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Autore: F l a n    20/01/2012    5 recensioni
È una normalissima notte quella in cui Blaine trova una sorta di strano umanoide accasciato per terra, nel parco. Blaine ha sempre creduto nelle forme di vita extraterrestri, ma presto dovrà rendersi conto che Kurt Hummel non è semplicemente quello che lui crede "un Alieno" dalle sembianze umane.
Come farà Kurt Hummel a tornare da dov'è venuto?
E, precisamente, da dove proviene?
Un alternate Universe tendente allo sci-fi.
***
Estratto dal capitolo 2:
"Il ragazzo, o quello che era, si scostò velocemente da lui, per poi cadere nuovamente sulle ginocchia, evidentemente troppo debole per qualunque movimento.
“Chi sei?” chiese Blaine, avvicinandosi ancora a lui, ricevendo solo uno sguardo diffidente, contrariato. I suoi occhi blu brillarono.
Blaine tese una mano in avanti, ma l’altro si scostò ancora, camminando sulle ginocchia. Stranamente la sua tuta, pur essendo bianchissima, non era né sporca di terra né di erba. Blaine ne concluse che quello che stava indossando doveva essere un tessuto particolarmente speciale.
“Sei umano?” chiese ancora, accucciandosi su di lui, fino ad essere al pari del suo viso, “non voglio farti del male."
[Klaine scritta per il BigBangItalia]
Genere: Romantico, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note di inizio capitolo: Ecco l'aggiornamento, come ogni venerdì! La "prima parte" della storia sta per giungere al termine, mentre mi sto accingendo a scrivere la seconda, che comincierà precisamente dal 12° capitolo in poi. Confido di scrivere capitoli un po' più lunghi di questi!
Come sempre, volevo ringraziare l'entusiasmo con cui mi recensite e seguite la storia, avere un "feedback" per me è davvero molto importante e sono soddisfatta di vedervi così curiosi di scoprire i risvolti della storia.
Questo capitolo avrà diverse svolte, forse potrà farvi storcere il naso, spero vivamente di no, ma questo è quanto.
Intanto, rinnovo l'invito per chi volesse contattarmi anche su FB, ad iscriversi alla mia pagina cliccando qua: *QUI*
ps: scusate la lentezza con cui rispondo alle recensioni, ma ultimamente il ritorno in università mi sta uccidendo! provvederò al più presto a rispondere a tutti :D


9. “Changes”

Era passato un mese esatto da quando Kurt aveva rivelato a Blaine la sua vera origine e da quel momento erano successe davvero molte cose.
Blaine si era trovato costretto, nello stesso giorno, a spiegare a suo padre la presenza di Kurt nella loro casa. Non l’aveva presa molto bene, ma per fortuna sua madre sembrava aver messo a tacere qualunque possibile protesta del marito e Blaine – ma anche Kurt – gliene era infinitamente grato. Aveva fatto capire al signor Anderson che in alcun modo era il fidanzato di suo figlio ma solo un povero ragazzo bisognoso di un tetto sulla testa; del resto erano piuttosto ricchi ed una bocca in più da sfamare non avrebbe di sicuro danneggiato.
Blaine e Kurt ringraziarono tutti gli dei del cielo l’essere taciturno di suo padre, era meglio di qualunque domanda totalmente inopportuna.
Nei primi tempi dopo la fatidica rivelazione, Blaine fu piuttosto rigido con Kurt. Non riusciva ad essere se stesso, non riusciva a guardarlo in faccia senza sentirsi strano o preso in giro, ma sapeva che era solo una situazione momentanea e che sarebbe andata a scemare.
E dato che il tempo passava ma nessuna notizia arrivava dalla dimensione di Kurt, Blaine convenne che la scelta migliore fosse farlo partecipare alle attività della Dalton che non riguardavano lo studio; purtroppo non poteva pagare la sua quota scolastica, ma perlomeno avrebbe provato a farlo inserire nei Warblers, magari di nascosto, anche solo come hobby; la cosa sarebbe rimasta tra di loro visto che il gruppo era autogestito, temporaneamente gli sembrava la soluzione migliore, anche per allontanare i sospetti dei genitori che stavano diventando decisamente troppi, così come le loro domande sul perché Kurt fosse iscritto alla Dalton ma non la frequentasse quanto lui. Blaine si inventò sul momento che Kurt aveva solo avuto una specie di sospensione didattica e che presto avrebbe ripreso a frequentare la scuola.
Ovviamente, tenere nascosto tutto stava diventando sempre più frustrante e difficile, ma Blaine sapeva che non c’era molta altra scelta; l’unica cosa che poteva fare era tentare di proteggere il segreto di Kurt in ogni modo possibile e tenendo lontani i sospetti dei genitori.

*

Ma non era solo quell’aspetto della loro vita ad essere cambiato. Kurt sembrava molto più sciolto e naturale con Blaine e sembrava quasi abituarsi all’idea di vivere in quell’epoca; stava cominciando, infatti, a documentarsi sulle usanze, sui posti, su ciò che di più caratteristico c’era in quel tempo. Aveva cominciato anche a provare ad interagire con altre persone che non fossero Blaine, come quando andavano al Lima Bean per un caffè con Wes e David, o gli altri ragazzi, e provava ad allacciarsi ad un qualche discorso. Inutile dire che era piuttosto fiero di lui e dei suoi piccoli progressi, come quelli di un bambino che era passato dal gattonare al camminare.
Kurt, dal canto suo, era felice della sua stessa evoluzione; percepiva solo una parte del cambiamento e della nostalgia per il suo tempo, perché, inspiegabilmente, stare lì stava diventando piuttosto bello. Aveva cominciato ad indossare abiti normali senza sentirsi un’idiota, aveva cominciato a parlare con le persone senza aver paura che la sua voce potesse incantarli, aveva cominciato a far colazione la mattina con latte, caffè e biscotti ed aveva imparato a sorridere anche un po’ di più. Aveva visto per la prima volta specie di animali magnifiche, farfalle dalle ali colorate e belle, piccoli scoiattoli nei parchi - così li aveva chiamati Blaine, - ed aveva visto tanti posti ancora popolati dalla natura.

Kurt riusciva a ricordare con meraviglia e stupore la prima volta che aveva visto la pioggia. Era stato un momento magico, strano, e mentre Blaine si riparava sotto una cosa strana che chiamava “ombrello”, lui si era gettato sotto le gocce, sotto quello scroscio d’acqua che lo bagnava e che sembrava così puro, così strano.
“Non hai mai visto la pioggia?” gli chiese Blaine, stupito ed incredulo; era pur sempre un evento atmosferico, com’era possibile che non l’avesse mai vista?
“Nel mio tempo non piove da anni. Stiamo vivendo con risorse che siamo riusciti a creare, ma l’acqua è una risorsa che sta per finire. Per fortuna, abbiamo scoperto delle specie di… “valli sotterranee” che si sono conservate per anni. Non essendo esposte alla luce del sole lì l’acqua non si è prosciugata ed in questo modo possiamo sopravvivere. Anche se non saprei per quanto tempo durerà. Gli scienziati stanno tentando di ricostruire tramite processi chimici un evento atmosferico che simuli la pioggia, pare ci siano quasi riusciti ma ovviamente non sarà naturale e non sarà così bello…” aggiunse infine, continuando a rimanere sotto la pioggia scrosciante.
Blaine si strinse ancora di più nelle spalle, rimanendo sotto il proprio ombrello; un mondo senza pioggia, un mondo devastato dall’uomo. Che razza di futuro aspettava l’umanità?
“Però ti conviene venire sotto l’ombrello, o ti prenderai un malanno!” gli esclamò il giovane Warbler, offrendogli il braccio, ma Kurt non accettò. Rimase sotto la pioggia che bagnava il suo splendido viso bianco ed i suoi setosi capelli castani. Blaine neanche si accorse di essere rimasto a guardarlo con la più perfetta faccia da idiota che avesse mai avuto; Kurt era misterioso, Kurt era qualcosa di inconoscibile ma che stava sotto i suoi occhi. Era diverso ed in qualche modo aveva cominciato a smuovere in lui qualcosa. Qualcosa d’indefinito, che non era né un sentimento forte ma neanche una sensazione debole, Kurt stava smuovendo in lui pensieri, forse dovuti al suo essere così androgino, così perfetto, così bello. Blaine non riusciva a spiegarselo, ma avrebbe potuto giurare di non aver mai visto un ragazzo più bello di lui in vita sua. Probabilmente era stato uno di quei famosi ‘colpi di fulmine’, perché da quando Blaine lo aveva visto niente era più stato come prima; la sua vita era stata stravolta così come i suoi sentimenti, ogni giorno di più c’era quello strano pensiero che si radicava nel suo cuore o quel bisogno di tenergli la mano che non lasciava la sua testa.
Ma questo lui non poteva ammetterlo, forse neanche a se stesso.
Perché Kurt non apparteneva a quella era e perché, un giorno, sicuramente sarebbe tornato indietro. Ed anche se era bello vederlo saltare sotto la pioggia o emozionarsi di fronte ad uno scoiattolo in un parco, ciò non significava che sarebbe potuto rimanere lì per sempre; lì con lui, per cosa? E poi Kurt era stato chiaro, circa un mese prima, tutto ciò era solo una circostanza temporanea e sicuramente se prolungata avrebbe scombinato il futuro. Non potevano certo permettere di andare a toccare cose più grandi di loro per un semplice capriccio.

*

“Stavo pensando che potremmo andare a cena fuori, stasera…” disse Blaine, mentre stava sorseggiando il suo caffè al Lima Bean davanti a Kurt che quel giorno era sorprendentemente sorridente e solare. Da quando era entrato nei Warblers – essere il solista di quel gruppo aveva i suoi vantaggi, - Kurt sembrava più entusiasta, più acceso e vivo. La sua voce era incantevole ed i suoi timori riguardo ad essa erano spariti; probabilmente il potere incantatore funzionava solo con le persone della sua epoca.
Kurt abbassò il bicchiere e lo guardò con un crescente sorriso sulle labbra.
“Davvero?”
“Sì, beh, pensavo ad un posto carino… magari poi passeggiamo da qualche parte, o andiamo al cinema…” aggiunse, considerando che non aveva mai portato il suo ospite a vedere un film.
“Cinema?” chiese, Kurt, con le sopracciglia inarcate. Blaine rimase stupito dalla sua espressione, com’era possibile che non sapesse cosa fosse il cinema?
“Beh.. okay, immagino che nel futuro non ci sia più e questo mi rende molto triste. Ad ogni modo, si tratta di… una sala, o più sale, con uno schermo enorme dove viene proiettato un film.”
“Oh… sembra… interessante. Cioè sono tipo video-proiezioni? Ne ho sentito parlare, nella mia era ormai sono schermi giganti collegati tra di loro che possono mandare un’unica trasmissione in sincrono o trasmissioni diverse, dipende dal generatore. Dalla persona che comanda gli schermi, per intenderci. Si trovano in tutte le città ma sono all’aria aperta… appesi ai palazzi, o meglio, ai palazzi che rimangono.”
“Sembra affascinante…” rispose Blaine, anche se riuscì a cogliere la nota di malinconia nella voce di Kurt.
“Sì ecco… penso lo sia, sì.”
Kurt guardò fuori dalla finestra e provò un senso strano pesargli nel cuore; non sapeva cosa fosse, ma era una sensazione che forse poteva definire ‘bella’.

*

“Blaine devo chiedertelo…” mormorò Kurt a bassa voce, mentre aspettavano che il film iniziasse.
“Beh, chiedimelo,” rispose semplicemente, con un largo sorriso sulle labbra.
“Perché… perché lo fai? Sono mesi, potrei addirittura essere un peso per te. Ma nonostante ciò, continui a starmi accanto, continui a tenermi con te nonostante i tuoi non siano più tanto d’accordo ormai, e beh, io vorrei solo capire perché. Sei molto gentile, ovviamente la mia non è una lamentela, mi sembra solo… strano.”
Il giovane interpellato si strinse sulle spalle e rivolse uno sguardo al soffitto del cinema. Non rispondere alla domanda di Kurt sarebbe stato di certo più facile. Che cosa lo spingeva ad essere gentile con lui? Come poteva spiegargli che aveva avuto una specie di colpo di fulmine non appena, la prima volta, i loro sguardi si erano incontrati?
Arrossì sulle gote e si morsicò le labbra.
“Beh sai… non so, sembravi debole. Te l’ho detto, sono affascinato dalle cose misteriose.”
Kurt lo guardò di sbieco ed a Blaine apparve addirittura più carino del solito, era un’espressione praticamente adorabile.
“Davvero è solo per quello?”
“Pe-perché mai dovrebbero esserci altre ragioni?” ribatté l’altro, imbarazzatissimo.
“Non so… sei un adolescente, come posso assicurarmi che non lo faccia per adescarmi?” chiese Kurt, freddando, anzi, gelando Blaine sul posto che rimase muto per una buona manciata minuti con gli occhi sbarrati e fissi, come se fosse stato appena colto sul fatto; in realtà non era per quello che lo teneva con sé, certo, ma la ragione stava cominciando a prendere una piega sentimentalista che il giovane Anderson aveva tentato con tutto se stesso di evitare e dove, ovviamente, aveva fallito miseramente.
“Blaine… Blaine ti prego, stavo solo scherzando!” esclamò Kurt, risvegliandolo dal suo coma mentale e toccandogli una spalla. “Non pensavo di metterti così in imbarazzo, scusami. Era solo… una battuta, ecco.”
“Oh-sì certo, scusa in realtà io non so che mi sia preso.”
Ci fu un silenzio dopo quella frase che gelò le ossa di entrambi. Nella mente di Blaine sfrecciarono tanti di quei pensieri da non poterli contare su un’unica mano; e se Kurt avesse avuto la conferma di qualche suo sospetto? Se magari avesse capito che provava dei sentimenti per lui? Era tutto così assurdo… e tutto così impossibile.
Che lo volesse o no, un giorno Kurt se ne sarebbe andato e lui non avrebbe potuto farci niente. Così doveva andare, così andava. Magari avrebbe potuto cercare il Kurt Hummel del suo tempo e riporre qualche speranza nel trovarlo, sempre se esisteva, sempre se c’era, sempre se ogni cosa di quell’assurda storia che ormai sembrava esser diventata statica, fosse stata vera, perché nonostante le evidenti prove, Blaine a volte non riusciva a credere a cosa stava vivendo e con chi lo stava vivendo.
Il cinema si fece buio all’improvviso e di scatto, Blaine sentì la propria mano venir afferrata da quella di Kurt – la stringeva così tanto che sembrava aver avuto paura per l’audio che invase il silenzio della sala con un boato.
“Ti sei spaventato?” chiese Blaine, con voce bassa e divertita.
“N-no…” mentì Kurt.
“Allora perché mi stai stringendo la mano?”
Kurt non gli rispose e continuò a tenerla tra le dita per tutto il resto della serata. Ma Blaine non poteva sapere che il suo cuore stava battendo più velocemente del solito e che il buio nascondeva alla perfezione il rossore sulle sue guance.
D’altronde, il giovane Warbler non sapeva molte cose.

Note di fine capitolo: Sono sicura che qualcuno penserà che gli sviluppi tra Kurt e Blaine siano strani, per cui ci tengo a precisare ed anticiparvi: ho pensato come la loro relazione avesse bisogno di uno sviluppo lento ma... neanche troppo lento. Tenete conto che il lasso temporale in cui si svolgono le vicende è ormai di qualche mese e che, tutto sommato, Blaine è sempre stato affascinato da Kurt. Kurt è ciò che rappresenta per lui un "perfetto ideale" ed è per questo che è sempre spinto ad aiutarlo (oltre che l'attrazione fisica, ovviamente). Per quanto riguarda Kurt... ormai si è quasi abituato a vivere sulla terra, ed è Blaine che, in un certo senso, lo ha educato.

Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Mi farebbe piacere, come sempre, avere i vostri pareri. Ma ringrazio soprattutto anche chi mi legge soltanto, inserisce nei preferiti, nelle seguite o chi mi aggiunge anche su FB tramite la mia pagina. Per me è davvero molto, molto importante :) grazie di cuore!

Al prossimo venerdì,
Flan
   
 
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