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Autore: Jolly Camaleonte    19/01/2012    8 recensioni
[SPOILER 2x03 The Reichenbach Falls] [Partecipa al Social Network Challange dello SFI]
Rete sociale.
La rete della società.
Nulla può sfuggirgli, neanche tu.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Another World.'
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The Social Network -make it or break it.

 

The Social Network

-make it or break it.

 

Rete sociale.

La rete della società.

Nulla può sfuggirgli, neanche tu.

Ci lotti fin da bambino.

Anche se all’epoca non ne eri cosciente.

 

Non riuscivi a comprendere il perché di certi comportamenti, di certe azioni.

Non riuscivi a capire perché dire a Mr. Rayer che sua moglie gli aveva spudoratamente mentito fosse “sconveniente”.

Chi aveva deciso che era sconveniente?

Era la verità, solo la verità.

Non avevi sbagliato.

Ricordi le parole di mamma. Avevi sette anni.

“Piccolo, non è sbagliato. Non è sbagliato ciò che hai detto, so che non menti e so che dici la verità perché credi che non ci sia niente di male a dirla, ma semplicemente a volte non si può. Non si può e basta.”

Sì, anche la mamma era nella rete, e c’eri anche tu, nonostante gli anni di fughe, tentati tagli e strappi.

Ogni volta che pensavi di esserne uscito, ti ributtavano dentro.

Ma non ti sei mai arreso, dopotutto hai sempre fatto di testa tua.

Mollare l’università, creare la tua professione.

Questa era stata la tua fuga, ma non era durata.

Dovevi ricorrere a Mycroft, Lestrade, Anderson —e ciò non l’hai mai concepito.

Poi, per stringerti ancora di più nella morsa, ti etichettarono.

Strambo, psicopatico.

E tu ti dibattevi, mordevi e cercavi di uscirne.

Anche solo per poco.

La sconfitta –quella totale- non era contemplata, anche se sapevi che mancava qualcosa per arrivare alla vittoria, quella vera.

Finale.

 

Poi conoscesti John.

E non fu subito, non te ne rendesti conto immediatamente.

Lui era diverso, diverso in un modo in cui tu non saresti mai stato.

John, medico-soldato-Afghanistan o Iraq-spalla colpita-congedo-zoppia psicosomatica-tremore intermittente alla mano-psicologa, era completamente immerso nella rete, così tanto da avere un cappio alla gola eppure…

Eppure ne usciva e ci entrava a proprio piacimento.

Lo avevano etichettato e lui aveva spezzato ogni opinione, nessuno cercava di controllarlo, nessuno lo guardava in modo strano seppure condividesse più o meno i tuoi stessi interessi.

Era rimasto colpito dalla tua intelligenza, eppure non ti aveva fissato con sospetto.

L’aveva accettato.

Era rimasto sorpreso dal frigo, eppure non aveva fatto niente per cambiarlo.

L’aveva accettato.

Era rimasto senza taxi e passaggi, eppure non si era lamentato con te.

L’aveva accettato.

E poi.

Poi ti aveva seguito fino in fondo a quel caso.

 

Solo con il sibilo dello sparo nelle orecchie, solo con quella stupida coperta arancione intorno alle spalle, l’avevi davvero visto.

Lì, oltre la linea di sicurezza della polizia, che ti guardava, ti guardava dall’esterno della rete, attendendo.

E mentre ti avvicinavi sentivi i polmoni riempirsi, la morsa che si allentava.

Liberi camminavate, senza schemi, ridendo tra di voi.

E quella fu la prima volta.

Fu la prima volta in cui ti accorgesti di un altro tipo di rete, completamente diversa da quella della società.

La vostra.

 

E ora, in bilico tra terra e cielo, non puoi neanche decidere.

Devi farlo e basta.

Lui ti guarda –sempre a seguire i tuoi desideri- e tu gli parli.

La voce ti trema un po’, non vorresti ma non hai tempo, non questa volta.

E sai che tutto andrà bene, è tutto programmato.

Devi solo fidarti di te stesso come hai sempre fatto fino a pochi giorni prima.

Peccato che in pochi giorni tutto sia andato all’aria, tutto imprigionato da quella maledetta rete.

E ora c’è solo John che ti guarda, ti guarda e ascolta, ti ascolta come ha sempre fatto.

Senti la sua voce attraverso il telefono e non hai neanche bisogno di ascoltarlo.

Sai cosa vorrebbe, ma anche questa volta non potrai accontentarlo.

 

È l’atto finale, tutto è pronto.

Il ciclista è in posizione, gli attori assoldati da quell’idiota di Mycroft arriveranno a breve.

Non puoi mollare, non ora.

Glielo devi.

A John.

Che ha saputo notare una porta dove tutti gli altri avevano visto solo un muro.

A Lestrade.

Che ha coperto ogni tua crepa, non smettendo mai di credere che ci fosse altro.

A Mrs. Hudson.

Che non ha mai cercato un entrata, perché non aveva bisogno di vederla, lei sapeva e basta.

Cos’è in confronto qualche passo?

Infondo non è quello che hai sempre voluto?

Liberarti di quella stupida trappola sociale ed essere finalmente te stesso senza ripercussioni.

Certo, Sherlock Holmes morirà, soffocato dalla stessa rete che prima l’aveva innalzato, ma tu no.

Tu sarai libero e lo saranno anche loro.

Basta un passo –qualche secondo- e tutto sarà finito.

 

«Good-bye, John.»

 

 

~ E ogni rete si spezza.

Liberando te e una piccola lacrima.

 

 

 

 

 

 

 

***Angolino del cambia-colore***

Allur, per prima cosa questa storia partecipa al Social Network Challange dello Sherlockfest_it  (ogni informazione qui à http://sherlockfest-it.livejournal.com/12455.html ).

Sappiate che io non so se sia accettabile questa storia, ma c’era scritto “Tema: SOCIAL NETWORK. Liberamente interpretabile.” E io ho “interpretato”. *LOL*

No, in verità doveva essere una cosa molto più semplice all’inizio, poi ho visto The Fall e lì… addio! xD

Si è aggiunta la parte finale da sola, mentre andavo in bicicletta a scuola #pericolopubblico.

Comunque, un paio di note spero che non dispiacciano, vero?

1)Rete sociale, la rete della società è la traduzione letteralissima di “Social Network”.

2)Sherlock dice che lo etichettano e sembra quasi che vogliano soffocarlo/strozzarlo/cose non carine. Ora, capiamoci, a Sherl non gliene frega niente delle etichette o di quello che dice la gente finché queste opinioni non lo ostacolano nella sua vita. E avete visto benissimo quanto le opinioni su di lui abbiano influito *ripensa a Donovan nell’ultima puntata*. Chiariti? Spero di sì.

3)”Mollare l’università”. No, perché, seriamente, voi ce lo vedete Sherlock all’università? Con tutti quegli “inetti” professori? xD Io no e seguo il modello canonico, infatti nel Canone ci è rivelato che sì Holmes andò all’università (le opzioni sono tra Oxford e Cambridge, ma io preferisco la prima) ma solo per due anni, poi seguì la sua strada e creò la sua professione. Consulting detective.

4)Sherlock dice anche che deve ricorrere a Mycroft (e sappiamo quanto ciò gli dia fastidio xD a parte in Hound, ma quella è tutt’altra storia), Lestrade e LOL Anderson. Questo perché ovviamente se vuole indagare deve avere il consenso della polizia perché la legge dice così e fin qui ok, il problema è quando non può fare cose senza il consenso di Lestrade o di chi è al comando, anche se la situazione lo richiederebbe.

5)Il discorso su John richiederebbe fiumi e fiumi di parole, anche perché poi ognuno ha la sua opinione, quindi fatemela fare breve. John è una persona ordinaria? Sì e no. Sì perché non ha comportamenti particolari o altro. No, perché chi sarebbe il matto da rimanere con Sherlock Holmes?!?!? xD Ok, stavo scherzando, ma il no è serio. No, perché ha fame di adrenalina, ha bisogno di casi, morti e scosse. Per me è un personaggio molto complesso e starei qui a parlarne per ore ma non mi pare il caso quindi mi zittisco.

6)Mai sentito parlare di filo rosso del destino? Bhe, la tela è la mia versione. Certo, esiste la tela della società, quella in cui siamo immersi tutti, ma esistono anche delle sotto tele, molto più resistenti e a volte indissolubili. Questo è il caso di John e Sherlock. Volete vederci slash? Prego. Volete vederci amicizia? Non c’è problema. Per me sono compagni d’anima (e di tela, in questo caso xD).

7) “Sherlock Holmes sarebbe morto soffocato dalla stessa rete che prima l’aveva cullato, ma tu no” allora, forse questa frase vi sarà sembrata criptica, ma se no a cosa servirei io? *smile* Come sappiamo bene, dopo la sua “morte”, Sherlock viene ritenuto un falso genio, praticamente la rete della società (Giornali, o come dice giustamente Jimmy, favole) uccide ciò che è sempre stato. Ma allora cosa vuol dire quel “ma tu no”? Bhe, il NOME di Sherlock muore, non lui. Lui è vivo e si dovrà creare una nuova identità finché… Finché non ci fanno la nuova serie xD

8)” È l’atto finale, tutto è pronto. Il ciclista è in posizione, gli attori assoldati da quell’idiota di Mycroft arriveranno a breve.” Questa è una mia personale teoria sul finale di The Fall. Insomma, non vi sembra strano che prima la gente non si interessi minimamente, poi tutti accorrano? Non vi sembra strano che un ciclista che aveva visto BENISSIMO John lo pigli in pieno proprio quando doveva andare da Sherl? Stordendolo e neanche fermandosi per giunta! Io mi son fatta l’idea che quello spettacolino fosse tutto organizzato, anche se alcuni dettagli –per esempio gli amici sotto minaccia- Sherlock non li avesse calcolati (per questo la voce tremante, la lacrima etc).

Uhm,  direi di aver finito, ma se avete domande non esitate! Vi rispondo con piacere ^^.

Ringrazio tutti quelli che hanno letto/ricordato/preferito/commentato la mia precedente storia sul fandom Cold [Inside]

   
 
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