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Autore: LightningFarron    22/01/2012    1 recensioni
Lo guardò dritto negli occhi, senza capire, senza nemmeno parlare; perchè adesso se ne usciva con questa storia? La colpa era la sua. Lo sapeva che non doveva fidarsi, di delusioni ne aveva avute tante e lui era solo la goccia che adesso stava facendo traboccare il vaso.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prima di rimettere mano alla mia long-fic, oggi mi è venuto in mente questo grazie alla bellissima canzone dei Boys Like Girls, che dà anche il titolo a questa one-shot, "Up against the wall". Nonostante il mio cervello sia in pappa per via del periodo esami ( che qualche divinità ci salvi xD), ho voluto scrivere lo stesso. Spero vi piaccia e avviso che non è niente di allegro dato che la canzone è molto triste ^^ 



It's over, look out below
And I'm wasted, I still taste it
Yeah it's so hard to let go

 
Lo guardò dritto negli occhi, senza capire, senza nemmeno parlare; perchè adesso se ne usciva con queste stronzate? La colpa era la sua. Lo sapeva che non doveva fidarsi, di delusioni ne aveva avute tante e lui era solo la goccia che adesso stava facendo traboccare il vaso.
“Che vuol dire che non mi vuoi più vedere?” gli chiese con tutta la poca lucidità che gli era rimasta in corpo.
“Hai capito, non penso di doverti spiegare altro, Naruto” concluse, voltandosi per andarsene, sotto lo sguardo shokkato dell’altro.
“Sei solo un vigliacco, Sasuke!” gridò pieno di rabbia verso la schiena della persona che fino a quel giorno gli era sembrata la cosa più bella che la vita gli avesse potuto dare.
D’altronde lui che ne sapeva dell’amore? Aveva sempre avuto delle esperienze del cavolo nella sua vita, dando corda a persone una più sbagliata dell’altra.

So breathe in now, and breathe it out
The forecast; A car crash
It's looking like another
Breakdown, rebound


E quindi perchè lui non poteva essere solo un l’ ennesimo errore sulla sua lunga lista di cazzate? Perché con lui era diverso, era stato tutto diverso e complicato da sempre, dall’inizio, tranne nei primi tempi, quando erano convinti di essere solo buoni amici, nient’altro.
 La loro storia non è poi così differente da tante altre : Naruto non conosceva Sasuke perché non erano mai andati nella stessa scuola, non avevano fatto sport insieme e non si erano conosciuti in una delle tante discoteche che il biondo era solito frequentare, anche perché al moro quei posti avevano sempre fatto orrore e tuttora, quando provava disperatamente a trascinarcelo, la risposta era sempre no. Il loro primo incontro era stato non opera del caso ma della migliore amica di Naruto, Sakura Haruno; la ragazza aveva conosciuto il moro perché si dilettava a disegnare ed era  parecchio bravo in realtà e Sakura, anche lei appassionata di disegno, lo aveva conosciuto prima tramite internet e poi di persona, scoprendo per caso che lui viveva proprio nella loro stessa città.
 
 Naruto inizialmente aveva saputo delle loro uscite così in generale, senza alla fine mai scendere nei particolari dato che lui non era mai stato interessato al disegno e, per quanto adorasse guardare l’amica disegnare, non se ne intendeva un gran che, anzi davvero molto poco. Tutto questo rimase invariato fino al giorno in cui Sakura non ebbe la brillante idea di farglielo conoscere; d’altronde ormai aveva visto anche lui che su facebook si scambiavano parecchi messaggi e che erano diventati molto affiatati, tanto da indurre spesso il biondo a chiedere alla ragazza se in realtà tutta questa simpatia celasse dell’altro. In effetti gli aveva spesso riferito di quanto il moro fosse carino anche se con un carattere un po’ particolare e introverso, cosa che lui trovò tipica per un artista.
 

This could be my last goodbye
You cross your heart, I hope to die


Sicuramente quella descrizione si addiceva perfettamente alla faccia e al modo di fare che aveva adottato in quel momento; l’aveva chiamato così d’improvviso, dopo un mese che si faceva sentire quando voleva , con la scusa di non avere tempo, di avere da fare col nuovo lavoro, rispondendogli con un tono di voce atono e intimandogli di vedersi poco dopo, dato che gli doveva assolutamente parlare. Quando qualcuno dice così, non si prospetta mai niente di buono e difatti era quello che stava accadendo: loro due, piazzati l’uno di fronte all’altro, come due nemici sul campo di battaglia.
 Naruto stava fronteggiando una persona che stentava quasi a riconoscere e non capiva quella freddezza da parte sua, che inoltre lo stava lentamente uccidendo, insieme a quel misto di silenzi che in realtà urlavano tutta la rabbia che lo divorava dentro. L’unica cosa che avrebbe voluto fare in quel momento, era ucciderlo, premunendosi prima di sapere cosa avesse fatto per venire scaricato come una persona da una botta e via dopo tutto quello che avevano passato insieme.

And I can't deny your eyes
You know I tried to read between the lines,
I saw a warning sign

Più ci pensava, più non capiva dove avesse sbagliato; negli ultimi tempi  aveva notato che qualcosa era cambiato, qualcosa di talmente impercettibile da sembrargli completamente trascurabile; grosso errore, enorme. Il fatto era che Sasuke era così dannatamente introverso, nonostante gli avesse sempre detto di amarlo e di provare per lui quello che non aveva mai provato per nessun altro…e adesso invece? Lui ci aveva provato a capire perché in quell’ultimo periodo si era era un po’ allontanato, tanto che le cose gli sembravano essere tornate come quando erano solo amici e quella sensazione non gli piaceva per niente; ma aveva lasciato stare, pensando che avesse solo bisogno di un po’ più di spazio per sé stesso, lontano dal suo continuo comportamento casinista e forse troppo iperattivo per le concezioni dell’altro.

And then you threw me up against the wall
Who said that it's better to have loved and lost?
I wish that I had never loved at all


Il suo flusso di pensieri venne interrotto dal moro, che nel frattempo gli si era avvicinato, così tanto che se si fosse spostato di un millimetro lo avrebbe sentito addosso a sé. Ma non era un bacio quello si aspettava dalla persona che gli si ergeva davanti, fredda e distaccata, con uno sguardo talmente serio da non sembrare nemmeno il suo.
Il biondo ebbe come paura di quello spettacolo e indietreggiò inconsciamente, finendo contro la parete vicino al suo letto; era venuto fino a casa sua per dirgli in faccia quello che pensava della loro relazione…questo almeno avrebbe dovuto apprezzarlo, ma è difficile cogliere quelle sfumature quando la persona che ami, ti butta via come una scarpa vecchia.
“Se fossi stato un vigliacco, come dici tu, ti avrei mollato per telefono…” sputò, colpito dall’insulto di prima.
“Criticavi tanto quelli che prima mi hanno fatto soffrire, ma tu non sei meglio di loro Sasuke”

No rewinds, no second times
I won't break, I won't waste
Everything you left behind


Questa volta però sarebbe stato diverso, tutto quanto: Sasuke era stato il primo ragazzo con cui aveva avuto una storia, una relazione vera, basata su un sentimento forte, che lui sentiva ancora bruciargli nello stomaco, nonostante il moro lo stesse trattando malissimo, come avevano fatto prima tutti gli altri.
 Però in quella storia, non c’era stato solo l’amore no, c’era stata una crescita personale che il biondo sentiva forte e chiara, soprattutto adesso che se ne riusciva a stare lì impassibile, fronteggiando la persona che era in grado di ferirlo più di tutte, che sapeva cosa toccare e quali tasti premere per farlo sentire uno schifo. Si meravigliava che ancora non lo stesse facendo, ma forse aveva ancora un minimo di riguardo per quello che c’era stato.

 So don't follow, just let it go
The weather's been better
Don't let it be anotherBreakdown, rebound
This could be my last goodbye
You cross your heart, I hope to die


“Se pensi di ferirmi ti sbagli di grosso…non sono più il ragazzino innocente con cui ti eri messo due anni fa… Mi vuoi mollare? Bene, fallo! Posso sempre trovare altra gente con cui scopare, e che magari è anche meglio di te!”
 
No, non avrebbe mai permesso a nessuno di avere l’ultima parola per l’ennesima volta e di far uscire lui ferito, a leccarsi le ferrite per chissà quanto tempo, piangendosi addosso; quel Naruto non c’era più ed era proprio grazie a Sasuke, che ora doveva fare i conti con l’uomo che era diventato.
 Niente lacrime, niente scenate, solo frecciatine acide sputate per ferirsi a vicenda, solo per vedere chi ne sarebbe uscito a testa alta; ormai non era più una questione d’amore per il biondo, era rispettare una promessa fatta a sé stesso già prima di mettersi con l’altro, ovvero quella di non farsi mai più usare e maltrattare da nessuno.
 Lui voleva essere quello ad avere la situazione in pugno, anche se la prospettiva di fare la parte del menefreghista proprio con Sasuke, era l’ultima cosa che si sarebbe mai immaginato.

And I can't deny your eyes
You know I tried to read between the lines,
I saw a warning sign
And then you threw me up against the wall
Who said that it's better to have loved and lost?
I wish that I had never loved at all


Guardarlo negli occhi poi, non gli facilitava le cose, specie perchè si era messo in testa che, per quanto lui potesse dire di non volerlo, di non amarlo, qualcosa non gli tornava.
Sasuke non prese decisamente bene quelle frasi, che lui invece gli aveva detto apposta sapendo quanto fosse possessivo, specie quando si toccava il tasto sesso; il fatto che la prima volta di Naruto fosse stata con lui, lo aveva reso gelosissimo del corpo del biondo, che riteneva come una sua esclusiva proprietà. Difatti, lo prese per il colletto della maglia e lo baciò, in un modo brusco, rude, sbattendolo involontariamente contro il muro alle sue spalle e lasciandogli in bocca un sapore amaro; il biondo, da parte sua, voleva di più, non voleva che smettesse, ma allo stesso tempo non voleva permettergli di trattarlo così.
 Gli prese i polsi, togliendo le sue mani dal proprio petto e, con uno spintone, lo fece cadere a terra.
“Che cazzo fai? E’ tutto qui il problema? Che se tu mi lasciassi, andrei a letto con altre persone? Sei patetico”
Il moro rimase con lo sguardo rivolto verso il pavimento, senza neanche il coraggio di guardarlo in faccia, perché sapeva che aveva ragione ed era lui ad essere un completo idiota.
“E poi si può sapere che fine hai fatto tutto questo tempo è? Guardami in faccia quando ti parlo!” gli intimò il biondo
“Non sono affari tuoi…limitati ad accettare i fatti per come sono. E’ la cosa migliore per tutti”

All the nights spent sitting at home
While you were out there on your own
All the nights waiting by the phone
While you were going it alone


“Hai una vaga idea di come mi hai fatto sentire? No, vero! Sei solo un bastardo egoista… ti sei allontanato piano, piano, come se io secondo te non me ne accorgessi! Ah non sono un cretino, lo sai da solo, l’ho visto che c’era qualcosa che non andava…”
Il suo nervosismo non fece altro che crescere di fronte al silenzio in cui si era chiuso il moro, che non accennava né ad alzarsi, né a dire qualcosa in sua difesa.
Naruto, stufo di quella situazione di stallo, lo prese per un braccio, cercando di farlo rialzare, ma si bloccò quando vide degli strani lividi neri e viola a livello della vena vicino al gomito; Sasuke si accorse subito di quello che stava osservando l’altro e ritrasse il braccio come scottato.
“Co-come ti sei fatto quella cosa?” balbettò il biondo, cercando di darsi una spiegazione logica.
“Non è niente, anzi ora direi che è proprio il caso che me ne vada” concluse, rialzandosi da terra.

And all your different faces
And all your different ways
Of making everything a mess
And all I'm saying is that
All your different places and
All the complications
Led to this


Non ne era certo dato che segni di quel tipo li aveva visti solo in televisione, dentro a qualche film tragico di adolescenti ribelli, e non gli era facile ammettere la possibilità che fossero dovuti proprio alla droga; magari aveva solo fatto a botte con qualcuno e gli erano rimasti dei lividi. Ma c’erano anche dei segni neri, come di piccoli fori e quelli proprio non poteva ignorarli.
 Rimase impassibile ed immobile mentre il moro lo sorpassò in silenzio, per uscire dalla stanza e dalla sua vita per sempre. In quel momento la sua testa ricollegò tutti i fili di quel puzzle incasinato: i suoi sbalzi d’umore, le prime volte che aveva iniziato a rispondergli male improvvisamente, tornando gentile e delicato il secondo dopo; le volte che usciva di notte, dopo che avevano fatto l’amore, dicendo che doveva andare a prendere aria, quando ora era chiaro che andava a prendere ben altro.
Come diavolo aveva fatto a non capire, a non vedere? Era stato solo un patetico idiota preso dalla sua vita e dal vivere quella storia senza vedere oltre, senza mai oltrepassare il ruolo di Sasuke come suo amorevole ragazzo, mentre il suddetto, di nascosto, si stava impegnando a mandare la sua vita a puttane.

And I can't deny your eyes
You know I try to read between the lines,
I saw a warning sign


Le sue gambe si mossero da sole, cercando di rincorrerlo giù per le scale, ma se era già andato; provò a vedere se lo avesse potuto scorgere per strada ma evidentemente aveva preso la macchina quel giorno, ed ormai era nel lontano da casa sua…e da lui.
 Non gli avrebbe mai permesso di fare e disfare come voleva, perché ormai non si trattava più solo della sua vita, ma ogni sua scelta ricadeva anche sulla persona che amava, per quanto avesse provato a fare di tutto per escluderla.
 Prese il casco, le chiavi della moto e si diresse subito verso casa di Sasuke, nella speranza di trovarlo lì e di poter fare qualcosa per rimediare ai casini di quell’incosciente; fortunatamente aveva le chiavi del suo appartamento da tempo, altrimenti era sicuro di dover buttare giù la porta lui stesso per poter entrare. Sapeva quanto l’altro fosse testardo e di sicuro non lo avrebbe accolto a braccia aperte in casa sua.
Quando entrò, chiamò il suo nome più volte, ma non ottenne risposta; controllò in cucina, in salotto e alla fine lo trovò in camera steso sul suo letto, col braccio sporco di sangue e la siringa usata da poco abbandonata a terra.
 Era uno spettacolo orribile, non sapeva cosa fare ed era tremendamente spaventato, e il fatto che l’altro fosse svenuto e non desse segni di riprendere conoscenza, non era di aiuto. Lo prese di peso e lo portò al pronto soccorso.
Passarono tre giorni chiusi in quello sterile ospedale, scambiandosi sguardi tristi e ambigui, mentre tutte le loro conversazioni si riducevano a domande sui cuscini, sulle coperte o su cosa volesse mangiare; Naruto non gli aveva chiesto niente, si era limitato a restare lì silenzioso ad accudirlo fino al giorno in cui venne dimesso. Lo riaccompagnò a casa e sistemò un po’in giro, costringendolo a stare sul divano a riposare.

And then you threw me up against the wall
Who said that it's better to have loved and lost?
I wish that I had never loved at all


 L’atmosfera tra loro era diventata opprimente e pesante, poiché nessuno si decideva ad affrontare l’argomento.
“Non preoccuparti per me, non devi. Non ti ho trattato come meritavi e non sei obbligato a -”
“Sta zitto” lo interruppe il biondo “ Non devi dirmi niente… se non vuoi più stare con me, va bene, torniamo amici…ma almeno dimmi cosa diamine ti è passato per il cervello! Hai rischiato di morire, ti rendi conto?!” sputò con rabbia e amarezza Naruto.
“Non lo so…dopo la morte dei miei genitori, sono sempre stato solo…poi sei arrivato tu e non ce l’ho fatta, capisci? Mi sentivo un verme, non avevo diritto di essere felice dopo che loro sono stati uccisi in quel modo per colpa mia…” pianse il moro, cercando inutilmente di darsi un contegno.
Non avrebbe mai pensato di sentire quelle parole uscire dalla sua bocca: non parlava mai della morte dei suoi genitori, sapeva solo che erano morti durante una rapina a casa loro e che lui era riuscito a scappare perché si erano gettati addosso ai ladri armati, che li avevano ovviamente uccisi senza pensarci. Mai gli aveva accennato a quanto gli mancassero o a quanto soffrisse.
Naruto, sconvolto per quelle parole, gli si avvicinò e gli diede uno schiaffo forte in faccia, tanto da fargli spostare il volto di lato; poi si abbassò su di lui, scoppiando a piangere, mentre lo abbracciava e gli sussurrava quanto lo amasse e quanto la sua vita sarebbe stata un disastrose lui non ci fosse stato.
 Lo supplicò di smetterla con la droga, con i sensi di colpa e che lo avrebbe aiutato  a superare tutto, anche i momenti peggiori che li aspettavano adesso con la terapia.
E mentre fuori calava la notte, le ultime luci del tramonto illuminavano le loro figure abbracciate, pronte per ricominciare daccapo.
  
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