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Autore: TheMask    22/01/2012    2 recensioni
Questa fan fiction è una What if sui personaggi principali del Death Note.
Mi sono chiesta: se anche loro andassero al liceo, come passerebbero le loro giornate?
E' un po' OOC, me ne rendo conto e chiedo venia, ma spero possiate gradirla ugualmente! :)
Fatemi sapere che ne pensate se vi va!
estratto --->
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“COSA INTENDI DIRE?”
“Quello che ho appena detto.”
“NON CI SPEREREI SE FOSSI IN TE! E ORA ESCI DI QUI!”
“E perché dovrei?”
“PERCHè SE NO VENGO LI E TI STRAPPO I BULBI OCULARI!”
“Mi sembra un’ottima risposta” rispose infine il ragazzo, lievemente preoccupato per i suoi bulbi oculari.
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Fissavo uno scantinato illuminato quasi a giorno dalle finestre in alto, che davano probabilmente sulla strada sopra di noi, pieno zeppo di… quadri.
Appesi e appoggiati alle pareti, impilati l’uno sull’altro. Un cavalletto illuminato, sotto una delle finestrelle, ospitava una tela ancora incompleta.
Ma non era solo questo a farmi sentire come se qualcuno mi avesse calciato fuori dal mondo per proiettarmi in un sogno strano e surreale.
Tutti i dipinti raffiguravano, ora chiaramente, ora in modo quasi astratto, due volti femminili, che si alternavano nella stanza dando e restituendo molteplici sguardi.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Beyond Birthday
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Heilà!
Lo so, questo chappy è un po' corto, ma prometto che il prossimo compenserà!
è più che altro un capitolo di "passaggio" che mi serve a collegare un po' le cose!
Spero vi sconquiffererà tanto da farvi recensire!
:)
Buona (seeeee...) lettura!
Mina

“Alma Cristoforo Colombo, ma perché ogni volta che dici che stai via per 10 minuti scompari per due ore!?!?!?”
“Scusate ragazzi, davvero!”
“Ma dov’eri finita?”
“He! Non lo saprai maiiiiii!!!!”
“Ok, sei impazzita definitivamente!”
“Che avete fatto  di bello?”
“Un cavolo! Prima c’è stata ora buca, poi tecnica!” mi rispose L’Ange, facendo seguire la parola “tecnica” a un’alzata eloquente di sopracciglio, dopo la quale scoppiammo a ridere.
“Non mi sono persa niente quindi!”
“Già! Mi dai un po’ di schiacciatina!”
“Era una domanda o un’imposizione?”
“Usa la fantasia!”
“Tieni!”
In quel momento sbucò Anita dal nulla.
“Ho composto un sonetto su un usignolo e una gazza, vuoi sentirlo?”
“Aemh… non ne sono sicura… piuttosto, ora che ci penso ti devo chiedere una cosa!”
“Si?”
“Domani arriva mia cugina da Firenze, si trasferisce definitivamente qui, te la ricordi? È quella che a novembre è passata un paio di giorni! Ma si, che stavamo occupando!”
“Ah… quella che piace a Mello!”
Il diretto interessato diventò istantaneamente di un colore indefinibilmente rosso.
“Eh? Cosa? Io? Ma che dici, non è vero!”
E naturalmente Jen lo adocchiò con un sorrisino sadico molto poco rassicurante, lo prese sottobraccio e se lo portò via ghignando.
“Non dovremo salvarlo?”
“Ma no! Se la caverà in un modo o nell’altro!”
“Comunque stavo dicendo, che da domani verrà in questa scuola, si trasferisce a casa mia infatti, e volevo chiederti, visto che sei indubbiamente la più qualificata, di prenderla diciamo, sotto la tua ala protettrice…”
“Nanana! Non è esatto! Io non ho nessuna ala protettrice! Al massimo uno scudo invisibilmente figo che protegge dai coniglietti rosa arrapati dagli avvoltoi! Sono molto pericolosi!”
“Si vabbè, sotto il tuo scudo invisibile, e farle un po’ visitare la scuola, conoscere le persone, integrarla insomma!”
“Ok! Ma ora scusami, devo andare!”
“Va bene… io vado un attimo in bagno, veh?”
“Si, si”
Mi avvio per il corridoio, evitando i ragazzi che vi impazzano e vado quatta quatta in auditorium, che si trova proprio dietro il bagno femminile del piano.
Finalmente un luogo n po’ tranquillo!
Mi siedo sul palco con le gambe a penzoloni, a riflettere.
Cinque minuti dopo, uscii dall’auditorium di quella scuola con un sorriso stampato sul volto, e canticchiando raggiunsi i miei amici.
“Adesso mi spieghi che hai da ridere che oggi abbiamo pure rientro!”
“Boh! ”
“Tu non sei normale! La gente muore nel mondo, e tu con sto sorriso ebete stampato in faccia! Che poi se ci pensi bene, a che cosa serve la nostra vita? Cosa..”
“Anita piantala, va bene che sei disfattista, ma che ci vuoi fare, se è felice lasciala nella sua felicità!”
“Oh scusate… mi stavo lasciando trasportare… ”
La campanella suonò, e rientrammo in classe.
Dopo due splendide (come no!) ore di algebra, uscimmo dall’aula, e ci dirigemmo alla mensa.
“No! Odio gli gnocchi!”
“E io li adoro, me li passi!”
“Solo se mi dai poi la pelle del pollo!
“Oh uffi! Ummh.. e va bene, passa qua!”
Heloin, seduta di fianco a me, si guardava intorno, tentando di individuare un suo amico che di solito mangiava due tavoli aventi.
“Orca!” esclamò a un tratto.
“Ehi Alma… ma quello non è mica… ”
“Che?”
“Quello la, vedi, due tavoli avanti, a sinistra, maglietta nera!”
“Oh! Beyond, già…”
“Ma che gli è successo! Guarda che magro! Sembra anoressico! E che sguardi di odio, mamma santa, ma che ha!?”
“Boh..”
“Beh.. spero che  i suoi amici facciano qualcosa.”
Notai che Mello lo guardava con.. tristezza?
Strano!
Molto strano!
Fortuna che aveva la soluzione, muahaha!
Subito dopo mangiato, ci lasciano venti minuti di intervallo/autogestione-mentre-i-prof-prendono-un-caffè/delirio-totale, durante i quali mi diressi subito al primo piano, davanti alla quarta F.
Mi guardai un po’ intorno e individuai chi cercavo: un ragazzo appoggiato alla porta di un’auletta con una sigaretta in bocca nonostante i professori, che parlava con due primini evidentemente terrorizzati.
Molto… molto darkoso, diciamo.
Aspettai che finisse di parlare con i due poveri ragazzi e mi avvicinai.
“Hei Skin! Come va? Ti ricordi di me?”
Lui si girò e mi squadrò un po’.
“Alma! Che ci fai da queste parti?” disse con suo tipico tono strascicato.
“Beh.. passavo e mi sono ricordata che… mi devi un favore.”
Lui sospirò.
“Cosa vuoi che faccia?” chiese incrociando le braccia.
“Beh si dice in giro che sei gli occhi e le orecchie della scuola, è così?”
“In un certo senso.. ”
“Beh… mi chiedevo se potresti darmi alcune informazioni.”
“Riguardo chi?”
“Beyond Birthday”
Lui alzò un sopracciglio un po’ perplesso.
“Ma non lo odiavi?”
“Senti, mi interessa sapere tutto quello che puoi scoprire su di lui. Anche al di fuori della scuola… incluso il motivo per cui è depresso.”
“Ma davvero?”
“Non fingere di non saperlo.”
“Non era mia intenzione.”
“Ebbene?”
Sorrise leggermente, spegnendo la sigaretta.
“Sarà fatto mia signora. Fra cinque giorni sul tetto alle 15.00”
“Grazie Skin!”
“Ora perdonami, ma devo andare… sta per suonare, e c’è una faccenda che devo sistemare con quel ragazzino.. addio”
E detto questo se ne andò.
In mi avviai verso la classe, l’intervallo stava per finire.
Sapevo che di Skin ci si poteva fidare, era un vecchio amico. E mi doveva un favore.
  
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