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Autore: snow nymph    19/01/2012    4 recensioni
Long-fic | Fantasy | AU | Klaine | Presenza di un po' tutti i personaggi |
Quando Kurt e Rachel avevano deciso di andare a vedere una rappresentazione teatrale, non immaginavano di certo di finirci dentro. Eppure ora si ritrovano a Phandorie, una bellissima terra incantata governata però da un terribile sovrano. E Kurt, separatosi suo malgrado dalla sua migliore amica, per salvarla si ritroverà pericolosamente vicino a questo Re violento e crudele. Ma non tutto è come sembra, e tutto accade per un motivo.
Dal testo.
Kurt strizzò gli occhi, cercando di fare mente locale. Impresa non facile, con la testa che pulsava in quel modo.
-Eravamo a teatro. C'era l'uragano.- E poi? Buio.
Rachel nel frattempo si era messa in piedi e aveva fatto qualche passo, ma era così confusa che non sapeva neanche che direzione prendere. Si girò verso il ragazzo, gli occhi spiritati.
-Kurt, che diavolo sta succedendo?-

*
La voce di Mike si ruppe dal dolore.
Kurt era sul punto di vomitare per lo strazio, ma continuava a non capire. -Chi è stato a fare una cosa del genere? Voglio dire, a infettare l'acqua e a rapire vostro figlio?-
Tina teneva il viso abbassato. Negli occhi di Mike passò una scintilla di un odio così puro e fiammante che Kurt tremò di paura.
-E' stato quel bastardo di Anderson con i suoi maledetti soldati.-
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Unholy Land of Phandorie

Rachel adorava andare a teatro; amava andare a prendere i biglietti e stare in fila ore per assicurarsi i posti migliori degli spettacoli più popolari. Amava i musical classici e intramontabili, ma non le dispiaceva neanche conoscerne nuovi. In quel caso passava molto tempo su internet a documentarsi sugli interpreti, sulle canzoni, sui giudizi della critica. Sentire il profumo delle signore avvolte nelle pellicce che si atteggiavano a dive, sedersi sulla poltrona, vedere il sipario alzarsi ed assistere ad una nuova storia che magicamente prendeva vita grazie alla magia del teatro; queste erano le cose che Rachel amava e a cui non avrebbe mai potuto rinunciare.

Quel pomeriggio, quando uscì dal negozio, non aveva nemmeno fatto pochi metri che si accorse di non avere con se la borsa. Il cuore di Rachel saltò qualche battito. Non può essere, si disse. No, no, no! Si guardò intorno, per vedere se le fosse caduta, ma sul marciapiede sporco non c'era nulla oltre alle cartacce e a qualche sigaretta. Sono stata scippata? Si chiese, in preda al panico. Come faccio a subire uno scippo e non accorgermene? Probabilmente in quel momento il ladro stava aprendo la sua borsa e, visto il contenuto, si stava sicuramente catapultando in teatro con in mano i suoi preziosissimi biglietti, pronto ad occupare i suoi sudatissimi posti in prima fila. No, si ripeté categorica. Non lo permetterò.

Stava quasi per chiamare la polizia e denunciare il furto quando una voce la fece sussultare.

-Signorina! Signorina!

Era Sol, la barista del caffè dove era appena stata Rachel. In mano teneva una gigantesca borsa marrone chiaro.

-Ha lasciato questa sul tavolino-

Rachel strabuzzò gli occhi e allungò le mani per prenderla. Cercando di non farsi notare, si assicurò che i biglietti fossero al loro posto.

-Stia attenta, ci sono i soldi e le chiavi, non può lasciarla in giro così...-

-Sei la mia salvezza!- disse Rachel abbracciando brevemente la barista interdetta, -non so cosa avrei fatto se avessi perduto i biglie... cioè, se avessi perduto la borsa. Costa metà del mio stipendio.-

Non voleva rivelare di essere stata sul punto di piangere per dei biglietti del teatro. Sarebbe sembrata maniacale.

Sol guardò la borsa come se fosse un mutante. -Come fa a costare tanto? Che poi è una borsa come tutte le altre...-

-Scherzi, vero? Non è assolutamente come le altre! E' una Louis Vuitton!-

Sol la guardò come se fosse scema, cosa che Rachel non apprezzò per niente. Era un regalo del suo adorato coinquilino e migliore amico, assodato guru della moda. Ma dopotutto, cosa ne poteva mai capire una che indossava un grembiule giallo sulla divisa marrone?

-Comunque, ti ringrazio. A presto!-

-Arrivederci-

Rachel girò i tacchi e cominciò a cercare un taxi che la riportasse a casa. Arrivata al palazzo, entrò nell'ingresso e chiamò l'ascensore, per poi premere il tasto del 5^ piano. Rachel viveva nel più adorabile appartamento (che costasse meno di un occhio della testa) di tutta New York. Quando si era trasferita lì, meno di un mese prima, non riusciva a credere di aver avuto tanta fortuna da trovare un appartamento come quello. Anche se Rachel avrebbe dormito anche sotto un ponte pur di poter stare a New York, doveva ammettere di essere stata davvero fortunata.

E per giunta lo divideva con la persona più adorabile del mondo, e che per lei era anche la più importante.

Rachel aprì la porta, si pulì le scarpe per poi toglierle subito e infilarsi le comode ciabattine sistemate all'ingresso. Le luci erano tutte accese (cosa abbastanza normale dato che il suo coinquilino non si preoccupava di pagare le bollette) e si sentiva in lontananza la voce di qualcuno che cantava a squarciagola pezzi di vecchi musical ormai quasi dimenticati.

Rachel raggiunse il bagno; poteva sentire lo scroscio dell'acqua della doccia e la voce farsi ancora più alta per prendere al meglio l'acuto del finale. Ovviamente, venne perfetto. Sorridendo, aprì la porta.

-Stai facendo crollare il palazzo-

L'acqua smise di scorrere e dalla doccia oscurata fece capolino un braccio muscoloso ma sottile che si allungò a prendere l'asciugamano, che sparì dentro la doccia. Subito dopo, avvolto nel cotone bianco, un ragazzo alto dai capelli castani uscì dalla doccia.

-Ehi, è solo questione di esercizio. Prima o poi mi riuscirà bene-

Rachel rise e chiuse la porta per non far entrare aria fredda nel bagno. Tutti e due sapevano che il ragazzo aveva una delle voci più spettacolari di tutti gli States. Questo le si avvicinò e le diede un bacio all'angolo della bocca per salutarla.

-Dove sei stata?-

Rachel non rispose, ma prese la borsa che aveva portato con sé fino al bagno e ne uscì due biglietti, sventolandoli sotto il naso del giovane

Quello li fissò interdetto, fino a quando un lampo di comprensione gli illuminò gli occhi azzurri.

-Ommioddio li hai trovati! Li hai trovati davvero!- strillò il ragazzo, stringendo la bruna ragazza ridente in un abbraccio e facendola volteggiare, -Rachel Berry, sei la migliore del mondo!-

-Lo so!- rispose quella, dando sfogo allo gioia che si era sforzata di reprimere. -Ora muovi il culo e vestiti, lo spettacolo inizia tra meno di due ore e non ho intenzione di arrivare in ritardo dopo essermi fatta una fila chilometrica!-

Il ragazzo la lasciò andare e sbuffò. Lui non ci metteva così tanto a prepararsi. Più o meno.

-Non so cosa mettermi-

Rachel ridacchiò. -Oh, Kurt. Basterà che tu prenda una cosa qualsiasi dal cassetto, la abbini a una qualunque del tuo armadio e uscirà fuori un abbinamento perfetto.-

-Non potrei mai fare una cosa del genere- disse Kurt scandalizzato. -Ora sparisci, zucchero, devo prepararmi.-

Rachel sbuffò e andò in camera sua, dove accese il computer. Voleva riguardare gli ultimi commenti sullo spettacolo che stavano per andare a vedere.

Era un musical nuovissimo, intitolato “The Unholy Land of Phandorie”, dal cast non molto conosciuto ma eccezionale, e solo la trama dava alla giovane l'acquolina in bocca. In breve, parlava di un ragazzo e una ragazza, molto amici, che per sfuggire alla terribile ondata di pestilenza e orrori che si era abbattuta sulla loro città, avevano intrapreso un lungo viaggio alla ricerca di un posto sicuro e di un modo per aiutare i loro cari a salvarsi dall'ignota minaccia, fino ad arrivare alla capitale di Phandorie, bellissima terra incantata governata da un terribile sovrano.

Rachel non aveva voluto sapere altro; le avrebbe rovinato la sorpresa di scoprirlo. Ma tutte le recensioni erano così entusiaste che lo spettacolo doveva per forza essere un successo. Se lo sentiva.

Si alzò dalla sedia e mise il computer in stand-by per avviarsi verso la sala che fungeva da cucina e da salotto. Aprì il frigo, agguantò una carota e dopo averla sbucciata cominciò a sgranocchiarla. Con la mano libera prese il telecomando e accese la tv sul notiziario. Doveva pur fare qualcosa mentre aspettava che le interminabili cure per la pelle di Kurt terminassero.

Il maltempo sembra non dare tregua alla nostra regione. Arriva dal nostro inviato la notizia che un uragano di non precisata intensità si sta avvicinando alla città di New York in maniera allarmante.
Dalle nostre fonti, non dovrebbe investire la città, ma le passerà comunque molto vicino. Invitiamo i cittadini a essere prudenti ed evitare di uscire fino al segnale di scampato pericolo...”

Kurt era appena entrato in cucina, vestito di tutto punto, le mani nei capelli mentre applicava il gel. Guardò un attimo la televisione, poi si girò verso Rachel.

-Che storia è?-

Rachel sospirò impaziente e spense la tv. -Quanto allarmismo. Probabilmente non ci passerà nemmeno accanto. Non esiste che rinunci allo spettacolo per una cosa del genere.-

Kurt la fissò, meditabondo.

Rachel insisté. -E poi, non può accaderci niente dentro un teatro. Insomma, è il posto dove le storie prendono vita, chissenefrega di un po' di vento!-

Kurt la guardò ora davvero preoccupato.

-Ma col vento mi si scombinano i capelli!-



Finalmente erano dentro. Sembravano delle vere star mentre camminavano per le poltroncine fino ai loro posti in prima fila. Rachel indossava un vestito stile diva anni venti, bianco a disegni neri,rigido, senza maniche, cinturino nero in vita, guanti bianchi che le fasciavano le mani e le braccia fino a sopra il gomito e una mantellina per il freddo. Kurt esibiva un perfetto completo scuro, con tanto di gilet chiuso sopra la cravatta e fazzoletto nel taschino della giacca.

Nonostante l'allarme uragano lanciato dai media, il teatro era pieno. Si sedettero ai loro posti sotto il palco e si guardarono con gli occhi che brillavano; non tenevano più il conto di quante volte avevano visto insieme uno spettacolo, ma ogni volta trovarsi lì era come la prima. Rachel prese la mano di Kurt e la strinse con affetto.

-Senti un po', non mi hai detto com'è finita con quel bell'imbusto che lavora al caffè di Sol!-

Kurt la guardò, sorridendo amareggiato. -Non è andata. Era carino e tutto, ma era partito col chiedermi di mantenere una possibile relazione tra noi segreta. Non è quello che cerco. Ho bisogno di qualcuno che non si vergogni di dire che sta con me.-

Rachel lo guardò dispiaciuta. Era il suo migliore amico e gli voleva un gran bene, e non sopportava vederlo così ogni volta che andava male. Meritava qualcuno che fosse fiero di stare accanto a una persona fantastica come lui.

Gli strinse la mano più forte.

Kurt sorrise. -E tu? Non hai trovato nessuno di tuo gradimento qui a New York?-

Rachel scrollò le spalle. -Al momento non sono a caccia. E poi, sono già innamorata; di questa bellissima città, dei teatri, della gente... e di te, ovviamente.-

Kurt le stampò un bacio sulla guancia, per poi raddrizzarsi e prendere di tasca il suo Iphone. Stava controllando le ultime notizie, quando ne scorse una che attirò la sua attenzione. La aprì, lesse e passò il telefono a Rachel.

-Che c'è?-

-Leggi.-

Rachel lesse. La notizia del cambiamento di rotta dell'uragano era appena stata data. Kurt si alzò.

-Torno subito.-

Rachel rimase basita a fissare il piccolo schermo, col cuore che batteva veloce. Calma, si disse. Non succederà niente.

Kurt tornò trafelato e si sedette accanto all'amica. -Sembra che nessuno lo sappia, sono tutti molto tranquilli e lo spettacolo sta per iniziare come se niente fosse. Non sanno che praticamente l'uragano ci sta arrivando addosso.-

Rachel trattenne il respiro, il cuore che aumentava i battiti. Kurt riprese fiato. -Sono andato fino al bagno degli uomini, dove c'è quella finestra che da sulla strada. C'è un vento infernale, non possono non essersene accorti. Probabilmente la sicurezza vuole far finta di niente, per non creare confusione, ma le porte sono state bloccate. Sanno che è troppo tardi per uscire e che è meglio che tutti rimangano qui. Ma, in poche parole, siamo chiusi dentro ad aspettare che ci travolga.-

In quel momento si spensero le luci, cosa che stava ad indicare l'inizio dello spettacolo. Rachel, tremante, si avvicinò al giovane, che le mise un braccio attorno alle spalle e la strinse a se. Entrambi fissavano il palco buio.

Cominciò senza problemi. Il numero di apertura mostrava la scena del disastro nella città dei due protagonisti, Phandorie, con una sceneggiatura e una musica davvero inquietanti che peggioravano l'ansia di Rachel e Kurt. I protagonisti dello spettacolo, mano nella mano, in quel momento stavano cercando di fuggire dalla città piena di persone infette, orribili e disumane.

Qualcosa fece tremare il teatro. Una volta, poi un'altra. Kurt e Rachel si guardarono e si strinsero più forte. Kurt chiuse gli occhi, cercando di respirare normalmente. Il pubblico si era accorto che qualcosa non andava e Rachel notò che anche gli attori ormai faticavano ad andare avanti.

Un altro tonfo, stavolta più forte e più vicino, fece spegnere le luci dei riflettori lasciando la sala completamente al buio. Qualcuno urlò e Rachel si aggrappò alla giacca di Kurt, piangendo. Anche il ragazzo era terrorizzato, e non poteva fare altro che rannicchiarsi e tenersi stretto all'amica.

Poi le urla si fecero più forti e frequenti, finché un ultimo tonfo assordante e potentissimo fece tremare l'intero edificio, tanto da far cadere Kurt e Rachel, ancora aggrappati l'un l'altro, ai piedi del palco. Cercarono di rimettersi in piedi, ma non fecero in tempo a fare una mossa che qualcosa li investì in pieno, travolgendoli, e l'ultima cosa che percepirono fu il buio attorno a loro, le grida disumane, la presenza dell'altro accanto a sé e tanto, tanto freddo.











Elphie's Corner.
Buonasera a tutti! Questa ff era nata come storia originale, ma andando avanti mi sono accorta che nella mia mente i due protagonisti praticamente erano Kurt e Rachel, quindi mi sono detta “perché no?”. Ovviamente mi sono dovuta regolare di conseguenza per il continuo della storia e per gli altri personaggi, anche se mi sento in dovere di dirvi che alcuni saranno un po' OOC. Vedrete vedrete!

Un'altra cosa che voglio chiarire subito: Kurt e Rachel qui sono migliori amici come nel telefilm, con la differenza che non sono mai stati in nessun glee club, quindi non hanno conoscenze con nessuno degli altri componenti dello stesso (almeno per ora...)

Bene, spero che il prologo vi abbia incuriosito almeno un po'. Ho grandi progetti per questa ff a cui tengo molto. Se avete consigli da darmi sarò più che felice di ascoltarli!

Aggiornerò presto, prestissimo. See you!


  
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