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Autore: vampiremichs    19/01/2012    1 recensioni
oneshoot : julie rockefeller & liam payne
Genere: Malinconico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‹ no one ever said it would be so hard ›

Quelli di lei erano dei capelli perfetti, avevo uno sguardo ipnotico, e un sorriso malizioso che nascondeva infinita dolcezza e a volte, ma solo nei casi più stretti anche amore. Lei era perfetta.
La perfezione aveva un nome: juliette rockefeller.

Si aggirava per i corridoi della golden high con le sue amiche accanto, anche se lei non le considerava minimamente tali, con passo leggiadro. I suoi movimenti erano così fluidi e delicati che sembrava i suoi piedi non toccassero nemmeno terra, sembrava volasse. I capelli color cioccolato con qualche sfumatura più chiara verso le punte, si muovevano assieme a lei, accompagnando il suo sguardo divertito alla vista di tutte le matricole che la fissavano con stupore ed incanto. Lei sapeva di essere bella, glielo dicevano spesso, ma c’è anche da dire che la maggior parte delle volte che glielo dicevano era per un secondo fine. Ma ciò che in molti non sapevano, era che non ostante il suo aspetto da poco di buono, julie non era una sgualdrina come le sue amichette! no, lei era una ragazza davvero complicata e difficile da conquistare, in tutti i sensi. Il suo migliore amico Liam ne sapeva qualcosa! Si, lei e il biondino sono amici d’infanzia, ma cosa che in molti, o forse è meglio dire, nessuno sa, è che Liam fu la prima persona a conquistare la gelida juliette. La notte in cui fu sua, fu la prima volta in cui julie si sentì veramente amata, e non solo usata come era sempre successo precedentemente. - non ti amo – tre parole, otto sillabe, mille sofferenze. Fu quella la frase che distrusse il fragile cuore della mora che indietreggiò fino a toccare con la schiena contro il muro. Furono quelle le esatte parole che pronunciò Liam il giorno in cui conobbe alex e divenne suo amico – è stato tutto un errore – stavolta le parole divennero cinque, e le sofferenze così come le parole raddoppiarono. Gli occhi della ragazza si fecero improvvisamente lucidi e sentì un bruciore improvviso sulle guancie, si sentì ferita e una nuova sensazione si impadronì di lei: tristezza. - te sei comunque la mia migliore amica, e questo non cambierà mai – il ragazzo puntò i suoi occhi color cioccolata in quelli cristallini di ella, che in quel momento erano offuscati. ma la ragazza non voleva piangere, non lì e non per lui. Abbassò lo sguardo e sentì che dentro di lei era cambiato qualcosa, sentì il suo cuore rompersi ma allo stesso tempo fortificarsi, fu un contrasto inaspettato, ma stranamente piacevole. Quella giornata estiva cambiò decisamente il modo di vivere e di pensare le cose di juliette. Liam l’aveva cambiata, e ora in peggio.

Passarono i giorni, le settimane, i mesi e lei tagliò completamente tutti i contatti con il ragazzo che sembrò fare lo stesso visto che non la cercava più.

Era una giornata umida e aveva piovuto per tutta la notte. Julie si era ammalata visto che la sera prima e quella precedente ancora era stata fuori tutta la notte passando da un pub all’altro, così la madre le diede un ultimatum barricandola in casa, ma la cosa che lei non capiva era che lo faceva per il suo bene. La mora sbuffò buttandosi a peso morto sul letto coprendosi gli occhi con le mani, quando il suo blackberry suonò, e le note di in bloom riempirono completamente la stanza. La ragazza lasciò suonare per un bel po’ il telefono, giusto per godere del suono della canzone, quando finalmente dopo aver sbuffato si decise a rispondere. – julie – la voce che proveniva dall’altro capo la lasciò spiazzata. potè scommettere di aver perso un battito o forse più al solo suono del tono di voce così caldo e profondo del ragazzo. – liam – sussurrò appena, come se avesse paura di ricevere un no come risposta. – mi manca la mia migliore amica – disse il ragazzo, lasciando sorpresa per la prima volta dopo tanto tempo la ragazza che boccheggiò per qualche secondo prima di rispondere – anche a me il mio migliore amico –

- due cappuccini e muffin al cioccolato – juliette ordinò e dopo aver preso la sua ordinazione si sedette al primo tavolo libero, seguita a ruota da liam che aveva un espressione distrutta. – ok, parla – disse incitando l’amico a raccontarle cosa fosse successo con alex, che ormai era diventata la sua ragazza. Liam iniziò a raccontarle tutto, le confessò le sue emozioni, i suoi pensieri più profondi, tutto. D'altronde poteva fidarsi, sapeva di potersi fidare di lei, era la sua migliore amica! Julie provò ad ascoltarlo, ci provò veramente, ma ogni volta che vedeva il sorriso spuntargli sul volto, si rendeva conto che quel sorriso era sempre seguito dal nome ‘alex’ e questo le faceva male, più di quanto potesse mai aspettarsi. Allora lasciò perdere e chiuse completamente la mente, non lo ascoltò più, si limitò a fingere uno sguardo attento e ogni tanto annuiva o mandava dei segni di vita storcendo il naso. Si perse fissando i suoi profondi occhi scuri, si perse imparando a memoria i lineamenti del volto, si perse nel suo sorriso così puro e solare, tutto di lui la faceva perdere. Quando la tasca di julie vibrò, estrasse il telefonino leggendo solamente il nome del mittente del messaggio, ma non essendo importante poggiò il bb sul tavolo, tornando a fissare liam che non aveva smesso di parlare. Scrutò il cellulare che vibrò per la seconda volta, e stavolta le cadde l’occhio sull’orario. Era seriamente troppo tardi, e se avesse beccato un altro ritardo il preside avrebbe chiamato i suoi a casa, così si alzò di scatto sotto lo sguardo sorpreso del biondo – è tardi, dobbiamo entrare – disse accompagnando il tutto da un sorriso malinconico, dovuto al fatto di sapere che quei minuti passati insieme a liam erano già finiti.

Tornò tutto come prima, le sembrò che quella come preferiva definirla lei ‘pausa’ tra lei e liam non ci fu mai stata. Sul volto di julie comparirono più spesso sorrisi veri, sorrisi che aveva tenuto segretamente nascosti aspettando solo il momento per ritirali fuori quando sarebbe stato il tempo. Liam era rientrato ufficialmente nella sua vita. - ottimo lavoro ragazze, ci vediamo giovedì per provare la coreografia per le regionali – julie liquidò le sue ragazze per poi voltarsi e scorgere sugli spalti del campo da gioco liam e alex insieme, che non stavano di certo parlando vista la distanza minima che c’era tra i loro volti. La capo cheerleader sentì una stretta allo stomaco come non l’aveva mai sentita prima. Era stufa, sembrava che ogni volta che lei e liam si stessero avvicinando c’era sempre qualcosa o qualcuno pronto ad impedire un loro. Ma d'altronde, cosa poteva aspettarsi da liam? Julie sapeva benissimo che stava con alex. allora perché si sentì così male? Perché si sentì che ogni momento che aveva passato con liam fosse finto?
La giovane rockefeller non era abituata a soffrire, era lei che faceva soffrire, e non si sarebbero invertiti i ruoli. Non ora, e non per lui.

- ..non accuserò la mia amica per difendere la tua – urlò il biondo contro la sua ragazza che rimase interdetta e sconcertata da quella risposta. Juliette rimase immobile a fissare il ragazzo. non poteva crederci, stava dando contro alex per lei, per difendere lei, lei che aveva creato tutta quella situazione sgradevole, e lui lo sapeva benissimo. Un sorriso compiaciuto spuntò sul volto della mora che si passò una mano nei folti capelli, puntando lo sguardo dritto sulla bionda che poco dopo se ne andò. Dopo l’uscita di scena di harry, rimasero soli. Julie e Liam. Entrambi non sapevano bene cosa dire, lui era rimasto per tutto il tempo a pensare alla sua risposta e al perché lo avesse fatto, e lei immobile fissava il vuoto davanti ai suoi occhi, finchè liam non infilò le mani nelle tasche dei jeans scuri e si voltò, iniziando ad incamminarsi lontano. – liam – lo richiamò lei che era rimasta a guardarlo allontanarsi sempre di più. Il biondo si voltò con una strana luce negli occhi, una luce che julie non vedeva da tempo, ma che amava tanto. – grazie - disse e lui le rivolse uno strano sorriso, per poi sparire dietro l’angolo. – sei l’unico che ho sempre voluto – sussurrò al vento julie sapendo benissimo che non l’avesse sentita, in verità nessuno avrebbe potuto sentirla perché il campo era deserto. La mora alzò lo sguardo al cielo e dopo aver sospirato si ritirò nello spogliatoio femminile.
Presto sarebbe tornato tutto com’era prima.. avrebbe ricominciato dall’inizio.

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@alexsbearè stata una os piuttosto strana da scrivere, non so nemmeno io come mi è venuta fuori o:
spero solo che non sia così orrenda come io credo! anyway.. questa os è legata alla mia ff 'you're beautiful', infatti i personaggi potete ritrovarli lì :3
altro? spero solo che ti piaccia alla mia juls, visto che l'ho scritta solo per lei ♥
  
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