Fanfic su artisti musicali
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Autore: itslouverx    22/01/2012    1 recensioni
"Credi siα giusto smettere di sognαre, αnche se sαi che quel sogno non si αvererà mαi??". Sono una di quelle persone che non hα mαi smesso di 'sperαre' e di 'αmare'. PERCIO' SE SOSTIENI LA COPPIA *JEMI* QUESTA STORIA E' FATTA PER TE C:
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5.

Di una cosa ero assolutissimamente certa;

per quanto folle e strano potesse essere, mi stavo innamorando dello sconosciuto.

Già, dello “sconosciuto”, di un uomo di cui non sapevo completamente nulla, neanche il suo nome..

Detto così suona strano, ma non ci sono parole per esprimere come mi sento in sua presenza

Assolutamente un’altra persona. Libera, sincera di dire qualsiasi cosa io voglia, senza pensare alle conseguenze o nel guaio in cui mi stavo per mettere.


Dico ‘guaio’ perché c’è qualcosa di lui che non mi vuole dire.
Perché non vuole che stia in compagnia con quell’uomo? perché non mi vuole vedere vicino a lui?. A queste domande una sola persona poteva darmi la risposta “nonna”, aprì gli occhi e scesi dal letto, misi la vestaglia che era ai piedi del letto e velocemente presi il cellulare sopra il comodino.

Digitai il suo numero, ma poi alzando gli occhi al cielo ‘diamine, il fuso! A quest’ora in inghilterra è notte fonde”.  Mi lasciai cadere nel letto e passai una mano tra i capelli. Chiusi gli occhi.

Vedevo i suoi occhi, un colore più bello di quello, non lo avevo mai visto:cioccolato coi contorni dorati. ‘vampiresco’ risi tra me. Adesso la scena era più ampia; vedevo tutto il suo viso, e le sue magnifiche spalle larghe. Ripresi la scena di ieri, mentre danzavamo, così vicini.. quanto lontani. La mano improvvisamente prese a vibrare, ‘LA NONNA’ pensai. Dall’agitazione il cellulare stava per cadendo dalle mani ‘p-pronto.. si ecco, un’attimo!’ riusci a prenderlo prima che avesse toccato il suolo. ‘demi?.. tutto apposto!’

Dalla voce la riconobbi, non era la nonna; la donna che avrei voluto più che altro sentire ma,  ‘selena!! ….Grazie mille per essere venuta ieri sera!’ la sgridai in modo ironico. Per scusarsi mi invitò a pranzo da lei, accettai con piacere. Volevo stare un po con lei, chiacchierare con una ragazza e chissà forse avrei confessato la mia quasi-cotta .

Dico ‘quasi’ perché neanche io so cosa voglio. In questo momento sarei capace di sposarmi con un bradipo in giacca e cravatta! Feci una smorfia.

Mi diede le indicazioni per arrivare a casa sua, ero sicurissima che mi sarei persa.

E così fu.

SONO UNA VEGENTE!’ abbozzai un sorriso. Ho il senso di orientamento di un procione.

La cartina che comprai all’uscita dell’aeroporto non mi aiuto affatto.

NON CAPISCO UNA CEPPA’ urlai.

Scesi della macchina e aspettai qualche ‘anima pia’ che mi aiutasse. Ma non c’era un’anima viva. E’ incredibile non prendeva neanche il cellulare. ‘E ADESSO?’ feci una lista mentalmente delle opzioni che potevo sfruttare: tornamene indietro , andare avanti e sbucare chissà in quale posto o aspettare i soccorsi??.

Nessuno di queste opzioni mi tentava. Ormai sono arrivata fino a qui, devo fare qualcosa.

Per fortuna il ‘buon senso’ non mi lasciava, ‘ho tutto sotto controllo’ mentì .

All’improvviso sentì rumore di una mercedes scura. Feci cenno con la mano di fermarsi.

I vetri erano scuri, non mi permettevano di conoscere il guidatore, mi superò.

Abbassai la testa in segno di resa.’cavolo..’, ma prima di concludere la parola girò la sua grossa macchina ei fermò. Sapevo che mi stava guardando.

improvvisamente avvertì una sensazione strana ‘possibile mai che sia sempre sfortunata’ balbettai. Indietreggiai ed entrai in macchina. Cercai il cellulare nella borsa, una volta preso tentai di chiamare selena, la connessione era pochissima, ma dovevo provarci..

saltai dalla paura. Il signore mi bussò nel vetro della macchina e mi ordinò di abbassarlo.

Feci come mi ordinò, ma ne abbassai solo metà.

S’inchinò e tolse gli occhiali dal suo volto.

Era il signor ‘Brouke’, o una cosa del genere.. lo sentì dire per un secondo, la prima volta,dallo sconosciuto.

“Signorina Lovato, lei qui? Cosa ci fa??”. Non avevo intenzione di dirgli la verità,. “Ah, è lei signore Brouke?.. mi scusi non volevo disturbarla… nulla di importante’ mentìì e sorrisi.

La sua faccia mi diceva che non ero sincera. D’altronde non sono molto brava a mentire…

‘ha un ottima  abilità a mentire, ma non a sfuggirmi’ disse schietto.

‘oh,’ risposi ‘..ho solo perso il senso dell’orientamento..’ gli avrei chiesto subito indicazioni e sarei scappata subito da lui. ‘.. ma visto che c’è, volevo domandargli la strada per … presi la cartina e glielo indicai.

Distolse lo sguardo da me sulla cartina, in modo osceno. Forse era una mia impressione..

‘prima di tutto mi presento mi chiamo WILMER BROUKE’ riprese a parlare ‘eh, si. So che strada deve prendere, ma non la lascerò andarsene così senza nulla in cambio’. A quelle parola il mio cuore battè all’impazzata ma non lo feci a notare. ‘IO LE DIRO QUALE STRADA PRENDERE SE LEI…’ sentivo  il mio cuore uscire dai polmoni

‘… RICAMBIA  CON UNA CENA!’ respirai.

‘ehm.. una cena?’ dove si cena, ovviamente. Ma nei film vedevo sempre che dopo una cena c’era sempre del ‘sesso’.

‘non essere sciocca’ realizzai.

 

Arrivai sotto casa di selena.

Mi trovato all’ingresso. Essa era abbastanza grande; circondata da un giardino poco curato, da sedie a dondolo e  legna per l’inverno.

Preoccupatissima mi abbracciò: ‘Demz, ma dove eri finita?’. Tentai di parlare ma il suo abbracciò mi soffocò.

‘ah scusa… allora?? Non rispondi neanche alle mie chiamate?’. Mi accompagnò dentro e ripresi a parlare ‘scusami, ma mi ero persa.. il cell non prendeva più, ma poi ho incontrato..’ non finì mai quella frase. Non immaginavo che la giornata potesse giungersi ad una piega così evidente: ‘Demz, ti volevo presentare il mio nuovo ragazzo. Si chiama Nick.. è da un anno che ci siamo messi insieme.’ La mia faccia si gonfiò d’ira. ‘scusami davvero demi, se non te lo detto prima, ma non mi avresti capito!! Tu, ragazza che considera l’amore una cosa senza capo e ne coda…’ si sentiva mortificata. Oltre ad essere stata tradita dalla mia migliore amica, ero arrabbiata con me stessa. Non dovevo programmare la giornata, come solito mio fare.

Perché ci sarà sempre qualcosa che andrà contro quella tua ‘lista perfetta’.

Un uomo scese dalle scale; Alto, bello, moro e vestito al ‘campagnolo sexy’.

‘sfacciata sgridai a me stessa’.

Ma non sapevo neanche che la sfortuna quel giorno, non solo mi aveva inseguita, raggiunta e baciata. Ma anche stuprata!

‘DEMI, TI PRESENTO IL FRATELLO DI NICK’.  Per mia s/fortuna era lo sconosciuto.

  
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