrisci e io invece
ingrasso” propone
lei.
“Ci sto! Sei troppo magra
Kate!” risponde pizzicandole un fianco.
Gli sposi si avvicinano e li
raggiungono.
“Eccovi
ragazzi!” esclama
per prima la sposa.
Jenny si appende al braccio
di Rick. Il lungo vestito bianco produce un leggero fruscio ad ogni suo
movimento “Devo proprio ballare con il più grande
autore di gialli di tutti i
tempi”.
Ryan aggiunge veloce “E
io
devo danzare con la detective più in gamba di New
York” porgendole
l’avambraccio.
Rientrano volentieri per
accontentare i loro amici.
L’atmosfera è
così allegra e
spensierata che il tempo vola e quando ormai è sera, molti
degli invitati se ne
sono già andati.
Martha e Alexis, che
chiacchierano tranquille sedute al loro tavolo, vengono man mano
raggiunte da
tutto il resto del gruppo.
Kate si siede affianco a
Rick e dolcemente gli accarezza una spalla spronandolo “Credo
che Rick abbia
qualcosa da dirci, ragazzi”.
Il brusio si interrompe
subito. Tutti gli occhi sono puntati sullo scrittore.
“C’è
qualcosa che non va, kiddo?”
domanda Martha allarmata.
“Niente di preoccupante
mamma” le risponde tranquillizzandola.
Esposito si sporge in avanti
“Riguarda il tuo ritorno al distretto? Ora che Ryan va in
viaggio di nozze ci
serve una mano, bro!”
Kate e Rick si scambiano uno
sguardo eloquente.
“In realtà, no
Esposito, non
torno al distretto”. Gli sembrava di essere tornato
più o meno a quattro mesi prima,
quando aveva dato la stessa notizia all’Old Haunt.
Un coro di ‘What?’
lo travolge. Poi tutti guardano
Kate.
“Ne abbiamo parlato e
sono
d’accordo” ammette la detective.
“Ma...” accenna
Lanie, ma
poi si ferma.
Ora stanno insieme no?
Perché non dovrebbe tornare al distretto?
Alexis allunga una mano
verso il padre “E’ per colpa mia? Ho sbagliato a
chiedertelo mesi fa..”
“No tesoro, non
è colpa tua”
si affretta a dire suo padre.
“E non hai affatto
sbagliato” aggiunge Kate poggiando la sua mano sopra quella
dei due “Il mio
lavoro è pericoloso e ora non c’è
più motivo di rischiare la vita entrambi”.
Le bruciano gli occhi al
ricordo di quante volte Rick è stato ad un passo dalla morte
seguendola nei
casi. Le lacrime premono per uscire al ricordo di lui, a terra e
inerme,
minacciato da Weldon, ma tutto questo le aveva anche fatto capire una
volta per
tutte che non poteva rischiare di perderlo. Soprattutto adesso che
stavano
costruendo la loro vita insieme.
Tutti a quel tavolo
annuiscono comprensivi.
Forse è giusto
così, per il
momento.
“E comunque puoi sempre
dare
una sbirciatina ai casi o propinarci qua e la qualche tua teoria
strampalata
sugli alieni, giusto?” chiede Ryan, alleggerendo un
po’ la tensione.
“Oh, ci puoi giurare! Non
vi
libererete di me così facilmente!” risponde
allegramente facendo ridere tutti.
“Comunque non
tornerò a fare
lo scrittore a tempo pieno” aggiunge poco dopo.
Martha si incuriosì
“Cosa
intendi caro? Oh cielo, non vorrai di nuovo tentare la carriera di
astronauta
vero?” domanda innocentemente.
Kate spalancò gli occhi
divertita “Questa poi me la spieghi!”
“Anche a
noi!!!” si uniscono
in coro anche Ryan, Esposito e Lanie.
“Ehm…
dicevo?” Rick sorrise
al pensiero ma fece orecchie da mercante “Ah, si…
siete pronti?” domanda per
creare un pò di suspense “Rullo di
tamburi…” con le mani picchietta
ritmicamente sul tavolo.
“Papà..”
“Caro…”
“Rick…”
Le tre donne più
importanti della sua vita lo
ripresero nel medesimo istante.
“Ok, ok, lo
dico!”
“Circa un mese fa mi
è stata offerta la possibilità di
tenere un corso di scrittura moderna alla New York University.
All’inizio non
me la sentivo e avevo lasciato perdere ma in queste settimane ne
abbiamo
parlato tanto e alla fine ho accettato!” spiega Castle
raggiante.
Alexis saltella sulla sedia al
pensiero di essere
ammessa alla NYU e di poterlo avere accanto.
“Insegnerai
all’università! Forgerai nuovi scrittori
in erba?” domanda felicemente sorpreso Ryan.
“Professor
Castle!” declama con voce grave Esposito.
“Ragazzi siate
buoni…”
“Ti ci vorrebbero un bel
paio di occhiali da lettura
sai? Ti darebbero un’aria colta…” gli
dice Kate.
“Anche tu detective?
Molto spiritosi…” cercando di
sembrare offeso.
“Saresti
sexy…” sussurra lei, ma abbastanza forte da
farsi sentire da tutti.
Castle trattiene il respiro dando
via, nella sua
mente, ad almeno un centinaio di possibili scenari vietati ai minori di
18 anni
“Chi di voi conosce un buon ottico?” domanda infine
illuminandosi.
Ryan ed Esposito alzano la mano.
“Io, io lo so, proff
scegli me”
“No invece, scegli
me!”
Il gruppo scoppia a ridere per
l’ennesima volta in
quella giornata di festa.
Poco dopo, quando ormai tutti se ne
sono andati, sposi
compresi, anche Castle raggiunge le sue tre donne con i cappotti.
Alexis e Martha si affrettano verso
l’auto lasciando
la coppietta nella hall.
Rick aiuta Kate ad infilarsi il
cappotto e poi si
mette il suo.
“Sei ancora nervoso per
la grande notizia?”
domanda lei, trattenendolo per un braccio.
“No, direi che ora va
decisamente meglio. Mi sento un
po’ sollevato” risponde un po’
imbarazzato.
A Kate quel sorriso tirato non
sfugge affatto “Cosa
c’è? Non sei contento?”
“Certo che lo sono. Solo
che… c’è un’altra questione
che mi preme affrontare… ma forse non è ancora il
momento…” le dice serio prima
di incamminarsi verso l’uscita.
“No,
Rick..aspetta!” lo blocca nuovamente “Cosa
intendi? Non puoi dire una frase del genere e poi lasciare cadere il
discorso!”
Vedendola preoccupata si
intenerì “Non è nulla stai
tranquilla, ne parliamo a casa, dai..”
“Ne parliamo adesso
invece! Ti conosco Rick, a casa
poi fingeresti di essere stanco e ti butteresti a letto pur di non
parlarne”
obietta Kate.
“Infatti a letto non si
parla: o si dorme o…”
L’indice della donna si
solleva a mo di avvertimento
“..ora stai divagando!”
Rick finge di azzannarle il dito e
Kate lo ritira
divertita.
“Ok, va
bene…” sbuffa lui
“…è solo che stavo notando
che dormi sempre da me, molte delle tue cose sono da me, tuo padre
chiama
sempre a casa mia quando ti cerca…” si ferma per
vedere se la donna ha capito
cosa tenta di dirle.
“Si, quindi?”
dice invece Kate.
“…pensavo che
magari… ma solo se vuoi… magari…
potevi
pensare…di… trasferirti…”
l’ultima parola quasi non si riesce a sentire da
tanto la sua voce si è abbassata alla fine della frase.
“Oh…”
risponde solamente, Kate.
“Oh,
mi
piace, è mille volte meglio di ‘SCORDATELO
CASTLE’! E comunque ci terrei a farti notare che ho
detto pensare ok? Pensare di
trasferirti...”
“Rick,
respira!” dice sorridendo “Il mio era un
‘oh…ma
io credevo di essermi già trasferita!’ forse non
ti sei accorto ma tutte le mie cose
sono già da te!”
“Hai poche cose
detective…” risponde pensieroso “E il
faccione orrendo che hai nell’ingresso di casa?”
“Era
dell’inquilino precedente e non è un faccione
orrendo, mi ha detto che è una scultura parecchio
quotata!”
“Immagino,
sarà per questo che te l’ha
lasciata…”
esclama infine Rick attirandola a se in un abbraccio.
Respira forte il profumo dei suoi
capelli “Quindi
viviamo insieme?”
Kate sorride appoggiata alla sua
spalla “Si, viviamo
insieme!”
“Ok, non per essere
polemico ma se viviamo insieme
come mai non hai disdetto il tuo appartamento?” le domanda
lasciando trapelare
un cenno di preoccupazione.
Se Kate non se la sentiva di
convivere in tutto e per
tutto e voleva tenere ancora per un po’ il suo appartamento,
avrebbe capito e
accettato la cosa.
Lei percepisce subito quel lieve
sentore di dubbio
nella sua voce.
“Pensavo di chiedere a
mio padre se vuole subentrare
al posto mio, che ne dici?” ma Kate non gli da il tempo di
rispondere “Sarebbe
più vicino a noi e…un giorno… ai suoi
nipotini…”
Rick si illumina come un albero di
Natale.
“Ho detto ‘un
giorno’, Rick!” cerca di riportarlo sulla
terra invano.
“Domani è
un
giorno!” controbatte lui.
“Rick…”
“Anche dopodomani è
un giorno!”
“Rick…”
“Anche dopo dopodomani è un giorno!”
“Ti amo”
esclama Kate lasciandolo di stucco.
“Anche dop…
EH?!?!”
Non sembra nemmeno respirare da
tanto è sorpreso.
Kate se ne accorge e con uno
sguardo dolce lo esorta a
dare segni di vita.
Era la prima volta che glielo
diceva da quando stavano
insieme.
“Scusa…, io..
io proprio non me l’aspettavo. Sono anni
che mi chiedo che cosa avrei provato se tu fossi mai riuscita a
dirmelo...”
dice quasi commosso.
“E allora? Cosa
provi?” domanda lei stringendosi a
lui.
“Non lo so.. è
una sensazione indescrivibile. Sono
senza parole, detective” Kate sorride soddisfatta
dell’effetto che ha su di lui
“Anzi no, ne ho quattro in realtà”
aggiunse poi Rick.
“Ah, si?
Sentiamo…”
“Ti amo anche
io”
Le loro labbra si uniscono
danzando. I loro occhi si
cercano felici.
“Su scrittore
è tardi, andiamo a letto” sussurra
maliziosa Kate.
“Per dormire
o…” domanda Rick nel medesimo tono.
“O… Rick,
decisamente o…”
FINE
Angolo
dell’autrice:
è finitaaaaaaaaaaaaaaaaa
alèèèèè
ohooooooo
alèèèèèè
ohooooooo
che faticaccia! Nn avete idea!
Fiùùù *soddisfattamastremata*
xD
allora, cose da dire: data
creazione 24/08/11 O.O ci
credete ora che nn ne potevo più??? Ahahahahah
Ricordo che tutta questa long
è frutto di 4 menti
malate in vacanza in Sardegna... nn c’è bisogno di
dire altro immagino xD
Si ringrazia quindi le mie tre
tartarughine, la mia super
beta incontrastata (che è pure una delle tre tartarughine),
la mia family
<3<3<3 ALWAYS #OFD <3<3<3
Tutti i lettori che hanno lasciato
un commento e non,
chi l’ha inserita tra le preferite, ricordate, seguite e chi
più ne ha più ne
metta!!!!
GRAZIE MILLE A TUTTE *-*
A preeeeesto!!!
Baci baci baci
Ivi87 ;D
Ps. Il faccione a casa di Beckett??
Se nn l’avete mai
notato riguardate gli ep. in cui Castle va da Kate... 3x13-3x24-4x06...
Non so voi, ma x me è
orribbbbbile!!! xD