CAPITOLO 4.
“Nixie,
al telefono. E' per te” mi strilla mio fratello, dal piano di
sotto.
Scendo
di fretta le scale e prendo la cornetta in mano “Allontanati,
mostro” dico a Johnatan, e poi avvicino il cordless
all'orecchio
“Pronto, chi parla?”
“Indovina..”
“Non saprei proprio, dal telefono non riconosco bene le
voci..”
chi cavolo è? Non ho voglia di stupidi scherzi, che mi fanno
solo
arrabbiare, dopottutto oggi è domenica, e io amo la
domenica.
Soprattutto questa, visto che sono appena tornata a casa dopo un
pranzo con i fiocchi assieme alla mia famiglia, e ad una colazione
con i controfiocchi insieme a Nick.
“Okay,
te lo dico, ma solo perchè sono troppo buona!”
sbuffa la voce
dall'altra parte del telefono, e capisco immediatamente di chi si
tratta.
“Kimberly!”
esclamo, piacevolmente sorpresa.
“Alla
fine mi hai riconosciuta, eh?”
“Sai,
sei stata tradita dal tuo inconfondibile accento da ragazza
newyorkese!”
La
sento che rido dall'altra parte del telefono, e senza rendermene
conto inizio a ridere anche io “Si può sapere come
mai mi
disturbi?”
“Non
vuoi? Posso tranquillamente chiudere il telefono, non c'è
nessun
problema.”
“No,
potrei averli due minuti per te, come stai? E' tantissimo che non ti
facevi viva, e aspettavo da un giorno all'altro qualche lettera che
mi informava che eri stata investita da un taxi, oppure mangiata da
un topo di città” dico, mentre salgo le scale e
chiudo la porta di
camera mia.
Mi
sdraio sul letto, impaziente di sentire le storie, che so
già
saranno entusiasmanti, di mia cugina. Si, Kimberly è mia
cugina, ma
purtroppo abita dall'altra parte dell'America e ci sentiamo
pochissimo, e ci vediamo ancora meno.
Le
poche telefonate che ci facciamo durano come minimo un'ora
perchè ci
dobbiamo aggiornare sulla nostra vita. Solitamente è lei che
parla e
io ascolto ma oggi ho qualcosa da dire anche io, e non vedo l'ora.
“No,
per il momento riesco ancora a schivare i taxi, e non ho ancora avuto
incontri ravvicinati con i topi, che schifo!”
“In effetti non
sarebbe una bella morte.. allora come procedono i tuoi giorni lunghi,
interminabili e tristi senza la tua adorata cugina?” chiedo.
“Noiosi,
devo dire, mi manchi Nì.”
“Anche tu, tanto. Ma raccontami
qualcosa, non credo vorrai far pagare a zia una bolletta esorbitante
senza dirmi niente!”
“No, in verità no” fa una piccola
pausa, e si schiarisce la voce. E' un suo vizio, prima di iniziare a
parlare ci mette mille anni. “Bhè, mi sono
lasciata con Nate, ma
niente paura, non mi importa granchè”
Sia lodato Gesù. Non mi
piaceva per niente, fumatore incallito a soli 18 anni, con i capelli
lunghi fino alle spalle sempre luridi -almeno io li ho sempre visti
come un contenitore di olio viaggiante-, e un'aria da 'sono io il
più
figo di tutta l'America'.
“Mi
dispiace, vedi che troverai qualcuno di migliore. Chi non vorrebbe
uscire con Kimberly Johnson? Bella, simpatica, e con due tette da far
paura?” scherzo.
“Il
genere umano? Ma non mi importa, sto bene così” mi
rassicura “Tu
invece, adorata cuginetta, cosa mi dici?”
Le
racconto nei minimi particolari tutto ciò che è
successo con
Nicholas. Un po' perchè sono esaltata e ancora incredula, un
po'
perchè se facessi un piccolo resoconto non mi resterebbe
niente da
raccontare. Pensandoci bene non è successo molto, anche se
per me è
già tanto, considerando che fino ad una settimana non sapeva
nemmeno
della mia esistenza. Parliamo anche di molte altre cose, e quando
chiudiamo
la telefonata ci promettiamo di trovare un modo, nelle prossime
vacanze, di incontrarci. Anche se entrambe sappiamo non
succederà,
perchè non troviamo mai il modo, ma è
rassicurante farsi sempre la
solita promessa.
Dal
comodino prendo il libro e lo apro. Pagina 100, e devo arrivare fino
a pagina 324. E' un bel libro, ma non mi prende tanto. Forse
è
perchè me l'ha consigliato la scuola, e allora cerco di non
appassionarmi troppo. Non voglio che mi piaccia qualcosa su cui poi
dovrò fare un compito e avere un voto, che tanto non
supererà mai
la B- perchè secondo la prof io posso dare di più
ma non
approfondisco mai.
No, questo libro non è poi così
interessante.
“Strega,
c'è Joe” urla Jonathan. Solo la sua voce mi da sui
nervi.
Perchè
non posso essere figlia unica? Quando lui è a qualche festa
oppure
si ferma a dormire dal suo amico puzzolente Andrew io sto
così tanto
bene da sola con mamma e papà. Saremmo una famiglia
perfetto, anzi
lo eravamo finchè non è nato lo sbaglio.
“Sali,
Jonas” gli strillo, e in meno di un minuto vedo la maniglia
della
porta che si abbassa.
“Ciao,
strega. Bel nome che mi ha consigliato tuo fratello, è
così dolce”
si sdraia sul letto accanto a me.
“Si,
dolce come un dito non dico dove perchè io a differenza di
te non
sono volgare, plebeo” chiudo il libro, e lo riappoggio sul
comodino. Forse non è destino che io finisca quel libro, e
non posso
andare contro il destino.
“Allora
un uccellino mi ha riferito che sei uscita con Sir Nick dei Tonti,
come mai non lo sapevo?”
Lo
incenerisco con uno solo sguardo “L'uccellino ha per caso la
stessa
fisonomia di Sir Nick dei Tonti, il quale è tuo suddito, Re
Joe
degli Imbecilli?”
“Sei sempre più brava te con i nomignoli,
non è giusto” sbuffa Joe, facendo finta di essere
triste. Io
faccio spallucce, lo so che con me non c'è storia.
“ Comunque
proprio lui, e non tu, che dici di essere la mia migliore amica!
Forse credi che non sia un avvenimento degno di nota? Meglio
così”
“E'
assolutamente un avvenimento da segnare sul calendario, sottolineare,
e rendere ben visibile, ma tanto sapevo saresti arrivato a darmi
fastidio e volevo farti una sorpresa..” gli spiego.
“Le
sorprese non dovrebbe essere gradite da chi le riceve?”
“Non
sei contento per me?”
Rotea
gli occhi “Certo.”“Non
ne sembri molto convinto..”
“Sono contento, assolutamente. Ma
sai che non mi è mai piaciuto Nicholas, soprattutto per
te!”
Mi
metto seduta, in modo da vederlo meglio. Da capirlo meglio.
Che
sta dicendo? Certe volte non lo capisco proprio, non sembra per
niente contento. Non dovrebbe esserlo? Dopottutto sono la sua
migliore amica, e sa quanto io sbavi dietro a suo fratello.
“Lo
dici solo perchè è tuo fratello, ed è
scientificamente provato che
i fratelli non vadano d'accordo.”
“E' scientificamente provato
che Nick sia stronzo”
“Non incominciare. Non ho voglia di
litigare con te, proprio oggi. Non puoi far finta di essere contento
per me?”
“Infatti lo sono, non sono felice per quello che
potrebbe succederti se Nick continuasse a fare quello che sta
facendo.”
Si
mette seduto pure lui, le cose non stanno andando per niente bene.
Non
voglio litigare con Joe. E' il mio migliore amico, e ho bisogno che
ci sia lui che sia contento per me. Kimberly anche è
contenta, ma
lei non vale tanto.
E'
mia cugina, ed è dall'altra parte dello Stato. Appena chiudo
la
chiamata ognuno torna alla sua vita, e anche se io sono contenta per
lei, e lei per me, non cambia molto.
Ho
bisogno di Joe, che mi abbracci, mi rassicuri e faccia lo scemo. Come
sempre del resto.
“Okay,
starò attenta, promesso papino” gli dico, cercando
di trattenermi.
So che potrebbe scattare e arrabbiarsi da un momento all'altro.
Se
Joe ha un difetto, oltre a quello di essere incredibilmente scemo,
è
quello di arrabbiarsi facilmente, da un momento all'altro.
“Ok,
bambina mia, io lo dico per te” mi abbraccia forte, e capisco
che
anche lui è un po' nella mia stessa situazione. Non sa cosa
aspettarsi da Nick.
Nemmeno
io lo so. Perchè di colpo è interessato a me?
Quand'è che si è
accorto che esisto? Che cosa gli frulla nella testa? Non lo so, ma di
una cosa sono sicura: Joe sarà sempre al mio fianco. Sono
fortunata
nella mia sfigataggine, perchè ho un amico come Joe. Pazzo,
demente, testardo, suscettibile, ma soprattutto sincero.
“Allora
vuoi un po' di torta fatta da mia nonna?” chiedo.
“Quella
ai mirtilli?”
Annuisco
“Proprio quella!”
“Non dovresti nemmeno chiedermelo, certo
che la voglio!”
Ci
alziamo dal letto e facciamo la gara per chi arriva primo in cucina.
Forse
anche io non sono così tanto matura come sembro, oppure
è la
vicinanza con Joe che mi rende scema. Mi sta contagiando.
“Primo”
urla, sedendosi nel posto che solitamente è di mio fratello.
Io
scoppio a ridere, capendo che Joe ormai è un caso perso.
Vi
prego di risparmiarmi e non uccidermi ancora per questo capitolo. A mia
difesa posso dire di sapere che fa schifo, ma non avevo altre idee in
mente, e volevo andare avanti con la storia e questo è
quello che mi è uscito. Mi scuso.
Ok, ho introdotto il personaggio di Kimberly in questo capitolo. Come
vi è sembrata?
E Joe e Nixie? Fatemi sapere, perchè anche se so che fa
schifo il capitolo mi fa sempre piacere leggere le vostre recensioni
<3