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Autore: Text    22/01/2012    1 recensioni
"Pandora è la giovane incaricata a punire l'umanità, sotto ordine di Zeus. Lei è piena di grazie, di virtù."
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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She knows!

- Hai... hai mai baciato una ragazza? - a quella strana e buffa domanda, Pandora sussultò lievemente. Perché mai quella ragazza le aveva fatto una domanda del genere? Proprio lei poi?
Nulla in contrario, per Pandora.
In fondo, avrebbe saputo risponderle con un tranquillo e riso - Si - la verità.
Evin continuava a guardarla, guardarla come fa una ragazza quando guarda sognante un ragazzo. Ma Pandora non lo era. Pandora in fondo, era solo una ragazza di un anno appena più grande, una ragazza forte,  molto più forte di lei.
Si, è così che Evin la vedeva.
“Una ragazza che sa il fatto suo, che non segue la moda femminile. Che se ne fotte delle regole, dall’apparente cuore di pietra, in realtà uno dei più bei animi mai conosciuti. Una ribelle. Non sembra neanche una ragazza a volte, per niente.”
Così l’avrebbe presentata. E nessun torto.
Pandora, dai corti capelli scuri, sfilacciati e sparsi, da un sotto capello rasato, da una riga libera, un misto tra un giovane punk rocker ed una ragazza di periferia. Gli occhi perennemente scuri contornati dalla sua fedele matita nera, “un occhio dai lineamenti perfetti” direbbe Evin.
Quella ragazza tramava qualcosa per l’amica. La considerava come una specie di Dio in terra.
“Ma che Dio e Dio, io sono il Gesù di Periferia!” avrebbe sentenziato esultante la ragazza, saltando sull’attenti.
Non sembrava proprio una tenera fanciulla. Una ribelle, un’affascinante ribelle, che aveva stregato Evin con il suo fascino.
Ma non solo lei ne era innamorata.
La ragazza continuava a guardarla, in attesa di una risposta.
- Se ho mai baciato una ragazza dici? - ripeté la giovane - direi proprio di si - disse con un sorriso bieco - Questa domanda a che proposito? Vuoi un bacio per caso? Da me? - scherzò ironica. Evin non disse una parola, si limitò solamente a piegare il capo, infilandolo tra le piccole ginocchia. La sedicenne era come... imbarazzata dalla situazione, ecco.
- Pff, quanto silenzio! - sbottò l’altra, prendendo il capo dell’amica, e portando a scontrare le loro labbra. Evin rimase di stucco, ad occhi sbarrati, ma non mosse ciglio, rimase incollata alle morbide e rosee labbra della ragazza.
“Pandora è la giovane incaricata a punire l’umanità, sotto ordine di Zeus. Lei è piena di grazie, di virtù.”
Raccontò ad un loro incontro ad Evin.
Si era sempre presentata come Pandora, e mai come Krister Whiter.
Dopo quello che poteva sembrare un interminabile minuto, la giovane ribelle stacco le morbide labbra da quelle della ragazza, ormai rossa in viso.
- Ehy, è solo un bacio, l’ho già fatto altre volte - ridacchiò alla vista dell’imbarazzo dell’amica, che non osò fiatare.
Dai, sorridimi - la supplicò in tono dolce Pandora, alzandole il viso con l’indice.
La ragazza obbedì felicemente, sorridendo imbarazzata.
- Devi sapere che è stato meglio con te, che con la mia ragazza - continuò sussurrando - ex, ragazza -
Evin non era gelosa, perché mai avrebbe dovuto? In fondo non conosce la ragazza da così tanto tempo, ma ne era, per così dire, quasi innamorata.
“E’ l’esatto opposto di me. Un maschiaccio fissato con la musica e maledettamente affasciante per i miei gusti, ecco perché mi piace così tanto.”
- Potrei dirti che ho baciato più ragazze io del mio defunto fratello. Riposa in pace, bello mio. - sospirò - ma cazzo, non sono mai stata inseguita da ragazzi, e se avevo un contatto verbale, era come... parlare con un coglione, se capisci cosa intendo. Gli uomini americani sono così fottutamente coglioni. Ma non tutti lo sono. Infatti alcuni sono maledettamente dolci e amabili - concluse, continuando a guardare dritto davanti a se, seduta tranquilla sullo scalino di marmo del parco abbandonato di Oackland.
Si alzò come furiosa dal posto, seguita a ruota da Evin
- Perché una ragazza poi? Perché quello schifo umano? Perché quella lei? - disse, dando un calcio violento contro una decrepita panchina.
- Pandora... - sussurrò la ragazza, preoccupata. Quando l’amica faceva così, aveva tastato un tasto dolente.
- Ho odiato quella ragazza, perché per lei tutto ciò che dicevo erano menzogne. Ho odiato quella ragazza, perché era gelosa sino all’osso, perfino dell’aria che respiravo. Ho odiato e odio ancora quella ragazza, perché dopotutto quello che ha detto su di me, dopo tutte le minacce di morte verso di me, dice di essere anche innamorata! - scoppiò, mettendosi le mani nei capelli - Mi ha rovinato la vita, quella puttana! - sbottò.
“Non sono fragile, non lo sono mai stata e mai lo sarò. Non sono debole, ma quando lo sembro, è perché sono acidamente incazzata” ripeteva sempre all’amica, per metterla in guardia.
‘Sembra indifesa. E lei ci sta male dentro’. Mugugna dentro di se Evin, sofferente.
  
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