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Autore: ArtemisiaSando    18/01/2012    1 recensioni
Credo sia la prima fanfiction ispirata alla serie videoludica Uncharted :) La storia che voglio presentare parla del fortuito incontro tra un giovane Victor Sullivan e la cantante di un bar in una città appena devastata dalla guerra.
Nascerà immediatamente qualcosa tra i due personaggi, che pure si vedranno costretti ad affrontare ciascuno i propri demoni personali per poter costruire una relazione. Il passato della ragazza ed il "lavoro" di Sully riusciranno forse a minare la loro amicizia...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5

Per quasi una settimana Sullivan tornò nel bar ogni sera, ed ogni mattina in quel piccolo parco che Estel gli aveva mostrato. Passavano lunghe ore a chiacchierare e scherzare senza che l’uomo sentisse l’urgenza di concludere qualcosa con lei, gli bastava averla vicina, poter godere della luce che gettava su qualsiasi cosa avesse la fortuna di incontrare il suo sguardo.

Victor era già nel bar quando June arrivava per lo spettacolo, lei aveva preso l’abitudine di salutarlo leggermente con la mano prima di iniziare a cantare, mentre per Sully le parole d’amore che la ragazza pronunciava nelle sue canzoni avevano assunto nuovi significati. Era diventato suo amico, ma sapeva che cosa si agitava sotto la superficie, perché la voce di lei era riuscita ad insinuarsi così a fondo nel suo cuore.

Aveva sempre creduto di aver amato ogni donna con cui aveva diviso il letto almeno una notte, ma dovette ammettere di essersi sbagliato. Per nessuna aveva mai provato neppure la metà di ciò che Estel riusciva a scatenare dentro di lui, non era mai stato innamorato ed ogni sera, per brevi momenti, riusciva ad accettare che cosa stesse succedendo. Si stava innamorando di lei …

L’idea gli fu chiara solamente la sera in cui Estel cambiò la sua ultima canzone. Nel silenzio del bar Sully ascoltò parole che mai aveva sentito:

“ Whenever I sang my songs, on the stage, on my own

   Whenever I said these words, wishing they would be heard

   I saw you smiling at me, was it real or just my fantasy?

   You’d always be there in the corner of this tiny little bar

 

  My last night here for you, same old songs just once more

  My last night here with you? Maybe yes, maybe no

  I kind of liked it your way

  How you shyly placed your eyes on me

 

  Oh, did you ever know that I had mine on you?

 

  Darling so there you are, with that look on your face

  As if you’re never hurt, as if you’re never down

  Shall I be the one for you

  Who pinches you softly but sure, if frown is shown then

  I will know that you’re no dreamer

 

  So let me come to you, close as I want to be

  Close enough for me to feel your heart beating fast

  And stay there as I whisper how I loved your peaceful eyes on me

  Did you ever know that I had mine on you?

 

  Darling so share with me your love if you have enough

  Your tears if you’re holding back, or pain if that’s what it is

  How can I let you know, I’m more than the dress and the voice?

  Just reach me out then, you will know that you’re not dreaming

 

  Darling so there you are, with that look on your face

  As if you’re never hurt, as if you’re never down

  Shall I be the one for you

  Who pinches you softly but sure, if frown is shown then

  I will know that you’re no dreamer”

 

Il cuore di Sully batteva tanto forte da coprire persino i suoi pensieri mentre gli occhi di lei brillanti e profondi lo osservavano ancora teneramente, forse sperando in una reazione che non fosse la sua bocca aperta in modo piuttosto ebete. Distolse lo sguardo, sapendo di essere arrossito fin sopra le orecchie senza però riuscire a trattenere un ghigno dei suoi, sperando di ricacciare indietro la commozione.

- Ehi, amico … la canzone sembrava proprio per te. Che fai? Te la porti a letto la troietta? Deve scopare bene … - interruppe i suoi pensieri l’uomo che era stato seduto accanto a lui al bancone, fino a quel momento in silenzio.

Qualcosa scattò rumorosamente nella mente di Sully e solo dopo si accorse che non era stato altro che il rumore delle sue mascelle che si serravano:- Già … - ghignò, apparentemente tranquillo scuotendo le spalle.

La sua leggera risata si interruppe immediatamente, mettendo troppo tardi l’uomo in allarme, infatti con un movimento fulmineo si voltò sferrandogli un destro dritto in faccia.

I movimenti all’interno del locale si fecero convulsi mentre l’uomo cadeva dallo sgabello battendo la testa sul pavimento polveroso. Victor sentì Estel chiamare il suo nome dal palco, ma per una volta non l’ascoltò, mentre si voltava con la guardia alzata per fronteggiare i quattro o cinque uomini che ora lo stavano attorniando.

Non era di certo la prima volta che veniva coinvolto in una rissa e di certo non sarebbe stata l’ultima, vedere il sangue lo eccitava, la rabbia lo accecava e riusciva a sgombrare la mente, dando retta solo al suono del proprio cuore che accelerava i battiti. Sullivan seppe incassare egregiamente i colpi che ricevette al volto e allo stomaco, senza mai cadere, restituendone il doppio e con il doppio della forza.

La rissa andò avanti per lunghi minuti finché uno schiocco metallico piuttosto familiare rievocò il silenzio. Sully lasciò la presa sull’uomo che teneva per il bavero della giacca e si voltò verso il bancone, da dove il barista gli stava puntando al petto una grossa doppietta. Sorrise, spavaldo come al solito, cosciente di avere solo un coltello con sé: mai partecipare ad una sparatoria con un coltello, di solito se lo era sempre ricordato.

- Non pensare che non ti sparerò, amico. Non è la prima volta che vedo un piantagrane come te … - lo minacciò il proprietario senza abbassare il tiro:- Puoi provarci.- gracchiò Sullivan fronteggiandolo a testa alta.

- NO!- gridò qualcuno alle sue spalle, poi, come un vortice di capelli ramati, la ragazza si interpose tra lui e il fucile, forse appena riuscita ad attraversare la folla di uomini carichi di testosterone.

Sully guardò le spalle delicate di lei, ferme e sicure muoversi appena più velocemente in accordo con il respiro leggermente accelerato.

- No … lascialo stare, ti prego. Non causerà più problemi, mi prendo io la responsabilità per questo.- affermò sicura nel silenzio attonito del bar:- Come vuoi ragazzina, ma se lo rivedo qui attorno non ci penserò due volte. Lo stesso vale anche per te … non voglio problemi io. – abbaiò il barista posando il fucile sul bancone. Victor sentì la ragazza sospirare appena prima di voltarsi verso di lui:- Sully andiamo … No! Lascia perdere, lascia stare … usciamo di qui.- lo rimproverò leggermente quando vide che i pugni di lui si stavano serrando di nuovo.

June insinuò la mano tiepida nella sua, facendolo rilassare un poco anche se il cuore batteva ancora veloce per la rabbia e lo sforzo, annebbiandogli leggermente i pensieri. Si lasciò trascinare fuori dal bar fino al vicolo dove le aveva parlato la prima volta.

- Ma che diavolo credevi di fare? Sei stanco di vivere?- esclamò stupita quando si furono fermati. Le ferite al viso pulsavano incredibilmente, così come le sue tempie.

- Ahhh quell’idiota ti aveva insultata, per quel che vale.- gracchiò chiudendo gli occhi per ridurre la pressione alla testa. Aspettò di sentirla gridare, insultarlo per ciò di cui era stato responsabile, invece il calore della mano di lei sul viso lo fece sussultare.

- Sei ferito … - sussurrò accigliata, ma i sentimenti che vide nei suoi occhi gli stritolarono il cuore:- Non è niente.- rispose con un mezzo sorriso, accorgendosi di quanto fossero vicini, gli sarebbe bastato sporgersi per baciarla. Estel sospirò delicatamente, abbassando per un attimo gli occhi d’oro, belli come il sole al tramonto.

- Quanto sei testardo. Vieni.- sorrise appena allontanando la mano dal suo viso, Sully preferì che non l’avesse fatto, era la prima volta che lo sfiorava a quel modo.

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Ovviamente la canzone in questo capitolo non è mia, ma è tratta dal videogioco Final Fantasy VIII e si intitola "Eyes on me" cantata da Faye Wong. Di solito non inserisco testi delle canzoni nei miei scritti, ma questa nelle parole era particolarmente azzeccata e quindi ho dovuto fare un'eccezione ^-^ . La fromattazione della canzone è un pò strana, ma il programma l'ha deciso di testa sua e non sono riuscita a porre rimedio, quindi vi prego di scusarmi. Ringrazio ancora infinitamente chi sta continuando a sopportare i miei deliri, se scrivo ancora in parte è anche merito vostro :) Buona lettura!
   
 
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