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Autore: Glory Of Selene    17/01/2012    2 recensioni
"Io e lui ci stiamo baciando, per la prima volta, come in vita non abbiamo mai avuto il coraggio di fare. E questo, questo sì, è il vero paradiso."
Sasuke è morto, ma la morte lo porta a capire tutti gli errori della sua vita, e a riconoscere l'amore che prova per Naruto.
Ook, questa ff non avevo neanche intenzione di scriverla, tornavo dall'allenamento e mi sono messa a riflettere su Sasuke e quando sono tornata a casa l'ho scritta ^^ Spero che vi piaccia, recensite in tanti!! *-*
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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Io vedo. Io vedo.
Ciò per cui ho lottato, ho ucciso – questi occhi, questa vista – qua ora pare un futile motivo, lo scopo di uno sciocco.
Certo, con questi occhi riesco a vedere la mia vita: una vita che ho dedicato completamente al mio unico amore, all’unica passione che mi abbia mai bruciato completamente. Mi sono venduto ad essa in tutto, mi sono lasciato consumare, incantare dal suo bel sorriso ammaliante. La vendetta.
Povero, povero marinaio, ti sei lasciato trascinare negli abissi dalla tua sirena con una smorfia di odio sul viso.
Lei, lei, sorridendo, mi porgeva il suo calice, dolce e amaro allo stesso tempo – io l’ho assaggiato, oh sì, ricordo perfettamente quel sapore inebriante –. Ma ahimè, una volta bevuto, diventa una droga. Una droga della quale non si può fare a meno, che si ricerca in ogni futile motivo: e così la vendetta divenne la mia sirena, e le acque dolci-amare dei suoi abissi divennero la mia dipendenza.
Quel sapore, e quel sorriso, sono le uniche cose che davvero riesco a riconoscere dentro di me da quando ho memoria, e adesso questo mi spaventa.
Adesso io vedo, vedo dentro di me, cose che non dovrei né vorrei vedere, e sono spaventato. Sono spaventato, vorrei un segno di amicizia, uno di quei stupidi segni di amicizia che ho sempre rifiutato.
Come un sorriso.
Ho conosciuto diversi sorrisi nella mia vita, ma solo tre vennero incisi indelebilmente nel mio cuore: quello irresistibile della vendetta, quello struggente di mio fratello, quando eravamo piccoli, e ancora non ero ben cosciente di cosa significasse quella dolcezza. E poi, un sorriso diverso, completamente diverso…
E’ il largo sorriso di un esibizionista, di un impulsivo, di uno stupido. Possibile?
Un sorriso così allegro, così profondamente bello, che solo ora posso riconoscere di averlo sempre segretamente invidiato.
Mentre lui era impegnato ad invidiare me, senza mai perdere il suo sorriso.
E io, che mi sentivo così infinitamente superiore, non avevo il diritto di essere invidiato da una persona così meravigliosa come Naruto.
Lui, sciocco e irruente, assolutamente irrispettoso delle regole, solo lui poteva essere capace di una tale dolcezza e tenerezza che... oh, una fitta al cuore, da quanto tempo non ne provavo una. Come ho potuto rinchiudere il ricordo del tuo sorriso in un angolo del mio cuore, Naruto? Perché, così alla ricerca della cieca freddezza richiesta dalla vendetta, ti ho sbattuto la porta in faccia? Hai cercato troppe volte di salvarmi e io non ho mai voluto darti retta.
Adesso che sono qui, e sono spaventato, sono spaventato come da bambino, mi rendo conto che l’unica persona che vorrei avere accanto saresti tu. Nessun altro.
«Ehi, Sasuke!!»
Mi volto di scatto. Perché adesso il cuore mi batte così forte? Oh, che cosa diavolo importa.
Perché lui è lì, a salvarmi da questa gabbia di ricordi e rimpianti mi saluta. E sorride.
Mi alzo, e mi avvicino a lui, che ora mi sta guardando con i suoi occhi azzurri, allegri e vivi.
«…Naruto…»
Certo, altro non riesco a dire, come si possono esprimere fiumi e fiumi di pensieri vorticosi ed incontrollabili emozioni? E così rimango zitto, e immobile, dall’esterno sembra ancora che io sia rimasto com’ero prima.
Ma lui… lui non mi ha mai visto dall’esterno. Lui è sempre stato all’interno di me, per quanto cercassi di scacciarlo, lui c’era sempre.
Per questo, lui alza una mano. Sono percosso da un brivido quando la appoggia sulla mia guancia.
«Ahahaha, ma come fatto a capirlo solo adesso! E sono sempre stato io quello scemo?!»
La sua risata, e le sue parole – dette come se non fosse accaduto nulla, nessun casino con Orochimaru, con Alba, con mio fratello – riescono a rompere quella spessa cappa di ghiaccio che mi ero faticosamente costruito attorno.
Appoggio anch’io la mia mano sulla sua e riesco finalmente a chiudere gli occhi: pare che mi fossi dimenticato di sbattere le palpebre, tanto il suo gesto mi aveva sorpreso.
Chiudo gli occhi e sorrido, socchiudo le labbra per dirgli qualcosa, ma la mia voce bassa e sicura viene subito rotta dalla potenza delle sue labbra che, timide, lievi, si appoggiano alle mie in una dolcezza che scioglie qualsiasi parola avessi intenzione di pronunciare.
Per la prima volta nella mia vita io, Sasuke Uciha, smetto di pensare. Mi ha salvato anche da questo.
Lo cingo in un abbraccio, lo stringo forte a me, ricambio il suo bacio con passione e dolcezza. Come se questo potesse ripagarlo di tutto il dolore che io nella mia stupidità ho sparso per il Paese del Fuoco.
Ora io e lui siamo insieme, non importa quando e non importa dove. Io e lui ci stiamo baciando, per la prima volta, come in vita non abbiamo mai avuto il coraggio di fare.
E questo, questo sì, è il vero paradiso.






  
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