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Autore: Ardespuffy    01/09/2006    7 recensioni
Eccomi di nuovo con la mia seconda fic Spuffy! Non ho resisitito alla tentazione di cominciare a postarla...^_^ In breve: quante volte avremmo voluto investire Buffy con un trattore, per il modo in cui ha trattato Spike nella sesta serie? Quante volte avremmo voluto che dimostrasse un minimo di sensibilità in più? Ecco, con questa storia mi sono ripresa la mia rivincita... ^^
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Visto che è l'ultimo capitolo, facciamo le cose per bene!

- Per Shavanna : grazie mille dei complimenti! E non preoccuparti se non commenti regolarmente... mi basta sapere che continui a leggere, e che quello che scrivo ti piace! Sì, perchè, pur scrivendo per me stessa, ritengo molto importante ciò che pensano le altre sis!^^

- Per Clara : amiketta mia! "^_^" Eheh! E' stato bello chattare insieme, e mi ritengo molto onorata ad aver letto in anteprima i prossimi chapters della tua storia - che adoro! Sono contenta che questa ficcy ti sia piaciuta, e ti ringrazio per avermi fatto i complimenti anche per... bè... il mio prossimo *progetto*! ^^

- Per Lu (a.k.a MusicAddicted) : la più fedele e puntuale delle mie fans! Lieta che ti sia piaciuto il mio ritratto di Spike (non che sia difficile dire cose carine di lui: insomma, basta guardarlo in faccia!^^). Per quanto riguarda il *ancora, ancora!*... ehm... hai notato che questo è l'ultimo capitolo, vero?

- Per Gill Mp : toglimi una curiosità, tu sei la stessa che ha recensito **Fate** in un altro sito? (non dico quale perchè non mi sembra molto corretto fare pubblicità in questo modo...) Se hai bisogno di sapere il nome del sito, contattami, così ne parliamo! In ogni caso, ti ringrazio di cuore per i tuoi complimenti! **^_^**

- Per Chloe88: ebbene sì! Mi ritengo pazzescamente lusingata che tu me l'abbia chiesto ^^, e sono felice di annunciarti che sto scrivendo... ehm... più o meno altre 4 o 5 fanfic! Ehi... cos'era questo rumore? Il tappo di uno spumante, o il colpo di una pistola?? *_* Per quanto riguarda il tuo commento alla storia, complimenti, sei davvero perspicace! E leggendo capirai il perchè... Infine, stà tranquilla, mi hai dato una bella notizia: dal momento che il cap 9 si prospetta bello lungo, la spietata Doc. Arde se ne starà buona buona ad aspettare! ;-)

- Per Melanyholland: sono felicissima che la storia ti sia piaciuta, e gongolo per essere stata inserita tra i tuoi Autori Preferiti... che onore! ^^ Detto questo, vale lo stesso discorso di Chloe: sto scrivendo, sto scrivendo... ho un mucchio di idee, ma non sempre è facile metterle nero su bianco! Comunque, spero vi faccia piacere sapere che, dopo **RHC**, ho già in serbo qualcosina da postare prima dell'inizio della scuola... ;-)

 

E adesso, dopo tutto queso blabbling, vi lascio alla storia...

 

 

 

 

 

 

Oddio, ma quanto dista casa mia dallo stramaledettissimo parco???

Siamo arrivati, ma abbiamo camminato per millenni. Sono a pezzi, e Spike lo è anche di più (non lo biasimo, poveraccio: ha dovuto praticamente trascinarmi per tutta la strada).

Appena arriviamo sotto il portico, mi stacco da lui e mi accascio letteralmente contro una colonna. Rischio di vomitare l’anima da un momento all’altro (splendida immagine, molto elegante), e mi rifiuto di fare anche solo un altro passo.

Spike, poggiato alla colonna di fronte la mia, mi scruta attentamente. Ci mette un po’ prima di decidersi a parlare:

“Che cosa dirai a Dawn?”.

D’accordo, adesso mettetevi nei miei panni. Il mio stomaco è una lavatrice in centrifuga. La mia povera testa è in pieno tsunami. Potrei svenire, per quanto sono stanca, e i miei *comodi* stivaletti mi hanno regalato delle vesciche giganti.

Tenete conto di tutto questo, prima di considerarmi un’idiota totale.

Lo guardo senza capire, e Spike sospira: “Voglio dire, non penso sarebbe una gran dimostrazione di maturità, dire alla tua influenzabile sorellina quindicenne che sei andata in un locale a sbronzarti con uno spietato vampiro represso” commenta, il solito tono di voce insopportabilmente casuale.

Lo fisso come se fosse un alieno, poi distolgo lo sguardo.

Ok, ha ragione lui. Ma ci sono almeno un paio di pecche nel suo bel discorsetto.

Tanto per cominciare, io non sono sbronza. No. Sono solo un po’… brilla.

Seconda cosa, non sono *uscita* con un vampiro. E’ lui che è uscito con me.

E infine, andiamo, Spike vi sembra *spietato*? Oppure – cosa ancora più assurda - *represso*?? Represso, Spike?? Ma dico, stiamo scherzando?? E’ la persona – o meglio, la creatura – più disinibita che conosca!

Certo, però, che riguardo a Dawn non posso proprio dargli torto…

Sospiro: “Hai in mente qualcosa?” mugolo in tono flebile.

Si, esatto, sto chiedendo aiuto a Spike. Ecco a cosa mi sono ridotta.

Bè, non è certo la prima volta.

Lui fa schioccare la lingua, dubbioso: “Uhmm… bè, potremmo dirle che sei stata attaccata da un demone mentre eri di ronda, e che io ti ho incontrato e portata a casa” suggerisce, in tono poco convinto.

Oh, Grazie Signore!

I miei occhi fanno *blink-blink*, e mi illumino: “Perfetto!” esclamo, sorridendo.

Spike mi guarda leggermente sorpreso, poi si acciglia: “Davvero pensi che sia una buona idea?” chiede timidamente.

Gli sorrido di nuovo e mi tiro su, aiutandomi con la colonna alle mie spalle. Annuisco: “Certo. Non fa una piega” commento, e noto con piacere che lui sorride.

Dopo questa maledetta serata, sono terribilmente in debito con Spike.

… Bè… mi toccherà ripagarlo come si deve…!

Sospirando, mi poggio contro lo stipite della porta e tiro fuori le chiavi. Sento lo sguardo di lui perforarmi mentre, barcollando leggermente (ebbene sì, sono ferma, ma barcollo ugualmente), infilo la chiave nella toppa e la giro.

La porta si apre, ed è un attimo.

Prima che possa anche solo pensare di entrare, mi sento afferrata e sollevata di peso.

Mando un gridolino sommesso: non è paura – so fin troppo bene a chi appartengono le braccia che mi cingono – ma sorpresa. Incontro gli occhi di Spike e lo fisso, battendo le ciglia, interdetta.

Lui sorride e si china sul mio viso, appoggiato al suo petto, sussurrando: “Se dobbiamo fare questa cosa, tanto vale farla bene, no?”.

E poi, senza darmi il tempo di riflettere sulle sue parole, varca la soglia chiamando mia sorella.

Si chiude la porta alle spalle con un piede (le sue braccia cono occupate a sorreggermi, effetto *sacco di patate*) e mi pilota in soggiorno.

Dawn e Sophie sono sedute sul divano, davanti alla TV. Mia sorella sta innocentemente ingozzandosi con chili e chili di pop-corn (esattamente come le avevo raccomandato di non fare), e la sua vigile (!) baby-sitter sembra sul punto di addormentarsi.

Ma, appena vedono Spike comparire sulla soglia con me in braccio, entrambe sbarrano gli occhi e scattano in piedi (e, nel farlo, Dawn lascia cadere a terra la ciotola con i pop-corn, che si riversano implacabili sul pavimento).

“Spike! Buffy! Oddio, che è successo?” esclama mia sorella, precipitandosi verso di noi. Poveretta, ha l’aria terrorizzata.

Spike si affretta a rassicurarla: “Non preoccuparti Briciola, non è niente”, e le racconta brevemente la storiella del demone, e della ronda.

Quella ronda che avrei dovuto fare, e che non ho fatto, perché troppo ubriaca persino per reggermi in piedi.

E io sarei la miglior Cacciatrice degli ultimi tempi?

“Deve riposare, adesso” sento Spike dire. Oh, si, vi prego! Voglio solo dormire per duecento anni.

Dawn mi si avvicina e mi accarezza i capelli: “Buffy… come ti senti?”.

Io scosto il viso, sprofondato nella maglietta di Spike, e le sorrido, incontrando il suo sguardo: “Stà tranquilla Dawnie. Mi rimetterò presto” mormoro flebilmente. Non perché non avrei la forza di parlare normalmente, sia chiaro… sto solo cercando di dar maggior credibilità alla frottola imbastita.

Mia sorella e Sophie (che, pur essendo sorpresa, continua ad avere un’aria molto assonnata) si spostano per lasciarci passare.

Spike si china ad adagiarmi con estrema delicatezza sul divano. Mi aiuta a sedermi, e per un attimo i nostri occhi si incontrano. Lui mi sorride teneramente: “Non preoccuparti per la ronda, amore. Ci penso io a… finirla” mi rassicura. Io gli sorrido in rimando, sussurrando un timido: “Grazie”.

Lo vedo illuminarsi, come se gli avessi detto chissà quale cosa stupenda. Ho davvero tutto questo potere, su di lui?

Mi aiuta a mettermi sdraiata, e non riesce a resistere alla tentazione di accarezzarmi lievemente la guancia, prima di rialzarsi.

Io chiudo gli occhi, sorridendo. Il mal di testa comincia finalmente ad affievolirsi, e la nausea mi sta dando un po’ di tregua. Quindi, in questo momento, mi sento ben disposta verso il mondo intero.

Sento Spike e Dawn parlare tra loro, ma non riesco a cogliere ciò che si dicono. Mi rilasso contro i morbidi cuscini del divano, stanca e sollevata.

E’ stata una serata disastrosa, ma tutto sommato poteva anche andare peggio. Non so cosa avrei fatto, se fossi stata da sola.

Spike mi è stato di grande aiuto. Si è… preso cura di me.

Mi ritrovo a pensare a quanto sia cambiato… penso al mostro che era, e all’uomo (proprio così, all’uomo) che è diventato. Penso alle attenzioni che ha per me e per mia sorella, e vengo colta da un ineluttabile impeto d’affetto.

Affetto, o…?

E in un attimo decido.

“Spike!” chiamo.

Anche se ho gli occhi chiusi, riesco quasi a vederlo voltarsi verso di me, l’aria sorpresa e leggermente ansiosa.

Sporgo timidamente le braccia nella sua direzione, sentendomi come un neonato che reclama attenzioni.

Per qualche momento non succede nulla. Poi, lentamente, lo sento avvicinarsi.

Socchiudo gli occhi e prendo le sue mani, attirandolo verso il divano. Vedo Dawn fissarmi, sorpresa, ma non m’importa nulla. C’è una cosa che devo fare, che è giusto che faccia.

E poi, se davvero dovessi trovarmi alle strette, potrei sempre rimangiarmi tutto, adducendo la colpa all’alcool!

Guardo per un attimo Spike, vedo la sua espressione confusa, e sorrido.

Sposto leggermente le gambe di lato per fargli posto, e lo tiro verso il basso, praticamente costringendolo a sedersi sul bordo del divano.

Osservo i suoi occhi, sempre più stupiti, mentre lentamente lo attiro a me.

 

E poi lo bacio.

 

Davanti a Dawn.

Davanti a Sophie.

 

Dischiudo le labbra, accarezzando dolcemente quelle di Spike con la lingua, finchè sento le sue aprirsi, in risposta. Le nostre lingue s’intrecciano per un brevissimo istante; poi lo allontano gentilmente da me.

Non ci sono parole per descrivere la sua espressione, in questo momento. E’ semplicemente impagabile.

E non ho ancora finito.

Lo guardo attraverso le palpebre semi-abbassate: “Grazie, Spike. Di tutto” sussurro, e finalmente chiudo gli occhi.

Intorno a me cala il silenzio più totale.

Ma solo per un istante.

Sento Dawn boccheggiare ed emettere un mugolio non meglio identificato.

Spike deglutisce e si rialza di botto dal divano, come se avesse preso la scossa.

Sophie – che non ha la minima idea di quanto stia succedendo, beata lei! – deve trovare la cosa molto dolce, perché sospira sonoramente.

Il mio sorriso si espande, mentre, divertita, sento Dawn farfugliare: “Spike… ma cosa…?”.

E diventa ancora più ampio quando avverto la risposta di lui:

“Credo ci sia appena stato un cambiamento di regole, Briciola!”.

 

La sua voce è l’ultima cosa che percepisco, prima di scivolare nel sonno, cullata da un confortante pensiero.

Come al solito, Spike mi capisce meglio di chiunque altro.

Ha ragione lui.

Le regole sono cambiate.

E sono stata io a cambiarle.

 

 

Fine.

 

  
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