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Autore: hipster    20/01/2012    4 recensioni
Kurt cerca solo una persona che lo ami davvero; Blaine cerca anime, tante anime, per soddisfare la sua sete. Ma cosa succede quando nemmeno le regole dell'Inferno riescono a mettere in riga un Angelo dannato? Cosa succede quando un Demone si innamora di un Umano? Sicuramente tanti guai.
[Demon!Blaine]
Genere: Angst, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Angels and Demons'
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Nota: Buonasera, cari :)
Sono tornata! Spero sarete felici di sentire che l'interrogazione che mi ha impedito di aggiornare con regolarità è andata bene, anzi benissimo :3
Bene, questo capitolo è l'ultimo. Beh, non proprio l'ultimo ^^
L'ultimo prima di un breve "epilogo" :)
Come sempre, spero che vi piaccia. 
A presto!
Allie <3



«Mi prendi in giro? È stata una passeggiata!» esclamò Kurt, sorridendo amichevolmente a Jane.
La ragazza li aveva raggiunti poco dopo: aveva abbracciato forte Blaine, poi era passata a Kurt, ringraziandolo con le lacrime agli occhi.
«Sei stato fantastico, Kurt. Grazie!» esclamò ancora Jane, saltando e ridendo come una bambina. Kurt ridacchiò, poi si avvicinò all’auto. «Sarà meglio che vada, non vorrei far preoccupare mio padre» disse. «Ti accompagno!» esclamò Blaine, lasciando la mano di Jane e avvicinandosi a lui. Si diresse verso l’auto e si sedette al posto del guidatore.
«Che fai?» esclamò Kurt, guardandolo confuso. «Probabilmente sei ancora in stato di shock o probabilmente ci entrerai quando potrai guardarti allo specchio; non posso mica lasciarti guidare in queste condizioni!». Kurt si specchiò velocemente nello specchietto dell’auto e, in effetti, il suo aspetto era orribile. Con un borbottio incomprensibile salì in auto.
«A presto, Jane!» la salutò Blaine con un cenno. Durante il viaggio non si parlarono affatto, Blaine era impegnato a guidare e Kurt cercava di non fissarlo guardando fuori.
Arrivati davanti casa Hummel, Blaine parcheggiò proprio di fronte. «Grazie per aver guidato» disse Kurt, azzardando uno sguardo verso di lui. Blaine lo stava già guardando con espressione preoccupata. «Lo shock si fa sentire, eh?» disse Blaine, serio. «Abbastanza; sono appena disceso negli Inferi a salvare un demone troppo incapace per cavarsela da solo; ma va bene!» disse Kurt, sarcastico.
Blaine sorrise. «Grazie» mormorò poi, prendendogli la mano e costringendolo a guardarlo negli occhi. «Grazie per avermi salvato, Kurt. Dopo quello che ti ho fatto passare, non avrei mai immaginato che avresti fatto una cosa del genere per me».
Kurt azzardò un piccolo sorriso. «Non devi ringraziarmi, Blaine. L’avrebbe fatto chiunque» disse, tentando di trovare dentro di lui il desiderio di sciogliere la stretta di Blaine.
«No, non l’avrebbe fatto chiunque. Permettimi di ringraziarti…» continuò Blaine; la sua mano prese la base della nuca di Kurt e dolcemente lo fece avvicinare a lui. Kurt chiuse gli occhi un secondo prima di sentire le labbra di Blaine sulle sue: non aveva mai desiderato un bacio così tanto.
Una lacrima gli sfuggì e gli solcò veloce il viso, quando Kurt si avvicinò ancora a Blaine, approfondendo il bacio.
Le sue mani, ora entrambe libere, affondarono nei capelli di Blaine. Le mani di Blaine, invece, presero i fianchi di Kurt e avvicinò il ragazzo sempre di più a lui.
Kurt si sentiva come un assetato nel deserto che aveva appena trovato un’oasi:  non riusciva a pensare che avrebbe dovuto dire addio a tutto quello una volta uscito dall’auto.
Dopo pochi minuti, Blaine si allontanò leggermente, come a dirgli che era ora di finirla e Kurt lo accontentò: si allontanò anche lui e ritornò seduto composto, con il respiro corto e le guance rosse. «Grazie» sussurrò Kurt, tornando con lo sguardo a lui. Blaine gli sorrise. «Non c’è di che».
Restarono in silenzio per un po’, poi Kurt prese coraggio e riprese a parlare. «Ti va di… salire?» disse, evitando in tutti i modi il suo sguardo.
Un imbarazzante silenzio seguì quella domanda, silenzio che fu rotto da Blaine: «Perché no? Ci vediamo su; se tuo padre ti vede entrare con me, potrebbe spararmi; e sarebbe difficile spiegargli perché non sono morto» disse, con un sorrisino. Kurt restò a guardarlo, scioccato per la sua risposta: non se l’aspettava.
Scese dall’auto e si diresse verso casa. «Kurt? Dove sei stato?» gli chiese suo padre, quando lo vide entrare. Era seduto sul divano con Carole. «Oh, ciao papà. Scusa, un… amico aveva bisogno di me» disse Kurt, con lo sguardo fisso nel vuoto. «Un amico, eh? E… com’è questo “amico”?» continuò Burt, guardandolo sospettoso.
Meraviglioso, papà. È l’uomo della mia vita; lo amo più di me stesso. Infatti, sono appena stato negli Inferi per salvarlo. Ah, non te l’avevo detto? È un demone, si nutre di anime. Ma è adorabile, scommetto che anche tu lo adorerai!
«Solo un amico, papà.» disse, sorridendo. «Se lo dici tu, Kurt…» rinunciò Burt. Kurt gli augurò la buonanotte e corse in camera sua. Accese la luce e Blaine era lì, ovviamente, seduto sul suo letto. «Ciao» lo salutò. «Ciao» rispose Blaine, sorridendogli. «Sai, dovresti proprio spiegarmi come fai a tenere il tuo armadio così in ordine, è impressionante!» continuò Blaine, dopo una piccola pausa. Kurt ridacchiò, poi si sedette accanto a lui. quasi immediatamente, il braccio di Blaine fu attorno ai suoi fianchi: era una stretta possessiva, gelosa. Kurt cercò le sue labbra e Blaine fu subito pronto ad offrirgliele. Kurt non seppe mai come, ma si trovarono distesi sul suo letto: Blaine era sopra di lui e lo baciava con passione.
Seguendo le istruzioni che gli dava il suo cervello annebbiato, Kurt cercò di liberare la maglia di Blaine dai suoi pantaloni, fino a che non riuscì a sfilargliela. La camicia di Kurt si ritrovò ben presto sul pavimento accanto a quella di Blaine. Blaine gli accarezzò il petto, fino ad arrivare al bordo dei jeans; con un sorriso, si rivolse a Kurt: «Sembro un pedofilo se dico che ho sempre sognato di farlo?». Kurt trattenne a stento una risata: «Sempre?» disse, sforzandosi di non ridere. «Sei attraente, Kurt, non negarlo! Sono quasi impazzito in questi anni! Maledetta pubertà…».
Stavolta fu impossibile non ridere: entrambi si lasciarono andare a silenziose risate, poi Blaine tornò a baciarlo. Presto però, si allontanò.
«Potrai perdonarmi?» chiese Blaine, con un sorriso gentile. «Perdonarti per… avermi lasciato? Non preoccuparti, lo capisco…» disse Kurt, confuso per questo cambiamento di argomento.
«No; non per cosa ho fatto, ma per cosa sto per fare» continuò Blaine, con lo stesso tono gentile. «Cosa stai per fare?» chiese Kurt, con un groppo alla gola. «Lo scoprirai…» mormorò Blaine, mentre le lacrime cominciavano a riempirgli gli occhi.
«Ti amo, Kurt. Sei l’unico che amerò, per sempre.» e poi lo baciò.

   
 
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