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Autore: Seiht    18/01/2012    4 recensioni
Cioccolata calda.
Fu questo il primo pensiero quando si svegliò, quella mattina.
C’era odore di cioccolata calda.
Subito il suo stomaco, digiuno dalla sera precedente, si sciolse in grida di giubilo, incitandola a scendere.
Ma Hermione non era stupida.
Chi poteva aver preparato della cioccolata se lei viveva da sola?

Poi vide quei suoi occhiali rotondi e quegli occhi verdi che avrebbe riconosciuto tra mille.
« Buongiorno, Hermione ».
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
- Questa storia fa parte della serie 'The Praise of Harmony'
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Questa è tutta per Blankette_Girl, buon compleanno, cara, ti auguro il meglio <3



Imperious need of your hot chocolate

 

 

Cioccolata calda.
Fu questo il primo pensiero quando si svegliò, quella mattina.
C’era odore di cioccolata calda.
Subito il suo stomaco, digiuno dalla sera precedente, si sciolse in grida di giubilo, incitandola a scendere.
Ma Hermione non era stupida.
Chi poteva aver preparato della cioccolata se lei viveva da sola?
Da quando si era lasciata con Ron, infatti, il piccolo appartamento di Curdinton Road era diventato la sua nuova casa.
Non era triste: era stata una sua scelta, dopotutto.
Ma, dal momento che aveva litigato con tutta la famiglia Weasley, Ginny compresa, nessuno, nessuno, sarebbe venuto a prepararle la colazione.
Si alzò dal letto cercando a tentoni la bacchetta sul comodino e mormorando un Lumos appena fu tra le sue mani.
Schivò Grattastinchi che miagolava ai piedi del letto e si avviò verso le scale.
Da lì si percepiva ancora meglio il profumo di cioccolata, e si incominciava a sentire una “Bridge over troubled waters” cantata a fior di labbra.
Hermione si strinse nelle spalle, pentendosi di non essersi messa una vestaglia sopra il pigiama leggero.
Finiti i gradini, cominciò a camminare in punta di piedi verso la cucina, la bacchetta dritta davanti a sé.
Non si sbagliava.
C’era qualcuno in cucina, un uomo, a quanto pareva.
Spense la bacchetta e si avvicinò.
Bene.
Tre, due, uno…
Uscì allo scoperto gridando « Stupeficium! »
L’uomo cadde a terra con un tonfo, e solo allora Hermione notò gli occhiali rotondi scivolati sul pavimento.
« Oh, per l’amor del cielo, Harry! Innerva! »
Il ragazzo sembrò riprendere colore e aprì piano gli occhi.
« Buongiorno anche a te, Hermione… » mormorò sorridendo.
La ragazza lo aiutò ad alzarsi ripetendo scuse su scuse, fino a che Harry non la zittì con una tazza di cioccolata calda.
« Senti » disse Hermione soffiandoci sopra. « Come mai hai… » indicò la tazza.
Anche lui prese la sua e cominciò a sorseggiarne piano il contenuto.
« Perché volevo passare un po’ di tempo con te » rispose tranquillamente.
Hermione lo guardò scettica.
« Piombandomi in casa senza dirmi nulla? Ginny ti ucciderà ».
Harry posò la sua tazza e la guardò.
« Ginny mi ha lasciato ».
A Hermione cominciarono a tremare la gambe, e fu un miracolo se non rovesciò tutta la cioccolata sul pavimento.
« Oh » riuscì solo a dire, mentre nella sua testa si formavano pensieri su pensieri.
« Ha detto che non dovrei stare dalla tua parte, per quanto riguarda il fatto che tu abbia lasciato Ron… » continuò lui. « Ha detto che dovrei appoggiare il mio migliore amico… Ma io le ho detto che tu… che tu sei più importante. Allora lei mi ha lanciato l’abat-jour del comodino e mi ha cacciato di casa ».
Solo allora Hermione notò il borsone appoggiato accanto al tavolo.
E si sentì morire.
« Harry, io… » provò a dire. « Mi dispiace, è… è tutta colpa mia. Se solo non avessi lasciato Ron… »
« Oh, no, no, non è colpa tua… sul serio, Hermione. E poi io starò meglio. Davvero » disse lui.
La ragazza posò la cioccolata sul tavolo e lo abbracciò, così, di slancio.
« Stai da me. Tutto il tempo che vuoi ».
Harry incrociò il suo sguardo, e passarono fiumi e fiumi di parole mai dette, perché lui aveva bisogno di lei e lei aveva bisogno di lui, e adesso non c’era nessun Weasley di mezzo, a condizionare la cose.
« Grazie, Hermione ».
Sorrise.
« No, Harry. Grazie a te ».

  
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