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Autore: Lilith Hedwig    20/01/2012    6 recensioni
"- Dobbiamo parlare.
Merda. “Dobbiamo parlare”? Dio, allora era davvero qualcosa di serio…
- Parlare? Che c’è, vuoi chiedermi di sposarti, per caso?- chiese, con un sorrisetto stampato in faccia. Sorriso che Slash non ricambiò."
Breve Axl/Slash, spero vi piaccia.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Axl Rose, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don’t Cry

 
 

Talk to me softly
There’s something in your eyes


- Ieri sera li abbiamo fatti neri!
Il moro sorrise in risposta.
La festa per il dopo concerto aveva lasciato dietro di sé un gran casino, e quando si erano risvegliati il giorno dopo il cielo già imbruniva.
Era stato un gran bel concerto, e la festa non era certo stata da meno: belle ragazze, roba buona e alcool a litri. Come sempre.
Da un paio d’ore il riccio sembrava pensieroso, ancor più che nell’ultimo periodo.
Certo, si era appena ripreso da una sbronza, come tutti gli altri, ma era poco partecipe alla gioia collettiva e sedeva in silenzio sul divano, guardando nel vuoto, rivolgendo qualche sorriso di tanto in tanto come risposta alle esclamazioni dei compagni.
Era rimasto da solo nella stanza: Duff era uscito per visitare la città come al solito, Matt lo aveva accompagnato, Paul e Dizzy erano spariti misteriosamente, probabilmente in qualche bordello, e Axl era uscito sul balcone a fumarsi una sigaretta.
Slash si alzò con aria decisa, dopo una decina buona di minuti con lo sguardo affogato in una delle bottiglie di Nightrain rovesciate sul tavolo, e si diresse verso la porta finestra.
Non appena Axl lo sentì avvicinarsi, si girò con entusiasmo gettandoglisi addosso e avvicinando le sue labbra a quelle di Saul.
Quest’ultimo però si scostò e lo guardò negli occhi. Axl non riusciva a capire: che c’era che non andava? Perché non aveva voglia di scoparselo, come sempre? Ripercorse con la mente gli avvenimenti del giorno prima: l’arrivo in città, il concerto, la festa, le ragazze… non c’era nulla di diverso dal solito.
- William…
Oh, cazzo.
Non lo chiamava mai, mai William. Billy, Will, Rose, Axl, Testa di cazzo, più spesso, ma mai William.
- Dobbiamo parlare.
Merda. “Dobbiamo parlare”? Dio, allora era davvero qualcosa di serio…
- Parlare? Che c’è, vuoi chiedermi di sposarti, per caso?- chiese, con un sorrisetto stampato in faccia. Sorriso che Slash non ricambiò.
- William… io ho Perla, lo sai…
Sempre quei fottuti sensi di colpa.
- Già. Peccato che la bigamia sia illegale. Ma, a pensarci, tu così non avresti propriamente due mogli… - con il sorriso fisso sulle labbra, Axl provò nuovamente a trascinare Slash in casa ma, di nuovo, si trovò respinto.
- Perché non prendi mai niente sul serio, William? – iniziò a urlargli contro: - Cazzo, ti dico che dobbiamo parlare e tu ti metti a fare il coglione, come al solito!
Axl era sorpreso, soprattutto dalla rabbia che gli leggeva negli occhi. Gli ricordava Jeff quando aveva deciso di lasciare la band. Poteva, vagamente, iniziare a pensare che forse, forse, c’era la remota possibilità che si fosse cacciato nei casini, di nuovo.
Sospirò. Fanculo.

Don’t hang your head in sorrow
And please don’t cry


Entrò nella stanza e si sedette nel punto esatto che prima occupava il chitarrista.
Una volta che fu comodo, si rivolse a Slash: - Che c’è, Hudson? – ostentava sicurezza, ma ne aveva ben poca. Come sempre.
- C’è che non può andare avanti così – rispose quello, reprimendo un moto di fastidio per la strafottenza di Axl.
- E’ per Perla, Saul? – chiese il rosso, improvvisamente partecipe.
- Te l’ho detto, per me non fa differenza, va bene così, puoi scoparti entrambi, ti capisco…- cominciò a farfugliare, smarrito. La verità è che voleva solo sussurrargli di non lasciarlo, ma non l’avrebbe mai fatto. Sperava che lo capisse dai suoi occhi.
Slash, invece, voltò il capo.
- William… non è solo per Perla. E comunque sia, io la amo, non è una scopata e via!
- Io invece si, eh? Ti pare che avrei suonato dieci anni con una scopata e via, scusa?
Axl era amareggiato. Aveva sempre saputo che Slash amava Perla, ma non pensava di valere solo come una sveltina. Tanto più che non avevano fatto esattamente una sveltina, e non una volta sola. Anzi.
- Smettila di fare la vittima, fai sempre così, e che cazzo! Non sei stato solo delle gran belle scopate, lo sai e finiscila. E’ che mi sono rotto le palle.
- In che senso, scusa?- questo l’aveva decisamente sorpreso.
In che senso si era rotto le palle? Non c’era niente che non andasse.

I know how you feel inside I’ve
I’ve been there before
Something is changin’ inside you
And don’t you know


- Come, in che senso? Davvero non te ne sei accorto, William? Io pensavo che volessi solo fare lo stronzo.
Slash sembrava serio, ma Axl davvero non aveva idea di cosa stesse parlando.
A lui sembrava tutto normale, esattamente come era sempre stato.
Evidentemente, Slash se ne accorse, probabilmente dal suo sguardo smarrito nel nulla, e riprese a urlargli addosso: - Sei cambiato! Completamente! Anche i ragazzi l’hanno capito, soprattutto Duff! Cazzo, non te ne rendi minimamente conto? Ah, beh, ovviamente.
Dopo un attimo di pausa aggiunse, sarcastico: - Esisti solo tu, vero? Il grande Axl, il magnifico Axl, Axl lo scrittore, il compositore…-
Axl lo interruppe, incredulo: - E’ per quello? Perché non ho voluto cantare quelle robe che proponevi? Cazzo, sto cercando di tenere insieme la band! Renditene conto e svegliati, grand’uomo, non sono tutti ai nostri comandi!
Slash si lasciò cadere sul divano, sorridendo ironico.
- Appunto. Vedi? Gli altri fanno schifo, fai tutto tu. Una volta non eri così, ricordi? Per quei fottutissimi soldi… Ma noi non suonavamo perché amavamo farlo? Perché su quel fottuto palco godevamo come delle troie? – preso dalla foga, si era alzato di nuovo, trovandosi a dominare l’altro.
Un sorriso malinconico illuminò il volto di Axl: -Le cose sono cambiate, non possiamo permetterci errori. Non ce li perdonerebbero.
- Appunto, William, e a me sta bene. Ma è quello che c’è tra noi che è cambiato, sei cambiato tu, e mi sono rotto i coglioni di essere trattato come una merda da te.


Give me a whisper 
And give me a sigh 
Give me a kiss before you tell me goodbye 
Don't you take it so hard now 
And please don't take it so bad 
I'll still be thinkin' of you 
And the times we had... baby
 

Axl si alzò di scatto, arrivando a faccia a faccia con Slash, teso verso il suo viso. Fremeva d’ira, nessuno poteva dirgli quelle cose.
- E quindi scappi? – sputò per terra in mezzo a tutto quel casino.
Slash si accasciò di nuovo sul divano con aria stanca, e si passò una mano sugli occhi e sulla fronte.
- Axl, ti voglio bene, lo sai. Lo sai meglio di chiunque, cazzo. E sai anche che io non scappo. Io mi salvo. Sei una nave che affonda, e a dirla tutta sei più stronzo di quanto tu sia mai stato. Ma…
Axl non lo lasciò nemmeno finire, semplicemente gli si avventò contro, tempestando le braccia ed il petto di Slash di pugni. Non gli importava di graffiarlo, di fargli male, solo pregava che non se ne andasse, e voleva cacciarlo da quella casa, da quella stanza, da quel paese… e le lacrime cominciarono a scorrere, calde, sul suo viso.
Lui odiava piangere. Odiava sentirsi debole, perché lui non lo era affatto, lui era Axl Rose, ma le lacrime scivolavano dai suoi occhi fregandosene del suo nome, e lui non riusciva a fermarle.
Allora, Slash gli prese il mento e lo baciò sulle labbra, con delicatezza, in modo diverso da quanto avessero mai fatto. Poi appoggiò la testa di Axl nell’incavo del suo collo avvolgendolo con il capo, e lasciò che continuasse a graffiarlo e a prenderlo  pugni, con la forza che andava scemando, fino a che non si fu calmato.
Quando finalmente Axl fu immobile, con il respiro pesante, Slash lo scostò lentamente da sé, si alzò e si avviò verso la camera.
Pochi minuti dopo era di nuovo davanti al divano, con un borsone gonfio in mano e un’espressione indecifrabile sul viso.
- Questa notte è meglio che io dorma qui.
Axl si era asciugato il volto, e, anche se gli occhi erano ancora arrossati, dimostrava una determinazione che aveva sorpreso Slash. Ma la cosa che il chitarrista avrebbe ricordato per il resto della vita era il suo sguardo colmo di odio.
- Fanculo. Fai quello che ti pare, non è più un mio problema.


And please remember that I never lied 
And please remember 
How I felt inside now honey 
You gotta make it your own way 
But you'll be alright now sugar 
You'll feel better tomorrow 
Come the morning light now, baby 

Il viaggio in aereo fu una tortura per tutti.
Axl e Slash avevano sempre vissuto la loro relazione in segreto, e gli altri membri della band non sapevano e non dovevano sapere nulla di tutto ciò che la riguardasse. Rottura compresa.
I due si erano seduti vicini, come avevano sempre fatto, e si ignoravano a vicenda, distogliendo lo sguardo l’uno dall’altro in modo alternato.
Gli altri avevano inevitabilmente captato che c’era qualcosa di diverso, ma non osavano chiedere cosa potesse essere. Conoscevano abbastanza bene il carattere del loro cantante e del loro chitarrista e non avevano intenzione di passare un intero viaggio in aereo con loro due arrabbiati.
Quando furono quasi arrivati, Axl aveva preso la parola in mezzo a quello strano silenzio.
- Sappiamo tutti che qualcosa non va. Quindi smettiamola di far finta che sia tutto normale. Slash se ne va dalla band.
Mentre diceva l’ultima frase, abbassò lo sguardo, e Slash si girò a guardarlo.
Gli altri dovettero capire che si trattava di una cosa seria e decisero di non parlarne, non prima che fossero passati almeno un paio di giorni.
Il resto del viaggio lo passarono in silenzio, rotto ogni tanto da qualche esclamazione di Dizzy o di Duff, che però, imbarazzati, si zittivano subito.
Quando arrivarono al terminal, con la scusa dei bagagli, i ragazzi lasciarono soli Axl e Slash. Sapevano che tutto dipendeva da loro, in quella situazione, e speravano che avrebbero risolto con una risata, come al solito. Ma, in fondo, anche loro sentivano che qualcosa doveva essersi rotto.
- Chiederò a Perla di sposarmi, tra un po’. Giusto perché tu lo sappia.
Slash ruppe il silenzio ostinato che Axl portava avanti con quella frase pronunciata in modo secco. L’altro stava palesemente evitando di guardarlo negli occhi.
Axl si immobilizzò per una frazione di secondo, per poi riprendere a ignorare l’altro, nascondendo però il viso contratto.
- Bene. Tanti auguri.
Cercava di fingere che non gli importasse, quando la realtà era che aveva bisogno di essere indifferente, perché non avrebbe retto in altro modo la tensione di quei giorni.
- Axl, puoi guardarmi?
Slash sembrava sinceramente scocciato dall’ostentato menefreghismo di Axl, ma lui non avrebbe potuto fare altrimenti. Però si girò a guardarlo in faccia, cercando di trattenere la cattiveria che si sentiva dentro. Non ci riuscì.
- William. Hai scelto di chiamarmi così, ora sono solo William per te. E smettila di riempirmi di stronzate, grazie.
- Stronzate? Axl, non ho mai mentito. Mai.
- Mai? Nemmeno quando hai detto che ti stavo sui coglioni?
Nemmeno quando hai detto di amarmi?
- Mai. Ma niente dura per sempre.
Detto questo, prese le sue valige e si diresse verso gli ormai ex compagni per salutarli.
Axl restò ancora qualche minuto accanto all’aereo, e un sorriso amaro gli si disegnò sulle labbra. Sussurrò al vento parole che tutti conoscevano, ma delle quali pochi avevano compreso realmente il significato.
Nemmeno la fredda pioggia di Novembre.

Baby, maybe, someday…


Angolino Me :)

Se siete arrivati fino a qui, siete degli eroi, quindi tanto vale sorbirvi anche le note :P
Innanzitutto, un grazie immenso ad Hyperviolet Pixie, come sempre disponibile a betare (in modo eccellente, devo dire :)) la mia robetta :D
Come avrete tutti capito (e se non è così: che ci fate qui?) la canzone che inframezza il testo è Don't Cry (Original Lyric), e le ultime frasi sono tratte da November Rain (Nothing lasts forever / even cold November rain).
Diciamo che me lo sentivo dentro, di cover scrivere qualcosa per loro, ecco. Non sarà perfetto, ma è il mio tributo, davvero.
Bel tributo di merda!
Avete ragione x'D Ma che ce volete fa'? Per ora non son riuscita a produrre nulla di meglio :)
Spero vorrete farmi sapere cosa ne pensate, così che io possa migliorarmi... spiegare cosa mi passava per la testa sarebbe più lungo della fic stessa, quindi passo, per questa volta ;)
Ancora grazie mille a chi ha letto e a chi commenterà, un bacio;

Lil


 

   
 
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