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Autore: groffgasm    22/01/2012    2 recensioni
FanFiction St. Berry. Dopo il diploma Rachel si traferisce con Kurt a NY per frequentare la NYADA (New York Academy of Dramatic Arts). Jesse St. James vive a NY già da più di un anno, esattamente da dopo le Nazionali del 2011 e ha ottenuto un importante ruolo a Broadway. Il destino li farà rincontrare. È inevitabile che Rachel sarebbe stata accettata alla NYADA. È inevitabile che Jesse sarebbe riuscito a calcare i palcoscenici di Broadway. Un sacco di cose sono inevitabili... sarà l'amore tra Jesse e Rachel una di queste?
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jessie St. James, Rachel Berry | Coppie: Jessie/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jesse e Rachel avevano pianificato alla perfezione la giornata. Lui sarebbe andata a prenderla alle 8:30 e si sarebbero incontrati con Matt e Vanessa per andare alla parata tutti insieme. Poi sarebbero andati nell'appartamento di Jesse per pranzo e lui avrebbe dimostrato come se la cavava splendidamente ai fornelli. Avrebbero passato il pomeriggio passeggiando sulle grandi strade newyorkesi per poi dirigersi allo spettacolo serale del musical Spider-Man, Turn Off The Dark. Nulla fu lasciato al caso. Nulla sarebbe andato storto quel giorno. Jesse aveva promesso un Giorno del Ringraziamento memorabile e fu proprio quello che Rachel ottenne.

Mentre i quattro ragazzi erano tra la folla a godersi la parata di Macy's, chiunque avrebbe potuto dire che i due ragazzi accanto a Matt e Vanessa erano una coppia. Gli occhi di Rachel brillavano davanti a tutti quei magnifici carri, quei festoni e quei giganteschi palloni aerostatici che raffiguravano animali, personaggi dei cartoni animati e dei fumetti ed esultava per tutto ciò che accadeva al di là delle transenne. Si sentiva avvolta da quell'atmosfera festiva e gioiosa che a New York regnava meglio di qualsiasi altra città al mondo quel giorno.

Questo è il Giorno del Ringraziamento più bello della mia vita!” esclamò quando la parata stava volgendo al termine.

E non hai ancora assaggiato ciò che ha cucinato Jesse per te!” replicò Matt.

Quindi tu lo sai! Lui sta facendo tutto il misterioso riguardo al pranzo. So solo che ha preparato tutto a base vegetale per me. Ha detto che si è svegliato prestissimo per preparare tutto.”

Guarda, ti dico solo che ho avuto il piacere di assaggiare diverse pietanze preparate da Jesse e credimi, il ragazzo ci sa fare.”

Jesse intervenne: “Ma ragazzi, quando si vive da soli è normale imparare a cucinare. Non puoi andare avanti a cibo d'asporto e surgelati.”

Ma Jesse, seriamente, c'è qualcosa che non sai fare?” continuò Vanessa.

No.” rispose il ragazzo seriamente e scuotendo la testa. Poi scoppiò a ridere. “Voi due piuttosto... le cose si fanno serie, eh? Vanessa, prima di conoscere te non gli sarebbe passato neanche lontanamente per la testa di passare il Giorno del Ringraziamento con la famiglia di una ragazza!”

Lo so! Che ci vuoi fare, Jesse... Il ragazzo ha perso proprio la testa per me. Del resto, come dargli torno. Insomma, mi hai vista, no?”

Jesse e Vanessa risero complici mentre Matt fissava la sua ragazza con le sopracciglia alzate mentre tratteneva visibilmente la sua risata.

Per ciò che ricordo io, eri tu quella a non volerti staccare dalle mie labbra durante il nostro primo appuntamento.”

Avevi appena suonato per me e io ho un debole per i batteristi!”

Matt, hai suonato per lei al vostro primo appuntamento? Che cosa romantica!” commentò Rachel.

Sì, sono un grande.” si vantò Matt.

Anche Jesse suonò per me... anche se quello non era il nostro primo appuntamento in realtà. Era il nostro primo incontro. È stato quando ci siamo conosciuti.”

Che dongiovanni che siamo!” disse Matt dando una pacca sulla spalla a Jesse.

Vieni qui, dongiovanni!” Vanessa lo tirò a sé e gli stampò un bacio sulle labbra.

Rachel e Jesse guardarono entrambi in una direzione diversa imbarazzati. Matt e Vanessa non erano una di quelle coppie che si scambiava effusioni in pubblico di continuo e la cosa piaceva molto a Jesse e Rachel soprattutto se erano solo loro quattro. Però quando i due si baciavano a lungo, loro non potevano fare a meno di sentirsi in imbarazzo. Per fortuna stavolta il bacio durò poco.

Ho bisogno di andare in bagno.” disse Vanessa dopo essersi staccata dalle labbra del suo ragazzo.

Lì c'è un bar. Sicuramente è provvisto di bagno. Rachel, mi accompagni?”

Rachel annuì e le due ragazze si allontanarono dai ragazzi.

 

Allora... l'appuntamento procede bene, no?” cominciò Vanessa prima di uscire un rossetto dalla borsa.

Appuntamento?”

Tu e Jesse... Di chi altro dovrei parlare? Il vostro appuntamento.”

Io e Jesse? Ma noi non... non siamo ad un appuntamento...”

Vanessa distolse lo sguardo dallo specchio e guardò Rachel. “Tesoro, passerete tutta la giornata assieme da soli. È in piedi da stamattina all'alba solo per preparare un pranzo speciale per te. E stasera ve ne andate a teatro a vedere un musical. Io questo lo chiamo un appuntamento. Non so tu.”

Rachel abbassò lo sguardo e pensò che la sua amica non aveva tutti i torti. Chiunque avrebbe definito il loro un appuntamento. Obiettivamente aveva tutte le ragioni per esserlo. Ma quando si trattava di Jesse e Rachel, il concetto di normalità assumeva un nuovo significato. Ciò che poteva essere definito “normale” per la maggior parte delle coppie, non lo era mai stato per Jesse e Rachel. E viceversa. Il loro era un rapporto speciale, che fossero solo amici o fossero una coppia. Non seguivano canoni, non seguivano regole. Non erano stereotipi. Erano semplicemente Jesse e Rachel.

Non lo so, Vanessa... è un casino...”

Cosa è un casino?”

Noi... Io e Jesse!” Rachel cominciò a fare avanti e dietro su quello stretto corridoio davanti ai bagni. “Tu non capisci... la situazione è delicata! Non posso buttare tutto all'aria! L'amicizia che siamo riusciti a costruire in questi due mesi potrebbe crollare se solo faccio un passo falso! Potrei perderlo! E non voglio... assolutamente! Ma dall'altro lato ho questi forti sentimenti nei suoi confronti che non riesco a mettere a tacere! Non ci riesco!”

Hey, ti calmi?” Vanessa prese le mani di Rachel impedendole di continuare a camminare da una parte all'altra freneticamente. “Ascolta, devo dirti una cosa. Avevo promesso a Matt di non parlartene perchè lui non vuole mettersi in mezzo, vuole che voi riusciate a esternare i vostri sentimenti da soli, però vederti in questo stato non mi piace. E lo faccio solo perchè voglio il vostro bene. Perchè penso che tu e Jesse siate perfetti l'uno per l'altra.” Vanessa tirò un respiro profondo prima di vuotare il sacco. “Jesse ha confessato a Matt di provare dei sentimenti per te.”

La frase che Vanessa aveva pronunciato fu del tutto inaspettata. Le gambe di Rachel tremarono al suono di quelle parole. Le sua mani cominciarono a sudare freddo. “C-che tipo di s-sentimenti?” riuscì a balbettare.

Lo stesso tipo di sentimenti che provi tu. Dai, Rachel non puoi essere stata così cieca per tutto questo tempo! È ovvio che Jesse è pazzo di te così come tu lo sei di lui! Siete solo entrambi spaventati perchè vi siete fatti del male a vicenda in passato e non volete più soffrire. E così siete fermi in questa posizione di stallo, definendovi “amici” quando in realtà quello che vorreste fare è saltarvi addosso!” Vanessa si avvicinò a Rachel e poggiò le sue mani sulle sue spalle fissandola negli occhi. “Devi fare il primo passo, Rachel.”

Rachel indietreggiò. “Il primo passo? Io? Perchè io?”

Perchè Jesse ha più paura di quanta ne abbia tu. Uno dei due deve essere più coraggioso, uno dei due deve rischiare. Chiediti, Rachel... “Voglio davvero continuare a tenermi tutto dentro? Voglio davvero continuare a fingere?”... Non credo che tu voglia questo.”

E se fallisco? Se rovino la nostra amicizia? Se lo perdo per sempre?”

Non succederà.”

Come fai a esserne sicura?”

Non lo sono. L'unica cosa di cui sono sicura è che se non ci provi lo rimpiangerai per il resto della tua vita.”

Rachel si staccò da Vanessa e si avvicinò a piccoli passi verso gli specchi. Si posizionò a piedi uniti e testa bassa davanti ad uno di essi. Rachel ripensò a tutti i momenti che aveva condiviso con Jesse da quando si erano ritrovati a quella festa a settembre. E si sentì felice perchè era così che Jesse la faceva sentire. Felice. Negli ultimi tempi era diventato la prima persona a cui pensava appena sveglia e l'ultima prima di addormentarsi la sera. Passavano del tempo insieme quasi ogni giorno. E non ne passava uno senza che si sentissero o parlassero tramite cellulare o computer. Quelle sere quando entrambi erano troppo stanchi per uscire le trascorrevano in videochat su Skype o semplicemente in chat su Facebook se Kurt dormiva. Parlavano della giornata trascorsa, di come procedevano le prove di Jesse e le lezioni di Rachel, commentavano le novità in fatto di musica, di cinema e teatro. E stare al caldo nel suo letto con il computer accesso a parlare con Jesse era la parte della giornata che Rachel preferiva. Jesse non era un amico. Era molto di più. E Rachel non poteva continuare a mentire a se stessa, agli altri e soprattutto a Jesse.

Farò il primo passo.” disse alzando il viso e guardandosi allo specchio. “Stasera.”

 


Alla tua destra puoi ammirare un Tofurkey, il sostituto perfetto del più tradizionale tacchino ripieno per un Ringraziamento vegetariano, cotto a puntino e contornato da patate dolci. Alla tua sinistra, salsa di mirtilli e il dessert... una piccola torta di zucca. Felice Ringraziamento, Rachel Berry. E sentiti pure in dovere di ammettere che è tutto fantastico.”

Jesse aveva appena finito di sistemare la tavola ed era ancora in piedi mentre illustrava a Rachel, seduta di fronte a lui, ciò che aveva preparato da solo e con tanta cura per pranzo.

Jesse! È tutto... fantastico!” esclamò Rachel dopo aver osservato tutta quella invitante roba da mangiare davanti a lei.

Lo so.” rispose lui sorridendo.

E hai preparato tutta questa roba per me?”

Beh, per noi. Non vorrai mica divorarti tutto da sola?”

Rachel scosse la testa. Non riusciva a smettere di sorridere. Aveva la stessa espressione che avrebbe avuto un bambino lasciato libero di comprare qualsiasi cosa in un negozio di caramelle. Jesse continuava a sorprenderla giorno dopo giorno, dai piccoli gesti a quelli più grandi. E soprattutto continuava a dimostrare di tenere a lei come nessun altro aveva mai fatto.

Rachel invitò Jesse a sedersi.

La tradizione vuole che prima di iniziare a mangiare si esprimi la nostra gratitudine verso le cose belle che ci sono capitate quest'anno. Io e la mia famiglia lo facciamo sempre.”

Jesse versò del vino rosso nel suo bicchiere. “Comincia tu.”

Sono grata ai miei vecchi amici del Glee Club per aver reso la mia esperienza al liceo bellissima. Sono grata ai miei papà per avermi sempre sostenuta e per avermi permesso di trasferirmi qui. Sono grata di far parte di un posto come la NYADA con il mio migliore amico Kurt.”

Jesse stava per tagliare la prima fettina di tofurkey quando Rachel lo fermò. “Hey! Non ho ancora finito!”

Scusami.” disse lui posando coltello e forchetta sul tavolo.

C'è qualcos'altro o meglio qualcun altro che non ho ancora ringraziato.” Rachel allungò il suo braccio per raggiungere e toccare la mano di Jesse. “Tu. Sono grata di aver ritrovato te. Sono grata di averti nella mia vita. Non sarebbe la stessa senza di te.”

Jesse si portò il bicchiere alla bocca e mandò giù quel po' di vino che conteneva. Poi appoggiò il bicchiere vuoto sul tavolo. “Io e la mia famiglia non abbiamo mai festeggiato in grande il Giorno del Ringraziamento. I miei in questo periodo dell'anno sono sempre a Bali per cui io e mia sorella l'abbiamo sempre passato con i nostri zii. Ad ogni modo... per cosa sono grato... Sono grato di far parte di un cast di ragazzi formidabili, sono grato di aver ottenuto un ruolo così importante... e sono grato di avere accanto persone fantastiche come te. Non potrei desiderare di più.”

Brindiamo.” Rachel alzò il suo bicchiere in alto. “A New York. A un Giorno del Ringraziamento memorabile. A noi.” E poi fece toccare il suo bicchiere con quello di Jesse.

 

Jesse e Rachel mangiarono con calma tutto quello che c'era sul tavolo. Alla fine Rachel si sentì soddisfatta e pienissima proprio come Jesse aveva previsto. Si sdraiarono su letto uno accanto all'altro ricordando i Giorni del Ringraziamento degli anni passati. Rachel raccontò del suo preferito. Aveva nove anni. Il lunedì precedente era arrivata terza ad una competizione di ballo e da allora aveva passato il resto dei giorni di cattivo umore. Ma quel giovedì dopo aver pranzato con tutti i suoi parenti, i suoi papà la portarono a vedere Lo Schiaccianoci. Non aveva mai assistito a un balletto del genere prima. Fu uno spettacolo incredibile agli occhi della piccola Rachel. Si commosse più di una volta nel vedere tutti quei ballerini che si muovevano leggeri come piume. Fu un'emozione grandissima. E fu proprio quello il giorno in cui capì che nella sua vita non avrebbe sempre vinto, non sarebbe sempre arrivata prima. Ma questo non voleva dire che doveva smettere di fare ciò che più al mondo amava fare. Capì che doveva continuare a studiare e a impegnarsi per arrivare in cima. E un giorno sarebbe stata lei la numero uno.

Ora tocca a te. Il più bel ricordo legato al Giorno del Ringraziamento.”

Jesse fisso il soffitto per qualche istante immerso nel suo passato. Sorrise. “Trovato.” Si girò verso Rachel e cominciò a raccontare la sua storia. “Avevo sedici anni. Era sera e stavo andando ad una festa di una mia amica. Stavo camminando quando ho incrociato lo sguardo di una bambina seduta all'angolo della strada. Accanto a lei c'era una donna. Erano trasandate, povere, senzatetto. La bambina stava cantando. Era una melodia sconosciuta ma rilassante. Sembrava una ninna nanna. E la sua voce era angelica. Oh, Rachel...” Jesse si sdraiò sul fianco destro. Si reggeva la testa con il braccio piegato. “... avresti dovuto sentir cantare quella bambina. Rimasi immobile. Come potevo continuare a camminare e andare a quella festa e lasciare quella bambina e quella donna al freddo in mezzo alla strada il Giorno del Ringraziamento? Mi sono fermato a parlare con loro. La donna era la madre della bambina. Suo marito aveva perso tutto. Era un alcolizzato. E loro erano rimaste sole. Le invitai a venire a casa mia. Le diedi qualcosa di caldo da mangiare e da bere. La bambina era affascinata dal mio pianoforte e mi chiese si suonare per lei. Così mi sedetti al pianoforte e cominciai a suonare. Lei cantava. Passammo ore a suonare e cantare e fu... bellissimo. Sentii il mio cuore riempirsi di gioia e mi sentii fiero di me stesso.”

Fu il tuo primo concerto improvvisato per i senzatetto?”

Esatto. Divenne un'abitudine da quel giorno. Ascoltavo le loro storie e suonavo per loro. Era bello rendersi utile in qualche modo. Nel mio piccolo li aiutavo.”

Hai mai più rivisto la bambina e la donna per cui suonasti la prima volta?”

Oh sì. Ora una casa ce l'hanno. Hanno trovato un uomo onesto che le ha aiutate e si prende cura di loro.”

Un lieto fine!”

Già... Un lieto fine.”

Rachel si alzò dal letto e prese l'ultimo pezzo di torta di zucca che era rimasto nel piatto. “Guarda, se non ti conoscessi bene potrei addirittura dire che sei davvero un bravo ragazzo.” disse con tono sarcastico.

Jesse sorrise e alzò la schiena dal cuscino. Si sedette all'angolo del letto. Rachel era di fronte a lui. “Se la gente vuole che io faccia il bravo ragazzo, allora dovrebbe smetterla di comportarsi male con me.”

Jesse fece un occhiolino a Rachel. Lei si avvicinò a lui e gli infilò il pezzo di torta che aveva in mano lentamente in bocca. Jesse ne staccò un morso.

Andiamo?” chiese Rachel quando Jesse finì di masticare.

Andiamo.”

 


Seduti in quinta fila, Jesse e Rachel aspettavano impazienti l'inizio del musical. Rachel non stava più nella pelle. Da quando si era trasferita a New York, andava a teatro con Kurt e altri compagni di classe della NYADA molto spesso. Assistere ad un musical era una delle cose che più amava fare al mondo.

Voglio essere in prima fila al tuo debutto.” confessò a Jesse.

Solo se io potrò essere in prima fila al tuo.”

Affare fatto.”

Le luci si abbassarono e il teatro diventò buio. Rachel si lasciò scappare un grido di gioia ed emozione e due signore sedute davanti a lei si girarono a guardarla. “Scusate.” sussurrò Rachel in sua difesa mentre Jesse rideva divertito dalla scena. Lei gli diede una gomitata. L'enorme tendone sul palco si aprì lentamente e una canzone in versione strumentale partì. Solo una chitarra elettrica all'inizio. Poi anche un basso. Poi si aggiunse la batteria. E ancora violini. Nel frattempo furono accese le luci. Fari di diversi colori illuminarono il palcoscenico creando dei giochi di luce incantevoli. Jesse si mise più comodo e spense il suo cellulare. Poi poggiò il suo gomito sul braccio che divideva la sua poltrona da quella di Rachel e girò la testa per guardarla. Sorrise nel vedere i suoi occhi che brillavano completamenti catturati dal palcoscenico. Mantenendo gli occhi fissi davanti a lei, Rachel appoggiò il suo braccio accanto a quello di Jesse e prese la sua mano come per dirgli “Sono felice di essere qui con te.”

 

Questa è la mia preferita!” disse a Jesse avvicinandosi al suo orecchio quando Jennifer Damiano cominciò a cantare If The World Should End. Era sola sul palco, illuminata da un occhio di bue.

 

Don’t think about tomorrow

We’ve only got today

There’s nothing that I want from you

Not a word you have to say

 

You are all I need

And all I can defend

All I need to hold on to

If the world should end

 

Rachel sapeva a memoria il testo della canzone e non potette fare a meno di cantare sottovoce. Cominciò a riflettere sul significato di quelle parole. Mary Jane si sarebbe aggrappata a Peter Parker se il mondo fosse finito. Ma a cosa si sarebbe aggrappata Rachel? Intrecciando lentamente le sue dita tra quelle di Jesse, trovò la risposta a quella domanda. Jesse era una certezza per Rachel. Quando lo abbracciava, si sentiva al sicuro fra le sue braccia. Sempre. Quando gli parlava, lui ascoltava. Sempre. Quando aveva bisogno d'aiuto, lui c'era. Sempre. E riusciva a farla sorridere. Sempre.

 

In my imagination

I could not have made this up

In a world stranger than fiction

Ours is no fictional love

 

I can see the you

Under your second skin

I can feel your heartbeat quicken

Quicken and then slow

 

There’s nothing else I need to know

And there’s nothing

You need to pretend

If the world should end

 

And the sky tonight is luminous

For all the wrong reasons

And every doorway is hiding something

And if this world should all come crashing down

I wouldn’t care at all

 

Era la storia di una ragazza innamorata. Una storia d'amore da fare invidia a tutti gli essere umani. Un amore totale. Un amore che non ha limiti né confini. L'amore vero, quello che ti stravolge la vita. Quello che è per sempre.

Una lacrima scese sulla guancia destra di Rachel. Ma lei non la asciugò.

 

And if there’s no tomorrow

I’ll have today again

There’s no time for sorrow

When there’s no such thing as time

 

And if the darkness will descend

Don’t need a saviour or a friend

I can say I’ve really loved

If the world should end

 

Se il mondo finisse, Mary Jane potrebbe dire di aver amato davvero. E Rachel? Probabilmente l'avrebbe scoperto quella sera.

 


Jesse sbuffò mentre guardava la pioggia che cadeva ininterrottamente da più di mezz'ora attraverso i finestrini della macchina. Rachel gli mise una mano sulla spalla destra.

Jesse, non ti lascio guidare fino a casa tua con questo temporale. Sali da me. Quando smetterà di piovere, andrai via.”

Jesse girò la testa e guardò Rachel. “Va bene.”

Ok, allora al mio tre usciamo dall'auto e corriamo subito in hotel.”

Io ci impiegherò qualche secondo in più perchè devo chiudere la macchina a chiave. Tu vai subito a ripararti però.”

Rachel annuì e poi cominciò a contare. “1...2...3!”

 

Sono un disastro.” disse Rachel guardandosi allo specchio nell'ascensore. “E tu sei ancora più bagnato di me.” disse poi riferendosi a Jesse.

Entrati in stanza, Rachel si tolse le scarpe e si infilò le sue calde pantofole rosa. Poi andò dritta in bagno. Tirò fuori due grandi asciugamani da un tiretto. Prese una spazzola e l'asciugacapelli e tornò da Jesse. Gli lanciò uno dei due asciugamani e il ragazzo lo utilizzò per asciugarsi il viso e per tamponare i suoi ricci.

Hai i capelli completamente bagnati. Devi asciugarli un po' o ti verrà l'influenza.” disse Rachel sedendosi sul suo letto e attaccando l'asciugacapelli alla presa accanto al comodino. Jesse si sedette accanto a lei e cercò di prendere l'asciugacapelli dalle mani di Rachel ma lei non glielo permise.

Faccio io.” disse. Rachel provò un leggero gusto nel vedere i capelli di Jesse scombussolati per una volta tanto. Passò le dita tra i suoi ricci indefiniti che si muovevano con l'aria calda che usciva dal fon. Dopo qualche minuto i capelli di Jesse erano già quasi asciutti. Il ragazzo prese il fon dalle mani di Rachel e la spazzola che era sul comodino.

Tocca a te ora.”

Rachel si girò di spalle e lasciò che Jesse pettinasse e asciugasse i suoi lunghi capelli. Sapeva che a lui piaceva accarezzare i suoi lunghi capelli lisci esattamente come a lei piaceva giocherellare con i suoi ricci. Quando stavano insieme avevano litigato un sacco di volte per questo motivo. Jesse si innervosiva quando lei scombussolava i suoi capelli perfetti e Rachel si innervosiva quando lui scombussolava i suoi. Non si erano mai detti però che entrambi adoravano sentire le dita dell'altro tra i propri capelli.

Quando furono entrambi più asciutti, Rachel preparò della cioccolata calda. Il temporale, nel frattempo, non accennava a smettere. Un rumore proveniente dal cellulare di Rachel interruppe il silenzio in camera.

Felice Giorno del Ringraziamento, Rachel! Spero vada tutto bene a New York e che tu abbia passato una bella giornata. A presto. Shelby.”

Chi è?” chiese Jesse guardando Rachel visibilmente sorpresa mentre guardava lo schermo del suo telefono.

Shelby.”

Oh.” Jesse non sapeva se chiedere di più o lasciare scorrere la cosa. Rachel gli aveva raccontato poco e niente di quando Shelby aveva insegnato alla sua scuola l'ultimo anno e non aveva idea del rapporto che ora avessero le due. E se Rachel non gliene aveva parlato era perchè forse era un argomento delicato per lei. Quindi Jesse decise di non fare altre domande. Ma Rachel cominciò a parlare come se in realtà qualche domanda fosse stata posta.

Ci sentiamo ogni tanto. Qualche messaggio, niente di più.”

Rachel, non devi sentirti obbligata a parlarmene.”

No, tranquillo. Te ne parlo perchè mi va.” Rachel bevve un sorso della sua cioccolata prima di parlare ancora. “Io sono andata avanti con la mia vita, lei con la sua. Ma siamo rimasti in buoni rapporti, tutto sommato. È mia madre e lo sarà sempre. Avrei voluto che le cose fossero andate diversamente? Sì. Ho sofferto tanto per tutta la faccenda. Ma anche se le cose tra lei e me non sono andate come speravo, va bene così.” Rachel si sforzò di sorridere ma Jesse notò che i suoi occhi si erano fatti tristi.

Non posso difenderla.” cominciò Jesse. “Era un'ottima insegnante. Ma non è stata altrettanto brava nel ruolo di madre con te. Ha fatto degli errori, ma non è una persona cattiva. Dopo tutto, è per merito suo se ci siamo conosciuti noi due, no?”

Rachel annuì con un sorriso meno forzato stavolta. “Eh, già.”

Ti ho mai raccontato come andarono esattamente i fatti prima del nostro incontro in quel negozio di musica?”

In effetti, no...”

Jesse sorrise e si mise seduto più comodo sul letto di Rachel. “Il giorno delle tue Provinciali Shelby portò me e i Vocal Adrenaline alla gara per vedere con chi avremmo avuto a che fare alle Regionali. Io ero seduta accanto a lei e alla fine della tua esibizione la vidi turbata. Durante il viaggio di ritorno mi raccontò tutto del suo passato e di te. Mentre parlavamo le venne in mente quest'idea secondo cui io avrei potuto avvicinarmi a te così da riuscire in seguito e in qualche modo a farti scoprire la verità su tua madre. Mi chiese di aiutarla e io accettai. Il bello è che lei mi chiese di diventare tuo amico. Sedurti fu una mia scelta.”

Non me l'avevi mai detto...” lo interruppe Rachel. “Ma perchè hai voluto sedurmi invece?”

Perchè mi piacevi. Rimasi colpito da te alle Provinciali. Quel giorno quando entrai in quel negozio di musica e ti vidi da lontano decisi di fare la mia prima mossa e di venire da te. E dopo il nostro duetto, non potevo non chiederti un appuntamento. La chimica tra noi due era innegabile.” Jesse si bagnò le labbra prima di concludere: “Il resto della storia lo conosci già.”

Rachel rimase sorpresa e lusingata dalle parole di Jesse. Avrebbe potuto scegliere di aiutare Shelby semplicemente diventando suo amico ma Jesse decise di fare ben altro. E lo fece perchè lei gli piaceva già. Perchè lui voleva un vero appuntamento con lei. Perchè essere suo amico non gli bastava. Voleva di più. E l'ironia della sorte volle che Rachel si sentisse esattamente nello stesso modo ora. Ma stavolta era diverso. Non si trattava di piacere. Non si trattava di volere. Si trattava di amare. Rachel si sentiva sicura dei suoi sentimenti per Jesse. E ciò che lui le aveva appena confessato in qualche modo la incoraggiava ad esternarli. E di coraggio ne aveva bisogno eccome perchè non era per niente facile ciò che Rachel intendeva fare. Ma quella mattina aveva promesso a stessa che avrebbe fatto la prima mossa e non voleva tirarsi indietro, né continuare a fingere.

Rachel si alzò in piedi e guardò pensierosa fuori dalla finestra mentre cercava le parole giuste da dire.

E pensare a quanta strada abbiamo fatto da quel giorno... Guardaci ora, guarda fin dove siamo arrivati. Niente male, vero?”

Siamo gli uno su un milione.”

Era vero e Rachel amava sentirglielo dire. Erano gli uno su milione che erano riusciti a lasciare la propria città natale per trasferirsi a New York. Gli uno su un milione che erano riusciti a realizzare i propri sogni. Gli uno su un milione che si erano rincontrati in una grandissima metropoli.

È stata una giornata meravigliosa grazie a te, Jesse. Ne ricorderò per sempre ogni singolo momento.”

Non avrei voluto passare il Giorno del Ringraziamento con nessun altro se non con te.” riuscì a confessare anche Jesse.

Rachel sentiva il battito del cuore farsi sempre più accelerato.

 

Ci siamo.” pensò. “È il momento. Devo fare il primo passo. Ora.”

 

Sei felice, Jesse? La vita che fai ti rende felice?”

Questa è la vita che ho sempre sognato. Ho avuto tante delusioni. Ho sofferto. Ho ricevuto porte in faccia. Ma ora sento di essere esattamente dove dovrei essere. Quindi... perchè non dovrei essere felice?”

Non hai risposto alla mia domanda.” gli fece notare Rachel. “Pensi di avere davvero tutto per poterti definire una persona felice? Quando la sera stai per addormentarti... non ti senti mai come se mancasse un pezzo del puzzle? Come se mancasse ancora qualcosa per raggiungere la felicità?”

Jesse tacque ma sapeva esattamente di cosa stava parlando Rachel. Sapeva esattamente il genere di sensazione che aveva descritto. Era la sensazione che lui provava ogni volta che non era con lei. Era quella sensazione di solitudine che provava nel suo letto la sera. Era un vuoto che solo lei sarebbe stata in grado di colmare. Ed era la sensazione contro cui combatteva ogni giorno.

La gola di Jesse si era fatta secca mentre guardava Rachel avvicinarsi e sedersi sul letto accanto a lui.

Tutte queste domande si sono fatte strada nella mia testa ultimamente. Ci ho pensato... ci ho pensato tanto, Jesse... non ho fatto che pensarci. E per quanto cercassi di ripetermi che non mi manca nulla, ho scoperto che stavo mentendo a me stessa...” Rachel aveva la completa attenzione di Jesse. Sollevò il braccio destro e con la mano accarezzò lentamente il suo viso liscio. “La verità è che ho bisogno di qualcos'altro per essere felice. Amo la mia vita ma la verità è che vorrei dividerla con qualcuno... qualcuno che mi ascolti, qualcuno che mi capisca, qualcuno che mi faccia sentire desiderata, qualcuno che tenga davvero a me...” Rachel avvicinò il suo viso a quello di Jesse e, quando solo pochi centimetri dividevano le loro labbra, sussurrò “Qualcuno come te.” prima di baciarlo.

Un bacio tanto a lungo sperato ed atteso. Un bacio cercato. Trattenuto per troppo tempo. Fu lento e delicato. Rachel appoggiò le sue labbra su quelle di Jesse e poi chiuse gli occhi. Jesse fece lo stesso. Le sue labbra erano esattamente come se le ricordava. Morbide e calde. Le loro labbra si ricongiunsero immediatamente dopo quel primo bacio. Quel primo assaggio non bastava a nessuno dei due. Le loro bocche continuarono a cercarsi affamate. Questa volta più velocemente. Rachel spostò la sua mano dalla guancia di Jesse alla sua nuca infilando le dita tra i suoi capelli e lo attirò più forte a sé. Le loro lingue si rincorrevano. Erano infuocate. Jesse lasciò scorrere lentamente la sua mano dal ginocchio fin sopra la coscia destra di Rachel facendosi strada sotto la sua gonna. Rachel sentì crescere la sua eccitazione. Lasciò cadere la sua schiena all'indietro e si sdraiò portando Jesse giù con lei. Mentre Jesse si posizionava sopra di lei, le loro bocche si separarono per qualche istante. Entrambi respirarono affannosamente. Quando le loro labbra stavano per toccarsi di nuovo, Jesse esitò. Non gli sembrava vero quello che stava succedendo proprio sotto i suoi occhi. Non aveva la più pallida idea delle conseguenze. Non sapeva a cosa avrebbe portato tutto ciò, se sarebbe stato l'inizio di qualcosa di nuovo. Era spaventato ma la voglia di continuare era troppo forte. Avrebbe potuto combatterla, ma avrebbe perso ugualmente. Era sicuro di ciò che voleva. Ed era Rachel Berry. Spostò una ciocca di capelli dietro il suo orecchio. I suoi occhi nocciola erano puntati su di lui. Rachel con le mani aggiustò i suoi ricci disordinati passando le sue dita tra di essi e spostando tutti i capelli all'indietro. Jesse cominciò a baciarla delicatamente partendo dalla zona subito sotto il suo orecchio. Sentì Rachel ansimare man mano che percorreva il suo collo con i suoi soffici baci. Quando però si staccò dal suo collo notò che Rachel stava guardando lontano verso la finestra. Allora anche Jesse guardò attraverso di essa. Aveva smesso di piovere.

Non piove più.” disse alzando la schiena. “Forse dovrei... forse dovrei andare.” disse Jesse con lo sguardo basso.

No!” Rachel lo trattenne per mano. “Resta.”

Rachel, non...”

Ti prego.” lo interruppe subito. “Non andartene.” disse sollevando il mento di Jesse e costringendolo a guardarla negli occhi. Si infilò frettolosamente sotto la coperta e si sistemò sul lato destro del suo letto lasciando molto spazio a disposizione sulla sinistra. Poggiò la sua mano su quel vuoto accanto a sé e guardò di nuovo Jesse. “Resta qui con me stanotte.”

Jesse si sentì alle strette. Lo sguardo di Rachel non lasciava scampo. Spense l'unica luce che illuminava la stanza, si tolse le scarpe e si infilò nel letto accanto a lei. Rachel si distese sul fianco destro e affondò la testa nel cuscino. Jesse fece lo stesso e poi l'accolse nelle sue braccia.

Buonanotte, Rachel.” le sussurrò.

Notte, Jesse.” rispose lei.

E si addormentarono così, a stretto contatto l'uno con l'altro. Per quella notte nessuno avrebbe sentito la mancanza dell'altro. Nessuno si sarebbe sentito solo. Per quella notte e quella notte soltanto, il puzzle della loro vita era completo.

 

Ma la mattina seguente, quando Rachel aprì gli occhi era sola di nuovo. Jesse non era accanto a lei. Al suo posto, qualcosa scritto a penna su un foglietto di carta.

Non posso. Mi dispiace.”

 


Nota: Ciao a tutti! Vi prego non odiatemi per il colpo di scena finale XD Jesse e Rachel dovranno affrontare ancora degli ostacoli prima di potersi amare completamente. Ma non manca molto. Almeno uno dei due si è lasciato andare in questo capitolo. Ora tocca a Jesse. Ci impiegherà un po' di più per capirlo, ma io ho fede il lui e nel fatto che è inevitabile che sono fatti per stare insieme. Per cui abbiate fede anche voi :D La canzone inserita in questo capitolo è If The World Should End del musical Spider-Man, Turn Off The Dark. Vorrei parlare di un'ultima cosa. Nel telefilm non è chiaro se Rachel sa del piano di Jesse e Shelby. È stata trattata proprio male la questione in Glee. Comunque io ho trattato così la cosa: ho dato per scontato che Jesse quando è tornato nella 2x20 abbia confessato a Rachel del piano di sua madre e di come la cassetta con la registrazione di I dreamed a dream l'ha infilata lui tra le sue cose. Quindi ho dato per scontato che Rachel sa che è stata sua madre a spingerlo da lei per aiutare madre e figlia a riunirsi. In questo modo sa dalla 2x20 che Jesse non si è avvicinata a lei per spezzarle il cuore in modo tale da renderla vulnerabile per le Regionali e ottenere lui la vittoria con i Vocal Adrenaline. O almeno così ho deciso di trattare io la cosa dato in Glee hanno lasciato in sospeso questa faccenda Jesse- Rachel- Shelby. Detto questo, vi lascio con un bel fanvideo e vi ringrazio per tutti i commenti carinissimi che mi lasciate :) Grazie di tutto. http://www.youtube.com/watch?v=DCweHlNbrfQ&feature=g-like&context=G2dda5caALTxMUngATAA

  
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