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Autore: londra555    21/01/2012    8 recensioni
Universo parallelo. Questa volta Santana non ha problemi ad accettarsi. Cosa succede se chi si nasconde è Brittany?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Santana Lopez
Note: AUOOC | Avvertimenti: nessuno
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Come sempre un abbraccio a tutti voi che seguite la storia e a chi ha voglia anche di recensirla!! Grazie mille!

 

CAPITOLO 10

Santana stava seduta sul piccolo divano con le gambe incrociate, cercando di concentrarsi sul libro che aveva davanti. Guardò l’orologio pensando se fosse il caso di mandare un messaggio a Kurt per uscire a prendere un po’ d’aria. Rinunciò quando si accorse che era troppo tardi e, sicuramente, l’amico stava riposando visto che la mattina dopo aveva una lezione praticamente all’alba. Lasciò andare il libro e allungò le gambe pensierosa. Le prime settimane di università erano volate. Fortunatamente non aveva avuto modo di incontrare di nuovo Brittany ma era una cosa che si aspettava. In fondo avevano orari completamente diversi. A dire il vero non sapeva nemmeno quale fosse la sua stanza. Sbuffò cercando di pensare ad altro. Kurt l’avrebbe uccisa se avesse anche solo immaginato che lei pensava ancora alla ballerina. Poi un rumore proveniente dalla porta la riscosse dai suoi pensieri. Aspettò un attimo e lo sentì di nuovo. Adesso ne era sicura, qualcuno stava bussando. Si alzò lentamente sistemandosi i capelli e aprì la porta.

-Cosa ci fai qui?

-Ciao, non riuscivo a dormire e mi chiedevo se hai voglia di lasciarmi entrare.

Santana sollevò un sopracciglio incredula.

-Stai scherzando vero?

-Io… solo volevo parlare con te.

-Vediamo se riesco ad essere abbastanza chiara. Non voglio avere niente a che fare con te, non voglio vederti, non voglio sapere cosa stai facendo, non voglio nemmeno ricordarmi di te!

Brittany sollevò lo sguardo lo incrociò con quello dell’altra ragazza ferma davanti a lei.

-Si, chiaro. Scusa.

Santana chiuse la porta e vi appoggiò la fronte. Prese un respiro mentre cercava di togliersi dalla testa quello sguardo triste. Per quale motivo lei aveva quello sguardo? Non riusciva a pensare a nient’altro. Fece un paio di passi verso il letto. Forse avrebbe potuto parlarci un po’, in fondo non avrebbe fatto del male a nessuno. Ma era inutile continuare a pensarci, non sapeva nemmeno in che stanza stava, ormai era tardi. Guardò la porta e fece un paio di passi, quando la raggiunse posò la mano sulla maniglia per un istante. Prese un respiro e l’aprì di scatto precipitandosi fuori. Inciampò rovinosamente su qualcosa e si trovò al suolo. Si voltò per guardare cosa l’avesse fatta cadere e si trovò davanti Brittany seduta per terra che la guardava totalmente sorpresa.

-Oddio! Ti sei fatta male San? – disse mentre saltava in piedi per aiutarla ad alzarsi.

-Cosa stai facendo seduta davanti alla mia porta?

-Scusa, scusa! Stavo pensando!

Santana provò a fare un paio di passi accorgendosi che sentiva un fortissimo dolore alla gamba, doveva averla sbattuta nella caduta. Fece una smorfia mentre si appoggiava a Brittany che la riportò nella camera e la faceva sedere sul divano.

-Io vado di nuovo fuori adesso. Scusa.

Santana la fermò prendendole il polso.

-In realtà stavo uscendo per cercarti. In più non vorrei trovarti domattina accampata davanti alla mia porta.

-Fammi vedere cosa ti sei fatta – le disse mentre si sedeva al suo fianco e posava le mani sulla gamba – Tranquilla, è solo il colpo. Però domani probabilmente avrai un bel livido!

-Ti sembrava il caso di pensare proprio li fuori?

Brittany distolse lo sguardo imbarazzata.

-Non pensavo che uscissi. Mi stavi cercando quindi?

-Si, sono stata un po’ brusca prima. Mi dispiace.

-Non credo che tu debba scusarti di niente.

-Perché sei venuta a cercarmi?

Brittany si morse il labbro inferiore e si mosse nervosamente sul divano. Santana la guardava mentre aspettava una risposta che tardava ad arrivare, cercava di nascondere la sua ansia dietro un espressione dura ma temeva di non riuscirci ancora a lungo.

-Mi sei mancata – rispose alla fine con semplicità.

-Anche tu – sussurrò Santana chiudendo gli occhi – Stai ancora con Josh?

-Si, lui lavora a Charlotte nell’impresa di famiglia, è a poco più di due ore di macchina da qui. Sta studiando economia in una università on-line.

-Capisco. Si insomma alla fine hai preso la decisione migliore!

-San, mi dispiace.

-Per cosa?

-Io davvero non volevo farti soffrire! Davvero!

-Per come la vedo io alla fine tu sei stata molto chiara dal principio! Sono io che ho interpretato alcune cose in maniera sbagliata. Certo che è incredibile, quante possibilità c’erano che tu capitassi proprio in questa università!

Brittany distolse nuovamente lo sguardo.

-Nessuna direi.

-Voglio dire, ormai è successo. Possiamo anche convivere civilmente. Non credi?

Fu in quel momento che Santana si accorse che le mani di Brittany non si erano staccate un solo momento dalla sua gamba indolenzita, continuavano a percorrerla dolcemente avanti e indietro. Immediatamente le sembrò che tutti i sensi si fossero risvegliati dopo un lungo sonno. Sentiva distintamente il profumo dell’altra, così familiare, e il suo tocco delicato sulla sua pelle. Cercò di fissare i suoi occhi ma si accorse che Brittany era troppo occupata a guardare le sue labbra per ricambiare lo sguardo. Inconsciamente si avvicinò di qualche centimetro mentre la sua testa cercava di riprendere il controllo della situazione che evidentemente le stava sfuggendo di mano. Provò a pensare a Kurt e a quello che gli avrebbe detto l’amico se avesse saputo quello che stava combinando. Ma era un caso disperato. Se solo fosse riuscita a rallentare il battito del suo cuore che le rimbombava nelle orecchie magari sarebbe riuscita a pensare coerentemente e a concentrarsi. Decise improvvisamente che era una battaglia persa e si lanciò dritta su quelle labbra. Si accorse che Brittany era stata colta di sorpresa ma solo per un attimo visto che in meno di un battito di ciglia si ritrovò senza maglietta e tra le braccia dell’altra che la portò sul letto. Sapeva che si sarebbe pentita di quello che stava facendo, ma in quel momento l’unica cosa alla quale riusciva a pensare erano quelle labbra che percorrevano ogni centimetro del suo corpo.

Fu svegliata dal suono del cellulare che squillava sul comodino, lo prese fatica e guardò chi la chiamava. Kurt. Santana balzò a sedere mentre lanciava il cellulare ai piedi del letto, spaventata. Come avrebbe potuto raccontare a Kurt quello che era successo la notte prima?

  
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