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Autore: CriLife    19/01/2012    2 recensioni
Ciao! Avevo già fatto una OneShot su Nessie e Jake, ma ho pensato di farne una più... Amplificata!!
Godetevela, a me è piaciuto scriverla, spero a voi piaccia leggerla!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Questo è il primo capitolo! Il prossimo lo metterò presto, ma per ora buona lettura!!
Ah, se c'è qualche errore contattatemi e rimedierò e... Recensite!!

Renesmee

Un bacio. Due.
Distesi sul suo letto, continuavamo a baciarci con foga.
Lui si sistemò sopra di me e dopo un altro bacio, alzò un po’ la testa per guardarmi negli occhi e mi disse in un sussurro: - Ti amo!-.
A quelle parole, qualcosa dentro di me si contorse. Mi immobilizzai e cercai di sottrarmi alla sua presa. Lui un po’ preso in contropiede e soprattutto sconcertato dal mio comportamento, mi lasciò andare e si sedette sul letto.
Io feci lo stesso, ma dandogli le spalle.
Respiravo forte. Che mi era preso?
Matthew era il mio ragazzo da circa due mesi e quella sera aveva detto di amarmi.
Sì, Matthew mi amava, ma non va bene?
Io non sapevo se l’amavo, però mi piaceva moltissimo e non capivo perché quel blocco di poco prima.
Lui attese paziente sul letto, ad un certo punto sospirò e mi disse: - È finita, vero?-.
Io mi morsi un labbro, non volevo parlare.
- Senti, va bene. Non importa, prenditi i tuoi tempi, io ti aspetterò, ok?- mi chiese avvicinandosi e prendendomi la mano.
Mi girai verso di lui e gli dissi: - Grazie!-.
 
Uscita da casa sua, corsi. Ero sconvolta, sconfortata e c’era un solo posto dove volevo andare in quel momento: La Push.
Corsi fino al confine, e mentre mi avvicinavo alla casetta di Billy, vidi tra gli alberi la sagoma di un lupo enorme con il pelo color cioccolato. Il mio lupo.
Arrivata alla casa, mi sedetti sul primo gradino della veranda, mentre Jacob si trasformava e rivestiva.
Appena sentii un fruscio venire da lì vicino, mi alzai di scatto e con la mia velocità sovrumana, corsi tra le braccia del mio migliore amico.
 
 
 
Jacob
Stavo facendo il mio giro, pensando a Nessie e al suo... ragazzo. Non era facile dire, nemmeno pensare quella parola.
Quando sentii avvicinarsi il suo inconfondibile profumo, correva velocissima, per sfogarsi avevo imparato. Non appena ebbe attraversato il confine, le corsi accanto e sapendo che mi avrebbe aspettata davanti casa di Billy, andai direttamente alla radura dietro casa per trasformarmi.
Indossai in un attimo i pantaloncini da ginnastica e mi avviai preoccupato sul davanti.
Spezzai un rametto, ferendomi il piede e a quel rumore Nessie si alzò di scatto e corse verso di me.
La accolsi tra le mie braccia, cullandola e tranquillizzandola, mentre lei singhiozzava sul mio petto nudo.
- Cosa è successo?- le chiesi agitato.
Lei non rispose, anzi singhiozzò più forte, allora le cinsi le spalle con il braccio e tenendola appoggiata a me, mi diressi verso la spiaggia. Arrivammo al vecchio tronco bianco, che dopo più di dieci anni era ancora lì, quasi fosse rimasto apposta per noi.
Prima quel tronco era il posto mio e di Bella, poi fin da quando Nessie era piccola, avevamo cominciato ad andarci noi due, le era piaciuto subito. Quella volta, ricordo d’aver pensato “Tale madre, tale figlia!”.
Ora dopo dieci anni dalla nascita di Renesmee, eccola qui. Il corpo di una diciassettenne e l’intelligenza anche maggiore, si sedette sul tronco e io di fianco a lei, tenendola al caldo.
- Io...  Non so cosa mi sta succedendo!- disse con voce esasperata.
Io aggrottai le sopracciglia e la guardai, in attesa che aggiungesse altro.
Lei mi fissò negli occhi per un po’, deglutì e mi raccontò di Matthew.
Ad ogni parola la mascella mi si stringeva sempre di più, così come i pugni e ad ogni lacrima, mi divoravo dentro, sempre di più.
- Io non lo so... Mi piaceva Matthew, è dolce e sensibile, ma...- si interruppe e strinse le labbra.
- Ma?- la esortai.
Lei si voltò a guardarmi di nuovo negli occhi, i suoi bellissimi occhi nocciola, che esprimevano così tante emozioni insieme, messe alla rinfusa.
- Ma sento che non va bene per me- disse con completa serietà.
Io la guardai di rimando e non potei fare a meno di pensare a quanto era bella, a quanto i nostri visi fossero vicini, a  quanto sarebbe stato semplice colmare quella piccola distanza e metter fine alla mia agonia, finalmente poggiando le mie labbra sulle sue, piene, carnose e rosse.
Invece restai fermo dov’ero, a guardare i suoi splendidi occhi.
- Non è la prima volta che mi succede con un ragazzo- continuò pensierosa - Con Josh e Tom, ho cercato delle scuse per lasciarli, ma era sempre la stessa sensazione. Appena il rapporto che ho con il ragazzo diventa più importante, non riesco più ad andare avanti. È come se sentissi dentro di me, che non va bene, che non è quello giusto. Mi sembra che mi stia sfuggendo qualcosa, qualcosa di importante, di fondamentale!-.
Abbassò lo sguardo, frustrata.
Io la strinsi a me, cercando di non sbriciolare i denti tra loro, a forza di stringere la mandibola.
Il dolore al petto aumentò ulteriormente, come potevo guardarla soffrire in questo modo? Come potevo stare lì senza fare niente per lei?
Eppure non potevo baciarla, non potevo dirle che l’amavo, perché non volevo che si sentisse messa alle strette: se mi dichiaravo, il nostro rapporto avrebbe avuto una svolta radicale, o accettava e io sarei stato l’uomo più felice dell’universo o non  voleva e quindi, oltre a non avere il ragazzo, non avrebbe avuto neanche più una spalla su cui piangere, un aiuto, un migliore amico quale ero io.
La consolai come meglio potei e poi la distrassi per il resto del pomeriggio, con una nuotata e poi gare e giochi per il bosco.
  
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