Sōten Kisshun

Orihime Inoue

Quando Orihime aveva visto Kurosaki riverso a terra, avrebbe voluto piangere, ma non ci era riuscita.
Il suo corpo era tumefatto e un buco da hollow spiccava in mezzo al petto.
Grimmjow l’aveva liberata e si era seduto ad aspettare.
“Guariscilo” gli aveva detto.
Orihime aveva chiamato a sé Ayame e Shun'ō e aveva cominciato a guarire Kurosaki.
No, non era esatto.
Aveva cominciato a riportare indietro il tempo.
Ma poi aveva capito che cosa voleva Grimmjow e si era fermata.
Lui l’aveva presa per il collo e l’aveva stretto così forte che lei aveva sentito l’aria esplodergli nella testa.
Grimmjow urlava, ma Orihime non aveva paura.
Avrebbe resistito.
Si sarebbe fatta uccidere, piuttosto che permettere all'arrancar di combattere con Kurosaki.
E sarebbe morta, se lui non l'avesse guardata e non l’avesse pregata di guarirlo.
Quando Kurosaki si era alzato in piedi, Orihime Inoue aveva stretto la stoffa della gonna e aveva iniziato a pregare.

Quando Ichigo aveva iniziato a riprendere coscienza del mondo, la sua vista aveva cominciato a mettere lentamente a fuoco ciò che lo circondava.
Aveva sbattuto le palpebre più volte e aveva cercato di muoversi. Prima aveva flesso le dita di una mano. Poi, aveva ruotato un piede. Aveva inspirato ed espirato. Aveva girato la testa.
L’aveva riconosciuta subito nello stesso istante in cui la sua coscienza era tornata.
Non potevi dimenticarti del Sōten Kisshun una volta che lo avevi sperimentato sulla tua pelle.
Non riusciva a spiegarlo bene, ma era come se il Sōten Kisshun ti portasse via, oltre al dolore, alle ferite, alle mutilazioni, una parte di te stesso.
E, posto che la tua mente continuasse a conservare il ricordo di ciò che era avvenuto, quando uscivi dalla luce, il tuo corpo sembrava non esser passato attraverso lo scorrere del tempo.
Lei era lì.
I suoi occhi lo avevano fissato, preoccupati. Quegli abiti bianchi erano un insulto, un’offesa nei suoi confronti.
L’avevano vestita come una di loro.
L’avevano chiamata compagna e traditrice e l’avevano portata via.
Quando l’aveva vista, Ichigo Kurosaki aveva raccolto le forze che gli stavano tornando e aveva stretto le dita attorno a Zangetsu.