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Autore: maria95    22/01/2012    7 recensioni
Se Raf e Sulfus fossero fratelli? Cosa sucederebbe?
Leggete per scoprirlo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il 3° capitolo, spero che vi piaccia e buona lettura.


La campanella dell’ora di pranzo suona, ma purtroppo per gli studenti, per la maggior parte di loro, dovevano restare ancora due ora prima di andare a casa, mentre alcuni, forse, dovevano restare di più. 

-Finalmente l’ora di pranzo, ho una fame pazzesca!- disse Urie.

-A chi lo dici.- disse Raf già stanca, volendo andare a casa.

-E’ meglio se andiamo verso la mensa, non vorrei stare troppo in fila.- disse Miki.

-Ok.- risposero Raf e Dolce.

-Ragazze, voi andate avanti, io vi raggiungo dopo insieme a Alex.- disse Urie prima di andare.

-Chi è Alex?- domandarono Miki e Dolce insieme.

-E’ il ragazzo di Urie.- disse Raf tranquillamente, mentre andavano in mensa.

-Aspetta un momento, se Urie ha il ragazzo questo significa che anche tu…-disse Dolce.

-No Dolce, non ho il ragazzo, se mio fratello mi vedesse con uno penso che lo manderebbe al pronto soccorso.- disse Raf.

-Sulfus è veramente così geloso di te?- domandò Miki incredula.

-Si, lui ed anche papà. Sono due gelosoni senza speranza, ma voglio bene lo stesso a entrambi.- disse Raf.

-Cosa abbiamo dopo?- domandò Dolce.

-Antologia, tutte le due ore successive, è possibile che ti dimentichi sempre?- disse Miki esasperata.

-Scusami tanto, ma che ci posso fare?- disse Dolce offesa.

-Lasciamo perdere, va’.- disse Miki.

Le ragazze camminarono nel corridoio, quando all’improvviso videro molti studenti radunati, che sicuramente stavano guardando qualcosa.

-Che succede?- domandò Raf ad un ragazzo.

-Misha se la prende con una perché le ha risposto.- rispose il ragazzo che subito dopo continuò a vedere la scena.

Raf andò avanti e quello che vide non le piacque per niente. Quella Misha aveva buttato giù dalla sedia a rotelle una ragazza a cui sanguinava il braccio. Quando vide quella scena andò subito verso la ragazza che era caduta dalla sedia per aiutarla.

-Ehi tu, biondina, non ti immischiare.- disse con tono minaccioso, che fece paura a tutti tranne a Raf.

-Invece mi immischio! Chi cavolo ti credi di essere per prendetela con una persona più debole di te? Non ti vergoni?- disse Raf mentre aiutava la ragazza a mettersi sulla sedia a rotelle. 

Raf prese un fazzoletto dalla tasca e lo diede alla ragazza per pulirsi dal sangue che era sul braccio.

-Sentimi bene ragazzina, io sono il capo cheerleader della scuola, quindi commando. E tu mi devi ubbidire, capito?- disse Misha facendo il “grande capo”.

-Io sarò pure una ragazzina, come dici tu, ma almeno non sono una troia senza cervello che non sa capire la differenza tra monarchia e repubblica. Mia cara, la differenza è che tu non sei il capo di niente, visto che questa è una scuola pubblica e non privata, in quel caso sarebbe tutt’altro discorso, non credi?- disse Raf tranquillamente, mentre notava la faccia di Misha dalla quale sembrava uscisse del fumo.

-Questa me la pagherai cara.- disse Misha minacciosa.

-Questo è ancora da vedere. Ah, un consiglio, smettila di fare il grande capo, tanto non ti ascolta nessuno.- disse Raf mentre se ne stava per andare.

-Aspetta un momento, puttana!- disse Misha rivolta a Raf.

Raf si fermò. Ma che si credeva di essere quell’oca?

-Se dici ancora che mia sorella è una puttana, giuro che sarà la volta buona alzo le mani su una donna, sgualdrina.- disse Sulfus mentre si avvicinava a Raf.

-Fratellone!- disse Raf, mentre abbracciava il fratello.

-Tua sorella?!?!?Quindi è lei. Sulfus, scusami, non sapevo che fosse tua sorella.- disse Misha esasperata. 

-Sto cazzo che ti perdono! Mi sembrava di essere chiaro quando l’avevo detto in classe: NESSUNO deve permettersi di mancarle di rispetto, perché se la vedrà con me.- disse Sulfus con la faccia nera di rabbia.

-Sulfus, possiamo andare? Non ne vale la pena.- disse Raf mentre cercava di portare via il fratello, per assicurarsi che non alzasse le mani su Misha.

Conoscendolo sarebbe stato capace di tutto e di più per proteggerla, ma lei odiava la violenza, anche se Misha se lo meritava.

-Ok, come vuoi. Andiamo.- disse lui mentre le stava accanto.

Miki e Dolce li seguirono a ruota.

-Ti ha detto e fatto qualcosa, Raf?- domandò Sulfus mentre si allontanavano.

-No, tranquillo, ci siamo solo insultate.- disse Raf.

-Come è possibile che tu sia rimasta immischiata?- domandò lui.

-Perché ho visto che quella Misha se la stava prendendo con una ragazza sulla sedia a rotelle, poverina, le sanguinava un braccio. E sono intervenuta per aiutarla, così Misha ed io abbiamo iniziato a dircele.- spiegò Raf.

-La cosa che adesso mi importa è che tu stia bene.- disse Sulfus, mentre sorrideva dolcemente a Raf.

-Sulfus, grazie.- disse Raf sorridendo dolcemente a Sulfus.

-E di cosa?- chiese lui.

-Di avermi difesa, anche se non c’era bisogno.- disse lei.

-Lo so, ma che razza di fratello sarei se non difendessi la mia dolce sorellina? E poi, è stato divertente vedere la faccia di Misha quando è venuta a sapere che sei mia sorella.- disse Sulfus iniziando a ridere.

-Si, hai ragione. Certo che le è bruciato molto.- disse anche Raf ridendo.

Miki e Dolce guardavano Raf e Sulfus ed entrambe pensarono che quei due sembravano, più che altro, due fidanzati che fratelli.

-Si può sapere perché ci guardate in quel modo?- domandarono Raf e Sulfus insieme.

-Noi? Niente.- dissero le ragazze.

“Beccate!” pensarono insieme Miki e Dolce.

Raf e Sulfus lasciarono perdere e andarono in mensa.

Quando entrarono guardarono se c’era qualcosa di commestibile ma, per loro fortuna, le cuoche non c’erano, quindi tutti avevano ordinato delle pizze e cosi fecero anche loro dopo essere riusciti a trovare un tavolo.

Raf e Sulfus presero due pizze con prosciutto e due lattine di cola-cola mentre Dolce e Miki presero due pizze alle quattro stagioni.

-Ma dove sono Urie e Alex?- domandò Sulfus guardandosi intorno.

-Siamo proprio dietro di te, stronzo.- disse Urie.

-Era meglio se non c’era sta stronza, perché Valentina é dovuta partire? Anche se lei era stronza la reggevo di più.- disse Sulfus scocciato.

-Chi è Valentina?- domandarono Dolce e Miki in coro.

-Sempre curiose eh? Lei è la mia migliore amica, la mia socia assoluta come Urie, ma purtroppo è dovuta partire per colpa del lavoro dei genitori.- disse Raf tristemente.

Sulfus accorgendosi della sua tristezza le fece il solletico, cosa che le faceva passare la tristezza.

-Hahahahaaahaha! Bast… hahahahahaha! ..ta ….ti hahahahaah…. Prego!- disse Raf tra le risate.

-Su voi due, piantatela.- disse Urie.

Miki guardò Sulfus, avrebbe voluto che in passato avesse guardato anche lei cosi, come guardava Raf. 

-Miki, tutto apposto? Ti vedo pensierosa.- disse Dolce accorgendosi dello sguardo dell’amica.

-No, tranquilla, tutto apposto, è che pensavo al passato e a tu sai cosa.- disse Miki, Dolce capì all’istante quello che intendeva dire.

-Lo so, anche io ci penso, ma è acqua passata.- disse Dolce.

-Si può sapere di cosa parlate voi due sotto voce?- domandò Sulfus, anche se sapeva.

-Niente di importante.- dissero Miki e Dolce in coro.

Sulfus aveva ascoltato la loro conversazione, sapeva di cosa stavano parlando.

Stavano parlando di una cosa che per nessuna ragione avrebbe detto a Raf, e cioè che Miki e Dolce, in realtà, erano due delle sue ex. Non sapeva come l’avrebbe presa Raf se lo avesse saputo, anche se odiava nasconderle le cose questa non poteva raccontarla.

Arrivarono le pizze e Raf, Sulfus, Dolce e Miki le aprirono.

-Ehi, e noi due che mangiamo?- domandarono insieme Urie e Alex.

-Urie, noi due facciamo metà e metà, mentre il mio caro fratellone farà a metà con Alex, d’accordo?- domandò Raf a Sulfus con uno sguardo assassino.

-Va bene.- disse lui.

Anche se Raf non avesse fatto quello sguardo, lo stesso avrebbe diviso la pizza con Alex, visto che erano amici da tempo.

-Quanto è buona la pizza!- dissero insieme Raf e Urie.

-Avete ragione.- disse Miki.

-Sorellina, perché dopo non andiamo al Luna Park che hanno aperto? Visto che oggi è il primo giorno fanno entrare tutti gratis? Che ne dici?- propose Sulfus a Raf.

-Certo, mi farebbe piacere. E poi ho visto sul volantino che c’è anche un karaoke.- rispose Raf sorridendo.

-Ehi, e noi?- dissero in coro Urie, Alex, Miki e Dolce.

-Voi cosa?- chiesero i due fratelli.

-Vogliamo venire pure noi!- dissero insieme i quattro.

-Certo che potete venire, il fatto è che ci tenevo a stare solo con mia sorella.- disse Sulfus seccato.

-Be’, facciamo cosi, andremo insieme fino all’entrata e dopo ci separiamo.- disse Miki.

-Per noi va bene, così possiamo stare soli amore, non credi?- disse Alex ad Urie.

-Si, hai ragione.- disse lei sorridendo.

-Bleah, quanto siete smielati.- dissero insieme Raf e Sulfus.

-In amore è così, vorrei vedere voi due quando vi innamorerete. Sarete peggio di loro.- disse Miki mentre continuava a fissare Sulfus inconsapevolmente.

-Nah, non credo proprio.- dissero di nuovo insieme i due fratelli.

-Ma voi due parlate spesso contemporaneamente?- chiese Dolce mentre osservava che Raf e Sulfus spesso parlavano nello stesso momento.

-Dipende.- dissero di nuovo insieme.

-Parlano quasi sempre nello stesso momento, fidatevi.- disse Urie sorridendo.

-Lasciamo perdere va’, che è meglio.- disse Alex, visto che la discussione lo aveva stancato.

-Fratellone, a proposito, tu per caso conosci quella Misha?- chiese Raf mentre ripensava alla discussione con la rossa.

-Diciamo di si.- disse lui sudando freddo.

-Ti prego, non mi dire che quella pazza è una delle tue ex?- chiese Raf che conosceva Sulfus alla perfezione e sapeva quando nascondeva qualcosa.

-Hai indovinato in pieno.- disse lui.

-Capo, finalmente ti ho trovato.- disse Francesco quando vide Sulfus.

-Ciao Fra, come va?- chiese lui non appena lo vide.

-Dove cazzo eri finito? Ti ho cercato dappertutto!- disse Francesco offeso.

-Ho ragione a dire che sei stronzo Sulfus.- disse Raf ridendo.

-Zitta, bionda malefica.- disse lui vendicandosi.

-Io sarò bionda, ma non sono malefica.- disse Raf facendo la finta offesa.

-No, non sei malefica, sei molto peggio.- disse lui cercando di farla arrabbiare.

Raf lo pizzicò con le unghie.

-Ritira quello che hai detto, o ti faccio male sul serio.- disse lei minacciandolo.

-Ok, hai vinto, ma mollami.- disse Sulfus un po’ sofferente.

Francesco, insieme agli altri, guardava la scena con una faccia che sembrava non potesse credere a quello che vedeva, gli unici indifferenti erano Alex e Urie che erano abituati a quelle scene.

-Si può sapere che avete da guardare tutti? Idioti, su girate a largo!- disse Sulfus furioso, rivolto agli studenti che li guardavano sbalorditi. 

Era incredibile il potere di Raf su Sulfus, tutti notarono che in pochissimo tempo era riuscita a farlo diventare innocuo, ma sapevano che dovevano stare lontano da lei, perché altrimenti sarebbe diventato terribile. Ma alcuni ragazzi si erano presi un colpo di fulmine per Raf, per il suo sorriso, per la sua semplicità e per il suo coraggio, ma purtroppo non potevano confessarsi, perché altrimenti Sulfus li avrebbe mandati in ospedale senza pensarci due volte, dato che moriva di gelosia.

-Tu devi essere la dolce sorellina di Sulfus, Raf, non è così?- chiese Francesco curioso, anche se conosceva già la risposta.

-Si, sono proprio io.- rispose lei sorridendo.

-Ho sentito che tu e Misha vi siete prese per i capelli e che tu hai vinto.- disse Francesco.

Sulfus guardò Raf interrogativo.

-Non è vero che io e quella ci siamo prese per i capelli, sicuramente gli studenti avranno esagerato.- disse Raf tranquillamente.

-Sorellina, è solo il primo giorno e già ti fai riconoscere? Ho paura che sarai più popolare di me.- disse Sulfus.

-Non dire scemenze, non potrò mai superare il maestro.- rispose lei.

-Modestamente, si sa che sono bello, un figo della madonna, un genio.- disse Sulfus.

-E’ troppo viziato e modesto.- disse Raf per stuzzicarlo.

-Comunque, Francesco, da quello che noto, tu sei un amico di questo stronzo qui, giusto?- disse Raf continuando a stuzzicare Sulfus.

-Si, siamo compagni di classe. Ma voi due siete realmente fratello e sorella? A vedere non si direbbe.- disse Francesco.

Raf a quella domanda si senti un po’ male, e si aggrappò al braccio di Sulfus, lui capendo decise di parlare con Francesco in privato. Sulfus andò con Francesco in un angolo a parlare.

-Fra, non fare mai più quella domanda.- disse Sulfus minaccioso.

-Scusa, è che non sembrate fratello e sorella, volevo esserne sicuro.- disse Francesco mentre sudava freddo.

-Non mi interessa, non devi mai più, davanti a lei, fare domande simili o osservazioni del genere.- disse Sulfus ancora arrabbiato.

-Scusa amico ma, veramente, siete fratello e sorella, si o no?- chiese ancora una volta Francesco.

-No, non lo siamo. Lei è stata adottata da quando era nata e io le sono sempre rimasto accanto, le voglio un mondo di bene.- disse Sulfus sinceramente.

-Adesso capisco perché ti sei incazzato in quel modo. Ma tu e lei avete mai avuto o provato ad avere rapporti che vanno oltre l’amicizia? – chiese Francesco curioso.

Visto che non erano fratelli e Raf e veramente una bellissima ragazza, conoscendo Sulfus forse qualche probabilità c’era.

-Ma non dire scemenze! Non potrei mai avere rapporti di quel genere con lei.- disse Sulfus rosso di imbarazzo per la prima volta nella vita.

Lui non aveva mai minimamente pensato a Raf in quel modo, va be’, forse qualche pensierino, insomma era una bellissima ragazza, ma per lui era pur sempre sua sorella e quindi non si poteva.

-E’ meglio se andiamo a fare l’intervallo, non vorrei passarlo in mensa.- disse Francesco per cambiare discorso.

-Va bene. Fra, tu viene a Luna Park oggi? – chiese Sulfus mentre andavano al tavolo.

-Si, vado con alcuni miei amici. Tu ci vai?- chiese Francesco curioso.

-Si, vado con Raf. E’ da un po’ di tempo che non trascorro un po’ di tempo solo con lei, a parte in casa.- rispose Sulfus.

-Non ti offendere, ma tu più che il fratello sembri il suo fidanzato.- disse Francesco.

-Sicuro, sono il suo migliore amico, fratello, fidanzato e marito.- disse Sulfus scherzando.

I due iniziarono a ridere e, senza rendersene conto, arrivarono al tavolo.

-Finalmente, pensavamo di lasciarvi qui.- disse Urie.

-Sempre a rompere, vero?- disse Sulfus seccato.

-Sempre.- rispose Urie.

-Su voi due, con cominciate di nuovo, io voglio andare nel cortile, chi viene?- chiese Raf sorridendo.

-Io.- risposero tutti in coro.

-Allora andiamo. Se resto ancora chiusa qui, soffoco.- disse Raf alzandosi e andando verso la porta.

-Ma sai almeno da che parte andare?- chiese Sulfus alla sorella.

Raf si girò con la faccia imbarazzata verso di lui.

-Ecco, lo immaginavo.- disse ancora Sulfus andando verso di lei.

-Non è colpa mia se tu non mi hai mostrato tutta la scuola.- disse lei con il broncio.

-Sulfus, ma che razza di fratello sei? Se vuoi Raf, te la mostro io la scuola, dalla testa ai piedi.- disse Francesco gentilmente.

-Fra, non ci provare neanche.- disse Sulfus scocciato.

-Ho capito, tentativo fallito.- disse Francesco desolato.

-Vedrai che troverai una ragazza, non bella quanto mia sorella, però carina.- disse Sulfus consolandolo.

-Speriamo, però andiamo una buona volta in cortile.- disse Francesco, mentre correva come un pazzo per i corridoi per arrivare prima.

Arrivarono nel cortile, dove tutti gli studenti o quasi non facevano altro che parlare, giocare o alcuni leggere.

-Che bello, un po’ di aria fresca.- disse Raf mentre si stiracchiava.

-Si, hai ragione, si sta bene e poi il sole fa bene alla pelle.- disse Dolce.

-Perché non prendiamo anche noi una palla di pallavolo?- chiese Miki.

-Si, così facciamo una bella partita.- disse Urie sorridendo.

-Però prima componiamo le squadre.- disse Alex.

-Bene, Francesco ed io siamo i capitani.- disse Sulfus.

-Così non vale.- dissero gli altri.

-Su, che ormai è stato deciso, scelgo io per primo. Voglio Raf.- disse Sulfus.

“Il solito prepotente.” pensarono gli altri. Raf andò dietro Sulfus.

-Bene, io scelgo Miki.- disse Francesco.

-Io scelgo Alex.- disse Sulfus.

-Aspetta un momento, ma così saremo dispari. A me serve un ragazzo.- disse Francesco.

-Si, hai ragione, qualcuno mi saprebbe dire dov’è Gas?- chiese Raf.

-Eccolo lì con il suo panino.- disse Dolce.

-Bene, vado a chiamarlo. Torno subito.- disse Sulfus.

Sulfus andò da Gas e, come detto, vennero subito.

-Bene, Gas sei nella mia squadra, quindi dietro di me.- disse Francesco.

-Io scelgo Urie.- disse Sulfus.

-E a me resta Dolce.- disse Francesco.

-Visto che sei stato tu per primo a fare le squadre, la prima battuta spetta a me.- disse Francesco mentre prendeva la palla.

Iniziarono a giocare e dopo mezz’ora buona la squadra di Sulfus era in vantaggio. Alla squadra di Francesco mancava solo un punto per pareggiare, ma suonò la campanella e quindi vinse la squadra di Sulfus.

-Abbiamo vinto!- disse Sulfus con un sorriso vincente.

-Avete vinto solo perché è suonata la campanella e noi non abbiamo potuto pareggiare.- disse Miki un po’ scocciata.

-Si, ha ragione Miki.- disse Francesco desolato.

“Si vede che non è la mia giornata.” Penso lui.

-Raf, comunque, dove hai imparato a giocare così a pallavolo?- domandò Miki curiosa.

-Vero, sei bravissima.- disse Dolce.

-State parlando con la campionessa nazionale di pallavolo.- disse Sulfus, fiero di ricordare quando Raf aveva vinto il trofeo e la medaglia come migliore giocatrice nazionale.

-Dici sul serio? Allora che ne dici di entrare nella squadra della scuola, con te in squadra vinceremo sicuramente.- disse Miki entusiasta.

-Certo, mi farebbe piacere. Così potrò utilizzare la mia vera forza.- disse Raf entusiasta.

-Vuoi dire che non hai utilizzato le tue vere capacita?- chiese Dolce incredula.

-No, perché se l’avesse fatto voi vi sareste sotterrati per la vergogna, con un punteggio di 15 per noi e 0 per voi.- disse Sulfus.

-Non esagerare, non sono poi così brava.- disse Raf imbarazzata.

-Comunque Raf, sei dei nostri.- disse Miki ignorando Sulfus e quello che aveva detto prima.

-Si, certo.- disse lei sorridendo.

-Noi dobbiamo andare in classe, ciao ragazze.- disse Francesco andandosene.

-Ciao, ci vediamo alle 2:00, Sulfus.- disse Raf entrando in classe.

-Ciao.- dissero gli altri.

Ormai tutti erano nelle rispettive classi, annoiati, ma almeno mancavano solo due ore, e poi sarebbero andati via da quell’inferno chiamato scuola.

Continua.....

  
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