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Autore: chaska    19/01/2012    3 recensioni
Se doveva essere completamente sincero, ad Olanda non importava tanto del motivo del pianto di Romano, l'unica cosa dega di nota era che Belgio non era in casa e lo spagnolo nemmeno. Ergo doveva badare lui all'italiano, e farlo smettere di piangere, anche.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rating capitolo: Verde
Personaggi:  O
landa – Romano Vargas (Sud Italia)
Osservazioni personali: 
Adsfhslsdj. L'ora tarda fa male, ricordate D: E boh, anche se non centra niente, Jo-san mi deve avere contagiata troppo con la NeathSea, che è sempre cosa buona e giusta D: E lo so che si chiama Paesi Bassi, ma i plurale mi stava facendo impazzire, quindi per questa volta facciamo finta di niente, ok ? o_o'







Olanda diede una veloce quanto disperata occhiata attorno a se. No, non importava quanto tempo aspettasse, il fatto che era l'unico adulto presente in quella casa non sarebbe cambiato, almeno non tanto presto.
Sospirò infine, quasi arrendendosi a quell'estenuante evidenza, e posò lo sguardo sul bambino ai suoi piedi. Bambino che, con una certa insistenza, stava piangendo da ormai un bel po' di tempo.
Se doveva essere completamente sincero, ad Olanda non importava tanto del motivo del pianto di Romano, l'unica cosa dega di nota era che Belgio non era in casa e lo spagnolo nemmeno. Ergo doveva badare lui all'italiano, e farlo smettere di piangere, anche.
Sospirò con maggiore disperazione questa volta, mentre cercava un modo per far calmare Romano. Cosa faceva sua sorella in quel tipo di situazioni? Di solito lo abbracciava.
L'olandese chiuse gli occhi, e in seguito prese Romano sotto le ascelle, portandolo alla sua altezza.
Va bene, non poteva essere considerato un abbraccio, ma era il massimo che riusciva a fare. Massimo che, comunque, non aveva dato i frutti sperati.
Ecco, cos'altro faceva poi Belgio? Poi... poi... ah, poi lo baciava.
Olanda guardò con una certa disperazione il bambino negli occhi, che teneva ben chiusi fra l'altro. Un ultimo sospiro e infine avvicinò la fronte del più piccolo al suo volto, dove gli diede un leggero bacio. E Romano smise di piangere.
Il piccolo italiano, senza aprire più bocca, si fece poggiare a terra, e guardò il volto soddisfatto dell'altra nazione mentre accendeva quella sua strana pipa.
In quel momento avrebbe potuto dirgli di tutto e di più, avrebbe potuto dirgli quanto puzzasse, glissando sulla strana dolcezza della stessa. Oppure avrebbe potuto dire che preferiva di sicuro sua sorella Belgio, che preferiva mille volte i suoi di baci, non specificando quanto fossero sorprendentemente delicati i suoi.
E invece la piccola nazione decise di stare in silenzio per qualche momento, mentre lo osservava inalare quella roba e socchiudere impercettibilmente gli occhi.
«Che schifo» alla fine esordì, «hai baciato un maschio».
Olanda gli gettò una singola occhiata, espirando del fumo sul suo viso e facendolo tossire.
«Sta zitto, moccioso.»
   
 
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