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Autore: hipster    20/01/2012    9 recensioni
Kurt cerca solo una persona che lo ami davvero; Blaine cerca anime, tante anime, per soddisfare la sua sete. Ma cosa succede quando nemmeno le regole dell'Inferno riescono a mettere in riga un Angelo dannato? Cosa succede quando un Demone si innamora di un Umano? Sicuramente tanti guai.
[Demon!Blaine]
Genere: Angst, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Angels and Demons'
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Nota: Ok, lo so. Ho appena risposto alle vostre recensioni dicendovi che avrei aggiornato domani, lo so.
Ma mentre vi rispondevo, la voglia di aggiornare e di non "farvi soffrire" con l'attesa mi ha portata qui ^^
Due parole prima di lasciarvi all'epilogo, alla fine di tutto:
GRAZIE. 
Un grazie sincero dal profondo del cuore.
Non mi sarei mai aspettata che così tante persone avrebbero letto e addirittura apprezzato la mia fiction!
Sono molto insicura sul mio modo di scrivere e la maggior parte delle volte per questo motivo non porto nemmeno a termine i miei lavori.
Ma voi mi avete dato il courage di continuare :)
Perciò, se sono qui a ringraziarvi, dovete ringraziare voi stessi.
Spero davvero che possiate apprezzare la mia scelta e anche di capire il motivo per cui ho deciso che le cose sarebbero andate così.
Perché, come ho già spiegato ad una di voi (alla carissima Alessia **) per me Kurt e Blaine sono love, l'amore puro, incrollabile, incontrastato; e courage, che siano un demone e un umano o due ragazzi che combattono i pregiudizi delle persone, loro sono courage.
Ecco, questa sta per diventare la nota più lunga nella storia delle note lunghe ç_ç
Perdonatemi, ma quando comincio a parlare, non mi ferma più nessuno.
E pensare che avrei potuto riassumere tutto in tre parole:
Vi adoro. Grazie :')
Alla prossima, 
Allie <3

Era nel parco, seduto su una panchina. Stava guardando una adorabile bambina che giocava a palla con un cagnolino proprio nel prato di fronte a lui.
Sorrise teneramente mentre la guardava: era così innocente. «Papà! – urlò all’improvviso la bambina, correndo tra le braccia di un uomo che doveva avere pressoché trent’anni – Papà, gioca con me!». L’uomo rise, gentilmente. Non riuscì a sentire la risposta, ma probabilmente era un sì, perché la bambina cominciò a strepitare e a saltellargli intorno, e il cagnolino con lei.
Insieme cominciarono a giocare, fin quando non li raggiunse anche un altro uomo. Il respiro gli si mozzò: Eccoti, amore mio.
Poteva sentire la forza del suo sguardo anche da dov’era; il suo corpo caldo gli era familiare più di ogni altra cosa, sebbene fosse stato suo solo per poco tempo; il suo profumo era impresso nella sua memoria. Kurt.
Blaine non avrebbe mai dimenticato l’ultima volta che l’aveva baciato: era stato il momento in cui aveva dovuto rinunciare a lui per sempre.
Non voleva che Kurt corresse rischi per lui, aveva già messo a repentaglio la sua vita una volta; non si sarebbe mai perdonato se gli fosse successo qualcosa.
Perciò aveva fatto l’unica cosa possibile: si era fatto da parte; aveva cancellato ogni ricordo della sua esistenza dalla mente di Kurt e di tutti gli altri. Blaine Anderson non era mai esistito per Kurt Hummel né per tutti gli altri studenti del McKinley. Ora sei al sicuro, amore mio. Al sicuro e felice.
All’improvviso un pallone lo colpì al petto. «Mi scusi, signore!» urlò la bimba, con voce squittente. «Oh cielo, scusi! Beth ha una pessima mira» disse Kurt, correndo verso di lui.
Blaine non riusciva nemmeno a parlare per la sorpresa. «Non ti sei fatto male, vero?» continuò Kurt, gentile. Blaine scosse la testa. «Elizabeth, chiedi scusa. Subito.» disse Kurt, severo.
«Scusi, signore» disse la bambina, decisamente dispiaciuta. «Non preoccuparti… Elizabeth» trovò la forza di dire Blaine. La bambina sorrise incantevolmente, poi rise e corse tra le braccia del suo altro papà. «Arrivederci, e scusi ancora!» disse Kurt, prima di allontanarsi. Raggiunse suo marito e la bambina, formando quel perfetto ritratto dal quale Blaine si era escluso.
Un sospiro di tristezza gli sfuggì: «Arrivederci, Kurt». 

   
 
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