Lord Signore
eccetera
<< Spettacolo! >> esclamò Tré Cool.
<< Che cosa? >> domandò Mike.
<< Riflette la mia immagine!
>> rispose iniziando a gesticolare come uno scimpanzè
guardando la sua immagine nel finestrino.
<< Tré,
è davvero molto interessante, ma che ne dici di guardare avanti? >>
commentò Billie Joe, facendogli notare che era
proprio lui che guidava.
<< Ah, ecco perché ho il volante
in mano. >>
I Green Day
erano partiti per Transilvanian Boulevard il giorno
23, stipando tutti i loro astrusi bagagli nel baule della spaziosa macchina di Tré, duecentodiciannove valigie, da quelle grandi quanto un
ippopotamo a quelle piccole come un ramarro, avevano fatto in modo di portarsi
dietro solo lo stretto necessario, quindi avevano praticamente svuotato le loro
camere da letto e i loro bagni per trascinarseli dietro.
<< Oddio! >> urlò ad un
tratto Billie Joe.
<< Che c’è? >>
<< Non mi ricordo se ho portato la
piastra per capelli setosi! >> rispose voltandosi verso Mike, seduto dietro,
con un’espressione disperata.
<< Sì, l’hai portata, mi si sta
infilando tra la sesta e la settima costola. >> lo tranquillizzò Mike.
<< Ah, ok! >> sorrise il frontman rilassandosi. Per poi tornare a sconvolgersi.
<< Oddio!! >>
<< Cosa? >>
<< L’ho portato il mio set di
matite per gli occhi e correttori? >>
<< Sì, mi stanno disegnando
<< Ah, ok... >>
<< ... >> fece Mike.
<< ... >> fece Billie Joe.
<< Cosa?! >> fece Mike.
<< Li hai portati i preservativi?
>>
In quel momento Tré
Cool inchiodò puntando il piede sul freno, mandando a
gambe all’aria sia il cantante che il bassista.
<< Siamo arrivati!!! >>
decretò con un sorriso.
Sgusciarono fuori dall’auto e si
rimisero i piedi, osservando l’unica dimora presente in Transilvanian
Boulevard.
Era una costruzione molto simile ad un
grande castello, grandi finestre strette e alte che sembravano visi di preti
accigliati, tre possenti torri merlate dove alcuni graziosi corvi neri
cantavano una strana solfa, sottili feritoie che spezzavano i grandi mattoni
grigiastri che sembravano lì da tempo immemorabile, un grande portone in legno
massiccio con un batacchio in ferro nero. Il giardino era composto da una
grande quantità di alberi marci e contorti, rigorosamente senza una fogliolina
nonostante fosse primavera inoltrata, il terreno era senza erba, solo terra
scura e spoglia, l’atmosfera era tetra, il sole non si vedeva, le nubi
ricoprivano soltanto l’area del castello, mentre in lontananza sulla città
brillava un bellissimo sole.
<< Wow... >> commentarono
all’unisono le tre giovani marmotte.
<< Beh, cosa stiamo aspettando?
Bussiamo! >> Billie Joe prese l’iniziativa. Si
parò di fronte al grande portone e prese a bussare col batacchio che
raffigurava il ghigno di una bestia strana che sembrava stesse provando atroci
dolori, sicuramente il risultato dell’ascolto di un cd di Avril Lavigne.
Il portone si aprì con uno straziante
cigolio.
<< Ci vuole dato dell’olio.
>> puntualizzò Tré Cool.
Entrarono. L’interno era ancora più spettacolare
dell’esterno. Un atrio enorme li accolse, di fronte a loro una mastodontica
scalinata di legno scuro che più si dipartiva in due strade, una verso destra e
una verso sinistra. Le pareti ricoperte di grandi arazzi, il pavimento foderato
di tappeti, drappi e stoffe si sprecavano, candele e candelieri accesi
praticamente ovunque. Da dove erano loro potevano vedere altre due gigantesche
sale, a destra e a sinistra, oggetti e arredamenti di uno sfarzo che non
avevano mai visto.
<< Io l’avevo detto, impaccato di
soldi! >> sorrise Tré con aria da faina.
<< Benvenuti onorevoli amici.
>> disse qualcuno.
Dalla scala, come comparso dal nulla,
prese a scendere un uomo vestito con ricercatezza, velluto nero e pizzi rossi e
bianchi, la sua pelle era livida e pallidissima, i suoi occhi iniettati di
sangue, i capelli biondi che ricadevano sulle spalle, il suo sorriso rosso
vivo, i suoi modi eleganti, il suo sguardo ammaliante.
<< Assomiglia ad un incrocio tra
Biancaneve e Marilyn Manson. >> borbottò Mike agli altri due.
<< Lei dev’essere... >>
iniziò Billie Joe.
<< Esatto, io sono Lord Signore Bertrando Spinucchio Evaristo
Chiaro Diocleziano Ginevro Alberto Francisco Daddario Emanuele Pietro e Paolo... >>
Billie Joe in realtà
stava per dire il tizio impaccato di soldi
come dice Tré, ma quella sfilza di nomi lo
confuse ancora una volta, infatti dopo i primi cinque nomi la sua mente prese a
vagare su dove potesse aver comprato quella splendida tonalità di fondotinta
applicabile su tutto il corpo.
<< ...Svezenio
Armando Johnny Maxinne Davidio.
E’ un piacere ricevervi! >> concluse dopo tre ore.
<< Ehm, sì, anche per noi!
>> esclamò Mike, l’unico che non stava dormendo in piedi.
<< Vi prego, non state lì sulla
porta, vi mostro le vostre stanze così potrete riposarvi! Chopin! >>
Batté le mani, e apparve da una delle stanze un altro tizio, alto circa due
metri, le spalle grandi quattro, emaciato e scavato, nel senso che in faccia e
ovunque sembrava gli mancasse qualche brandello di carne, i suoi occhi erano
vacui e guardavano costantemente verso il cielo, le mani enormi abbandonate
lungo il corpaccione, vestito con un completo di
stracci, una fila di chiodini piantati gli correva per la fronte, parlava a
grugniti, proprio come Courtney Love.
<< Dovresti mangiare qualche
bistecca amico, guarda come sei conciato! >> gli fece notare Tré.
<< Chopin, porta le valigie degli
ospiti nelle loro stanze. >> gli ordinò Lord Signore Sofronio
Carpazio Smandollo Bettino
eccetera.
<< Buona idea! >> annuì Billie Joe tornando dal mondo dei sogni. I Green Day scaricarono tutto dalla macchina e ricaricarono tutto
tra le braccia e sulle spalle di Chopin, col risultato che il maggiordomo
andava in giro dondolando come un pendolo brillo.
<< Prego, seguitemi. >>
intimò Lord Signore Signor Burns Giacchetto Ramengo
Filippo Carlotto Fiondolo
Osiris Potter eccetera con un gesto teatrale, facendo il figo col mantello. I
tre eroi lo seguirono sulle scale, imitandolo, e prendendolo per i fondelli.
Le tre stanze erano grandi e arredate
nella stessa lussuosa maniera, pizzi, merletti, broccati, sete e quant’altro,
mobili antichi e di legno pregiato con maniglie in oro, soprammobili di
cristallo e porcellane, la stanza di Tré era quella
più eccezionale, infatti vi era una credenza con una collezione di Swarovski
che alla prima occhiata valeva quanto un’isola del Pacifico. Tré fu felicissimo. Invece Billie
Joe fu esaltatissimo dal fatto la sua era l’unica camera col letto a due
piazze, a baldacchino, foderato di lenzuola viola e coperte nere di velluto e
seta che solo a guardarlo partiva di testa. Mike per poco non svenne quando
vide nel suo armadio una sacca da golf completa di tutti i ferri, ed ognuno di
essi aveva l’impugnatura di avorio e platino con un piccolo diamante al centro.
<< Siete soddisfatti dalle vostre
sistemazioni? >> domandò Lord Signore Pinocchio Michelangelo Astolfo Pigotto Autezio Ferlocchio eccetera.
<< Porca vacca! >> fu
l’eloquente risposta di Tré Cool,
che valeva poi per tutti e tre.
Chopin arrivò su venti minuti dopo,
sudando come una mortadella, grugnendo più sbuffante del solito, le sue braccia
già muscolose sembravano avessero appena giocato a braccio di ferro con Rambo.
<< Molto bene, ora vi lascio per
rinfrescarvi, ci rincontreremo stanotte a cena. >> sorrise Lord Signore
Papocchio Balbo Nordo Acciugo
Lanzazio Mareo eccetera. Da
quando li aveva incontrati non aveva smesso un attimo di sorridere, Mike
pensava che lo facesse perché era fierissimo delle nuove protesi dentarie con
canini appuntiti e che quindi le mostrasse a chiunque, Tré
Cool invece pensava che gli fosse venuta una paresi. Billie Joe continuava imperterrito a sognarsi il letto, e
soprattutto a programmare tutto ciò che avrebbe fatto tra quelle lenzuola.
<< Ehm, Mr. Armstrong, sta
bene...? >> domandò Lord Signore Smantracchio Anastasio Attanasio Serao Pier
Silvio eccetera, vedendolo vagare per la stanza come un fantasma in pena, lo
sguardo vacuo tanto quello di Chopin e un’espressione dell’altro mondo stampata
in faccia.
<< Non si preoccupi, quando vede
un nuovo letto fa sempre così. >> assicurò Mike con aria di saperne più
di chiunque altro.
Indovinate? Continua!
:D LOL, piaciuto questo capitoletto?!XD C’era
delirio? Essì, è normale!
Avete cercato di trovare un senso a tutto questo
ma non ci siete riusciti? Vi svelo un segreto: questa cosa non ha nessunissimo
senso!XD
Ringrazio già chi ha messo questa storia tra le
seguite e le preferite, e grazie anche a chi ha commentato, sperando di non
avervi confuse troppo con tutte queste cacchiate!XD
Un commentino non mi dispiace mai - ormai lo
sapete!XD - e spero che questa cosa
che potrebbe definirsi storia continui a garbarvi!
Tanti baci, al prossimo capitolo!