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Autore: vampirellasperduta    21/01/2012    4 recensioni
Salve a tutti! questa è una fan fiction rigorosamente DELENA e parte dopo che Klaus viene sconfitto durante il rituale (modificato da me).
Stefan e Elena si sono lasciati molti mesi prima e sono molto amici ma Elena inizia a guardare Damon con occhi diversi e capisce di amarlo da sempre. I fratelli Salvatore non saranno gli unici vampiri che si vedranno nella fan fiction poichè arriverà una vecchia cara nostra conoscenza!
DAL TESTO:
Si il mio cuore mi dava la conferma. Lo amavo. Forse lo sempre amato e nascondevo i sentimenti ma erano sempre li. Nel profondo del mio cuore.
DAL CAPITOLO 24
POV DAMON
Avevo un disperato bisogno di un bicchiere di Bourbon dopo quel tumulto di emozioni. Emozioni così forti da avermi mozzato il fiato. Emozioni che mi avevano riempito l’anima di gioie indescrivibili, uniche e folgoranti allo stesso tempo.
Fissai quel vetro sottile che mi divideva dalla nursery dell’ospedale.
Appoggiai le dita affusolate su quella superficie liscia e fredda.
La mia attenzione era tutta su un esserino piccolo e fragile in mezzo ad altri.
Mio figlio.
L’esserino che dormiva innocentemente con le labbra già carnose leggermente socchiuse e un espressione rilassata in viso.
Pochi capelli.
Corvini. Come i miei.
Pelle leggermente olivastra. Come quella di sua madre.
Buona Lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avevo ancora gli occhi chiusi ma ero cosciente. Sotto di me c’era qualcosa di soffice, probabilmente Damon mi aveva portata su nella nostra camera e mi aveva steso sul letto.
Cavolo, ero svenuta per l’ennesima volta.
Ma questa volta sapevo il perché.
Mi accarezzai la pancia e sorrisi, poi qualcosa catturò la mia attenzione. Delle urla provenire dal piano inferiore.
“Barbie se sai qualcosa devi dirmelo!” Damon aveva urlato esasperato; sicuramente era arrabbiato.
“Damon penso che sia Elena la persona giusta per dirti cos’ha, di certo non sono io!” rispose la mia amica irritata.
Ero certa che stessero litigando già da parecchio.
“Damon” sussurrai certa che lui avrebbe sentito. In pochi secondi il mio vampiro mi fu accanto con il volto ancora un po’ duro dovuto alla litigata ma con un sorriso tenero riservato a me.
“Elena come ti senti?”
gli sorrisi e lo invitai a stendere di fianco a me. Mi appoggiai al suo petto e Damon mi coccolò con una infinita dolcezza che riservava solo a me.
“non mi hai ancora risposto” disse dopo avermi baciato i capelli lisci che mi cadevano sulle spalle.
“chi c’è giù?” chiesi, volevo che Katherine non sapesse di questa cosa fin quando potevo nasconderla.
“ci sono Stefan e Caroline, gli altri sono andati a casa” mi rispose dolce.
“ok amore”
dopo qualche minuto parlai.
“amore ti devo dire una cosa” e lo guardai negl’occhi.
“sono tutte orecchie” e sorrise, anche se sapevo che era un po’ ansioso. Quando si trattava di me e della mia salute, si tormentava sempre.
Non sapevo come dirglielo accidenti. Non sapevo da dove iniziare. Lui mi avrebbe risposto parti dall’inizio.
“amore ho capito qual è la causa dei dolori alla pancia e degli svenimenti…” cominciai. Mi guardava dubbioso e preoccupato. Gli presi la sua mano sinistra e la posizionai sulla pancia. Damon si irrigidì.
“non capisco” sussurrò. Evidentemente non ci arrivava. Bè dopo centosesant’anni in cui sai che non puoi procreare non posso biasimarlo se non lo capisce immediatamente.
“aspetto un bambino, Damon” dissi tutto d’un fiato.
“è impossibile” fu la sua risposta e si irrigidì ancora di più e tolse con uno scatto la mano dalla mia pancia.
“ne sono certa Damon, c’e qualcosa dentro di me che si muove. E’ come se avessi delle farfalle nello stomaco, e penso proprio che il lato umano che solo io posso far venire fuori dai vampiri sia proprio questo, posso rimanere incinta di voi, di te.”
Non disse niente. Era solo sbalordito. Cosa diavolo pensava???
“Damon dì qualcosa, per favore” lo implorai.
“ti fa del male questa cosa, ti farà del male questo cosa” disse amaramente e duro. “ non penso che nessun bambino ti colpisce da togliere il fiato, o sbaglio? “ domandò severo e duro.
“non vuole che io sia agitata o arrabbiata e per questo che si agita pure il piccolino. Poi se ha preso da te magari è più forte di qualsiasi altro bimbo.”
“come fai a parlare con questo amore di questa cosa che ti fa solo stare male?!” mi chiese alterato.
Ero basita e sconvolta. Con le lacrime agl’occhi abbassai lo sguardo.
“come fai tu a parlare con questa amarezza di tuo figlio, di nostro figlio?” chiesi sull’orlo di una crisi di pianto.
Si alzò dal letto e girandosi verso di me mi guardò sconvolto.
“io non posso diventare padre perché sono un vampiro!”
“sono incinta Damon” risposi scandendo le parole.
Aprì la porta e se ne andò lasciandomi sola stesa sul letto. Scoppiai a piangere.
 
 
Avevo appena rivelato all’uomo che amo che aspettavo un bambino e la sua reazione fu totalmente il contrario di quella che aspettavo.
Non era felice di diventare padre.
Non voleva il piccolino.
Un’altra lacrima scese amara e salata sul mio volto. Ero rannicchiata in posizione feto e continuavo a piangere. Sentii un piccolo colpo al basso ventre. Accarezzai la pancia.
Piccolino mio papà è solo sconvolto perché non se lo aspettava, sta tranquillo. pensai. E sperai con tutta me stessa che era proprio così: ero solo sconvolto per il fatto che non si sarebbe mai aspettato che sarebbe diventato padre, non perché non vuole un bambino.
“ehi..” una voce femminile ruppe il silenzio della camera.
“Car” il mio fu un disperato bisogno di qualcuno che mi dicesse che sarebbe andato tutto bene, che Damon sarebbe ritornato da me e che non fosse arrabbiato per la notizia.
Caroline si avvicinò a me e si posizionò di fianco a me e mi accarezzò i capelli.
“Mi dispiace ma sono sicura che è traumatizzato perché non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere..” mi disse con poca convinzione.
“E se non fosse cosi?” ero dispetata.
Caroline sospirò. Prese il cellulare dalla tasca e fece un numero e lo portò all’orecchio.
“torna – immediatamente – a – casa – perché se non lo fai, ti impaletto in seduta stante!” gridò al telefono. Poi guardò me e disse che lui aveva messo la segreteria telefonica.
“Car lascialo stare, non deve essere obbligato a tornare…” singhiozzai.
 
 
POV DAMON
 
Bevvi un altro sorso di bourbon, l’ennesimo.
Ero sconvolto. Scioccato.
Non poteva essere. Non poteva succedere! Avevo rinunciato all’idea di diventare padre esattamente quando sono diventato un vampiro!
Quella cosa faceva del male alla mia Elena, anche se si trattava di semplici dolori non potevo permettere che le succedesse qualcosa.
Un bambino, che cosa ridicola. E sorrisi amaramente.
Avevo lasciato in camera un Elena disperata, e mi odiavo per questo ma avevo bisogno di bere su questa notizia.
Io padre?
Non mi ci sono mai visto come tale.
Elena, la donna che amavo, aspettava un figlio da me.
Ero sconvolto. Scioccato.
 
 
 
 
 
POV ELENA
 
Ero seduta in salotto con Stefan alterato davanti a me. E non perché gli avevo appena rivelato che aspettavo un bambino, ma perché suo fratello mi aveva lasciato sola e ne era andato.
“è un’idiota” concluse il vampiro.
“Stefan… non puoi biasimarlo, magari non desidera diventare padre.”conclusi e cercai di trattenere le lacrime. Ero stanca di piangere.
“no Elena, non posso … ha sbagliato… Elena sicuro che il bambino non ti farà del male?” mi chiese.
“secondo me ha preso da voi vampiri Stefan, sento che è più forte di un normale bambino e poi non credo che dopo solo un mese sia già capace di farmi sentire dei colpi cosi. Però sono sicura che non mi farà del male, anzi…” dissi. Quando parlavo del mio piccolino non riuscivo a non essere felice e piena d’amore.
“magari se fai una visita dal dottore vediamo cosa dice e da chi ha preso” e sorrise per il doppio senso.
Caroline saltò su “speriamo che non prenda il caratteraccio del padre perché la mia pazienza ha un limite!” rise.
Sorrisi anche io. Quei due vampiri riuscivano sempre a farmi tranquillizzare.
“ma se poi il dottore vede che c’è qualcosa di anormale dovuta al fatto che può essere mezzo vampiro?” chiesi.
“lo soggioghiamo se è cosi” rispose Car sorridendo.
Annuì accarezzandomi la pancia.
Damon non era ancora ritornato e io ero preoccupata e ansiosa. Suo fratello mi aveva spiegato che la sera prima era andato tutto come era pianificato ma che quando uno dei vampiri ha citato me offendendomi, Damon non ci ha visto più e gli era saltato addosso e si era beccato un paletto.
Quella questione era risolta.
Peccato che nel grimorio si specificava che il mio bambino correva dei rischi perché sarebbe stato unico e molte creature sovrannaturali lo avrebbero voluto una volta scoperto.
Mi terrorizzava questa cosa.
Nel giro di un giorno il mio piccolino era diventato la mia priorità, assieme a suo padre, Damon: la mia famiglia.
 
 
POV DAMON
 
Entrai in casa.
Elena era sotto la doccia, lo sentivo.
Mi fratello aveva appena sbuffato. Mi diressi verso lui.
“Damon” mi salutò
“mangiascoiattoli”
“non credo che sia il momento di scherzare fratello” disse Stefan alterato. Sospirai amareggiato.
“come hai potuto trattarla cosi eh? Ma che razza di uomo sei Damon? aspetta tuo figlio! Tuo! E non le farà del male, mettitelo in testa ! è molto protettivo verso la madre tutto qua.” Mi urlò in faccia.
Contrassi la mascella.
“esigo una risposta Damon” disse duro.
“cosa vuoi che ti risonda eh Stefan?” chiesi esasperato. “dopo centocinquant’anni non ho più pensato all’idea di diventare padre. Ma dico mi ci vedi con un bambino? Mi ci vedi come padre? Come un buon padre?” chiesi rivelando la mia paura. Odiavo il fatto di farmi vedere vulnerabile ma avevo assoluto bisogno di sfogarmi.
“è questo che ti turba Damon? se sarai un buon padre? Ti prendi cura di Elena in modo straordinario, e ne sono certo: sai un buon padre.”
“sei sicuro che non le farà del male?” chiesi.
“sicuro, Elena è sicura. domani la portiamo a fare una visita dal dottore per vedere come sta il bambino” mi rispose e capii che era sincero. Quella cosa, mio figlio, non avrebbe fatto del male a Elena. Questa era cosa più importante per me.
Elena doveva stare bene.
Me ne ero andato perché credevo che le avrebbe fatto del male. E non potevo sottostare a questo.
“devo fare una cosa” dissi. Dovevo scusarmi e avevo in mente di fare qualcosa. Lasciai la casa e mi diressi verso la mia macchina.
 
 
POV ELENA
 
Ero sotto la doccia da più di dieci minuti e non avevo nessuna intenzione di uscirne. L’acqua calda mi scioglieva la tensione dei muscoli e mi faceva sentire meglio.
Damon non era ancora ritornato.
Perché?
Non volevo pensare al peggio, al fatto che non sarebbe più ritornato perché non voleva il bambino. Conoscevo Damon, il mio Damon e non poteva farmi una cosa del genere. Mi amava.
Mi amava?
Chiusi il rubinetto con aggressività. Sbuffai.
Mi avvolsi nell’asciugamano, mi asciugai e mi vestii. I capelli erano legati in una coda disordinata.
Mi diressi verso il letto e mi fermai di colpo.
In mezzo al letto c’erano due cose che prima non c’erano.
Mi avvicinai lenta ma con un sorriso nuovo. Di consapevolezza.
Mi appoggiai sull’enorme letto mio e di Damon e raccolsi la rosa rossa che vi era appoggiata e me la portai al naso per odorarla. Era splendida.
La riposi vicino a me e raccolsi l’altro oggetto che si trovava sul letto.
Una tutina per neonati di color verde chiaro. Sorrisi toccando il tessuto morbido e delicato.
“è verde perché non so se è uno scricciolo maschietto o uno scricciolo femminuccia”  chiusi gli occhi, mi era mancato cosi tanto in quelle poche ore. La sua intensa voce mi rilassò all’istante. Mi girai verso di lui, mi alzai dal letto e gli saltai addosso abbracciandolo.
“ti amo Damon” gli sussurrai felice.
“Scusami piccola… ero, diciamo, scioccato dalla notizia.” Mi disse accarezzandomi i capelli per poi soffermarsi sul viso quando i nostri occhi si intrecciarono.
“non fa niente amore”
“Elena voglio essere chiaro su una cosa… devi essere sincera con me. Devi dirmi se ti farà del male.
“amore se posso rimanere incinta di te vuol dire che sono in grado di portare a termine la gravidanza… e te lo giuro Damon, non mi farà del male, lo so.”
“ok…” leggevo nei suoi occhi preoccupazione.
“Elena ma tu mi ci vedi come padre? Io con un bambino?”
ecco cosa lo turbava. Sorrisi perché era adorabile.
“Damon sarai un bravissimo papà” gli dissi baciandolo.
“non avevo mai pensato di collegare il nome di Damon Salvatore a quello di papà” rivelò sbigottito inarcando un sopracciglio.
“amore speriamo che prenda i tuoi bellissimi occhi color mare..” dissi.
Ci avevo pensato appena avevo saputo del bambino. Speravo che avrei avuto un piccolo Damon, un piccolo maschietto con quei suoi meravigliosi occhi blu ghiaccio. O una splendida bambina con gli stessi occhi.
“certamente prenderà da me!” disse con la sua solita modestia.
Eravamo felici, una famiglia.




ciao a tutte!
ecco il nuovo capitolo. che ne pensate?
un bacio.
Jessy

  
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