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Autore: jas_    21/01/2012    34 recensioni
Abigail odiava Harry Styles, con tutta sé stessa. Era la persona più egoista, vanitosa, antipatica e viziata che avesse mai conosciuto.
Sophie invece trovava che Niall Horan fosse la persona più bella che avesse mai visto sulla faccia della Terra. Sorriso buffo, accento irlandese e occhi ipnotici. La sua sola vicinanza le provocava la tachicardia.

Due amiche, cinque ragazzi, una scommessa.
Cos'ha in serbo per loro il futuro?
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'You belong with me'
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Sophie si maledette per essersi precipitata fuori di casa così in fretta e furia da essersi dimenticata l’ombrello.
Alzò gli occhi al cielo notando le nuvole scure che minacciavano pioggia e pregò che non cominciasse a scrosciare proprio in quel momento. Accelerò notevolmente il passo mentre attraversava un piccolo parco che stava dietro alla chiesa accorciando di molto la strada che portava a casa di Niall. Non sapeva nemmeno lei cosa stava facendo ma le parole di Abigail l’avevano fatta riflettere e, sapendo che quella convinzione sarebbe scomparsa nel giro di poco tempo, decise di andare subito a chiarire le cose. In realtà tutta quella decisione cominciava già a venir meno ma ormai era a più di metà strada e non aveva intenzione di tornare indietro rischiando di beccarsi un acquazzone.
Salutò con un cenno della mano il reverendo che stava uscendo in quell’istante dalla chiesa prima di attraversare la strada con passo svelto.
Svoltò l’angolo trovandosi sulla via in cui abitava Niall, una serie di villette a schiera tutte identiche era disposta su entrambi i lati della strada e Sophie accelerò ancora di più il passo quando sentì delle piccole gocce caderle sulla testa.
Nel giro di pochi secondi quella pioggerella leggera a malapena percepibile si trasformò in un vero e proprio temporale e Sophie cominciò a correre tentando invano di coprirsi la testa con la borsa.
Quando arrivò in fondo alla via era ormai fradicia e suonò il campanello di casa Horan senza esitazioni onde evitare di restare ancora un po’ sotto l’acqua.
Alcuni secondi dopo la porta si aprì e Sophie si ritrovò davanti una donna sulla cinquantina con gli stessi occhi blu intenso di Niall.
«Salve» sorrise imbarazzata cercando di non pensare al freddo che aveva in quel momento, «c’è Niall?» chiese.
La donna la osservò per alcuni istanti prima di assentire con la testa, «è uscito prima, credo sia andato da Harry ma non dovrebbe tardare. Vuoi provare ad aspettarlo?»
Sophie ci rifletté su per alcuni secondi.
La madre di Niall sembrava una donna cordiale e rimanere ad aspettare in casa al calduccio sembrava un’idea migliore rispetto a quella di tornarsene a casa riaffrontando per la seconda volta il diluvio universale – anche se più bagnata di così non poteva diventare.
«Volentieri» acconsentì infine Sophie.
La donna le sorrise cordialmente facendole strada verso il salotto.
Casa Horan era esattamente come Sophie se l’aspettava, piccola, accogliente e piena di effetti personali: fotografie, souvenir di vacanze e soprammobili certamente non scelti da un arredatore d’interni.
Si sedette sul piccolo divano che occupava il centro del soggiorno mentre la madre scomparsa su per le scale per andarle a prendere dei vestiti asciutti. Nonostante si trovasse a casa del suo pseudo-ragazzo con la sua pseudo- suocera Sophie era tutt’altro che in ansia, si sentiva a proprio agio. Tutto in quell’ambiente aveva un qualcosa di famigliare che le rendeva impossibile sentirsi fuori luogo.
A riscuoterla dai suoi pensieri fu la voce della madre di Niall.
«Tieni ho preso dei vestiti asciutti ma purtroppo quelli di Niall sono gli unici che ho trovato. Spero ti vadano bene.»
Sophie si alzò dal divano sorridendole educatamente, «grazie mille.»
«Oh, e il bagno è lì» aggiunse poi la donna indicando una porta vicino alle scale, «puoi tranquillamente farti la doccia se vuoi, ti ho messo degli asciugamani puliti vicino al lavandino.»
La bionda prese in mano i vestiti prima di dirigersi nella direzione indicatole.
Non appena si chiuse la porta alle spalle si liberò di quei vestiti fradici e si fiondò nella doccia, stava congelando e l’unico modo per scaldarsi era rimanere sotto il getto dell’acqua bollente per un po’.
Chiuse gli occhi spostandosi indietro i capelli dal viso e solo allora si rese conto che doveva pensare a cosa dire a Niall. Era uscita di casa così in fretta che oltre che essersi dimenticata l’ombrello non aveva meditato su cosa gli avrebbe detto.
Era stata presa così tanto dalla carica che le avevano dato le parole di Abigail che si era precipitata sotto l’acqua verso casa Horan senza rendersi davvero conto di cosa stava facendo. Solo allora, che aveva un attimo di quiete, si rese conto nella situazione in cui si trovava. Ma non voleva riflettere su cosa dirgli, le parole le sarebbero uscite dal cuore, pensò, poi lei non doveva chiedere scusa per niente, era lei che doveva perdonare Niall e non ci sarebbe voluto un discorso troppo laborioso, si convinse.
Chiuse il getto dell’acqua e prese un asciugamano asciugandosi per bene prima di indossare i vestiti di Niall.
Restò ad osservarsi per alcuni secondi allo specchio, aveva un leggero alone nero sotto gli occhi lasciato dal trucco che le era colato e i capelli ricci le cadevano disordinati sulle spalle. Li ravvivò leggermente prima di prendere un grosso sospiro e uscire dal bagno. Mosse alcuni passi titubante verso la cucina, in casa aleggiava il silenzio più totale e Sophie non aveva idea di dove andare o cosa fare.
In quel momento la porta d’entrata si aprì e Niall entrò di tutta fretta buttando l’ombrello in un angolo. Solo quando alzò lo sguardo si accorse di Sophie in piedi in mezzo al corridoio che lo guardava sorpresa.
Il ragazzo sussultò nel vederla, era l’ultima persona che si sarebbe aspettato di trovare a casa sua, bagnata come un pulcino e.. con i suoi vesiti.
Niall non riuscì a trattenere una risatina quando si accorse di com’era conciata, ma non riusciva comunque a non trovarla bellissima.
«Che c’è da ridere?» gli chiese Sophie.
Niall scosse la testa divertito, «ti donano i miei vestiti» ammise poi.
La bionda arricciò le labbra facendogli una smorfia e lui di rimando le fece l’occhiolino.
Il cuore di Sophie cominciò a battere velocemente, troppo. Certo, si era abituata a Niall e aveva imparato a non balbettare ogni qualvolta gli rivolgesse la parola ma ogni tanto perdeva il controllo. Quel ragazzo era troppo per lei e non voleva perderlo. Le ritornarono in mente le parole di Abigail e il motivo per cui era lì.
Il silenzio che si era venuto a creare stava diventando imbarazzante e Sophie non aveva idea di cosa fare, se cominciare a parlare oppure..
Niall si schiarì la voce in quel momento facendola sussultare.
«Come mai sei qua?» le chiese poi avvicinandosi a lei.
Sophie abbassò subito lo sguardo cominciando ad osservare il pavimento che in quel momento trovava molto più interessante che pensare alla vicinanza di Niall.
Era nel più completo imbarazzo e il suo cuore era troppo concentrato a batterle contro il petto per riuscire a trovare delle parole adatte da dire.
«Senti..» riuscì a cominciare. Si passò una mano tra i capelli trovando finalmente il coraggio di alzare lo sguardo incontrando quei due pozzi azzurri che la scrutavano curiosi e molto più vicini di quanto si sarebbe aspettata.
Sophie sospirò cercando di trovare le parole adatte ma che in quel momento sembravano mancarle. Cosa doveva dirgli esattamente? “Ti perdono”? Le sembrava patetico, e inoltre le ricordava il reverendo quando la confessava che la assolveva da tutti i suoi peccati e lei non voleva certo dare quell’impressione. Era in preda al totale sconforto e ogni secondo di silenzio che passava serviva soltanto a renderla più ridicola, pensò.
Nella sua mente balenavano così tanti pensieri, provava così tante sensazioni che in quel momento che non riusciva a concentrarsi su una cosa sola e questo la mandava nella confusione più totale.
Lei, che era sempre stata brava con le parole e che non faceva mai fatica ad esprimersi quando era con Niall perdeva questa sua capacità e diventava peggio di un analfabeta balbuziente.
Sbuffò contro se stessa dimenticandosi per un secondo della presenza di Niall che attendeva paziente cosa dovesse dirgli anche se ormai credeva anche lei che avesse intuito. Quel ragazzo era molto più spigliato di quanto volesse dare a vedere mentre lei si sentiva una vera e propria deficiente. Se Niall non avesse più voluto avere niente a che fare con lei l’avrebbe biasimato dato che non riusciva ancora a chiedersi come un ragazzo bello e simpatico come lui fosse andato a scegliersi una come lei.
Certo, ora una risposta più o meno ce l’aveva. Era stato spinto da Harry e da quella stupida scommessa ma anche lei si era accorta che l’interesse che aveva Niall nei suoi confronti esulava completamente da quello. Si era accorta anche lei di come  era diventato taciturno e mogio dopo che avevano litigato, vedeva che non era più il solito divertente Niall e anche lei non era disposta a mandare tutto all’aria perché lui aveva sbagliato. In fondo – anche se era brutto da pensare – sapeva anche lei che doveva ringraziare Harry se Niall si era accorto di lei. Era consapevole del fatto che se non ci fosse stata alcuna scommessa l’irlandese non l’avrebbe neanche notata con la coda dell’occhio.
Grazie a quel patto, invece, lei era finita sotto i riflettori e Niall aveva potuto appurare che persona fosse, aveva avuto la possibilità di conoscerla e di provare un certo interesse verso di lei.
Quei pensieri dettero una carica di adrenalina a Sophie che le fece sparire tutte le inibizioni e le paure. Non c’erano bisogno di parole, pensò prima di prendere il viso di Niall tra le mani e baciarlo con passione, come non aveva mai fatto.
Il ragazzo esitò per alcuni secondi – più per la sorpresa che perché non volesse quel bacio – prima di lasciarsi andare a quel momento che aveva bramato troppo, secondo i suoi gusti.
Prese Sophie per i fianchi avvicinandola ancora di più a sé mentre lei gli cinse il collo con le braccia.
Quando finalmente le loro labbra si staccarono e si guardarono negli occhi, sul viso della bionda si dipinse un sorriso, uno di quelli che Niall aspettava da tanto tempo. Non riuscì a fare a meno di sorriderle di rimando.
«Noto con piacere che mi hai perdonato» aggiunse poi, con un pizzico di ironia nella voce.
Sophie gli tirò un piccolo schiaffo sul braccio senza tuttavia riuscire a trattenere una piccola risata.
«Sappi che è la prima e ultima volta» lo avvertì poi puntandogli un dito contro.
Niall annuì facendosi improvvisamente serio, «non sai quanto mi sia dispiaciuto Sophie, mi sono sentito un vero e proprio stronzo e non avrei mai dovuto dare ascolto a Harry ma in quel momento mi sentivo uno schifo e quello mi sembrava l’unico modo per..»
Niall non riuscì a finire la frase che le labbra di Sophie erano di nuovo sulle sue, «non c’è bisogno che tu mi dica niente» gli sussurrò poi, con il viso così vicino al suo che i loro nasi si sfioravano e il suo respiro le solleticava la pelle, «ormai quel che è fatto è fatto e poi se vogliamo essere obiettivi se tu non avessi accettato quella scommessa chissà se a quest’ora ci saremmo già rivolti la parola.»
Niall annuì rendendosi conto di quanto quelle parole fossero vere prima che sul suo viso spuntasse di nuovo il sorriso, quanto poteva amare quella ragazza?
Si era già reso conto da tempo che Sophie per lui non era soltanto una distrazione, o infatuazione, lui l’amava.
La prese di nuovo tra le sue braccia baciandola con più trasporto, come per recuperare il tempo perso in quei giorni in cui non si erano parlati. Quando incontrò di nuovo lo sguardo di Sophie capì immediatamente cosa c’era scritto nei suoi occhi, ed era quello che voleva anche lui.
La prese per mano conducendola al piano superiore oltre una porta bianca leggermente socchiusa. Sophie non ebbe il tempo di guardarsi intorno, dato che osservare la stanza in cui si trovava era l’ultimo dei suoi pensieri in quel momento inoltre le tende scure erano tirate e permettevano a poca luce di filtrare. Niall le si avvicinò di nuovo prendendola per i fianchi prima di baciarla con più foga e facendola indietreggiare fino a quando non arrivò al letto.
Si sdraiò senza scollare i propri occhi da quelli del biondo che nel frattempo era sopra di lei.
«Ma.. tua mamma?» riuscì a sussurrare Sophie, col poco autocontrollo che le era rimasto. Niall inclinò leggermente il viso di lato, osservandola per alcuni istanti, «non preoccuparti di lei» disse semplicemente, riprendendo a baciarla, questa volta con più delicatezza.
Le sue mani cominciarono a scendere fino a quando non trovarono l’orlo della maglietta. Il ragazzo cominciò ad accarezzarle la pancia e Sophie si sentì morire. Il cuore le batteva all’impazzata, aveva paura che Niall lo potesse sentire talmente era forte, mentre il respiro si faceva sempre più corto.
Nonostante quello, però, era certa di ciò che stava facendo. Nessuno le stava mettendo fretta, lei voleva davvero fare l’amore con Niall.

***

ed eccoli qua finalmente i nostri niall e sophie! :DD
vi erano mancati eh? :)
purtroppo questo è il penultimo capitolo della fan fiction e non so quando posterò l'ultimo perché 1 - devo ancora scriverlo 2 - non voglio che questa storia finisca cwc
poooooi ho appena postato il prologo della nuova fan fiction che s'intitola Ours e sarei felice se ci faceste un salto!
poooooii, volevo pubblicizzare due nuove fan fiction che ho scoperto un paio di giorni fa e che mi piacciono davvero molto:

- every breath you take
 - undecided.

poooooii (è il terzo poi della serata e-e) volevo ringraziarvi infinitamente per le 125 preferite e per tutte le recensioni che mi lasciate, grazie davvero :)
fatemi sapere che ne pensate anche di questo capitolo ovviamente!
jas

   
 
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